Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

l'impressione che s[ntttata sin que<,ta, pii1 che, quelle;. e ~i com ~rendo.no le ragioni della propaganda dello staio del partito e dei sindacati per il su– peramento delle norme, il migthorameuto dei metodi, lo studio d'ell'orga– njzzazione; nonchè il culto degli operai migliori. Nelle fabbriche che ho visitato, lungo un corridoio di grande traffico o al centro di una sala mac. chine, c'era l'altare degli i,tacanovisti: intorno al grande ritratto di Lenin le fotografie dei piì1 bravi: e fiori appiccicati e vasi e ornamenti aurei. Qualcosa fra mt lon,lario e 11110 studio fotografico di paese: per[ettame11te all'tmisono con quel puzzo di religione laica, che pervadi" tutta l'URSS. La produzione della fornace è di JQ.1] mila mattoni pieni al giorno (per nove mesi all'anno, meno cioè l'inverno, quando la argilla gela) su due turni (7-15, 15-23) di c·irca dieci lavoratori, ma la sua qualità infima: appena la metà dei mattoni arriva intera al luogo di posa, gli altri si rom– pono all'atlo di estrarli dal forno, dunmte- il ('arico o lo scarico dall'auto– mezzo, dalla base della costruzione all'altezza del mut·o: pet· difetti del sistema di cottura, secondo i russi, certamente per la cattiva quali1il del– l'argilla. Ma l'f"conomicità dell'impresa sta nella sua ubicazione sulla terra del colcòs, nella conqlleta autonomia della ~ua disponibilità, nell'utilizzo dei rottamì (per le parti inleme dei muri, per gli impiantiti, et·<·.), nel ri. sparmio dei materiali d'importazione. (La produzione dell'indus.tria col– cosiarn:i, si noti, non rientra nelle normali stat.i.stiche uHìciali sovie1frhe; esclusione che indica c'o"te le autoritlt f"C011omiche centrali abbiano CO· scienza delle sue insufficienze). Dal massimo u1ilizzo dei materiali locali, ancor pili che dalle misure di decentramento ammini,;lrativo può iufa1ti nascere quel progresso rapido e simuhaneo di tulle le parti dell"enione sovieti1·a, (·he la pianificazione di tipo staliniano ha sino all"ahro i.. ri impedito. E Kùpino ne era un csem• pio: case, uffici, magazzini. impianti e atlrezzature del <'olcòs. il club, l'asilo e una .\lcuola erano stati costruiti o ricostruiti con: i mattoni della fornace, la sabbia (' l'ar~illa delle cave vicine, pochissimo cemento (alla no:--tra costruzione se ne impiegava un ll·rzo di quanto usato, ad esl"mpio, nel campo dello SCI presi-o Worms cui partecipai l'anno scorso, per le ahi~ tazioni destinate ai poveri della zona e ai profughi dalla Germania orien– tale); molta lc~na dei boschi drl (·olcòs; la paglia per i letti: reslando da aequistat·c, dall'e<:onomia esterna alla cooperativa, pratic-anwnte solo il ("e• mento, i vetri, le serrature e le appare<'chiature elettriche. Nei 17 giorni di vita del camp,J il gruppo di una quindicina cli volon– tari ha costruilo - all'arrivo c'eran appena le fondamenta, alla partenza mettevano il tetto - con l'aiuto di un capomastro e di due muratori del luogo. un (•dilìc:-iodi qualtro va:-ti locali ~li di un piano ri,dza-10; con le mura perimetrali larghe mezzo metro, lultc di mattoni, e quelle divisorie di trenta ,·rutimetri; più un portico ('011 quattro pilaslri, iu economica so– stituzione d~lle t.'ol~u~w. li tnuo, sc<·ondo i modi locali. un poto rozzo, senza ccc-ess1va precisione e cou scarsa eleganza; al punto che in uno dei vani un lato del soffitto risultò ma~giore del pavimenlo di quasi dieci cen– timetri; e ciò con più nwraviglia da parie nostra che dei n1ssi .•

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