Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

8 1a; a prezzi così bassi (anche per le ript·oduzioni artistiche), da (ar im– pazzire d'invidia un insegaante i1aliano di qualsiasi grado. Como! non si riesce a comprendere perchè ci siano file di frigoriferi - sette, otto, uno di fianco all'altro, in mt sol punto di costante traffico, una donna dietro ognuno - a vendere gelati (ottimi del resto e a buon mercato) e nè stato nè cooperative abbiano lrovato i mezzi, in quarant'anni, per costruirvi una gelateria; un ambiente u01ano 1 e insieme un modo 1,er risparmiare pel"ltonale di cui l'economia ha bisogno. Cosi le stazioni della mctroplitaua (comod'a, funzionale, 1100 cara: mezzo rublo, cioè 31,25 lire per qualsiasi percorso), sembra sian state fatte per una popolazione interamente spirituale; i luoghi di soddisfazione dei normali bisogni umani sono a cento duecento metri, dall'altra parte della piazza, in una vietta laterale, ecc.: come se il buon ordine della società sovietica fosse turbato dal loro accostamento alla bellezza delle opere del regime; come se ciò non fosse buona educazione, fosse « nckultumo "· E' questa la parola 1>iì1frequente neìl'URSS per definire un comportamento anormale, che esca dagli schemi <1uotidiani e rompa l'abito di crinolino e di moralità borghese di fìne secolo che riveste tutto il paese; traducibile soltanto, per preservare il 1mzzo :111tico, con il noiòltro a~ghindato « non istà be.ne ». A Bl'est per esempio, porhc ore dopo ch'eravnmo cntrnti in territorio sovietico, e avevamo vis10 1,olta1110 uno spaccio statule d'ar1icoli d'ogni genere (biciclette mutandine aba1-jour 1elevisori nastri <·nmiC'elle), triste e brutlo come uu retro di merceria mischiato a un dc1>osito d'elettricista; e una mensa pubblica automatica (un negozio con una cassa alta e rotonda da un lato, dall'altro una fila di alte bussole lignee per l'estrazione dei piatti già confezionati: un misto Ira apparecchi murali per chewing gum e ~rosse scatole da pres1igiatore) - c'i.mbattemmo, rn~cendo, in un uomo sulla <1uarnntina. Forse alticcio forse troppo zelante Corse soC'ialmente i1>er1e1;0. <'i attacca un lungo dist.·orso. mentre ci si forma ntton10 un ca– parmello. Quando riesco a interpretarne le parole e i gesti, comprendo che il suo sdegno si riferisce ai pantaloni di una ragazza frnnce!le occhialuta, rhe è c·on noi; normalissimi per l'oct.·idente, medio<'rcmentc a1tillati, buo– ni anche per un viaggio in Ispugna; eppure gli danno fas1idio: è (( nekuJ. turno » portarli. Quando ho fatto rilevare a un sovietico il cattivo gusto dei negozi - con numerose eccezioni, a Mo@.ca,oltre la citata libreria: come una mo– derna 1,alumcria, con mt banco ordinato e lunghissimo, e diverse casse; non in(eriore, come esposizione interna e pulizia. ai ~randi spacci popo– lari del centro delle maggiori città italiane - e la povertà delle vetrine (nel caso di alimentari, son generalmente mucchi di sca1olame). la rispo– sta è stata semplice e onesta: « abbiamo già (atto molti progressi, in que– sto campo; qualche anno (a le vetrine non esiste\'ano; ora ci sono, e già così ci fanno piacere; siamo sulla strada buona, stiamo migliorando più rapidamente di prima. Dobbiamo ancora eliminare certe code, alle mense specialmente, e ai negozi d'abbigliamento; quando arrivano clelle confe- 672

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