Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

tazione di questo come, ovviamente, l'unica, la più bella cosa <lei mondo - {u ~e~uita da un risolino di compa1imen10. Ma quando aggiunsi che gli anar– chici hanno dei posti nel direttivo tlcllu CGIL e che sul terreno <lella lotta di das~c può esserci talora un'azione comune, allora Cui preso nn poco più sul scrio. · Ocll'Unghe1ia, sollecitati da dhcrsi, hanno riCerito i due giovani di Budapest; al di là delle parole dell'in1erpretc si vedevano, sin dall'Ulizio, con una commozione gratuito e prcmntnrn, i loro volti accesi e i gesti fre– qucnl i; sino alla sovraeccitazione e ai pugni sul tavolo dcll'nltinrn parte della serata, dietro interrogazioni numerose e puntuali. Secondo la loro ,•en,ione, appassionata ripetizione dei comunicati governativi, 1u110 è di– pe~o dalle provocazioni straniere, i veri patrioti non hanno pur1eci1,ato alla rivoluzione, dei 174.000 emigrati 38.000 sono già tornati; non errori avcvan commesso i governi precedenti, semmai c·eran state irnperfozioui e deficienze; il latifondista Minclszenty, appena lib'erato, ave,•a avuto il co– ra~gio di chiedere la restituzione della terra ai contadini e delle fobbriehe agli operai! e della fine cli Nagy tutte le 1>ersone oneste dovrebbero gioire. ~_:• stato impos~ibile far capire loro - pur mettendo in conto che le popolazioni compattamente cattoliche (come Polonia ed Ungheria, per re– stare nel mondo socialista) sono per nutura ormai e per ,·ontinuu sollecita– zione radicalmente conservatrici e politicamente incos"ienti - che qual– cosa di pili grnve doveva essersi verificalo nel loro paese, 1ale da gìustifìcare una rivolin alla testa della quale ,·'erano gli operai; e che non teneva nem– meno l'inizio della loro relazione, come favoloso: prima della guerra, co11 il fascismo, c'era la fame; dopo sono arrivati i russi e tutto è comim·iato ad andar bene. Nè si poteva vantare <·eme segno di progresso, se non per grave :-tor1ura mentale - come quella ,li un comunista francese da poco passato per l'L'ngheria - il fatto <"heoggi a Budapest 50.000 operai vadano al la– , oro l'0n il mitra: non è il proletariato che occupa le fabbriche per 'difen– der" I" conquiste sociali, ma una sua frazjoue che, tramutatasi. in polizia, 1ieue u badu gli altri, per sostene~e il governo. Mn il grosso scontro - in politica - è avvenu10 per l'affare del Li– bnno. Da qualche giorno gli altoparlanti del campo - che, comandati da un !-olo centro di ricezione, funzionavano quotidianamenle dalle ~eì alle vcntitrè, qunsi senza intervalli - roccontavano della rivoluzione nell'Iraq, l'l.'nz11 <·he i russi se ne interessassero particolarmente, eccettuati il capogrup– po " pochi altri. Ciò che piaceva o seccava, era l'insistenza d('lle 1rasmis– :ioni e il genere delle canzonette: i papaveri e le papere, arrivederci Roma, 1 1valzer del soldato o quello dell'Amor, Strauss o Ciaikovski. Con lo sbarco amerit.·ano la situazione cambia rupidamcute, finisce il regime di tacito ar– mistizio e di gentilezza politica, e si esce da quell'oasi di pace t.· di lavoro ch'ero r-tato sin allora il campo di Ki,pino. 1 komsomoliani, a mio ll\'viso, P.iì 1 1:JC'I' spinta esterna che per intimo interesse; gli aderenti alla FJGD, i;.pe– t.·ie quelli provenienti dai paesi occidentali, per diretta passione - comin– ciano ad ascoltare e ad agitarsi; ma tutto, in principio, ha un tono minore e la perceotunle degli implicati è molto bassa. 659

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