Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

Interessante, a proposito di religione, l'indicazione offertami dal µiù simpatico membro del PCUS che abbiamo conosciuto: una moscovita ven– tisettenne, bruna, d'una bellezza mediterranea tanto carica da parer bal– zata fuori dalla bibbia (che si vantava di non leggere, quantunque fosso ebrea). Aveva un'eleganza semplicissima: uscì tre volte con noi, a M.osca, con tre abbigliamenti diversi, dalla borsetta alle scarpe; era appassionata– mente comunista e sicura di alcune idee fondamentali, eppure critica in altre. L'unica persona nell'URSS che mi abbia dello di disapprovare - personalmente~ l'esecuzione di. Nagy, come gesto inutile contro un uomo innocuo; l'unica a giudicare<< spaventosa)> certa a1·chiteuura sovietica, con– sigliandoci di evitarla, nei nostri giri; la sola che abbia mostrato di com– prendere la profonda stupidità di certa stampa provinciale sovietica, che aveva adulterato le dichiarazioni rii alcuni di noi. L'indicazione politico-religiosa fu da lei fornita alla fine di una discus– sione cattiva sugli errori del PC italiano, con l'aria di aggiungere, i.ntelli• gentemente, un argomento positivo e conclusivo alla conLroversia: il partito comunista italiano è il solo al mondo i cui membri siano dispensati dallo obbligo dell'ateismo, stante la particolare siluazione nazionale. (Cosi sco– persi che all'Italia tocca il doppio privilegio e della presenza papale e della dispensa sovietica). Fu lei che ci consiglò di visitare il museo antireligioso ma, nonost,mte i nostri sforzi d'una mattina presso le edicole d'informazione frequenti a Mosca (dove si paga, secondo il tipo di richiesta, da 20-25 copechi a 2-3 rubli, cioè da 12 a ]85 lire), non fu possibile averne l'indirizzo; anzi le ri– sposte erano seccate o evasive. Quella stessa mattina a un operaio francese, cattolico, che cercava per le vie del centro la sua chiesa, un giovane rispose, mettendogli il costume sotto il muso: « perchè non vieni in piscina?». Ma - tornando al villaggio - una chiesa eravamo già riusciti a ve– derla, una domenica mattina. Una decina di volontari, tutti dello SCI, mos– si da sentimenti diversissimi: pura curiosità, desiderio di mostrare indi– pendenza dai sovietici, sentimento religioso anche; in più, in t.aluui, il senso segreto di andare a scoprire il peccato solitario, il godimento proibito; la molla che minasse l'intero sistema statale, il grosso buco nel Jrnra,,ento dell'ateismo ufficiale. Invece nulla di Lutto ciò: quando alcuni sovietici del campo vengono a saperlo, ci mandan dietro, per cortesia, una grossa macchina; che ci porta sin dove la strada è rotta per una recente alluvione. Guadiamo un centi– naio di metri e l'operazione ci ridà il senso dell'avventura; il negro osserva, con l'umana ironia della sua gente: « Oh, se mia madre mi vedesse, come sarebbe contenta! a Chicago non vado mai 1 in chiesa,,. Infine arriviamo: una chiesetta in legno (sovraccarica di ornamenti e di amuleti, quasi un san. tuario cattolico); un vecchissimo prete impaludato che gira e canta le sue nenie, uno scaccino che , 1 ende per un rublo (62 lire) candeline sottili come il clito di un neonato; un tavolo con (•ibi clonati dai fedeli: ventidue persone contate, venti donne, due vecchi, pili tre bambini sotto i quattro anui. 655

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