Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

occhi tristi una SC'ena forF-e consueta. Una ragazzina snella, dalla veste linda e il volto chiaro - completamente indifferente alle grida - parla qui<-ta col suo amoroso sulla llanca dell'ingresso. Quando riesco a congedarmi, le bottiglie sono vuote, ma ncesuno è ubrìaco: sono soltanto estremamente contenti d'aver ospitato e fei-tcggiato un ospite straniero: « dalla Germania? 1.10, dall'Italia; in Italia no, non si parla tedesco; ma non è lontana dalla Germania; l'italiano è un llopolo di musicanti ... i-ì. sì ... di mui:-icanti: arrivederci (la parola italiana ('h<' <1uasi htlti sanoo perchè i·onoiwono la c·anzone] arrivederci Roma!)). Sono tutti fuori lòlulla strada: il VNThio mi abbraccia continuando a parl.trl' in tedesco; il comunista mi !-lringe la mano ripetutamente. l'0n simpatia nH•ta• politica: solo la ra~azzina resta fò11•duta far l'amore. Ho vis10 due ubriachi, durante la mia permanenza nell'URSS. n gio– vunetto che crollò a tena mentre il presidente d"el cokòs « Ottobre Rosso )1 ci !Hf'seniava, C'0n dali e ("ifrf' troppo minu:,,iosc, la sua 11zienda; eravamo pigiati in una !lala, alle due dc•l f)Omeri~gio. con un calore di trcnlat·inque gradi: ·quelli che ~li eran , icini, inveee di portarlo ruori (i-i vedeva chf" slava anche male) lo (·oprivano dei loro <"Orpi. pur di evitare lo st·amlalo. E a Kùpino uua sera, unn ~im1Jatica focc·ia d"uomo pm·ilìco (mm bruva 1wrsona, l'0lllllH'ntavano. 1·l1f' sape\a bene il l'!UO mestiere): di<·ev11d'essere uu re (« ah, non sapevo )1. OS'-ervai fra le risate dei presenti, (< che nei colcòs ci Cosi!cil re )1), voleva incoronarmi regina. e sogriava battaµ-lie trans• continentali (« se fossi aviatore, andrei io a bombardare quella éattiva America C'he non lascia stnrf' il Libano >1- proprio come- sollo il fas('ismo solo il vino inveniava l'odio i1111i-in,:tlcsr); sicchè, a queslo 1 )u1110.lo 11or– tnrono a lt•tto. A dire il vero compiutamente, all'alcool indulse anche quasi 1u1to il campo, una volta: quando la nostra visita al colcòs 1< Onobre Rosso» - stupendamente organizzato, e ciò ne (u una prova - si concluse con un banchetto in mezzo a un bosco, su una 1·ollina: si sprec,1rono brindisi e birra, spumante, vodka i;opraltutto; brindisi alla pace, 1Joi all'amicizia (staccate per l'occasione), all'URSS, agli USA, alla Germania e alla Fnm• eia, ccc., alla lotta contro l'ulr·oolismo, all'India. Solo ~li indiani ron~er– varono un inte~ral<' conlrollo di i.è: i nostri indiani non be"l.'vano non fo. mavano non avevano amorose; si ca1liS('C <'Ome - da noi in piccolo. <"ome in grande i-ulla scena internazionale - non restasse loro d1e mediare. in modo egre,:c;io del resto, le controversi(' rra comunisti e no. 11 secondo raso ec<·ezionale - dopo l'ubriaco - fu l'incontro i·on un mendicante (se tale, nella sua digniti,, poleva definirsi), un pomcl'iggio vnso le Ire. davanti alla direzione del rolcòs: un vecchio mi pas.'-a di fianco e borbotta qualC'osa che non rapisco, piì1 « tre rubli>> [185 lire] che com• prendo benissimo. Glieli dò, li prende si~norilmenle, sem:a rin~raziare; senza inseguirmi, com(' nei pHesi neolatini, C'on le benedizioni del eil"lo. La terza eccezione - di valore internazionale - fu la vif:.ita al campo di un giovam• operaio francese (una farcia normale, dopo tutto: acuta e 653

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