Volontà - anno VII - n.4- 31 maggio 1953

lo .tono d'accordo, come metodo, pienamente d'accordo, .tull'altra stradG che lei steHo propone. A mio siudi=io l'elencazione dei problemi dovrebbe e.tsere diversa, ed è nat.uralc. Ma il metodo, sono certa molti di noi J'ap-' provano. Lanci le sue cartoline e ci .tarà cerio tra di no, chi r.i$pondcrà pre• 5c11te.E' quella ,ma ciel/e tar1tevie su cui si può tentare di risvegliare la co• scicnz(l del popolo it(lliano, rie/otto plebe, soldati, sudditi, tutto cii, che si vuole, e non più capace di giudi=i aut.oriomi, di irii=iative autonome. Ben a ragione lei ricorcfo « ... L'individuo capace di iniziativa è il prÌD• ciJ>ioe la fine di tutto <1uanto avviene. Chi aspetta per agire ordini dall'alto, e non da se ateaso non agirà mai, e se agirà concluderà poco o niente ... :9.. E concluderà poco o niente chi va a votare, riconoscemlo cclavallando e con• tribuendo a perpetuare la corruzione che impera e che egli depreco. DallVCro « ... bisogna romperla con il malcostume dei milioni accettati di qua e di ]à per fare Ja democrazia cristiana o la socialdemocrazia o la re• pubblica o il comunismo .... QnelJo che importa è di sapere quanti in Italia son pronti a mettersi in marcia a spese proprie, senza aspettare denari ca• duti da non si sa qual settore del ciclo ... :o: e per questa ricerca io sarej pronta, ct1ro professore. · Come lei ricorda che « ... quando Turati, Bissolati, Prampolini fonda. rono il Partito Socialista nessuno anticipò ]oro milioni » io ricordo che an. che Malatesta non. ebbe bisogno dei milioni di neuuno per agitare co~ agitò il popolo italiano negli anni tragici in cui k caste inette dei. dirigenti italiani purtarouo il nostro paese sulla stracla delle guerre. E .tono lieta di poter aggiungere: guardi in /omio a <111csta rivistfoa nostra., e ne troverà il bilancio fi11ari:iario, numero per numero. Già noi operiamo nel senso cli(• lei suggerisce, se11:a. t1SJ>ettare nulla da ,i.essim'ultro che da noi stessi. Co11clruliamopoco e lo sappillmo: ma il poco dipende dall'essere il popolo com'è e non ci illudimno cli mutarlo con unn bacchetta nrngica, nè preten• diamo di riuscirvi t1dopenmdo i, metodi poco puliti. dei grandi uomini po• litici, che lo fm11w sempre peggiore. Per noi il metodo cottta assai piri dei programmi. I fini reali di ciò che si /a non stattno nelle i<leeprocl.amate guidu ma ,1cll'effetto concreto delle nostre a:ioni. Andando a votare diremmo ol nostro prouimo: spera qualchecosa per questa via. Cli diciamo invece (e lei mi pare d'accordo con.. noi, no11osta11te tutto!): 11011. sperare nulla se non da te stesso. Discorso sem• plice, che non si trova nelle tonnellate di carta stampata con.cui si stordisce il popolo italiano per condurlo alle urne. E senza la. base di tale discorso non è pemabile alcun rinn-0vtm1ento dello .tpirito e del costume in Italia. Le sarei molto grata., e certamente tuui i nostri leuori con me pcrchè la conoscono bene (più di una volta ci siamo appropria,i di scritti suoi ... ), di due righe di risposta. E' lei uno dei pochi superstiti saggi a cui ci.si puh rivolgere con. anim.o tranquillo in Italia. La su.a vita intera è /a miglioro pez =a.di appoggio che si può desiderare per k sue idee. Mi dica: abbiamo veramente così torto? Siamo veramente co.tì ingenui? Mi abbia con affettuo.ti .taluti, ,ua GrovA NA BERN2Rr 164

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