Volontà - anno III - n.9 - 15 marzo 1949

H1omento dovrebbero sctltc,rc per sponlanco impul~o nel mondo della lil,cn;'1 e della giustizia. ' Se poi si domanda a questi << umanisti n che cosa è, ad escrn1•io, lo !italo essi risponderanno che lo st:ito è lo spirito di autori1ì1 incarnato; e ~e si domanda che cos:i è lo spirito di autorità inurnalo essi· ripeteranno che questo spirito è il principio applie;.1lo del potere, dclPusurpazione, della violenza; e ~c_si stringe ancora per arricchire il reper·torio delle definizioni, '-e uc può avere delle figurative e relloriche bellissime: macchina infernale da far dis1>erar la gente, lrappob insidiosa, cancro della socict;"t, condt11rna sull'uomo Ck. ck. E nessuno si accorge che con queste definizioni si sono toccali i limiti esterni della re:dtà « stato n m:.1non il suo centro. rPcrchè 11011 si è c:1pito che lo stato è certo un motore brutale cd ini<1uo ma un motore alimentato d.i certi interessi coniugali, dagli interessi della classe dirigente. E se t:11- volta il motore precipita in crisi, gli è per il disordine che contraddistingue ra sua azione e dissocia i suoi clementi, ben lesti però a rkostituirsi insieme nel moto centripeto della egemonia di classe. Perciò c:on tante eccezioni quante ne possono sen ire a confermare una regola, le classi ed il loro conflitto rappresentano una rcallà: e la rapprc• fcnt,1110 ogni giorno sul quadrante economico e politico. Certe obiezioni non bastano a .'<Cuo1erla od :.1 spostarla. A di'-lrugg_crla non vale l'ignoranza od il rifiuto. 3 Ma bisogna distrnggcrla; anche se a distruggerla non vale ormai l'esal– tazione classista di quanti: in/or1dono nella classe operaia lo .'<Lessoe'-c:lusi\"ismo anti-urnano l"he rnntraddistingue la classe capitalistica; organi::::a110 la cla~e operaia secondo le stesse lince di struttura gc• rarehica cd autorituia che caratterizzano la das'-c t·apitalistica; inseriscono la classe operaia nella stcssu lolla di .irrembaggio allo slato nella quale sono impegnali i gruppi contendenti della clnssc capitali. stica; riproducono uclla classe opcrni~1 gli sle<.si confliui di gr·uppo e di ca· trgoria che agitano e dividono la compagine della classe capitalistica; sospingono la <:lasse operain sullo stesso piano di dominio (imperia– lismo operaio) sul quale oggi il eapjl:ìlismo difende le sue posizioni di pri– dlea;io. ·E che ,·osa resta della nozione« classe>) allora, se in tal modo l:1 ~ear• nifichiamo di tutti i suoi lra<lizionali re<1ui;;.iti? Ebbene, anche se purghiamo la nozione« classe )1 di tutte queste '-carie fll"CJUis,itC in cenlo anni di speculazione opporlunistica 1 resta sempre un pro– kt:irinlo C'lie, illuso o tradito, non può mai venir meno a sC stesso percl,è è H·mprc· e fcrreamcutc presupposto dalla classe nemica, dallo stato ucmii•o; rci:1a un conflitto di das;::c. sia f>Urc <levinto dai lic1ui<latori o sfruttalo dai 466

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