La Voce - anno II - n. 49 - 17 novembre 1910

LA VOCE ma all'uomo e alla lotta che sostiene. Di questo i giornali non han tenuto conto e andava notato. La questione del ~elibato ecclesiastico ha suscitato una discussione molto ordinata e precisa, forse la migliore del convegno sotto questo punto di vista, anche perchè le pas– sioni eran minori e minore il numero degli intervenuti. È parso allo stesso relatore ne– cessario non essere cosi reciso come da prima pareva contro il celibato, e tutti, credo, si sarebbero accordati nel senti mento generale che il celibato cosi com'è ora provocato e conservato dalla Chiesa è pericoloso per la società e toglie al celibato l'unica qualità che esso avrebbe per essere rispettato, cioè la qualità di venir liberamente assunto. La fine del Convegno è stata assai agitata per la nomina del Comitato ordinatore del prossimo Congresso, che sarà tenuto fra un anno a Milano. Questa città è stata scelta a preferenza di quella di Torino - proposta in omaggio al prof. F oà - sia per la de– cenne opera del Comitato contro la tratta delle bianche colà esplicatasi, sia per la coin– cidenza delle feste di Torino che doveva es– sere evitata. La discussione più grave e meno simpatie~ è avvenuta per la scelta dei nomi. Proposta una lista assai numerosa, nella quale erano già due persone di principi religiosi (Martire, Avolio), è parso a un giovane cat– tolico che non fosse sufficientemente rappre– sentata la sua tendenza. EgJi citò a prova di questo diritto per l'appunto quelle Unioni che a questo congresso o non avevano voluto partecipare o avevano dimostrato freddezza o ostilità in privato. L' inopportunità di questa richiesta fu sen– tita da molti, e deplorata anche da chi sim– patizzava con i cattolici. In ogni modo il cri• terio fu mutato e parve opportuna una scelta più ristretta e di persone in maggioranza residenti a Milano, con l'intento non di rappresentare tendenze ma di nominar per– sone che dessero garanzia di equanimità e di imparzialità. I nomi, proposti dal Salve· mivi, furono i seguenti: signora Majno, Am– brogio Berlarelli, Gerolamo Calvi (residenti a Milano), prof. Foà (Torino), G. Prezzolini (Firen1.e). Il prof. Borri, che aveva tenuto in que– st'ultima giornata la presideuza con molto allo ed energia disciplinando l'andamento della discussione, ha felicemente riassunto il e bilancio del congresso » riuscendo a darne una viva e ordinata rappresentazione utile, non solo a chi non vi avesse assistito, ma anche a chi, appunto per avervi preso parte, non avesse avuto piena e chiara coscienza della sua importanza. Gli intervenuti furono numerosi, date le condizioni d'organizzazione delle quali ho parlatò : più di cento. Intervennero italiani d'ogni parte, dalla Sicilia al Canton Ti– cino ; professori di medicina ; pedagogisti; studiosi di scienze sociali ; professori di scuole medie; maestri elementari ; studenti ; signore e signorine; pastori protestanti; sa– cerdoti cattolici. Non fu mai pronunziata nè una parola nè una frase poco delicata, e gli argomenti più scabrosi furon trattati con serietà e con castità. Mandarono ade– sioni molte società : - Federazione pro– vinciale milanese fra le sezioni della Unione magistrale nazionale - Associa1ion suisse pour la protection de l'enfant et de la femme - Gruppo giovani socialisti cristiani di Ge– nova - Chiesa Valdese di Venezia - Con siglio Nazionale Donne Italiane - il giornale la Catal111la - G. C. Ferrari per la Riv. d,: Ps. Appl. - oltre quelle già da noi indi– cate nella Voce. Numerosi telegrammi e let· tere di sacerdoti da Torino e da varie città del mezzogiorno per l'abolizione del celibato ecclesiastico pervennero alla presidenza. g. pr. Segue la relazione c/,c abbia'IIIO steso dei cqu~ veg-110. }Jfalg-rado la coscie11za con la_ quale ab– biamo raccolto gli appmdi, e la pa_z1e11z~ co11 la quale ti abbia1J10 svotti, essa 11011, e, _sodtllsfa aJ:• fallo: lo co11fessia'lllo. Si slava 011z1 per soppr,– merla a t'ultimo 111ome11/o. }Ifa po, se11tda genie pralic~ e di congressi e di -,~es~co11ti_ t'n.ria~smtlo 0 stenografici, ci siamo co11v111tr elle 1 _,hf~lt1 della nostra sono i di.fetH di tulle le ·rela::1.0111: e, 111e~ glia di 1111 tta, ta diamo così com' è, con tulle le riserve . 12 novembre, mattina. Con sola mezz'ora di ritardo: PRE.LZOLINI apre il Convegno, a nome degli organizzatori. Ne spiega l' intenzione : convegno familiare, non congresso. Di congresso non ha nè 1' inaugurazione, nè le adesioni ufliciali, nè la réclame. Raduna soltanto i volonterosi. De• scrive l'ordine più pratico che logico delle se– dute, causa la presenza temporanea dei prind• pali relatori : Foà, Bossi, Avolio. r nvece cli ter· minare con i soliti auguri, dél notizie pratiche. PRESIDENZA Pio Fo,\ (Sen. Prof. Univ. di To– r]no). Fo,\ legge la propria relazione su la Pcdag-o– gia sessuale. Dimostra !a necessità di soddisfare in modo scientifico e veritiero alla naturale cu– riosi1il dei fanciulli intorno al problema della nascita. Meglio cli tutto se dalla madre mede– sima. Però in mancanza di questa, o per sua deficienza, occorre la maestra e pit'l tardi I' in– segnante delle scuole primarie. Non si farà di queste cognizioni una trattazione a parte, e tanto meno da specialista : si coglierà ogni occasione man mano che si presenti. Nelle scuole supe• riori sarà l'insegnante cli scienze naturali cbe darà qu<:ste cognizioni in unione alle altre sul corpo umano. Quindi non è Ol>POrluna la com– pilazione di un manuale di pedagogia sessuale come libro di lettura. L'insegnamento deve avere due scopi: sod– disfare in modo sano la curiosità, e preservare il fanciullo da atti pericolosi e da inclinazioni d,,nnose dello spirito. Il sistema del colloquio privato per impartire queste nozioni non è da preferirsi affatto al sistema dell'insegnamento pubblico. Istruzione di per sè non basta: va collegata armonicamente con uno sviluppo dello spirito che valga a formare il caratt'ere, cosi da far sorge.re più tardi spontanea l'inclinazione a idea– lità nobili. E va curata anche l'educazione fisi: ca non nel senso però del virtuor;ismo ginna• stico. Pur ritenendo doversi accettare sempre l 'au• silio che in questa educazione offre una fede sincera, occorre che la pedagogia sessuale sia interamente indipendente da postulati religiosi : sia aconfessionale. Occorre per questo preparare i maestri con una buona educazione sessuale. E per non por– tare aggravio di ore ai programmi esistenti, ':ti riforminp. li professore di pedagogia e quello di filosofia morale potranno impartire gl' insegna– menti igienici e morali necessari. E accanto ai voti perchè i maestri possano combattere l'alco– lismo, la tubercolosi ecc. perchè non si dovreb– be formulare il voto che essi possan combattere altri Hagelli dell'umanità in stretta dipendenza · dalla questione sessuale? Sarà questo il compito clell' igienist~. Cosl il maestro nella Scuola Nor• male potrà diventare un consapevole educatore della. giovinezza. Si aggiunga la necessità di dare un' istruzione medica alla gioventù quando sta per abbando– nare la scuola e entrare nel pieno esercizio della vita (circa alla fine del liceo). Quest'ultima ne– cessità è sentita da tutti, anche da quelli che fan riserve su questa istruzione per i bambini. Ma per ogni età bisogna saper trovare il lin– guaggio adatto ed evitare sopratutto gli specia– listi, troppo brutali. Nè basta, per quanto sia già un bene, che i giovani evitino i pericoli per paura: occorre anche che acquistino senso di respo11sabilità, e che la conoscenza del problema sessuale contribuisca alla formazione del loro carattere. Di questa istruzione non vanno private le giovani, sopratutto quelle che si dedicano agli impieghi, ma l'insegnamento sarà impartito da medicllesse. Anche qui è da raccomandare tauo, discrezione 1 e un fondo morale. Sconsigliabili sempre sono le trattazioni ampie della patologia clcll1amore. La descrizione delle aberrazioni sessuali non fa che ei:citarc le ten• <lenze morbose, e spingerebbe al male anzichè calmarlo. Purtroppo molte opere di questo ge– nere vi sono, ipocritamente educative e '.n fondo libertine e voluttuose. Conclude con l 1 ultimo voto che la propaganda per ! 1 educazione sessuale non abbia a cadere nel!' in<lirferenza, come spesso accade nel nostro paese cli idee accolte con larghezza di mente e con entusiasmo Sl~ principio. PREZZOLINJ accetta le conclusioni del Foà. Però non amn1eue che l'educazione sessuale sia neutra, aconfessionale. Ogni insegnarnento pre– suppone una ~ertezza morale. C'é un problema per chi non accetta le morali reliKiose ed è quello di formarsi un nuovo imperativo etico. ~la in tutti i casi piuttosto che un insegnamento neu– tro accetta Feducazione religiosa. AssAGJOLJ é d'accordo con il Foà e il Prez· . Bibloteca Gino Bianco zolini. i\la oltre l'insegnamento ai maestri, (a voti che nell'università mediche venga istituita una cattedra cli pedagogia sessuale per i medici. Comm. CALAHRESE è d'accordo sulla neces– sità deW insegnamento. Vorrebbe però che se• condo l'età si distinguessero due gruppi: quelli a cui si può e quelli a cui non si può insegnare. DONATI domanda che venga discussa la que– stione posta dal Pr. Senza una premessa morale generale ogni discussione sul problema sessuale diventerebbe formulazione d'una vana precetti• stica. Signora ~lAJNO:la base dell'educazione è nella coscienza delle responsabilità della procreazione. Si abolisca la parola educazione sessuale per le equivoche associazioni di idee che genera; si dica invece educazione cieli' igiene del corpo e morate. i\lARCttt è contrario ali' educazione sessuale nelle scuole primarie. L'insegnamento deve aver base-cattolica. Il convegno deve dir chiaramente fi suo pensiero su ciò. PLCo: l'educazione sessuale sopratutto nella scuola. Nelle famiglie proletarie l'insegnamento è impossibile causa il lavoro della madre. Prof. R. i\L1CHEI.S:Le madri non sonO sem• pre adatte ali' insegnarnento sessuale. Ma come si può esser sicuri c:he il maestro non porli nel- 1' insegnamento la propria esperienza per lo più capace di turbare e non di illuminare? E anche è scettico sugli effetti dell'insegnamento che non potrà aumentare il patrimonio idealistico dP.igio– vani, ma invece li farà spesso conservare casti per paura delle malattie eçtucando cosi dei vi– gliacchi. ADIGNEN1'E protesta contro l'indirizzo catto– lico : ricordiamoci che avremo contro di noi tutto l'esercito dei frati, preti, monache .... (è inlerrollo da. 11ega::io11i: - ·i rallolici 11011 sono ro11tra,,; al/. 1 ù1seg11ame11/o}. Prof. BORRI: il convegno sia uno scambio di idee: non siamo ancor maturi per formular con• elusioni. È d'accordo con la Majno in una mo• raie a posteriori, basata sulla esperienza e sulla responsabilità. Anche le università popolari coo• perino alla propagazione di questa morale. C111ADJN1: contro l'insegnamento nella scuola. PREZZOLINI presenta questo ordi,;e del giorno: Il congresso : rilc1111!0che in massima si debba sempre dare !' insegna111e11l0sessuale nelle fa.miglie e 11el!e ..,sç.' lt"t _,,.,,a sopra/11l/o nelle famiglie: clie questo i11segwame11l0scieulifico debba es– sere da/o cou un con!emdo morale e filosofico o reli'gioso piull.osto elle senza coutenuto; si ,-ime/le alte giuste osscrva::ioui del pro– fessor Foà accentuando il St'nJO wora!e det suo ordi11cdel giorno. MAJNO è contraria all'ordine del giorno Prez• zolini. La nuova morale è la coscienza de11a propagazione della vita. RoCHAT (pastore evangelico) : è _per una mo– rale cristiana, invece che cattolica. Qualche altro parla brevemente ; poi il FoÀ : riass.ume brevemente : PrezzoN11:i portò nel convegno il p:ù grave problema che ci agiti oggi. Non crediamo più ai dogmi religiosi, nè l'arida morale laica che si volle introdurre nelle scuole francesi accontentò nessuno. Non pos– siamo ancora stabilire un concetto chiaro. Ac– contentiamoci di dire semplicemente « morale », intendendo quel sentimento di dovere sociale che noi tutti abbiamo in noi. Alla /Jfaj110 ri– sponde che le scienze naturali s'avvicinan sem• pre più alla filosofia. Per lui il vero scienziato è anche filosofo, e il filosofo anche scienziato. Ali' Abignen/e ricorda che i preti non sono con– trari all'insegnamento sessuale. Gli pare che il Jlfftllels esageri sull'effetto cieli' insegnamento sessuale. In tutti i casi la paura delle malattie è un senso di responsabilità sociale. È d'accordo si dica educazione fisica e morale invece del Lcr~idf! educazione sessuale, che ci viene dai tedeschi. Dopopranzo. 11ço,nm. CALABRESEcomincia a leggere sulla educazione sessuale netta scuola.. Riassume il li– bro la p,we:za dt:I Fonsegrives. Ma ripetendo cose già discusse la mattina, l'assemblea rumo• reggia e il C,\LAURESEsmette. PAOLO 0RANO relatore su l'etl11cazio11esess11ale 11rlle organ.iz :iom: opera.ie. La psicologia ciel pro• letariato è completamente diversa da quella della borghesia. Il proletariato vero, delle miniere p. es., oppresso dal lavoro a orario fisso, non ha tempo di ideologizzare gl' istinti sessuali. li riposo lo trova diminuito : non può concedersi la prep.1razione necessaria all'amplesso, 11011 può agire su lui un freno morale. Ora l'educazione sessuale è uno dei tanti arbitrii cerr.ati di impor– re su lui dalla borghesia: ad essa è u~ile, al proletariato è dannosa, impedendogli di svilup– parsi secondo le sue necessità. Così la borghe sia vorrebbe insegnare il malthusianismo al pro- 437 letariato, il quale invece è di sua natura molto prolifico. ~IARCm rileva che è appunto la borghesia a non volere le pratiche neomalthusiane nel proleta• riato. per poter diminuire i salari. L'oratore non ha parlato ciel suo tema, ma ha divagato. LERDAsi lagna che si fa troppa filosofia. FoA: il discorso dell'oratore è utile perchè ri• chiama l'attenzione sulla diversità, in parte reale delle due classi ; ma però avrebbe dovute, con• chiudere qualche cosa. P,~EZZOLINI : perché l'oratore non ha detto quali forme particolari di sessualità son nate nel• l'ambiente proletario, come han già fatto i sin– dacalisti francesi ? La borghesia nè è contraria nè è favorevole al neomalthusianismo fra gli ope– rai; l' O. suppone in essa un machiavellismo del quale non è capace. MAJNO è d'accordo con l'oratore sull'impor– ta11Zadel fattore economico. L'animalità del ceto operaio dipende in gran parte dalla promiscuità in cui è costretto a vivere. Bisogna migliorare le condizioni economiche: costruire dimore più grandi, non spendere in vane beneficenze. < M1c11ELS ricorda alcuni fatti per la diversità della vita sessuale fra le due classi. Nei quar– tieri poveri di Londra e Berlino gli sposi sono più giovani che nei ricchi, perchè i poveri non possono usare delle prostitute. Differenza del pu• dore fra signore e contadine, e della morale borghe– se (prima 11oz) con quella del proletariato (in Romagna-i contadini convivono prima d'essere sposati). FoÀ ricorda che c'è più studenti affetti da ma• lattie veneree che operai, ma pit'l donne operaie che signore. Perchè l'operaio si sposa più pre– sto, ma spesso non ancora guarito dalla malattia. ORANO : la borghesia non può _insegnare al proletariato. Una discussione non può risolvere il problema sessuale che è fatto economico. CASALJNI: un'altra causa delle tristi relazioni sessuali fra gli operai è la precocità delle donne nel lavoro industriale, e il lavoro notturno (ben• chè questo ora sia quasi completamente proibito dalla legge). Certo il più importante è il fattore economico, ma non bisogna dimenticare che anche negli operai c'è l'elemento sentimentale, che può essere educato contro le necessità eco• nomiche. MAJNO: educare? Ma una classe che non per• mette la ricerca de1Ja paternità, che non difende la donna minorenne, deve prima educare se stessa. PASTORELLO:il proletariato imita la borgesia. Varie manifestazioni di moralità nelle varie spe• cie di operai. Fo.\: i giovani socialisti s'occupano di que• stione sessuale più che non creda l'Orano. C'è nel proletariato un forte desiderio di educazione sessuale. Saluta con entusiasmo l'inizio d'un sano idealismo anche nelle classi proletarie. li dott. MASSIMOCmADINt legge sulla morale 1111ica dal punto di vista medico : critica la dop– pia morale. Propugna l'amore libero. (È inter• rotto varie ·volte, e con molta acco11disce11de11za fa dei grandi tagli netta sua 1·elazio11e dice11• do: - Se 11011 va bene questo, proviamo con quest'altro). Signora D1 VES'fEA crede alla possibilìtà della doppia castità. L'uomo ha gli stessi bisogni della donna. - Si ridomanda la volflzioue del!' assemblea sult'ordine del gion,o di Prczzoti11i. Fo.\ : crede l'assemblea non competente a pro– nunziarsi. PREZZOLINJ : insiste. MAJNO· insegnamo la verità, senza menzogne, e senza presupposti religiosi. Domanda di so– spendere il voto. ì\l1No<.:c1n: nell'assemblea ci son due tendenze: una, parte dal naturalismo, l'altra rappresenta il movimento neo-spiritualistico. Non è possibile che il congr. faccia finta di non accorgersene e quindi insiste sul voto. 0RANO inneggia al valore spiritualistico de1la vita, d'accordo con l'ordine ciel giorno Prezzolini. - 1~· domandata c aerei/ a.la la c/1ius11ra. L 'as– semblea vota in sospensiva. s1el!'ordù1e del g·ior110 Pre:::olini. 13 novembre, mattina. Presiede ·ilprof l.u1G1 R1<S1NisL1.1 (Cti11icaoste, Irica di Firenze). li dolt. L. ~I. Boss, (p,,of d·i ginecologia a!t'mtivers. d-iGenova) legge snt 1Veo- 111atll111sia11ismo: Il neo•malrhusianismo come termine data dal 179S, ma il suo contenuto é vecchio quanto l'u– manità. Lo si trova persino nella condanna biblica alla donna: Parieris cum dolore. Il malth. deve considerarsi come una violazione alle leggi na– turali. I~malth. il celibato cattolico come l'aborto prOcurato. Conduce all'estinzione delle razze. È il prodotto della degenerazione dei popoli giunti

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