La Voce - anno II - n. 9 - 10 febbraio 1910

262 LA VOCE la loro personale volontà, si danno, o come veggenti o come uomini di azione, come profeti o come apostoli, a quest'opera lenta e laboriosa del risveg'liare coscienze, organiz– zare tcntati,•i, maturare rivolu1.ioni 1 erigersi visibili e fieri, anche a costo d"essere colpiti, contro l'ingiustizia e la violenza degli inte– ressi dominanti. Ora a questi uomini è il celibato, in tesi ge– nerale, più conveniente che il nrntrimonio, l'astinenza più che il piacere sessurde, anche onesto? Molte cose si pot,ebbero dire, a questo pro– posito. Una certa :tstine111.a, specie nell'età giovane, è essenziale per la dura disciplina della preparazione ad un'opera di pensiero e di entusiasmo veemente ma saggio; certi umili, ma gravi, doveri di famiglia vincolano I' in· dividuo ;:ig:liaffui, :ii gu1dagni professionali ed ai riguardi che ne seguono; certe forme di godimento sessuale, quelle che sono una negazione pratica dei \':tlori etici altissimi, in– separabili nell'uomo dall':itto sessuale, deb– bono esser ritenute quasi per definizione con– trarie aJ un altruismo coerente e profondo, ad un qualsiasi ufficio di volontario moraliz.· zatore degli uomini e della storia. Inoltre, e più, il piacere sessuale sottrae possentemente energie nervose :il consumo del- 1' inlelligenz.a e della volonlà; questa <limi· nuzione sia di ampiezza che di 10tensi1à di la,•oro spiri1uale, in quanto cercala ed ac• cttta1:1, non è già da sola un indice di in– suflìciente tensione del1 1 :111ima\'erso lo scopo? Alcuni drammi noli mos1rano quanto grave possa essere spesso la perdiu. Parnell, l'idolo di un popolo, e che comballe per esso una l01111magnifica, è politic:imente ferito a morte ed ucciso di morte lenta dalla ri,•elazione di un adulterio; l.asalle muore in duello, per una questione di donne, nel fiore della gio– vinezza, lasciando interrolte a metà le fila di un meraviglioso lavoro di organizzazione so– ciale e di conquista politica i un recente scom– parso, che fu e grande amatore e bevitore>, si accelera di quindici anni la vecchiaia e la morte, sottrae quindici anni di lavoro, del suo lavoro, all' ideale che gli gonfiava e tra· sfigurava la vita. Non sarebbe adunque desi– derabile e buono che l:i vita dei veggenti e dei grandi uomini di azione, dei profeti e degli apostoli, fosse sottratta a quesle disper- Le idee di Sigmund Il nome di Sigmund Fre11d, noto fino a poco tempo fa solo a una ristretta cerchia dì specia– listi, sta diventando rapidamente celebre. I suoi originali cd ingegnosi metodi per esplorare ilsub– cosciente e per studiare la vita sessuale, le sue strane ed ardite teorie, i successi psicoterapici di cui si \'anta, hanno fatto sorgere grande curio– sit:\ I.' vi\'acissime discussioni fra gli psichiatri e ~li 1>sicoloiristranieri. Da un lato unn schiera sempre crescente di discepoli. volonterosi ed entusiasti se non se– reni ed equilibrnti. conferma cd csngera le idee del maestro: dall'altro molti fra gli alti digni– tari della psichiatria uOicinlc criticano aspramente quell'nudace novatore e, approfittando della pa– lese esagerazione di alcune sue \·edule, cercano di ~cr~ditare tutto il mo,·imento scientifico da lui cre:no. Tnle stato di cose non facilita certo una chiara comprensione ed una valutazione obiettiva di <1uel movimento ; còmpiti gi:\ cli per sè abba– stanza difficili, data la grande complessitil. delle <1uestioni solle\'ate dal Freud e dato il miscuglio disordinato cli fatti accertati, di digressioni teo– riche e di brillanti metafore, che rende molti suoi :-critti ,·i\'aci e gradevoli alla lettura. ma intricati e • sconcertanti •· E con tanta maggiore serietà e prudenza "a fotto tale studio. in <1m111to le ricerche del Freud hanno un;1 straordinaria importanza pratica. ln– faui l'applicazione dei suoi metodi e dei suoi precetti può, secondo il modo nel ciuale ,·ien fatt,1, ,ia servire alla prevenzione ed al sollie"o di molti disturbi ner\'OSi. :,ia arrecare gravi danni agli ammalati e diffondere concezioni inesatte e pericolose. Sarebbe perciò sommamente opportuno che in Italia. O\'e il movimento del Freud è :lncora ben poco conosciuto, l'attitudine :-erena e prudente dei due soli :,tudiosi che finora ne ,;crisse10 un po'ampiamcnte (1) continuasse ad essere seguita, lit Il ~uo~ Lu1<a D,1,1tO'lCl~t (nell11 Rll'ilt.1 Ji Pskolo(i,1 j[{rJ;:: ~.,!;;;.:~~ J;• } .. :,~•,r~~t~~f,~~.T~;;~~~~;~~-tae'lla sioni di energia? E il iiserbare per sè, per gli scopi umili e cosi pedestremente umani del piacere sessuale, od anche solo per i s:inti e puri ma modesli uffici della vita di famiglia, concessi in sorlc all' innume· revole volgo dei mediocri, una parte no· tevole di quella limitata somma di forza e di lavoro che è a nostr:1 disposizione, non impltca una certa sfiduci:t :1II' ideale, ricono· sciuto quasi incapace di empire di sè una virn e st:iccarla da tullo e trnsferirla, in qual– che modo, nei suoi campi, nei campi del· l'assoluto? Per questo a me par logico che degli uo– mini i quali, illudendosi che i loro seguaci potessero avere a propria disposizione infinite energie divine, pretesero di organizzare il mi– sticismo e l'apostolato, e pensarono che la divina fobbre d'ideale la quale bruciava ad essi le vene fosse trasmissibile a molli e per secoli, e obbligasse i loro seguaci al celibato. L'errore non era nel pensare che a quel- 1' ideale convenisse quella liher:izione, ma sl nel pensare che ideale e liberazione potessero essere facilmenle acquislati, anche da spiriti ,,oJgari, con una disciplina e con un melodo semplici e buoni per molti. Rimane perciò la domanda o il sospetto della iml1il11à e della menzogna del celibato pe1 innumerevoli preti e frati che hanno nella vita e sin anche nel viso l'impronta della volgari1à 1 dalla quale non sono mai U3citi, e alla quale il seminario e il convenlo hanno solo mutalo forma, rendendola più antip,Hica • per l' ipocrisia di quella professione e di quelle vesti i ma questa 1 come abbiamo delto, è un'al– tra questione. Quanto a quelli che hanno la vocazione dell'ideale, e nei quali si incarna quasi un momenlo dello spirito creatore e rinnovatore, io penso non impossibile ad esc;i il celibato, poco atte per essi le forme e le occupazioni concrete del matrimonio.i ma addentrarsi ora in un esame di psicologia sessuale del genio sarebbe lungo e fuori di luogo; ci basti af– fermare altamente la nobiltà e la bellezza di questo superamento de!la specie per una più ricca affermazione dello spirito e per l'ascen– dere di personali1à saldamente costituite nei campi della vila morale. Romolo Murri. Freud sulla sessualità per poter sceverare quanto c'è in esso di ben fondato e di fecondo dalle gener:-alizzazioniesa– gerate o premature e cl:-alle :1pplicazioni rischiose. Per capire le originali idee del Freud sull.1 vita sessuale bisogna conoscere, almeno somma– riamente, le concezioni più gcnernli sulle quali esse si basano. Il Freud è un neuropatologo che, come gli altri, ri,·olse dapprima l:1sua attenzione soprattutto ai sintomi organici delle malattie del sistema nervoso ; ma poco a poco fu tratto n dnre sempre maggiore importanza all'attivitfi p~ichica cosciente e subcosciente, la quale, se non gli rivel:lxa sempre le intime cause dei pro– cessi morbosi, in molti casi gli spiega"a bene il meccani;;;mo col quale i ,·ari sintomi insorgono, si fiisano e possono eventnnlmente venire ri– mossi. Egli elaborò J>OCO a poco l:i cosiddetta psiroa1111/isi, che è un metodo speci:1le assai in– gegnoso e complesso per esplorare il subco– sciente e per togliere di meuo le condizioni anormali che im1>edi::;cono in molti ammalati l'ar• monico funzionamento delln psiche. Per mezzo della psiconnali'-i, sulla quale 11011 posso soffermarmi in qne.-.ta occasione a dnre maggiori particolari, il Freud cercò di mostrare che i sintomi isterici ed .1lcuni :;intorni nevra– stenici provengono da un conflitto della coscieni,1 del malato con 1encle11ze i~tintivc oppure con com• plessi di idee o di ricordi, dornti di una forte lo,mlilt! affellira. Il risultato di tale conllitto -;arebbe l'espul– sione (l'i',·dr1i11Jr1111gJ dalla coscienza di questi complec:si inconciliabili con ec:sa; allora la carica emo,ion:ile, compressa ma non distrutta. ~i apri– rebbe una ,•ia di ~carico ,rnormalc, con\'ertendOl:>i nel sintomo isterico. \'arie sono le modalità di questo meccanismo, detto rom•t·,·sione, che è stato minutamente studiato dnl Freod e che forma il fondamento di moltt:<sue: idee:, ma noi dobbiamo ora limitarci ad esaminare le rela.:ioni che ec;;soha colla vita se.-.su:-ale,sia fisiologica che p:uologica. Bibloteca Gino Bianco * Il Freud, proseguendo le <.;ue ricerche, si per- suase sempre piii dello stretto legame csbtente fra la scssualit:\ e le psicone\'rosi, sì da giun• gerc ad affermare che queste dipendono in ogni caso da anomalie di quella. ~aturahncnte tale asserzione cosi strnna ed a\'\ entata hri <,uscitato e continua a suscitare le massime opposi.1ioni e riscr\'e. \"ero t: che il Freud d:\ alla !'JCSsua– litft un sen-;o molto più lato dell'orc.linnrio e ,i fa rientrnrc molle tendenze e falli psid1ici che di solito si considerano distinti da essa; vedrc· mo più oltre che questo t: uno dt-i punti deboli delle sue teorie. Proteste nltrettanto , i\(: ~Ol• levò un'nhra sua fondamentale affermazic1nc : quella dell'esisten,:a cli una particolare , ita ses– suale nella prinrn infanzia. Ben si comprende che a tutta prima tale idea ripugni tanto a tutte le nostre idee sull' info.n~ia, quanto :-ainostri sen• timcnti morali; ma questo non clc:vcfarci respin• gcrc " priori i resultati delle indagini dd Freud. Dobbiamo persuaderci una volta per :,empre che lo studio profondo e spregiudicato dc:\la que• stione sessuale metterà in luce molti lati anima• leschi e pen·ersi della natura umana, finora na– scosti cl:l una più o meno ,·olontaria ignoranza - ma quante volte ancora bi,ogncr."t ripetere che solo riconoscendo e studiando senia pau• rose reticenz<.-e vili ipocrisie tutte le cieche forze istintive che albergano nell'uomo. noi potremo \ 1 nlidamen1c combntterle e dominnrle? Perciò, nwlgrndo la delicate.un dell'argomento, 11011 esito :-td esporre, fra i primi, ad un pub– bli<'o 11011 composto di s1>ecialisti, le ardite idee del Freud sulla sessualitil., quali egli le ha rac– colte e coordinate nelle sue Dni. /Ma,1dltmg,•11 :11,· Sr.nurllltrorie. (Leipzig und \\'ien, _F. Oeu• ticke, 1905). * La prinrn di queste monografie tr~ma delle ,1110malit•s,•ssuali, che il Freud divide anzi. tutto in due grandi classi : quelle rigunrdauti /'o.![.,1ftllosessuale (cioè la persona che i'-pira I'attra.:ione sessuale) e quelle riguardanti lo scopo sessuale (cioè l'azione "erso la quale l' i– stinto :,pinge). Le deviazioni riguardanti I' og– getto seso;uale consistono essen1;ialmen1e nel• I 'ùn,rrsio11c (omosessualitfii. Il Freud esnmina le forme nssai differenti che essn può as,111uere, critica le \'arie teorie che sono stnte proposte per spiegarla, specialmente quell:l degenerativa, e, senza pretendere di chiarire tutto, accetta e s,•ilupJ>:l In tcori,1 dell'r.Jriginriria Mussualilit di ogni individuo, l:l qu~le è confermata da sicuri fatti anatomici ed ontogenetici. Lo svi– luppo normale consisterebbe quindi nel passag– gio clalln biscssualitfi al predominio dell' btinto eterosessuale, mentre le inversioni consistereb– bero in diverse irregolari-la cli questo sviluppo. La seconda classe di anomalie, cinclla consi– stente in deviazioni rispetto allo sropo sessuale (note generalmente sotto il nome di per. 1 enio11i) si divide alla sua volta in vari ).;'Tllppi.Ci sono anzitutto le cosidette h-asgressio11i auatomiche, che derivano sia dall'esagerato attaccamento a tutte le qualità fisiche e psichiche della persona amata, sia dal desiderio di variet:\, e consistono nell'uso a scopi sessuali di parti del corpo ad essi non naturalmente destinate. L'esagerazione estremn di queste pcr\'ersioni si ha nc:I /eliri– smo sessuale per oggetti inaninrnti. Il secondo gruppo consis1c nella jissa::io11t'tli scopi sessuali 1>rdimi11ari, cioè ncll' erigere a fine sessuale ultimo atti che normalmente costituiscono solo una preparazione e un avviamento nlla soddi– sfazione sessuale. Infine si ha la voluttil.dell'in– Oiggere o del 1>atire dolore e maltrattnmenti durante gli atti sessuali, perversioni che sono note rispe11ivnmente col nome di sadismo e di wnsodiismo, e che si possono, almeno in parte, interpretare come un'esagerazione dell'atavico componcnle aggressi\·o dell'istinto sess11ale. Tutte queste perversioni però 11011 pos-.ono pro– dursi se prima non hanno superato le barriere na– turali che ad e-,se si oppongono, cioè!: per i primi due gruppi il pudore, il disgusto ed il ribre,:zo, J>er il sadismo la compassione, e per il maso– chismo il dolore (e, aggiungere, io, il senso di dignità personale). i\la questi connitti fra istinti e inibizioni pos– sono a,cre anche esiti di,•ersi dalla vittoria de– cisiva degli uni o dtllt: altre. Talvolt.1 all:t vit• toria dell'inibizione tien dietro una vera s11/Jli– ma=io11e dell' i<;tinto sessuale, che si trasforma in più ele,·ate tmergit: emozion.,li e spiritm11i. Di questo importantissimo processo, che CO· stituisce un:-adelle chiavi della questione sessuale, dpnrleremo più oltre. In allri casi in"ece il conflitto fra le inibi.1;ioni e 1111' intensa ed nnor– male libù/Q ttcrrnine col qu:-ale il Freud designa l'istinto sessuale in senso molto lnto)-avvenenclo in persone il cui sislema nervoso sia particolar– mcnt<: predisposto - elfi luogo ad una repres- sione forzata, anormale cd impe.,fetta della libido, la quale ha per r.onseguenza ,·ari stnti mor– bosi. Ciò :1,·vi<:ne por mezzo del gii\ accen– nato meccnnismo della conversione in sintomi organici di tali tendenze inconciliabili col resto della personali!:\ ; ft:nomeno che, come abbiamo ,·isto. si ha secondo il Freud soprattutto nel- 1' isteria. I sintomi isterici consbterebbero dun– que in tendenze scsM1:lli (generalmente di na– turn pervcrs:t/, inibite e represse: il che viene ri:i,;sunto dal Freud nella formula: l'isteria è il rm•esrio, il Iulo 11r1ralil 1 0 tielle pcn•ersioni. I.a psicoanalisi dei malati di rnal:1ttie ner,·osc condusse poi il Freud ad un altro importantis– simo risult.1to, cioè alla scoperla della srss11alilu i11/a11/ilt•. Questa cos1ituisce l'argomento della secondn monografin. li Freud spiega anzitutto lo strano fatto che In sessualità infantile ~ia rl– mast:l genernlmente ignota, an1met1cndo l'esi– sten,:a di un:i particolare amnesia o dimenlicanza di gran parte della , ita infantile fino cioè al sesto ed anche all'ottavo annv. Questa amne:,ia, che sarebbe un fenomeno generale e del tutto nor– male, ,·errebbe 1>rodo11adall'inc;orgere delle ini– bizioni degli i'itinti infantili e sarebbe analog11 a quella che accompagna la repressione forzata dei romplnsi affdlil•i inconciliabili nei nevropatici. ì\'on è il caso di esporre ora la dimostrazione che il Freud lcnt:i di dare della sessualitfi infantile, analizzando la trasformazione del s11ahiamt11l0, che, destinato da prima alla nutrizione del lnt– tante, dh·cntn poi ~copo a sè, come fonte di piacere sensu:lle. Altre fonti di tale piacere c:a– rebbcro per il fanciullo i toccamenti e sfregamenti di varie zone t'rPJrt'lll' e certi mo,•imenti ritmici. li com1e1tere tutto ciò con la sessualit:\ ap– pare a prima \'i'ita una generalizzazione inde– bita, ma l;t serie cli fatti addotti dal Freud in suo appogKiO cl:\ molto da pensar-! e condurrebbe in\'ero ad ammcttNe l'esistenza di una sensua– lità infantilt::, a\'ente sicuri legami con la ses– sualità, sia pme in misura J>iùristretta di quanto sosteng:1 il Fr<:ud. I caratteri che egli ritrova nella sessu;ilit.i infan– tile sono : /'a11to-erolismo. cioè il ragKiungimento del piacere ottenuto senza il concorso di u11 altro essere, e il polimo,jismo, cioè la varia– bilitil. dd modi nei qunli tale piacere può essere raggiunto. Nei b:lmbini normali tale erotismo è naturalmente :issni debole e viene facilmente inibito dal sort,:ere ciel pudore, del disgu-.10 e dei sentimenti morali, provenienti in gran parte, ma non esclusi\'amente, dall'educazione. Con ciò s' inizia secondo il Freud un prriodo di ltr• /e,n:«. pii1o meno completo, dell'istinto ~essuale, che dura fino alla pubertà. In alcuni fanciulli invece queste tendenze sessuali -;0110 anormal– mente intense e precoci, sicchè l'inibizione cli esse avvie11e piii dinicilme11te e non riesce ad impedire che restino dei germi, i quali pos– sono produrre, secondo i casi, i più \·ari disturbi ed anomalie, come la masturbazione, le polh1- zioni, disturbi \'escicali, e, più oltre, le cli– "erse forme cli perversioni da un lato, e dal– l'altro svariati sintomi ne\'ropatici. li prodursi di queste due ultime serie di fatti viene spesso favorito e complicato dalle seduzioni e dai traumi sessuali indotti da nitre persone, ai c1uali que– sti fanciulli ;:inormali sono espostiJ>iù facilmente degli altri. La teria monografia del Freud tratta delle /ras/orma=io11i de/I« pufJerlil. La principnle di queste consiste nello S\'iluppo della 7.ona geni– tale, che nc;sume il primato soprn tutte le altre zone erogene. Queste però non perdono ogni attivit.\, ma assumono l'ufficio cli aiutnre la fun– zione KCni1:ileper mezzo del cosidetto piatt•re preparatorio. /\ questi mutamenti si accompagna In scoperta dc/l'o,sr1rrllo sessu«lr. Bisogna pre– mettere che nnchc durante il periodo infantile l'auto-erotismo non è assoluto. Infatti, dati gl' in– timi rap1>0rti esistenti fra il lnto emozionale e quello fisico dell'nmore, l'affetto elci genitori e per i genitori esercita una profonda influenza sul bambino, la qu:lle :wra un' i1111>ortanzade– cisiva sulla sua futura sessua\it:l.. Cosi, :11\'epoca delln pubertà, la nuo\'a forma cli .lmore tende– rebbe n rivolgersi verso il genitore dcli' ahro sesso, se non lo impedissero da un lato le ini– bizioni etiche e dall'altro il progressivo allon– tanamento dai genitori, spesso accompagnato da connitti, che sorgono J>er il crescente affermarsi della persona.liti\ dell'adolescente e per il sno bisogno di indipendenza intellettuale e mornle. Una ripro\'a di ciò tro,·a il Freud nel fatto che i nevropatici h:inno avuto spc~so da fanciulli un bisogno esagerato, ins:lY.iabile di c:irezzc e cli altre dimostrntioni cli affetto da 1>:irtedei geni– tori e che poi non si sono liberati dalla loro influenza all'epoca della pubert!t., ma sono gene-

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