Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

~ M 1no USTRATA DELL' U I~ ANO IV RPIN

• • Nei ·localid· ella Via Manzoni 4· - Bologna è aperr o . al puhhlico dalle ore 7 alla ore 24 di ogni giorno.: .. ' CAFFÉRISTOR.ANTE · ' . Elegante, ni.oderno, inappuntabile; con servizio speciale per . - bancheHi e cerimonie; pensioni convenientissiITle ·per m~{ilah e . studenti: . L. 1 O. ·. ogfli due pasti (servizio compreso). ALBE.ROO·_ DIURNO Il più grande, ·più moderno. più compldo, fra gli esistenti jn . Italia. 40 Gabine_Hi da bagno ; salone da barbier~; par~~c- . . . . chiere per Signora; manicure; pedicure; wale.r dosets ;· lustra- ·scarpe; deposito· bagagli ecc. . UfficioPostale = TelegraficoT=eléfonico . .. Servizio rapidis~iffio a tulté le ore. . · . ' Spacciodi Tabacchinazionalied. esteri · Bibl.iotec·Ga ino Bianco • .. ,

C.R&.~11allC)EAS4 1)1 · CU '' AUGUSTO MUl:2121 VILLA VEl<l)E 13 OLOC.~A CORPO MEDICO ..coNSULENTE DELLA CASA Medicina interna : PRnF. AUGUSTO MURRI DoTT. BOSCHI ENRICO DoTT COCCHI GIUSEPPE ,. PROF. DAGNINI GIUSEPPE PROF. FRANCHINI FILIPPO PROF. GNUDI ANTONIO PROF. LANZERINI ARTURO PROF. MODONESI FILIPPO PROF. SILVAGNI LUIGI PROF. VIOLA GIACINTO Ordinario della R. Università di Bologna ' PROF. GAMBERINI CARLO PROF. MONARI UMBERTO Ostetricia e Ginecologia : PROF. s·FAMENI PASQUALE Rettore della R. Università di Bologna Oculistica : PROF. PES ORLANDO della R. Università di Modena Otorinolaringoiatria: DoTT. BARACANI GIOVANNI Malattie nervose: PROF. BRUGIA RAFFAELE PROF. FERRARI G. CESARE Dermosifilopatia: PROF. PINI GIOVANNI Radiologia: PROF: BUSI ARISTIDE Ordinario della R. Università di Roma Ricerche di laboratorio : PROF. MANTO VANI MARIO Pediatria: Chirurgia generale: PROF. FRANCIONI CARLO Direttore tecnico: PROF. GIACOMO NOVARO Ordinario della R. Università di Bologna PROF. PINI GlOV ANNI · Cure idroterapiche ed elettroterapiche SOCIEBTNAONIMB PERESPORTBZIONE · MBRCHESETTI & C.' - VERONA (Capitale versato L. 1.500.000) Trasporti Internazionali Derrate JI/in,entari Rappresentanza per l'Italia della GREAT EASTERN RAILWAY COMPANV PER LE DERRATE ALIMENTARI Servizio giornaliero Anversa• Londra Corrispondente della LONDON ANO NORTH EASTERN RAILWAY Managers of the Zeebrugge-Harwich. Trai n Ferry Se rvice UFFICI: VIALE NINO BIXIO N. 4 Telegrammi : Derrate . Verona Telefono: .• N. 17 - Ufficio Centrale ,, N. 53 - Ufficio Stazione Bibl oteca Gino ■ 1anco r. DENTISTA DELLA CLINICA ODONTOIATRICA DI VIENNA BOLOGNA VIA DEI MILLE, 21 TELEFONO 380 Appuntamenti fissi ,, '' L'IDEALE . . o e· 1 L u B R I F I e A N T I • ITALO BELLUZZI ' BOLOGNA . VIA S. STEFANO N. 122 TELEFONO N. 28-52 •

,. I A~~~[IAlmff ( ffAlmNll( (RR~Vl(ftl · [A~I ~n ft.l 11nIl f f f ftft ~VI (Hl EnteMoraleper la Previd.ed il M. S. - Fondatanel 1881 Societa Anonima Cooperativa - fondata nel J 889 Sediriunitein BOLOGNAV~iadeiMille,23 e ViaRizzoli,20 (Palazzoproprio)- Telefoni7-29 e 13-25 su e C u R s AL I ( CON SERVIZIO BIGLIETTI FERROVIARI E MARITTIMI): ANCONA, Corso Vittorio Emanuele, 20 ~ CASALMONFERRA TO, Via Roma - FERRARA, Piazza Commercio, 3· 5 FOGGIA, Corso Vitt. Emanuele, 35 - GENOVA, Piazza De Ferrari (Pronao Teatro Carlo Felice) e Piazza dtll"Annunziata LIVORNO, Piazza Vittorio Emanuele; . 2 - MANTOVA, Via Cesare Battisti, (locali vecchia Posta) • MODENA Piazzetta delle ova - RIMINI, Via Cambalunga <angolo Via Cavalieri) - ROMA, Via Terme di Diocleziano, 44 SAVONA, Via Paleocapa, 27 - TORINO, Galleria Nazionale, Via Roma, 28 RAPPRESENTANZE: 1n tutti i centri ferroviari d'.ltalia -- -- Situazione al 31 luglio 1925 45·> Anno di Esercizio Patrimonio .. .. . . • • . . .. L. 9.685.519,57 Valori di . ' propneta . . . . . . . . ', Depositi presso Istituti .. . . . . . . '' Contributi dei Soci (Anno 1925) ai fondi assicurativi •• .. . . . . '' Assicurazioni pagate nell'anno 1925 ,, Eccedenza delle Entrate sulle Spese . . ,, Fondo di Previdenza del Personale . . ,, 1.507.435,60 7.452.509,64 1,507.160,27 660.879 ,21 668.029,52 1.049.221,89 TOTALE su~sidi pagati a Soci e famiglie L. 10.624.015,37 Somme assicurate ai Soci .. Rispar~i distribuiti agli assicurati ,, 29.369.278, 11 . . , ' 773.862,25 Situazione al 31 luglio 1925 3 7 ° Anno di Esercizio Capitale versato e riserve .. . . . . L. 2. 122.148,30 Contanti e disponibilità presso Istituti dr emissione . . . . . . . . ,, 1. 142.207,05 Portafoglio (Buoni del Tesoro Italiano ' e Mutui garantiti dallo Stato ,, 21.259. 972,32 Valori ............ ,, 3.765.695,12 Corrispondenti . . . . Depositi fiduciari .. Valori in deposito . . . . Utile netto dell' Esercizi o .. . . . • • . . . . ,, 10.152.596,32 . . ,, 29.164.240,62 . . ,, 5.791.209,60 . . ,, 86.413,20 TOTALE somme ricevute in deposito . . a nsparm10 .. . .. .. L. 319.344.145,32 TOTALE somme investite in opera- • zioni di credito . . ,, 495. 162.082,21 p. I Sindaci G. Z A 1vl BUNE L LI Il Presidente G. GOZZI li Direttore Generale F. BA L LA R 1 N I • ASSIOURAZIONI: Malatti-aVecchiaia Decesso- Somme ( rendita vitalizia) pagabilai tempodetermina. to ASSISTENZA SOCIALE: Borse di studio e premi di profitto- Cure marine e montane Doti - Sussidispeciali- Viaggi d'istruzione. TUTTELE.OPERAZIODNI BANOA Saggi d' interesse sui depositi Libretti a risparmio. . . . . , . ... . . . . 3, 50 % Buoni fruttiferi a sei mesi 4,53 - 9 mesi 4,75 a 12 mesi 5,- % Società di Mutuo Soccorso, Cooperative e Soci .. 5,- % . . 3,25 % Conti correnti disponibili p_er chéques . . . . Gmissione immediata e gratuita di fissegni BANCA D'ITALIA e BANCO DI NAPOLI Escosizione Nazion"le di T crino, I€ 84 : Medaglia di Bronzo - Esposizione Emiliana di Bologna, 1888 : Diploma ONORIFICENZE di Benemerenza - Esposizione Nazionale di Palermo 1892: Diploma e Premio di L. 250 - Esposizione Nazionale di Torino, 1898 : Diploma d'Onor~ e Medaglia - Espo$izione Universale di Parigi, 1900: Medaglia d. Oro - f sposizione Internazionale di Milano, I906: Gran Prix e Medaglia d'Argento - Concorso fra le Società di Mutuo Soccorso del Regno indetto dal Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio nell'anno 1890: Medaglia d'Argento e premio in denaro - Concorso fra le Società di Mutuo Soccorso del Regno indetto dal Ministero d. Agricoltuia, lndustr:a e Commercio nell'anno 1903 : Medaglia d'Oro istituita per i Benemeriti della Previdenza · Esposizione Opere Sociali, Gand 1924: Due Medaglie d• Oro Bibli teca Gino Bianco

ANNAROSAFINZI- Milano Effelfivamenfe la sua EUT~OFI~A è uno dei migliori ricosfifuenfi per bambini: forse l'unico e ìfaliano, che riunisca in sè, sapienlemente combinati i medicinali più attivi e più adatti ai/e svariatissime forme di debolezza infantile. Doti. NERl/ 6UJDO - S,6iovanni di fl/anzano (Udrr.e) ISTITUTO NEOTERAPICO ITALIA NO Comm. ~AFFAELE TOSCHI & C • Bolo~na NUOVACOOP.BRACCIANMTUIRATORI e AFFINI aderente ai Sindacati Nazionali Fascisti CANTIERE CEMENTISTI FA.ENZA E CIRCONDA.RIO Lavoriin cementoarmato- CostruzioniBlocchin cemento Depositoe venditamaterialida costruzionecivilieindustriali. Progetti e preventivi a richiesta. CANTIE:RVEiaTolosano(VialeStazione) - Telefono132 UFFIC: ICorsoA. Saffin. 18 - Telefono121 SISTO CARBONI BOLOGNA - Via Goito n. 4 avverte di visitare i suoi magazzini prima di provedere per il vostro fabbisogno in combustibili. Rimt1rrete convinti di trovare merce garantita d11ll' origine. Antracite vera inglese senza miscele• Carbone Coke Gazometro di Bologna • t a dift primario FerndéJle Inglese - Neupelton per Fornaci e Gazometri • Mattonai I e Ing Iesi p = r trebblatri ci. Vendita a vaf!oni completi, Venf'zia e Livorno, Bolognaper consegna stazione e domicilio p,arnntendo peso, qualità aprezzi di concorrenza I 1111111 111 I 11111111 11111 I 111 111111 111 • I 111 111111 I 1111 I I 11111 I I I • • • Industrie Riunite Faentine Società Anonima Sede a BOLOGNA - Stabilimento a FAENZA REPARTO MANIFATTURE CERAMICHE ANTICA FABBRICA FARINA Maioliche d'arte - Decorazioni artistiche Ditta ERNESTO JORI - Bologna (281 Casaralta N. 166 - Telefono 5-91 1111111111111111 I I li 111111111111111111 I I I I I I I I I I I I I 11111 MAGAZZINI GARAGES Piazza S. Alò, 7 - BOLOGNA - Telefono 9-32 TUTTO IL FABBISOGNO PER L' AUTOMOBlLISMO Biblioteca Gino Bianco

• • OFFICINE MECCANICHE ELET- . TROTECNICHE DI PRECISIONE . ' I GOZZOLI & PET.RONCINI ,I BOLOGNA Mura di Porta S. Isaia N. 9 Telefono 1t-01 • Macina ~ Caffè elettrici L " VITTORI'A .1,, (Brevetto R. 9 ... Num. 67) ,, ' GRAN PREMIO D'ONORE . E MEDAGLIA D'ORO za Esposizione Tricolore in Milano 1924, per la valorizzazione dei Prodotti Nazionali GRAN PREMIO E MEDAGLIA D'ORO • Espos. Internazionale Roma 1924 4 NOBILTA Stemmi- Notizie- Prat~cheri~o~o: scimento- Controversienob1l1ar1 UFFICAIOR4LDIOO - ViaMilano2,4 - ROM(A3) DSC.IHI ORO~ Anemia - Neurastenia - Clorosi Rachitide e tutte Le malattie del· sangue e dei nervi. PremiatoLaboratorioChimicoFarmaceutico • E. UNGANIA - Bologna • ••••••••••••••••• ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ••■ •••• •■•■ 1:r ■■ •• •• ■■ ■■ ■■ •• ■■ •• •• •• •• •• • • ••••••••••••• -•• •• •• •• •• •••• •••• :: Il ■■ •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• •• • ••••••••••••••• •• •• •• •• •• ••• ••••··= :: •• •• •• •.... IIJI •• • • •• •• •• •• •• • Ingresso • 81 GRANDI MAGAZZINI MOBt LI di o~ni stile DITTA t{uJJo f. abbri BOuOCNA T etafot10 4-~ .............................. ·= ::~ •••••••••••••••••••••••••••••••• .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. == == == =· •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• == == == == :: ....................... . MOTORI D.K.W. per biciclette a motore e motoleggere Dieci tipi diversi Rappresentante Oenerale per l'Italia: B.04VANI, BolognaV.iaS.Stefano 12, tel. 7-28 li I 111111111111111 li I I li 111d 1111111111111111111111111111111111111111 I I I . CORSI SPECIALI SCUOLA -PELSINEA D'AUTO Istruzione particolareggiata ed assolutamente . superiore. ,, 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 BOLOGNA - Gar~ge Galliera ~ lei. 29·78 r . rp· fn~r rp o~~ ID]~ n _ PER ACQUA DA TAVOLA J!!.l.!I ~ l!J ......_, l9 Il l( ci!l DIGESTIVA -. ANTIURICA - EFFERVESCENTE Biblioteca Gino Bianco •

.a. ~ .. - ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI DIREZIONE GENERALE: ROMA I capitali assicurati presso)' ISTITUTO NAZI ON ALE DELLE ASSICURAZIONI sono garantiti dal Tesoro dello Stato oltrechè dalle riserve ordinarie e straordinarie dell'.Ente. Le polizze, quindi, emesse dall' lstitn to Nazionai e delle .Assieurnzioni hanno il carattere e le garanzie dei Titoli di Stato. Le tariffe dell'Istituto \ azionale delle Assicurazioni sono più convenienti di quelle delle imprese private e le condizioni di polizza sono fra le più liberali. Attualmente i capitali assicurati presso l' Istituto Nazionale tielle Assicurazioni ammontano a o miliardi e 1nezzo e le riserve ad oltre un nailiardo. Gli incassi· annuali dei premi stanno per raggiungere i 250 tnil ioni. Durante il 1924 l'Istituto ha raccolto una produzione di oltre nn nailiar(lo di somme assicurate. L'Istituto Nnzionnle dello .A.ssicurazioni che è il regolatore del mercato assicurativo in Italia, ha Agenti Generali in tutte le Città del Regno, nelle Colonie e all'Estero. Pr-ima di" assicurare operai contro gli· i1z/ortun,i sul lavoro chiedete sempre le condizioni· e {ari_f_fe al SINDACATO EMILIANO INFORTUNI Sede Centrale: BOLOGNA Via Artieri, 2 - Telefono 6-37 Costituito a Rogito Suzzi il 16 agosto 1909 ed autorizzato con Decreto Ministeriale 20 ottobre 1909. POLIZZE EMESSE rr8oo Presidente: Cav. Uff. GIORDANI RINALDO Direttore Generale: Comm. VINCENZO DE ROSA GODRETE TUTTE LE F ACILIT AZIONI CONSENTIBILI UFFICI ED A MB U LATO R I IN TUTTI I CAPOLUOGHI DELLA REGIONE . Biblioteca Gino Bi • neo • LE ASSICURAZIONDI'ITALIA DIREZIONE GENERALE: ROMA Rami gestiti: Incendio - Grandine - Infortuni .:. Responsabilità Civili - Furti - Trasporti Ageute generale per la Provincia di Bologna: Ing. AURELIO :MANA.RESI Via Pignattari,1 (Palazzodei Notai) Telefono 32-21 LE ASSICURAZIONI D' lTAl lA è il grande Ente Nazionale creato dallo stato attraverso l' lstituto Nazionale de1le Assicurazioni per disciplinare e normalizzare il campo della p, evidenza. BANCDAELL'APPENNINO Se.e. An. - Capitale emesso e versato L. 750.000 Sede sociale Riola di Vergato - Oir~ione in Bagni della Porretta Succursalein BOLOGN(pAalazzoproprio) Corrispondente della Banca d' Italia, del Banco ( i N apoi i e del principali Istituti di Credito STABILIMENTI: Bagni deila Porretta- Camugnano - Gaggio Montano - Li.zzano in Belvedere - Pavana - Riola di Vergato Vergato - RECAPITI : Prada - S. Maria Vi liana Esercente le esattorie: Camugnano e Lizzano in Belvedere. Valore nominale delle azioni l. 30 - Prezzo corrente L. 48 CREDIRTOMA6NOLO BANCA REGIONALE FONDATA NEL 1896 Capitale sociale versato L. 18 milioni SocieRtnaonim@ con SedCeentrale in·BDL06N~ DEPOSITI FIDUCIARI IN CONTANTI: al 31 agosto 1924 L. 215 milioni al 31 agosto 1925 L. 243 milioni OPERAZIONI ATTIVE: al 31 agosto 1924 L. 283 milioni al 31 agosto 1925 L. 33() milioni Emissione in1mediata .e gratuita di propri Assegni circolari (Autorizzata con Decreto Minist. 14 dicembre 1923 e garantita da 28 milioni di valori depositati presso la Banca d'Italia) Gli Assegni circolari del CR½DITO ROMAGNOLO, largamente usati dai Commercianti ed Industriali della Regione, sono pagabili a vista e gratuitamente in tutta Italia, a mezzo di oltre 3500 filiali di Istituti di credito corrispondenti. ASSEGNI CIRCOLARI EMESSI DALLA BANCA: dal 1 ° gennaio al 31 agosto 1925: L. 772 milioni Col 1 ° luglio 1925 il CREDITO ROMAGNOLO ha aumentato il proprio Capitale sociale da L. 12 milioni a L. 18 milioni, interamente versato r

Direzioneed Amminislraz1one:ViaCaprarie, 7 - Te/. 26-17 e 16-22 V~ndita di Gener( alimentari, frulla e verdura a prezzi di assoluta concorrenza. - 'Produzione diretta di pane, pasta, salumi e iJino. ~ Vendita di tessuti e calzature acquistate direttamente dalle principali fabbriche ,taliane. Spacci Generi Alimentari, Frutta e Verdure 1. Via Pescherie 2. Via Lame 3. Via Andrea Costa 4. Via Giuseppe Petroni 5. Via Ballotte 6. Via S. Vitale (Porta) 7. Bolognina 8. Via S. Stefano 9. Pontelungo 1 O. Via G. Oberdan 11. Via Urbana 12. Corticella 13. Via Pier Crescenzi 14·. Via S. Vitale (Cinta) 15. Via Aurelio Saffì 16. Pontevecchio (F. P. ,Mazzini) 17. Via Zamboni 18. Borgo Panigale 19. Via Riva Reno 20. Meloncello 21."Via Bengasi 22. Crocetta (F· P. A. Costa) 23. Via S. Mamolo (F. P. D'Azeglio) 24. Pescarola (Fraz. Bertalia) 25. Beverara (Fraz. Bertalia) 26. Via d~i Mille 27. Via lrnerio 28. Foro Boario 29. Via Mascarella 30. S. Vitale, 150 31. Fraz. S. Giuseppe, 287 . Mercafrtuottae VerduirneVi·UagBo assi ManifattCurael,zatuer-eArticoClai salin,ghi • Assortimento completo in verdure e Via Gargiolari 8 - Via lrnerio 25 frutte fresche a prezzi convenientissimi . Carne Cangelatzr Australiana Parte anteriore L. 4 al kg. - Parte media L. 6 al kg. - . Parte posteriore L. S al kg. 1. Palazzo· Podestà 2. Via Cavaliera, 22 3. Via del Borgo 4. Via Bengasi SPACCI DI VENDITA 5. Via S. Vitale 6. Bolognina 7. Pontelungo 8. Porta S. Isaia . 9. Via Tagliapietre 1 O. Via Fondazza 11. S. Vitale (Cinta) I2. Corticella 13. Via S. Stefano 14. Via Lame 15. Via Orefici 16. Via Saragozza • CARNI BOVINE NçlSTRANE: Macelleria Via Belvedere , CONSUMATORI! Preferite sempre nei vostri acquisti gli Spacci dell'Ente Autono1110 dei Consu111i. Biblioteca Gino Bianco

• -- -- -:,-. ~ (ll~ ~ ~ [) [:) ~[!i tl[!l eJ [!1 rl[!l ori EPILESSIA. ----- ED ALTRE----- MA.LA. TTIE NERVOSE si guariscono radicalmente colle celebri Polveri e TaVCilette dello Stabilimento ChimicoFarmaceuticodel CavC. LODOVEVOASSARINdIiBologna -■ BASCHI ERI .& PELLAGRI SOCIETÀ ITALIANA PER LA FABBRICAZIONE DELL'ACAPNIA SETTIMIO BASCHIERI - Proprietario BOLOGNA Via Caprarie n. 1 - Telefono 438 Telegrammi : ACAPN1A - Bologna ProduzdioenPleolverificio diMarddoiCo astenaso (B logna) ACAPNIA - Polvere da tiro e da caccia senza fumo : vanta un successo incontrastato da 36 anni. ANIGRINA - Polvere dà tiro e da caccia senza fumo, economica, perfetta. SUBLIMITE - Ottima polvere da caccia senza fumo, economica, perfetta. PRODOTTI CHIMICI - Acido nitrico, acido picrico, cotone fulminante, cotone collodio. ProduzidoenlPeolverifidcii[ohitiuna(nAorezzo) La CHITIGNANO per fucile - Polvere nera, ottima velocissima, dà pochissimo fumo, sporca poco le arn'li. La CHITIGNANO per spingarda - Polvere nera, ottima, velocissima, dà pochissimo fumo, sporca poco le armi. ESPANSITE - · Polvere da mina tipo potassa, di grande potenza, circa doppia del tipo potassa del commercio. MINA SODA - Potentissima, non deliquescente, sviluppante una forza eguale al tipo potassa del commercio. POLVERINO impalpabile per pirotecnici. . BANCODI PROVI di Maranodi Castenaso ver il controllodi tuttigli esplosividanoi fabbricati Provate le nostre polveri! Preferite la produzione nazionale! MAGAZZINI GRRRGES Piazza S. Alò, 7 • B01.0GNA • Tel. 9-32 __,,.. ~~ _,_ TUTTO IL FABBISOGNOPER L'AUTOMOBILISMO Bi lioteca Gino Bianco

,. I li I) li . -SOCIETÀ ANONIMA SEDE DI FIRENZE. CAPITALE SOCIALE LIRE 20.000.000 INTERAMENTE VERSATO Slabi/imenli per la fabbricazione di: ' BANDE STAGNATE - LAMIERE RETTANGOLARI E CIRCOLARI NERE PIOMBATE, ZINCATE E STAGNATE - LAMIERE PER CHIUSURE · AVVOLGIBILI - LAMIERE PER RIVESTIMENTO DI VAGONI - LAMIERE ' SPIANATE PER LETTI - LA·MIERINI MAGNETICI P.ER MOTORI E TRASFORMATORI - PRODUZIONE DI ACIDO SOLFORICO ---------------------------------· , 0 OMANDATEOLAVUNQUE . ESIGETE LA FIRMA: CHE GARANTISCE IL PRODOTTO Lampada LA MIGUORé Rappresentanti• Depositari SERRA & BASSI , FORNITURE ELETTRICHE ----- BOLOGN-AViaPiave,22:(interno) Telefono 31-06 •

ANNO· J. Numero 9 SETTEMBRE 1925 Conto corrente con la posta PubblicazioneminsileillustratadelrUniversitàFascistadi Bologna ABBONAMENTO ANNUO LIRE 60 FONDATORE: LEANDRO ARPINATI DIREZIONE E AMMINISTR. - CASA DEL FASCIO BOLOGNA - VIA MANZONI, 4 - TELEF. 4-52 ,. . EDITA A CURA DELLA CASA DEL FASCIO DI BOLOGNA ~ VIA MANZONI, num. 4 Biblioteca Gino Bianco NUMERO SEPARATO LIRE .6,- •

.... SOMMARIO ROMOLO MURRI - La crisi della cultura ALDO VALORI - La Marina Italiana e le nostre basi navali GIUSEPPE SILVESl~RI - L' finfiteatro Romano di Verona VINCENZO COSTANZI - La necessità del rastrellamento politico VALENTINO PICCOLI - Scetticismo cattolico RINA MARIA PIERAZZI - Pellegrinaggi toscani: la i,illa della Petraia CARLO CURCIO - Chiesa e Fascismo ARMANDO CARLINI - Fascismo e democrazia DANTE MANETTI - 'Dove veramente si lai,ora per l' Italia nASSEGNE: Politica Interna Politica Estera Filosofia Letteratura Economia politica Politica scolastica Cultura /ascista nECENSIONI: - CARLO CURCIO - WIDAR CESARINI SFORZA - ARMANDO CARLINI - SEBASTIANO SANI - GIACOMO DONA TI - GIUSEPPE SAITT A -· GIAN LUIGI MERCURI ARNALDO CIPOLLA - Dalla Siberia in Cina e Giappone (Titomanlio Manzella) - BoULENGER - D'Annunzio (B. B.) QUESTIONI DEL GIOnNO: ;Al,ozze regali - Schieramento dei Partiti {ARMANDO LODOLINI) ;N._OIE GLI .f/.LTRI: Spunti polemici: 8'Cassoneria e Fascismo - Piste/li e Croce - Rinascimento e Risorgimento (RUSTICUS) 'iJOCUMENTI PEn LA STORIA DEL FASCISMO: Il saluto del 'Duce alle Camicie ~ere. - Il discorso di 8'Cussolini a Vercelli. · LEZIONI 1JELL' UNIVEnSIT A FASCISTA : ON. GIOACCHINO VOLPE - Italia ed Europa. Biblioteca Gino Bianco

.LA CRISI DELLA CUL1.URA • Chi, nel giudicaré del fascismo, non sia dominato da cieco spirito partigiano, dovrà, anche se disposto a discutere, formulando obiezioni e riserve, su molti aspetti di esso, riconoscervi una intensa esperienza nazionale, preparata dalla guerra, provocata dalla minaccia bolscevica e volta a ricert:are altri motivi e metodi di vita e di disciplina collettiva, dai quali l' Italia risa- • • nata trasse vigore e incremento. Giudicare del fascismo non si può, quindi, senza prima essersi reso conto delle origini e di caratteri proprii della crisi nazionale onde il suo impeto emerse. E a questa ricerca, vasta e difficile e sempre aperta, e davvero utile a suscitare una vita nuova, i brevi appunti che seguono vorrebbero contribuire, esaminando il lungo dominio, nel primo cinquantennio dell'unità, di quel programma ed ideale di vita che si riassume nella· parola « istruzione »; e che non guidò soltanto I' attività scolastica dello Stato, ma si insinuò e si rispecchiò in tutta la sua opera e nel concetto che di esso ebbe il ceto politico dominante, così da essere - più, forse, che la stessa parola « libertà >> - l' espressione adatta di quella visione culturale ed etica della vita che è nel fondo di tutto quel periodo della nostra storia politica; e il cui fallimento, nei risultati pratici prima che nella persuasione degli uomini, ha contribuito per moltissima parte a segnare e spianare la via ali' iniziativa fascista. Che cosa dicesse, per sè, quel programma · non c' è bisogno di spiegare con molte parole, poichè la storia d' Europa ne era piena già da , un secolo e mezzo. Attribuiti per intero od in massima parte i mali civili, dei quali la nascente coscienza di poter liberarsene acuiva il senso, alla ignoranza (fosse essa difetto totale di cultura, come nelle masse, o ingombra di errori e di superstizioni, di false interpretazioni del mondo naturale ed umano) il grande rimedio a quei mali era il fugar coi lumi le tenebre, l'aprir gli occhi, il divenir consapevoli, l' acBiblioteca Gino Bianco quistare la scienza, l'elevarsi in cultura. Non si poteva, accanto ali' ignoranza, non fare -il suo posto alla malvagità umana; ma era facile mo,., strare che questa o trovava aiuto al suo crescere e vigoreggiare negli errori anzidetti, cioè nel,., l' ignoranza, o, ad ogni modo, fra gli ignoranti accumulava più facilmente le sue vittime: e che la saggezza di leggi e di istituti razionali ne avrebbe grandemente ristretto il campo e rimossi gli effetti. Istruire i cittadini diveniva quindi il grande compito : diffondere la conoscenza, fugare gli errori e )e superstizioni con la luce del santo Vero, portare la consapevolezza e quindi susci,., tare la volontà libera, una specie di bella addormentata nel bosco, dove erano l' incoscienza e la docile credulità e la spontanea servilità d' animo che ne consegue. Il Risorgimento nostro non è dominato da questo ingenuo programma: sia perchè bisognava far presto, e l' istruzione non può dare i suoi frutti che lentamente, sia perchè gli spiriti superiori e taluni davvero titanicamente eroici che lo promossero si misurarono con la difficoltà vera ed enorme, che er~ quella di modificare o rinnovare, secondo i casi, i grandi istituti che dominavano la vita. Ma quando l' unità fu quasi raggiunta e le libertà conquistate, gli animi si distesero e l' iniziativa ral,., lentò e la stanchezza e il naturale desiderio, nelle forze sociali e nei ceti che avevano contribuito a creare il nuovo ordine di cose, di · trarne profitti e impinguarvisi dentro, suggerirono più comodi e facili programmi : e i grandi problemi spirituali rimasti insoluti furono messi da parte: l' istruzione avrebbe via via, da sè, dolcemente, senza urti, quasi automaticamente, fatto il resto. Bastava tirare a campare e cam,., pare alla men peggio, per dare alla nuova provvidenza il tempo di far le sue seminagioni e di mietere le sue messi. E comodo era certo il programma. Esso per,., metteva di risalire dalla squallida fatica delle •

r .. 4 opportunità quotidiane alla luce dei grandi ideali - dei quali era difficile fare a meno; e che, -ad ogni modo, servivano, in regime democratico ed elettorale, quasi come una nuova religione, ad esaltare gli animi e dar luce dì idee alle piccole contese civili. E, tuttavia, dispen~ sava dalle dure responsabilit_à e dal tenace lavoro e dai sacrifici, necessari a chi, intimamente persuaso della bontà di una idea e di una causa, sente di dover concorrere alla vittoria di essa e si impegna nella lotta con tutta la sua anima: che è poi il solo modo di comunicare la propria fede, di suscitare energie feconde per essa, di prova·rla e faria .avanzare nei contrasti e nelle contraddizioni. Il razionalismo -illuministico era sorto, sul finire delle lotte religiose della Riforma e Controriforma, in contrasto con la concezione, comune ad ambedue, che sulla vita umana gravasse una dolorosa eredità di peccato, che il peccato ripull~lasse fatalmente dai desideri della carne e da tutte le passioni umane, che il mondo e la storia, dovendo essere per l' anima solo un doloroso pellegrinaggio, fossero da Dio largamente concessi alla iniquità e a Satana. Il mondo moderno., ripigliàndo con più calore il motivo fondamentale del Rinascimento, affermò la sanità della vita, la redimibilità della storia, l' ·avvento della razionalità e della giustizia negli istituti terreni. Al pessimismo teologico oppose l' ingenuo ottimismo di una natura umana originariamente e spontaneamente buona, impacciata, come ho detto, dall' ignoranza e dall' errore. Questa fede, pur trascorrendo alle esagerazioni di ogni contrario, era storicamente vera e potentemente operosa e suscitatrice di opere ardenti e di· contrasti risolutivi: e rovesciò la storia d'Europa. Ma_in Italia essa giungeva molto in ritardo. Giungeva quando, già nel Risorgimento, la cruda antitesi del secolo precedente era stata idealmente e quindi, anche dal punto di vista pratico, inizialmente risolta, con una concezione come la mazziniana, che del cristianesimo conservava immutata l' ontologia trascendente e immutati gli essenziali valori morali, e più con un cattolicismo laico e civile, riconciliato con la cultura e con la libertà, suscitatrice di ogni progresso anche umano, quale era apparso a Rosmini, a Manzoni, a Gioberti ej dietro di essi, Biblioteca Gino Bianco a tanti altri. Un nuovo problema era così impostato che l' Italia ufficiale, dopo il 1870, ripudiò. Dopo la concezione idealistica di taluni ins~- gni uomini della Destra, secondo la quale 11 nuovo Stato, sacerdozio laico vivente dell' Idea, dov~va gradualmente, con la cultura, assumere a sè ed incorporare in sè il cittadino, dandogli la pienezza della personalità e del diritto, avvenne e trionfò, con la sinistra, un concetto della istruzione assai più p~destre, ·quantitativo e meccanico, tutto intriso di positivismo. La religione del puro sapere, della scienza, della civiltà intesa come progresso· tecnico, esaltava le libertà civili ma sacrificava radicalmente a un determinismo naturalistico l' essenza stessa della libertà spirituale, e si associava ad una _.. morale prettamente ·utilitaria. La scuola che impartisce istruzione ed ignora l'anima la volontà la fede la disciplina interiore da suscitar nell' alunno, è la scuola stessa che impartisce diplomi e abilitazioni, sempre più a buon mercato : la cultura che dalle classi colte scende, in iniziative sempre più numerose, al popolo, è facilmente accappàrrata dalle organizzazioni rosse, i cui dirigenti la vedono incapace di suscitare una consap~volezza e un controllo etico che, agendo come freno e disciplina, avrebbero imbarazzato i loro piani di rapida conquista. Le classi colte si deliziano di una letteratura il cui solo messaggio è la ricerca della gioia della vita nella irrefrenabile affermazione dell' io e nella raffinatezza dei piaceri. E difficile immaginare l' ampiezza della devastazione morale operata da questa « istruzione ». Non ci passa per la mente di negare in qualsiasi modo i benefici della cultura e del sap,ere. Tutto quel che fu fatto per istruire, per facilitare la diffusione della cultura e del libro, per combattere l'analfabetismo può essere accolto in quanto strumento di cultura, e pre- . scindendo dalle norme che debbono guidarne I' uso, le quali sono un' altra cosa, senza beneficio di inventario. Si potrebbe anzi ricercare perchè, per quali intime esitazioni e contraddizioni, questa Italia ufficiale, liberale e democratica, la cui divina provvidenza si chiamava istruzione, non seppe poi fare di più per combatt~re l' analfabetismo e per elevaf e le plebi, specie del Mezzogiorno, ad un meno irrisorio livello di cultura elementare.

,. VITA NOVA 5 Ma diciamo che l' istruzione non può nè .deve essere scissa dal suo nesso profondo e vitale con la vita etica dello spirito. Essa non è l' humanitas, ma solo un aspetto di questa. Non è l' educazione, ma un sussidio necessario dell'educazione. Se non educa, diseduca; cioè educa sempre, al bene o al male. Si può benis-- simo immaginare due persone dello stesso grado e livello e forma di cultura, nell'una delle quali questa, affinata da un ·intimo calore, si faccia luce di carattere e di bontà, nell' altra, invece, serva ad istinti e calcoli di egoismo predace. Tutta l' opera dello Stato italiano, per mezzo secolo, e la vita di tutte le classi sono inquinate da questo malore morale. In questa vita del co-- stume italiano bisogna collocare gli istituti politici e sociali, le scuole e i partiti di quel periodo, per dare di essi un più giusto, cioè un più severo giudizio. Discutere, in generale, per o contro la democrazia e la libertà, è un vuoto teorizzare se non ci si riferisce a peculiari ca-- ratteri storici della democrazia e del liberalismo che in quell' ambiente poterono vivere e prosperare: perchè essi solo spiegano la crisi sopravvenuta e dànno, oltre le intenzioni degli uomini, le ragioni obiettive e la misura della reazione provocata. E non è meraviglia, ed è anzi cosa salutare, per l' ulteriore sviluppo della coscienza nazio-- nale italiana, che alle qualità, positive o nega-- tive, agli atteggiamenti, ai metodi di azione che si ispiravano a quelle idealità -di cultura tecnica, meccanica ed amorale, sieno ora contrapposte e rimesse in pregio frettolosamente, in attesa di un discernimento che sarà solo . frutto di \ esperienza rinnovata e di riflessione, le qualità, gli atteggiamenti ed i metodi che si ispirano a u11avisione e programma di vita in cui la volontà e la fede e la disciplina spirituale e il fervore e la tenacia dell' azione hanno una assai maggior parte; e che si tenda non a favorire l' individuo nel suo autarchico ed anarchico sviluppo, ma a trarre dal consenso e dalla coesione degli animi la forza capace di creazioni collettive. · Che tosa è, ad esempio, per noi uomini di oggi, l' autorità, se non· una grande pedagogia della volontà che, come ogni pedagogia tende ad esaurirsi nel suo scopo, cioè in una superiore forma di autonomia spirituale? Ma chi non vede, dopo l' esperienza del 1919-22,. quan_to necessaria agli italiani come popolo, agli indi-- vidui, alle classi ed ai· partiti, fosse una pedagogia della volontà, agli effetti della vita, della sicurezza, della potenza della nazione; cioè una autorità di governo più risoluta e sicura ed efficace? E nei mutati rapporti verso la Chiesa cattolica non è innanzi tutto visibile il ripudio di quell'agnosticismo etico e religioso che era un ritorno a posizioni mentali e pratiche gelosamente custodite dalla massoneria, ma già superate dal Risorgimento, e delle quali talune manifestazioni di anticlericalismo verboso ma sterile venivano di quando in quando ad indicare I' ana~ cronismo? Ma non possiamo qui discendere ad applicazioni concrete dei criterii sommariamente indicati : valgano essi soli come contributo a una critica di quest'ultimo periodo politico la quale voglia essere, innanzitutto, comprensione. ROMOLO MURRI 'Dio ci creava non per la contemplazione, ma per l'azione : ci creava a imagine sua, ed egli è pensi~ro ed azione, anzi non 11' è in lui pensiero che non si traduca in azione. GIUSEPPE MAZZINI (Opere, XVIII p. 75) '-----------------------~--~~------------------' I • ' Biblioteca in Bianco . . •

La Marina Italiana .e le nostre basi navali I La preparazione militare d'una nazione mo,.., derna deve esser fatta con criterio unitario : tener conto, cioè, di tutte le sue necessità e di tutte le possibilità: senza dimenticare il famoso assioma che « ciò eh' è necessario è sempre possibile >>. Ma il problema, in sostanza, è di sintesi : perciò la sua soluzione deve essere cercata o almeno predisposta anzi tutto nel campo politico. Se si lascia fare ai tecnici, i quali sono essen,.., zialmente specialisti, ognuno di essi vorrà svi-- luppare questa o· quella branca della prepara ... zione, e ne avremo uno squilibrio dannoso e pericoloso. Per questo motivo, è stato ripetuto e dimostrato da critici militari di mentalità moderna, che oggi il vero ministro della guerra nel senso largo della parola è il Presidente del Consiglio, il quale tenendo le fìla della politica generale d'un paese, è il più indicato per tracciare anche le linee principali della sua organiz ... zazione militare. Perciò la situazione in cui si trova oggi l' Italia, di possedere nel Presidente del Consiglio anche ·il Ministro della Guerra, della Marina e dell'Aviazione è veramente privilegiata; ed anche se formalmente richiede qualche ritocco che le dia maggiore stabilità e più chiara coe-- renza, sostanzialmente costitt1isce un passo aval).ti verso quell' assetto moderno dei dicasteri militari, al quale prima o dopo tutte le nazioni d~vranno rico.rrere, sfuggendo alle tendenze tradizionali del professionalismo e del tecnicismo. In fatto di preparazione militare bisogna dire invero: « il· tecnicismo divide, la politica unisce »; intendendo la parola politica nel senso più alto e completo della parola. Questo preambolo è necessario per compren-- dere lo scopo dell' articolo, che vuol presentare sommariamente i compiti della nostra Marina e i bisogni, subordinati a quei compiti. *** Missione particolare della Marina italiana è anzi tutto di tenere libere le vie del mare, Biblioteca Gino Bianco ,, dalle quali il nostro paese riceve i nove decimi delle materie prime necessarie al suo sostentamento. Missione di poco meno importante è quella di disturbare e, potendo, tagliare le vie marittime di comunicazione del supposto avver- • sar10. Questo è il binomio in cui si riassume il nostro problema militare per ciò che riguarda l'Armata. E la protezione delle coste? domanderà taluno. Questo compito, che in altri tempi appariv,a principalissimo, oggi, e tanto più domani, può ritenersi sottratto al campo d' azione della Marina da guerra.a Le coste si debbono difendere da sè, con mezzi proprii, siano essi fissi, siano mobili : campi di mine (che possono essere disposti anche senza fare appello alla Marina da guerra propriamente detta), treni armati che percorrano le linee ferroviarie litoranee, squadriglie d' areoplani e d' idroplani della difesa costiera; corpi speciali territoriali o di Milizia del secondo bando, predisposti e istruiti in modo • acconcio. Un tempo si riteneva che, di fronte alla potenza dei mezzi di distruzione di cui dispongono le grandi navi corazzate, fosse quasi im-- possibile la difesa delle coste e specialmente delle grandi città e dei porti, talchè si preferì in certi casi rinunziarvi addirittura, disarmare i forti e affidarsi ai sentimenti cavallereschi del nemico perchè non offéndesse quelle località ormai inermi. Il più famoso esempio di questo insigne sproposito resta quello di Ancona, base navale eccellente, alla quale volontariamente ri-- nunciammo ritenendola indifendibile, col resultato che da Venezia a Brindisi tutta la costiera adriatica restò quasi chiusa e proibita alle nostre squadre, mentre era esposta a tutti i colpi dell' avversario! La pratica invece ha dimostrato· che non solo la terra non ha molto da· temere dalle offese delle navi, ma che queste hanno al con-

VITA NOVA 7 trario moltissimo da temere delle offese provenienti dalla terra. Le grandi navi, ed anche, in proporzione, le piccole, sono oggetti delicati e costosi, che nessun capo avveduto ama arrischiare contro le batterie coperte delle fortifi_,, cazioni terrestri. La strapotenza offensiva delle corazzate in confronto delle difese costiere è perciò solo teorica. Tutti i bombardamenti eseguiti dal mare contro la terra durante l' ultimo conflitto si sono svolti su località disarmate: I 'intervento di poche batterie da costa o di pezzi di medio calibro trasportati da treni blindati . ha sempre prodotto il precipitoso allontanamento d'intere e poderose squadre. Ed è logico perchè non si getta volentieri un guscio d' acciaio del valore di diecine o di centinaia di milioni contro la roccia e il cemento armato. *** La difesa delle coste non interessa dunque direttamente la Marina militare, come crede il pregiudizio comune: l' interessa però indirettamente. E in che modo? Perchè in certi tratti speciali del territorio costiero nazionale si trovano le basi navali ossia quell'insieme di organizzazioni difensive, di rifugio e di rifornimento senza le quali le flotte più poderose non potrebbero agire. Ora, poichè le basi navali, di cui le moderne armate hanno bisogno, sono oltremodo vaste e complesse ed hanno un raggio d' influenza assai ampio, si può dire che scegliendo con geniale criterio quelle basi si viene a difendere automaticamente poco meno che l' intera distesa delle coste nazionali. La presenza combinata delle squadre e delle basi navali e le molteplici azioni che le prime possono svolgere appoggiandosi alle seconde, esercitano una influenza decisiva sulla situazione strategica ge_, nerale del paese e garantiscono l' integrità delle sue coste: s'intende, per quanto si può parlare di garanzia in cose di guerra dove la sicurezza assoluta non può esistere. Dando un' occhiata alla carta d' Italia si vede subito qttali sono le basi navali che la natura ha assegnato al nostro paese per corrispondere alle esigenze della sua politica mediterranea. Svalutato completamente l'Adriatico, che può ritenersi ormai un lago interno, facile a sorvegliarsi da Pola, Ancona e Brindisi con modesto impiego di siluranti e con l' attivo contributo Biblioteca Gino Bianco dell' idroaviazione, tutta la nostra attenzione deve concentrarsi sul Tirreno e sull' J onio: le due grandi finestre attraverso le quali le nostre energie navali si affacciano sul Mediterraneo, ma per le quali anche le armi avversarie possono protendersi e colpirci in malo modo. Il Tirreno nord_,occidentale non ha basi na_, vali propriamente dette in mano nostra. Se possedessimo la Corsica, esso sarebbe ampiamente protetto: non possedendola, dobbiamo ricorrere a ripieghi. Spezia è un ottimo punto d' ap_, poggio per azioni locali, che si presumono sufficienti a tener lontano il nemico. L' importantissimo golfo di Genova dovrà difendersi con mezzi proprii, da terra e da mare, sia per impedire che vengano danneggiati nostri centri indu_, striali, sia per coprire il fianco destro del nostro esercito, forse impegn&to_nel settore alpino adiacente. Navi sottili e sommergibili in buon numero dovranno rendere quello specchio d' acqua impraticabile al nemico: comunque in quel tratto la nostra azione resterà necessariamente difensiva. Il medio Tirreno è la nostra grande base offensiva verso il Mediterraneo sud-occidentale. Chiuso fra l' isola d' Elba, la Sardegna, la Sici_, lia e la penisola campano calabrese, il Tirreno centrale e meridionale è destinato a diventare il campo protetto d' esercitazione e di movimento delle nostre maggiori squadre. Il passo tra la Sardegna e l' isola d' Elba è facile a sbarrarsi; il canale di Piombino è virtualmente chiuso al nemico, come a sud lo stretto di Messina. Il passaggio fra Corsica e Sardegna non è facile per nessun avversario, anche se la Madda- , lena non ha più oggi quei privilegi di inespugnabilità che le erano altra volta riconosciuti : una doppia o tripla serie di campi minati chiuderà indubbiamente lo stretto di Bonifacio tanto a noi quanto ali' eventuale avversario. Resta la grande bocca del Tirreno, fra l' e- _stremità sud della Sardegna e quella ovest della Sicilia. Sono duecento miglia di mare aperto e profondo, che sembrano difficili a sorvegliare. Ma fortunatamente per noi, la Provvidenza ha disposto proprio sui fianchi di questa vasta imboccatura, due basi navali naturali veramente formidabili. A sud della Sardegna troviamo il golfo di Cagliari con l' annesso golfo di Palmas e la rada di S. Antioco, chiusa fra l' isola omo_,, nima e Carloforte: tutto questo insieme forma

r • .. . 8 VITA NOVA uno splendido sistema, dominato da robuste alture, con eccellenti fondali, appoggiato a una isola come la Sardegna, d'altissimo spirito na,.., zionale e di bellicosa natura. Senza lavori molto costosi la base navale di Cagliari potrà essere in grado fra breve di ricoverare le nostre squa,.., dre. Soltanto la scarsità dell' acqua nell' isola di S. Pietro, ove si trova Carloforte, e nelle zone litoranee adiacenti rende perplessi sull' op,., portunità di concentrare addirittura. nella rada di S. Antioco il massimo delle nostre risorse navali. · Ad ovest della Sicilia troviano poi la grande base ·.navale naturale di Trapani. Lal costa ivi · fa sistema con l' arcipelago delle Egadi, chiu.., dendo così uno specchio d'acqua magnifico, che pochi sbarramenti e poche batterie rende,., ranno inespugnabile. Il monte S. Giuliano dominando a perdita d' occhio il mare fino a scoprire Pantelleria e, nei giorni d' eccezionale chiarezza, il Capo Bon sulle coste africane, forma l' ossevatorio più superbo che possa desi- ·derarsi. Dalla parte di terra questa base, per ragioni topografiche (monti, saline, scarsezza di strade, vegetazione) è difficilmente aggirabile. L' indole dei Siciliani, la densità della popola,., zione, la facilità di organizzare a difesa le milizie locali rendono l' isola intera praticamente imprendibile. La base navale di Trapani ha dunque le sue spalle ben guardate. . Cagliari (con S. Antioco) e Trapani (con le Egadi) sono pertanto gli appoggi naturali di ogni nostra azione verso il Mediterraneo cen~ tro-occidentale. Da quelle dt1e località, squadre .leggere possono incrociarsi in modo da impe,.., dire qualunque penetrazione di sorpresa delle forze nemiche nel Tirreno. Nessuno può forzare il passo fra Sardegna e Sicilia senza essere scoperto e costretto a battaglia. Viceversa da Cagliari e da Trapani le nostre forze minacciano un vasto tratto del Mediterraneo, fra la T uni - sia, l'Algeria e le coste franco-spagnole. Non ·sàppiamo se in una futura guerra avremmo l' al.., leanza della Spagna: in tal caso il canale fra le Baleari e la Sardegna s~rebbe terribilmente dominato da ambo le parti. In caso diverso lo sarebbe sempre sensibilmente da una parte sola, ma la più pericolosa, quella adiacente alle linee dirette di navigazione fra la Tunisia e la Francia meri,., dionale. E chiaro infine che 11elcaso di un' al,., Biblioteca • 1no • 1anco ... leanza franco,..,italiana(occorre fare tutte le ipotesi) nessun avversario p~r qua1:1topotente (pensiamo un momento ali Inghilterra) potrebbe mandare a ~uor leggero le sue flotte entro quel tr~tto di mare così stretto e dominato da tre lati su quattro. · Scelte Trapani e Cagliari come basi per le squadre leggere, basi necessariamente avanzate per lo scopo che hanno le squadre medesime, occorre avere una base più interna per le squadre di riserva (come pensiamo noi) o per le grandi navi (come pensano coloro ai quali le grandi navi sembrano tuttora utili e necessarie) Questa base più interna non può essere che Napoli, col suo grande golfo, coi suoi cantieri, .. con le sue facili comunicazioni, con tutti i mezzi · di cui dispone una grande città. *** Quanto abbiamo detto fa parte del programma che consiste nel preparare i mezzi ne,., cessarii a disturbare e, potendo, troncare le linee marittime di comunicazione d'un eventuale avversario. Bisogna ora provvedere a proteggere le nostre, perchè il paese non si trovi, in caso di guerra, anemizzato e costretto ad arrendersi per fame, fame di grano e fame di materie industriali. Le linee di navigazione che fanno capo ali' Italia possono provenire dall' occidente, attraverso lo stretto di Gibilterra, o dall' oriente · attraverso l'Egeo e l' Jonio. Ognuno capisce facilmente che le prime sono assai più vulne-- rabili delle seconde, anzi in taluna ipotesi (con.- flitto con l' Inghilterra) sarebbero addirittura sbarrate, mentre più sicure e redditizie sono quelle orientali, relativamente protette anche dalle nostre basi secondarie in Libia (T obruk) e nel Dodecaneso (Rodi e Leros). Assicurare le comunicazioni e i passaggi col Mar Nero e con l' Asia Minore lungo una linea spezzata Rodi,. ! o~ruk-Messina, ecco il compito della Marina 1tal1ana. Per far questo oltre alle località or ora nominate noi dobbiamo contare sulle basi navali di Taranto e di Augusta; più importante quest' ul~ima perchè protegge ampia .. mente da sud l' imboccatura dello stretto di !'1essina, mentre Taranto funziona da punto d1 appoggio e di rifugio sul fianco della stessa linea.

*** Si sa che la potenza navale d' un paese è determinata da due principali fattori : le basi navali e la flotta da guerra (anche la flotta mercantile ha il suo valore, ma non possiamo farne cenno per non allontanarci dall' argomento essenziale). Abbiamo parlato delle basi: diremo ora qualche cosa dell'Armata che dovrebbe usufruirne e partire da essa per la battaglia e per la vittoria. , Nell'armata bisogna procurare d'avere il miglior materiale e i migliori uomini, tutto ciò in quantità sufficiente agli scopi che la Nazione si prefigge. Degli uomini non occorre intratte .... nersi : il marinaio italiano non teme rivali : per qualità e quantità l' Italia non è affatto soggetta a quelle crisi d' effettivi che tormenta altri paesi, fra i quali la stessa Inghilterra e l' Ame .... rica ... Resta la questione del materiale. Qui bisùgna naturalmente contemperare le esigenze della preparazione bellica con la capa .... cità del nostro bilancio. Se tutte le nazioni deb.- bono proporsi il problema non facile di armonizzare la preparazione militare per terra con quella per mare e per aria, tale problema diventa per l' Italia addirittura assillante, perchè la nostra situazione storico-geografica ci impone, più che a chiunque altro, di sviluppare contemporaneamente l'Esercito, la Marina e l'Aviazione. Ecco perchè abbiamo detto fino da principio che la preparazione militare italiana deve essere fatta cori un criterio unitario, in modo da no.n avere sconcordanze o interferenze fra i vari i rami dell' organizzazione. Comunque, per attenta e abile che sia la distribuzione delle nostre energie finanziarie fra le tre grandi branche della difesa, è certo che i fondi assegnati alla Marina saranno sempre relativamente limitati. Bisogna perciò eliminare tutte le spese inutili, restringere quelle di carattere accessorio e spendere nel modo assolutamente migliore quello che resta. La maggior spesa nel bilancio della Marina deve essere consacrata alle cos~ruzioni (presentemente purtroppo non è così) e fra queste dobbiamo risolutamente distinguere le costruzioni utili e veramente redditizie sotto il punto di vista militare, da quelle meno utili o meno adatte per noi. Il programma della Marina italiana deve . Biblioteca Gino Bianco 9 essere quello d'un paese povero, che pure ha grandi necessità, potenti interessi sul mare. In questa contraddizione consiste il dramma, per così dire, della nostra preparazione navale. Può essere però questo un dramma a lieto fine, ove si tronchi risolutamente il vecchio andazzo, che sempre h~ influito in senso così sinistro sopra le nostre costruzioni navali. Essendo finora mancato un piano logico di politica navale, gli ingegneri si sono sbizzarriti in tentativi e in esperimenti quasi sempre interessanti e ben riu-- sciti, ma che hanno trasformato le nostre squadre in veri campionari dei più svariati tipi, ciascuno dei quali, per sè eccellente, non riusciva ad accozzarsi con gli altri. Questo sistema eminentemente antieconomico· deve cessare, ed a questo appunto tendevano tutti coloro, che tanto hanno insistito perchè il ministero della Marina si fondesse in un Dicastero unico con quelli della Guerra (che meglio dovrebbe chia .... marsi d~ll' Esercito) e dell'Aviazione. Ma non c' è da farsi illusioni: le resistenze che si trovano negli ambienti della Marina - e specialmente in quelli dell' alta burocrazia marinar~ - contro le concrete applicazioni di nuovi principii, sono energiche e tenaci. Data la missione speciale della nostra Marina e la situazione geografica delle nostre basi, è evidente che ali' Italia occorrono numerose squa~ dre leggere, ben armate è velocissime: dunque niente grandi navi, niente supercorazzate, che non hanno probabilità d' impiego in un mare ristretto come il Mediterraneo, e che inoltre costano troppo e richiedono troppo tempo per essere allestite, così che sarebbero destinate a invecchiare sugli scali. E occorre numeroso na- . viglio silurante accompagnato da squadriglie di sommergibili moderni, di buon tonnellaggio: ·.tutto ciò ~ancheggiato da una salda organizza.- zione d' idroaerei. Gli ultimi studi sugli idro- -siluranti, cioè sulla possibilità d 'adoprare gli idroplani per il lancio dei siluri contro le navi, hanno dato risultati assai promettenti. In questo campo, che è ampio e nuovo, si deve cer.- care la soluzione del nostro problema navale. Purtroppo non molti, negli alti gradi della marina, pensano così, ed anche quelli che lo pensano non osano dirlo. Di recente v'è stata una vera ripresa della propaganda in favore delle grandi navi, insieme ad una costante sva- ,

VITA NOVA lorizzazione delle possibilità dell' arma aerea per ciò che riguarda la guerra navale. Ora, mentre una buona dose di conservatorismo si comprende e può essere anche utile in istituti così delicati, non si può fare a meno di augurarci che le no,. vità necessarie vengano adottate ed imposte ad ogni modo, nell' interesse del paese e della Ma-- rina medesima. Fra i giovani specialmente v'ha tutta una mentalità che non domanda di meglio che d' affermarsi : occorre fornirle i mezzi, troncando risolutamente quei vincoli· che rendono la nostra Marina quasi irretita nelle tradizioni ,di un'epoca navale necessariamente superata per evidenti ragioni tecniche, finanziarie, poli-- tiche e sociali. Le nostre squadre navali debbono essere •costrutte con criteri mediterranei, e non ocea-- nici : essere cioè adatte alla guerra di cprsa e alla guerra d' insidia in acque strettamente sorvegliate. Siccome poi l' Italia non ha grandi mezzi, tutte le sue navi devono essere tali da poter venire effettivamente impiegate, ciò che non accade delle dreadnougths, destinate a re,. stare chiuse nei porti militari. Con molte squa-- driglie leggere, rapide e ben allenate, il nostro paese per la sua felice situazione geografica può rendere estremanemte pericoloso il passagio di qualunque tratto del Mediterraneo, vietandone in modo speciale il transito alle grosse navi del nemico, le quali perciò non avranno influenza diretta nella lotta. Tutto quanto abbiamo detto fa astraiione dal fatto che, essendo il Mediterraneo quasi un mare chiuso, l' averne il dominio virtuale non significa padroneggiarlo realmente nè potersi servire delle aperture di Gibilterra e di Suez. Giusto: ma qui il problema si sposta, e .dal campo militare entra in quello politico. Comunque si svolga la prossima guerra noi non lotteremo soli : potremo dunque assicurarci per via d'accordi qualche elemento favorevole di lotta in aperto Oceano, ivi cercando o nuove navi o nuove basi o ambedue queste cose. Tutto sta che I' Italia si presenti alle future competizioni in possesso di tali ~trumenti di guerra " da poter rendere desideratissima e disputata la sua adesione a questa o a quella delle prossime coalizioni. Se ci ostineremo a costruire poche e grandi navi, non possederemo mai un istrumento valido, e tale .da rendere preziosa la nostra alleanza. Nel campo delle navi rapide e leggere, dei sommergibili, degli italianissimi e possenti MAS possiamo invece ottenere un primato, che nessuno riuscirà facilmente a strapparci. Tali orizzonti si aprono alla Marina della nuova Italia: energia di governo e costante pressione dell' opinione pubblica debbono indi- • • • r1zzarc1per questa via. ALDO VALORI LA CASA. ELEGANTE La S. V. lii.ma è vivamente pregata di voler visitare LA CASA ELEGANTE in Via Ugo Bassi 21, 1ett. C (di fianco all'Aemilia Ars), nella quale troverà un emporio di articoli di Argenteria e di novità per regali e per la decorazione della casa, a prezzi modicissimi. Biblioteca Gino Bianco A. QUINTOCASELLI COMPERO - VENDO - CAMBIO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==