L'Unità - anno IX - n.48 - 25 novembre 1920

• . , problemi della vita italiana ., - ( 6 ~ · ·tà d · M f /8 • Abbo~amento ordinario annuo L. 15 semestrale L. 8, per il Regno; Direttore: GAETANO SALVEMINI,. Direzione e Amministrazione: Roma ), ""' e, 0 " '• ~ A S An Ed La Voc~, Roma I!. e e con la posta Annuo ptr l'estero L. 20 ~ Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 ,. Un numero separnto cent. 40 ,. mm. oc. · · • • · · Anno IX ~ N. 48 $> 25 Novembre 1920 SOMMARIO: Il Trattalo di Rnpallo (Dana seduta della Camera del 2" no\•embre). - Ulllmn repHca, Giacomo Ponlccoruo. - li partito del tramvlerl, G. Pit.rangeti. IlTrattato di Rapallo ( Dalla sediuci della Camera del 24: novembre)'" PREolOE:-.TE - lln tncollà dt pnrlnrc J'on. Salveminl, che ha prescntnto il se– guente ordine del giomo: t( La Camera, riconosce che il Trnltnto di Rnpnllo ri– sponde, nelle sue linee rondnmentoli, o.i principi del dlrllto nnz.lonole e ni benintcsi interessi dell'Itnlin; nu,gura che il dello compromesso tcrri– torinle sia integrato dn co1wenzioni com– mer'C' ia.li e politiche, dirette ad ossociare c– conomicomente l'ltalio. e le nazioni danu– biane e bnlrnniche, n rare dell'ltalin In mediatrice pacifico. fra <1uegli Stati, ed a rco.lizznre <1uel disarmo totale dell'Adrlatl· co, che rappresenterebbe il frutto più no– bile e più utile dell'amicizia italo-slava; e afferma In necessitò che solleciti prov– vedimenti legislativi e l'opera giornaliera della pubblico. nmminlstrnzlone assicurino etretth•a cguaglinnzn giuridico. e libertà di coll'Ora nazionale a tulle le minoranze al· logene incluse nei confini dello Stato 11. Le dae mentalità SALVEMl~I - Ono.-ovoll colleghi, noi, rl– nunclat.art liberi della primo. ora, abbiamo U dovere di spiegare per qunll motivi rite– niamo, nelle sue linee !ondamentall, gtu– llo, dal punto di vlata nazionale, ed utile pollllcamenle al benlnleal lntereoal delMta,. Jla, U compromeuo di Rapallo. Dobbiamo, clot, dllliosuere neltamenle le nostre re– aponal>Ullà di Ieri, le noo&re convln:doDI di ccgl, e I nostri propositi per domani, dalle reapoosabllità, dalle convlnz.lonl, dnl pro• poolll di queW tra I rinunciatari di questa ulUma ora, che accettano il compromesso di Rapallo, oolo perchè non oono in grado di perpetuare la contesa. Conllnuano, inratU, a contrastarsi. senza possibilità di lnlean, Jntorno a questa pace, le due anlme, le due mentalità, che hanno &empre spezzato In due l'Jnten·ent.ismo ita. liano, nncho nel tempo delln. guerra: l'onl– ma no.zlonnllsta, e l'nnimn democratico.. ~01, che ossoclnmo modestamente l'opera nostra o quella di Leonida lllssoloti, noi, n– no dal primo prorompere de.Ila crisi euro– pea, fino ùfllle prime ore della stessa neu• trolitò, sentimmo li do,ere di stabilire In linea delle nostre nspettatl\'e, contempernn– clo il diritto nostro e il diritto degli Invi, e nelle 1,onc, in cui I due diritti interferl– \'Ono, cercando un amlche,ole compromes– so. .E oggi accettiamo con coscienza sicura il trattato di Rapallo, perchè risponde olle nostre aspettative nelle linee fonda.mentali: - ripeto: nellr linee fondomentali, perchè nessuna rifo11nn di questo genere può sod– disfare tutto :I nlondo in tutli i particolari, anche minimi E ci proponiamo di la,·ora– re, da ora 111 1•oi, a rar riconoscere In ac– cettnbllltà dC'!ht soluzione dogli scontenti dcJl'uno e d!'ll'nltrn porte. E intendiomo dare 11 nostro consenso a tutte le inizinti– ,·e, che sieno dirette od C\1tnre che nuo,·I Irredentismi, italinnl o slavi, si perpetuino e si consolidino al rli là " :li di qua. del no-. stri confini. ~oz.ionnUstt e nozlonotlstoldJ, tnvece, han- (I} I pa,.si messi fra por.iTltM!i ,..... -f• •· no srmpre risoluto il problema ndrlaltco in bn~c ol ~,~mplicc cnlcolo delle fon.<', con cui · pote\'ano e credevnno di pot<'r Imporre la loro \'Olontà ngli nitri, senzn preorcupnrsi nloi dei diritti e dei bisogni degli nitri. E oggi non si ncquetnno. E mentre uno porte tli eqsl - il gruppo più coerente, e, oserei tlh·c, più rispettabile - rifiuto senz'oltro il trnttnto, molli lo subiscono sol perchè si sentono incapaci di riprendere In guerra; lo subiscono come li risultato di unn scon– fitta; ma parecchi di essi li ritro\'errmo do– monl, nssocinU agli intronaigcnti di oggi, n rlnrocolorc gli Irredentismi, e n riprende· r(' In lottn non oppcnn se ne presenti In op– portunità. ••ttallaal di Dalmazia., e "Dalmazia ltallaaa., lnsommo gli irnlioni de.Ilo Oalmnztn han– no diritto assoluto olla. solido.rlet.à, onzi al– lo speciale nrretto di tutti gli lt.nlinni d'ltn– Hn se.n7A diffaren:z.a di partiti fra noi, sen- 1.n 'differenza frn i rm·oritl e I dimenticati dnl Patto di Londrn. Perchè - è bene non (llmenticnrlo - Il trnltnto di Londrn non contiene neanche unn sola pnroln, In quale dimostri che In Consulta del 1915 si sia mnl preoccupata di &npef(' che coso AAreb– be n\'\·enuto degl'ltallani abbandonati al di là della linen magna come rltftf;li di pli.zt . cherta. E quclll rrn gli ttnlloni di 'Dnlmnzla, che, musi e compromessi in <1uesU ultimi nnni da una politica di Irrealtà, dn noi sempre deprecata come ro,•tnosa, soffrono oggi lo spasimo della delusione, sono merlte\'olt di tutto il nostro rispetto, e di ogni provvi– den1.0 gov<'rnnt.iva, che possa comunque le.. nlre il loro dolore. ~la bisogno. parlnre di II Italiani di Dal· muzin 11 1 e non di "Dolmntla ttolltrnn u. Intendiamoci bene. Esistono nl di I;\ del mare nuclei itnJinnl, nnolO@hl a quel1i che nel ~lcdioC\TO(lrono lf' colonie u frnnch<' 11 ìn tutti i paeei d'Oriente. E que6tc comunità. noi nbbinn10 Il diritto e il dovere di conside– rarle come appartenenti spiritualmente nl– l'(tnlia, don11u1ur ecr;.:e dor111nrntnno uno te– nnc{' ,·olontà dl continuore od rslstere. E dobbiamo esaminare ca.so.percaso con quali \lncoli più ..:onyt~nga, non solomcnte n. noi, ma onche all'altro nozione intere~ntn, col· lrgnrle colln 111ndre pntrla. E si può :were 1111 sem1>lice vlnrolo 1>erSOnnle rrn gli ele– nwnti !:>toccati e In mnclrf pntrln, nei trrri– torl. In cui <1uegll elementi sono in mino– rnn1n: (' qu<'l vlnc-olo per-Mnn.le c-rrn nella mndrf' potrln un diritto e un doHre di pro– trdone. c-he si manifesta - come nel com– promesso di Rapa.Ilo - in trattati di equo trnttnmento rra In mndre patrio e lo lato, In rul le rulnornnzr sono dlstnccnte. Oppu– rC'si può orrlvnrr n forme plù o m('nO com– plrtr di indipcmh'nin, o oddlrltt11rn alln , ('rn r proprio incorporazione o onnl•Ssione, nr,I cu-.l, in cui t nuclei ltnllnnl costituisco– no la maggJornntn nndonnle ,n nree netta.- 1U1'nle detèrmlno..bili. \In nitro è porlnre, in questo senso, di 11 ilnlinni di Onlmozin 11; altro è 1>Rrlnr" di "l)<llhllA"h :, •• ltallaal e Slavi la Dalmazia l-'urtro1>po, sulle condizioni naziònali reali t.lelln On.tmozin, una compngnn sistemotlco. di ndultcrnzionl 1>rotettc dnlln c!'nsuro du– r'l,fl1Cpiù <li quattro anni, ha difru!;() In lto– lin opinioni le quo.I\ - $C ros,.ero \'ere - furt.•bbero anche di mc un ns,crtore della cc Oahnodo itnliann o. \In ron. Colajonni \'i hn già spiegato n <1ualj proporzioni reali si riduca il numero dcgl'ltnlioni di Onlmnzin. E i risultnti, n cui l'on. Colnjo.nni è giunto COIsuo studio personale, coincidono perfettamente con qunuto orfermnvano, venti anni or :lOno, gli stebSI nlli dignitari clelJn II Dante Alighieri 11; 11uella 1e Onnte Alighieri 11, che porta la re• &pon~nblhtà mnssimn dello propnganda con cui 111 (1uestl ultimi nnnl è stata jntos:,icnta tonto pnr1e d<'ll'nnunn it.nlinna (Uumori). Il ronte Donnto Snmminiatclli, vice presi– dente della " Onnte Allghjeri II colcolava, nel 1897, gl'itolinnl di Dolmaziu u iC mila [Nuot•a ,h1tolo9ia, 1° giugno 1897]; e Pa– S<Junle \'illnri, 1>resldente dello u Uonte A~ llghlerl u, inaugurnndo a. Siena nel 1902 ti Congresso della u Onnle 11, dichinro,n che em110 n poco meno di 40 mila 11 [Ul1cu11ioni criUcht, p. :;.38J. La s1es.:n ldta .Va:ionale, il 15 ago1to del 191t, criticando il censimc.nto austriaco del HHO, dicevo che cc se nel censimento si roa• so ratta uun Cormo di controllo osalduo e più vigile, Il censimento cl avrebbe dato (non I 18 mila Holi(lfll del censimento ufft– cln.Je) ma per lo menu I 20 mlta, che cl era• no riconosciuti nel 1861. ~la esani rncllmen– te, con un po' di buona ,·olontà e di ener– gin, si potrebbe 1>ro\Tnre elle fo Dnlmozia gli llnlinni sono nl1neno :)()mllo. o du tal ci• rru roco disto'ntl ,,. Le Dalmazia occuapata dati' halla D!'I resto, lu pro,·o. evidente delle condi– zioni disperate, in cui l'ltolin. si trovcre.bbe, so dovesse nmrninlstrnre una regione, come (fUCStn, noJ l'abbiamo avuto In quesll ùuc anni lii occupazione. L'esperienza di questi due anni dimostro, ohe se ,·olessimo conqulstore la Dolmo7.la, noi dovremmo prendere Il po.lo glollo e ne– ro, che impiccò Da.ttiatl, tlngerJo trioo.lore e 11lnntnrlo In Onimo.zio. (Htun.ori). 111rotti, su 33 comuni dello Dnnrnzla da noi occ-upnta, il Governatorato hn dovuto scl~llerne 30, mettendovi oli amministrar– li dei commissori itnlioni. Cosi si bpicgano I telegromrnl chiedenti l"nnnesslonc nll'ltn– lla, che pn,tono dn qucittl cosi detti 11 sin• etnei 11, ehe non sono u sindaci,, elC'lli t.lolle 1>0polnt.ionl (Com111e11ti). Queste monife1tn– zionl ufOrin.ll per l'onncssionc O\\Cngono l)f'r ordini Slllleriori. Ecrone lo provn: [Cornondo 6G• Divisione di Fo11tcrla :,.;, 2\ Presidio Stnto )lo.gglore Znra, IOgiugno 1919. n1urrau11imo personale. Al Comando delle Brigate Snvono e Bori orcorrt' d'urgPrun e risenntnmcnte provoca– r(' vibrnnti estese mnnifcstnzloni di ltnlln– nlti\ nrl territorio· di codesto Presidio, trn.– "rnrttendomJ massima urgenzo. copio. ordine del giorno del ~luolclpl, sodallu, ccc., o c111nlunqu('nitro espressione o manlfestazi~ ne di voti singole località o nuclei nostro rn,·ore. Occorre rnr presto e bene. Accuso.re .,.., n11mP.rOpre• __ ·H"'l6f>'"•e V\ Comnndnnte la Olv111u, ... Ancoro plù Interessante è quest'oltro do• cumento]: Comondo 66• Div. Fanterio Staio Mngglore N. 4G Ricnalo 11er1011aleurgentiuim.o. Ai Comandi di UcnkO\'O.C, Obl'0\'0.ZZO, :--Jo– ,·egrntll, Er\'cntk, Kistonije, Sconlonn, Za~ rovecchlo, N'ona, Verchè, S. Cassiano, K•· rin; Al Comando Carabinieri Feeall divisionali Occot rè d'urgenrn e risen•alamente pro• ,·ocnrc Invio telegrammi al Presidente del Consiglio Nltll ecl nl Ministro degli Esteri Tittonl do porte municipi: sodalizi, ecc., di codesto prt•siJlo esprimenti vh·o desiderio della popdn1ione per l'annesaione all'Italia. Copio di tolt telegrammi dovrà esserci tra• smessa. Il )lu.gglore: Fare,, li ~lngglor Generale: Squlllace E fin t1ul meno mnlel li male ma,gtore st hn, qunndo lc nostre autorità aono •tale costrette ud un'opera giornaliera d.i vtolema e di lnlqul<à per tenere a freno le popola– zioni rlottos('. ~~Ila Unlmn1la da nol occupata le auto. .rih\ hanno do,·uto protblre la circolazione di ogni otampat.o proveniente dalle altre terr,• slo,·r; proibiti tutti I giornali aavl, in un primo mom,mtoi pot luclaU uactre con enormi spnil lmblnncatt dalla cenaura; pul -r-1 da oapo nel giugno. ,,_lo. Scio!. te, nel giugno scol"BO,tutte le società sia• ve. <Proibito le ~ proc-loD1 re11g1....,, quando In llngun dei cantici eccle1lostlcl sin i!la,·a. Hrle,goto nell'isola cli Lesina H vicario cn• pitolorn lielln cnrln di Sebenico, nell'aprile del 1019, 1>erchè rifiutava dl dlmcllcrol dal· l'urflcio, clopo avere riHulnto di nomlnnro due cnppollnnl mllltnri porroco di Kljevo e cotechlstn nella. Scuola. tecnica. di Sebe– nico. l 1na t•orr doL centro: Questo non c'ontra col trottato di Rapo.Ho. SAI.. V.E\11~1 - Ello fa le viste di non Cd· pire che lo rocconto questi fatti per tllmo– strore che 11 trottato di Rapallo opero. sag– glnmente rlnuncto.ndo nlln Dolmndn. Oltre nl Vlc-nrlo rnpltolnrc di Sebenico è ..:tnlo conflnnlo n Vlcovoc Il SeJ{rctorlo dello. Curln di ~ebenlco. I.e t.le !>illtutioni d"imple8otl, gli Interna• menti, le r,pul111lonl, le condanne, non si conUino. 8ICILIA~I - Sono mcnZOKnCI SAI .VE)II~I - Un maglstmto, Alessnn• dro )liovlc, nrrpstnto Il 19 gennnio 1919, ri, conctnnnoto nll'ergnstolo l'8 mnuio 1019, dnl trlbunnle di guerra di Znro., per reo.to di splon~glo ,. n rnvore - dice lo senten- 1.0 • del \lovemo di Spnlnlo, vnle o dire di 1111n frn1lone dell'Impero austro-11ngnrl– co 11. E' ruorto nelle cnrcrrt di Ancona 1126 sette111b1 e 1919. !:'ICILIA:SI - Le ,oda n ilirc'nl porta– mento di nrfgrndo, queste cose. SAI.VJ •:)11;\'I - Se rosse neeessarlo nnda– re n llC'lgrndo per dire In verità e cten1111. cìore quc~le cose, surcbbe coltivo segno p('r il 1-'nrlnmrnto itnliuno e per l'Italln. Il 12 ottobre 1919, essendo stata richiesta do.gli amici di )llovlc e<>pln o.utcntlca d<'lla. co~1- dannn, Il Gov<'rnotornto di Zara rlflut.o.va di rilascinrln "non essendo ancoro. In stessa sentenrn pnsMtn in giudicato,,. ,·na ,•or,• dllL centro: Cosa centro il trnt.

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