L'Unità - anno VIII - n.29 - 17 luglio 1919

' problemi della vita italiana s P\ 1 \t 1p1,)l\lll\ 111 Direi/ore: GAETANO SALVEMINI-" Direzione e Amministrazione:Firenze, Via S. Zanobi, n. 64-" Abbonamentoordinarioannuo L. 10, semestraleL.5.25 per il Regno; Annuo per l'estero L. 15 -" Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 -" Un numero separatoceut.20-" Si pubblicail Sabato a ROMA e a FIRENZE-" C. C. con la posta. Anno Vlll '-" N. 29 '-" 17 Luglio 1919 • WMMARIO: Noblesse oblige. - I combattenti, G. ANSALDO e g. s. - Il Governo burocratico. - Lo Stato Maggiore. - Le ultime ore di Cesare Ballisti, P. ZUMIN. - Kolciak, U. Z. B. ·- L'incendio al municipio, T. FIORE. - la burocrazia e il paese, A. MONTI. - Gl' italiani in Russia, A\. CAMPI OLI e L'UNITA. - La riforma tlettorale, L'UNITA. - Il volo alle donne. - Per la li berId elettorale. Noblesse oblige L'Avanti del 13 luglio dà i nomi di alcuni nobili e gro::i;:S: lx,rghesi romani, che hanno approfittato dei prezzi ridotti al 50 per cento, in conseguenza dei sanguinosi tumulti popolari, per fare acquisto di merci, che erano eviden– temente per essi di prima necessità. Don Prospero Colonna, cx Sindaco di Ro– ma, prosapia di Papi, nemico acerrimo delle organizzazioni operaie, principe di Sonnino, ha acqui.nato da Bianchclli L. 6oo di merce col ribasso della ... Camera del Lavoro! Il Duca di Todor, ricco a milioni, acqui– sta al negozio di Jesurum a Piazza di Spagna, una coperta in merletto, che prepotentemente paga solo II mila lire, invece di 22 mila, esi– gendo il 50 per cento di ribasso. La moglie di Oscar Sinigaglia, l'organizza– t-.>rcdelle dimostrazioni antisocialiste, ha sen– tito la fregola della seta, e ne ha comprata per 1000 hre, naturalmente esigendo il ribasso im– posto dalla Camera del Lavoro .. Il comm. Della Valle ha comprato per ben 1000 lire di merletti fini. Naturalmente ha vo– luto anche lui il ribasso del 50 per cento. Un colonnello compera dalla Ditta Coen - col ribasso ottcnt:to daWantipatriottica Ca– mera del Lavoro - ben nove vestiti. Che bella cosa sarebbe stata. se mentre Don Prospero Colonna o 11 Due~ di Toùor facevano quegli onestissimi acquisti, un bolsce– vico democratico li avesse pre<oti a ceffoni. Anche a Firenze, in un negozio di guanti di via Rondinelli, un principe, grande proprie– tario di case, !:ii è presentato col figlio, ed ha fatto provvista di mezza dozzina di guanti, al 50 per cento di ribasso. Che schifo! Abbonati morosi A cominciare dal 1° agosto, smet– teremo di inviare l'Unità a quei lettori, che avendo ricevuto in questi giorni una nostra circolare, che li sollecita a pagare l'abbonamento, non ci avranno dato nessun segno di vita. La questione dell'Adriatico La seconda edizione del volume di C. Maranelli e G. Salvemini su La questione del 'Adriatico, che era finora vietata dalla censura, uscirà nella prossima settimana. Il volume sarà inviato a tutti gli abbonati, che ce ne hanno fatta l'ordinazione. Ri– cordiamo che il volume, messo in ven– dita a lire sei, viene ceduto agli ab– bonati dell'Unità per lire due. Numeri di otto pagine Questo numero dell'Unità è di otto pagine; e di otto pagine sarà qualche altro dei prossimi numeri. In com– penso, nel mese di agosto, soppri· meremo due numeri di quattro pa– gine in quelle settimane, in cui ci sembrerà che non vi siano argomenti di urgenza assoluta. I combattenti Diverse volte, da amici gentili mi è stato detto: « Vieni ai combattenti>. E io ho tem– poreggiato; ho risposto altrettante volte, che avevo le mie faccende da tirare av,rnti prima di tutto. Ma non ero completamente sint:ero: solo volevo stare a vedere come si mettevano le cose. :Ma ora è il Salvemini stesso che dice, e non solo a me, ma a tutti color,, che 1 hanno aderito alla .Uga di rùmwammlo: « Andate dai combattenti ». Anzi: « Entrate senz~ ri– serve nelle associazioni dei combattenti, e fa– tevi propa_ganda continua delle nostre idee; il terreno è magnificamente fertile e può dare frutti insospettati! » In altre parole, il Salve– mini ci dice: << C'è là della gente, che ha ottimi istinti. ma non è arrivata ancora alle idee chiare; noi abbiamo le nostre; portia– mole in quell'ambiente; uniamoci ad Cl:ìsaper vedere di combinare qualche cosa». L'idea è chiara: è come dire? « salveminiana ». Ma prima di accettarla e di porla in at– tuazione, io sento - e credo che, come me, lo sentano molti giovani amiC'i del!' Unità - sento il bisogno di chiarire certe difficoltà di principio. I. Il caposaldo della attività di propagan– da della Associ'azio11e1Vazùmale 0,,11/Jat/enli fu finora questo: la popola1.ione italiana è divisa in due parti: g1i eletti e i reprobi, i meritorii e i demeritanti, quelli che hanno combattuto e quelJi che non hanno combat• tuto. 1 primi sono degni, ccl hanno per sè l'avvenire; i secondi sono gli impuri, sono gli uomini del pas.-1ato,sono i gregari dei vecchi partiti, e li respingiamo. Chi, è stato lassù si è purificato, « perchè l'essere stato lassù lunga– « mente fratelli, nel significato alto, vero, pro– « fondo, sincero, religioso del~a parola, nelle « supreme ore della vita e della morte, co– « manda imperiosamente alla nostra coscienza « d'essere ancora uniti ed affratellati nella << vita civile. colla stessa immutabile, reci• « proca disposizione d'animo» (I Com/Jallmt,~ n. 3). Chi, invece, non è stato lassù, ha l'a– nima « protesa al passato ». Orbene, una simile dist:nzione è inesa/la e impnn.vida. busalla. - La grande massa dei combat– tenti fece la guerra perchè fu comandata a farla. E una osservazione, che può sembrare lapalissiana, ma che t0glie di mezzo molte frasi. lo ammiro e venero i pochi, che vera– mente .: vollero• andare: i sopravvissuti di essi costituiscono un:\ categoria eccezionale. Ma la massa degli ufficiali e dei soldati, dei borghesi e dei proletari - che andò perchè fu presa nell'ingranaggio della leva, dell' i– struzione al deposito, del reggimento di mar– cia, che non cercò di ritardare (e fu un me– rito), ma non cercò di accelerare (e fu un demerito) l'ora della prova, - io non la am– miro gran che, e la venero poi niente del tutto. Chi è pratico di guerra vissuta, ricor– da che di questa gente inerte era formata la massa dei combattenti io trincea, come è formata la massa dei e combattenti » nelle associazioni. E allora perchè si ripete a que– sta gente: « Voi siete grandi, voi siete eroi e avete diritto di comandare »? Non sarebbe più giusto dir loro: « Voi siete uomini, e avete diritto di vivere.. prect.-;amente come coloro che non sono stati lassù»? Improvvido. - Chi ha potuto vedere un po' addentro nei sistemi di reclutamento e di utilizzazione degli effettivi, sa che, pra– ticamente, dal principio del 16 fino a tutto l'ottobre del 17, chi era operaio non anelava alla guerra. Un dubbio e mediocre certificato di lavoro salvava la "ita. Nè credo che dopo Caporetto le cose siano molto cambiate, se posso addurre la personale esperienza dei Corpi ausiliari, nei quali mancav.:t assoluta• mente la mano d'opera capace - ed erano messi su 1 ~i noti, perchè ne fos!)ero provvisti! E allora, dato che la massa operaia non può assolutamente essere compresa nella designa– zione di cdmballe11li, dato che contro di essa, come non combattente, c'è l'anat•·ma, in mano di chi cadrà essa? Evidentemente, della « Lega proletaria mutilati, invalidi, reduci di guerra», inspirata dell'Ava11h~ che certo non va a cer– care ai suoi inscritti il foglio di congedo per vedere quanti mesi hanno passato in trincea. Dal volere che i « combattenti • facciano una casta a parte, nascono molte idee e ini– ziative per lo meno superflue. Si continua, per es., a protesta.-e contro gli imboscati, gli eso– nerati, e a proporre ricerche contro gli uni e gli altri. Non è arrivare in ritardo di due anni? Apro un giornale dell'As.roc1flut'me e lcg• go : « Perchè nelle alte sfore ci si ostina a « non voler un distintivo speciale pei veri « combattenti, un vero e proprio ordine del– ..c la trincea che distingua chi ha vissuto « realmente nel pericolo da coloro che hanno « fatto comodamente la guerra negli alti co– .: mandi, nei servizi lontani dalla linea, nelle « comode automobili delle retro~ ie? » ( I Com– batlenli, n. 2). Se l'Assocùuu011e va avanti con que– sti criteri, i Consigli regionali saranno costretti a porre in permanenza all'ordine del giorno la verifica dei na..,trini e stellette degli aderenti! II. La distinzione fra « combattenti » e.... tutti gli altri ha uno scopo pratico: si distin– gue, perchè per i combattenti si vogliono crenre dei privilegi. Ma bisogna c.he sia finila per sempre per i privilegi di clas~i e di categorie. Voler rinnovare la vita nazionale, chiedendo privilegi pei combattenti, è un cir– colo vizioso. Che lo Stato debba prendere dei « prov– vedimenti • per i: combattenti, cioè per gli smubilitati, è evidente: e alcuni di questi provvedimenti pratici sono stati bene accen• nati nel Congre-,so di Roma. Ma privilegi, no. Di privilegiati non ci deve essere che una ca– tegoria: quella dei mutil.1ti e inv;.didi; e de– vono essere privilegi finanziari, corisi!:.tenti in adeguate pensioni. E poi basta. Invece .... ecco qua, per esempio, che cosa approva la Assemblea degli Jmpiegati dello Stato ex mobilitati: .: Che l'interruzione di « servizio per chiamata alle armi dia loro di– « ritto di prelend-cre il riconoscimento dei 4( maggiori sacrifiz1 sopportati e di meritare per « ciò un trattamento di privilegio nella li ro « carriera, nei concorsi; che sia loro assicurato « il diritto alla scelta di una residenza di loro « aggr.1dimento; doppio computo del servizio .: prestato dagli imp egati dello Stato e ctei « ferrovieri sotto le armi, all'effetto della pen– .: sione e della promozione di grado o di sti– « pendio» (f Comballenlt~ n. 3). È una strada falsa. Lo Stato ha bisogno di buoni impiegati : e le , roci di guerra n<,n sono titoli di capacità tecnica. Il tempo del servizio prestato sotto le armi è stato tempo perduto per il professore e per l'impiegato òelle impoMe, ai fini del suo perfezionamento rr· ,fo·fai\;,1:tlP.. E la nazione ha b:sogno che vadano avanti i buoni professori e i buoni im• piegati, anche se non sono stati alla guerra, E i « combattenti •? Bisogna che lavorino intensa.mente per riguadagnare il tempo per– duto. E una parola dura, lo so, e lo so per prova: ma è l'unica seria; ed è l'unica, che possa veramente rinnovaré la vit:J. nazionale. 1./ Italia è stata a un pelo dalla rovinn, appunto perchè, dopo il Ri.sorgimento, troppo di coloro che l'avevano fatta, vollero trar pro– fitto dall'oix:ra loro. Bastò essere stati seg·;aci di Garibaldi per essere abilitati alJ' insegna– mento del disegno : è non lontana nella mia memoria l'immagine di quell'insegnante cli educazione fisica, che iniziava i suoi corsi così: « Aprite le storie del patri0 risorgimen– « to, aprite la storia d'Italia, e troverete il « nome di Sempronio Sbrana, vostro maestro « di ginnastica, che vi sta da\'anti ! » E ci stava davanti davvero in fiera attitudine guer– resca. Pazienza, quella era ancora educazione fisica : il peggio era quando gli Sbrana anda– vano a malverMrc le finanze dello stato! E il peggio è adesso, che con i criteri acceonati si vmrebbc che le Delegazioni del tesoro e i RR. Ginnasi fossero pieni di tali fenomeni ! Nè sarà inopportuno notare questo: che se l'organizzazione dei combattenti si mette a perseguire non più provvedimenti socialiJ ma privikgi di classe, subito si formeranno in essa le sottoclassi, ed entreranno in guerra per strapparsi la mangiatoia. E già comin– ciano. P<1rlate con un ufficiale studente: e v dirà che la « cla-;se studentesca >> benemerita, ecc. ha cliritlo ecc. Parlate con un ufficiale impiegato cli commercio: carrozzella di ritor– no allo studente. E l'avvocato, di fronte al desiderio espresso dagli studenti di rimanere ·durante l'estate presso i centri universitari o nelle villeggiature , icine, pubblicherà in un giornale « della classe» queste parole di am– mommento: « Sanno e~si che le condizioni di « favore loro fatte dal Governo c<.•stituiscono « una eccezione che non ha avuto ris<.ontro in « quello che si è fatto, o meglio, che non si è • fatto, per tutte le altre categorie di citta– « dmi soldati? Sanno che ~no ancora sotto « le armi gli ufficiali deUe cla,;si 86-87-88 etc. « uomini di trenta e più anni, n1olti con fi~ <,: molti che hanno da quattro, cii.que anni ab– « bandonato l'esercizio di libere profossloni, e « per i quali il ritardo di congedo l'lignifica « ~ma irreparabile rovina? Sanno che tutti « costoro nello scorso aprile, quando già « intravedevano proisimo il congedo, si sono • sentiti dire che dove\•ano pazientare ancora (( tre o quattro mesi, perchè gli studenti delle « classi 97-98-ç9 dove,·ano frequentare le Uni• 4( versità? Comprendono che mentre essi - « tutti figli di famiglie agiate, ed in condi– « zioni di mantenerli agli studi - percepì– « scono lo stipendio senza prestar servizio, i « profes ... ionisti delle classi anziane 86, 87, • « 88 etc .... sono costretti a quotidiani cser– « cizi di digiuno, perchè lo stipendio che per « gli studenti é un lucro, è per dei padri di .: famiglia, insufficiente ai bisogni quotidiani? ~ Hanno mai pensato che quanto è stato loro « concesso costituisce un privilegio di classe, « accordato dal Governo a chi meno ne aveva « bisogno, per la semplice ragione che troppi « ministri, :tottosegretari, capi sezione, depu– « tati, senatori, preretti, questori etc .... ave– « vano il figlio stude;nte? » (f Comballenti, n. 5). Parole d'oro in bocca di quei p;chissimi,

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