L'Unità - anno VII - n.49 - 12 dicembre 1918

\ ... PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA Dhetwtla ANTONIO DE VITI DE MARCO• GAETANO SALVRMINI ...._. I ~,iolle I R--. ria Adda, 6. - A 16onamento ordinario annuo U.. 5 rrt :1 ;(, ~ 4W- -to ~ ·- Luc 20, sematr,dc 'ure 10; un .(;'l)U< J v.1,t,4- 1( 9 'OOl~Jl!J\-: ·c..; I' • SI -LIJ'-- .. '-- MA . ' ;-;;rC:'lTf\ ..- • --- • RO -- Coaio rottaite e;.;: ' 1 ; <"-;·;, {_,.:::_ . . --- Anno VII - N. 49 SOMMARIO IL CONVEGNO DI LONDRA E LA DEMOCRAZIA - A. De Viti De Marco. - MENTRE SI PRE– PARA LA PACE - L. Mosca. - L'UNITA NEL 1919. - IL PROBLEMA lJI FIUME - E. Robiony. g. s. - PARVA FAVILLA, - LE ELE-e:lONI INùLESI - A. Crespi. -- IL MONO• POLIO DEI COMBUSTIBILI - E. Corbino. - LA MANO NERA. - IL PROGRAMMA DELL'oN. TITTONI - G. Freddi. · · Per essere amici. - Italia ed Albania - Le basi dell'accordo. - Sii/la buona via, - Ognuno al suo posto. -- La libertà ~conomica. - La smobilt'tazione. . Il Convegno di Londra e la Democrazia Il puhblico vuol sapP.rc <111alisono stati gli ac– cordi territowiali conclusi a Londra; e il pUJb1>Jico italiano vuol sapere soli unto se I11ghilte1ra e Fran. eia hanno riconfermati nil'Ilalia i tenitori che lt a.Yeano promessi coll'accordo di Londra dell'a– pl'Ìle 1915. Al cli lii di ciò pare che null'altro inte-ressi; ep, 11ure il convegno recente dl Lond1·a ha un signi– ficato politico, cli fronte a, cui alcuni chilometri quadrnti di più o di meno sono quantità trascu- rabile. · Nei rapporti tra llalia e Jugoslavia siamo per– suasi che il .Patto di Londra del 1915 è stato ter– ritorialmente modificato a vantaggio di aspira– zioni etJ1icl)e degli Slavi del Sud. ~la resta il fallo, che l'accorcio non è stato con– clu ·o e non ha potuto essere concluso diretla– rn<lnt.etra l'Jtalia e gli Jugoslavi. I quali lo con– sidereranno come una imposizione ciel più fo,.-te L lo ~ubirnnno con non celato rancore. La nostra campagna - dico la cmnpagna del- 1·un;1à - non mirava a questo risultato. La mo– d~razionc bilaterale di annessioni cli territori abi– tati da popolazioni contigue o mi5te e la necessità ronJemporanea di assicurare ai nuclei nazionali non annessi il regime clella più larga e generosa autonomia, - erano per noi il mezzo legittimo per addivenire ari accordi diretti, •ulla base di buon volere e di co·ncesRioni reciproche, che assicuras– sero !'amicizia italo-jugo~lova come una delle basi della futura poli_tica antigermanica. Questo era le, scopo. li nostro Governo ha fatto le• tai·d;v,. rinunzie leHiforiaJi; ma non ha raggiunto lo scopo .. Di siffatto insucces-so è superfluo ripetere le ragioni in questo momeuto, in Clii la esacerba– z~onc drgli animi men che ma.i sa.prebbe valu– tarle al giusto. Auguriamo che la tronrnzionc ci clia una tale base di e<1uitil, da consrntirri di ,•i. prendere il lavoro di propaganda e di persunsionr per raggiungere lo scopo politico, il solo che vero– mente conii per assicurare la pace, giusta e du– revole. Eppure la questione italo-jugoslal'R è la meno rhc illlJ)OT'li. .. • .. li convegno recente di Londra ·1a~cia ragione– volmente pensare a co~e mag_giori. L'accorcio raggiunto tro la nuova Triplice eu– ropea. non può essere del tutto conforme ai po– $tulati della 1>acecli Wilson. Le tre nazioni hanno 111tero il bisogno ·cli accordarsi sulla iut.erpreta– zione da dare oi postulaLl della pace wilsoniana, per armonizza.rii con gli scopi particolari che cia– s.c11nodei tre all~ati intende conseguire. E l'ac– cordo è avrpnuto anche su questi fini pll.l'Llcolari, fuccndosi, prob1:1l>ilmente, concessioni recipl'ochc. · Quali $ieno gli accordi non si ~a; il segreto pii) ,,,,;olulo male inizia le discussioni della pace. )fa, gli atteggiamenti dei partili hanno ·svelato i I vero e, solo segreto che i1nportava conoscere, Apparisce invero alquanto strnno che si senta il bisogno cli accordi segretf a tr~, con la esclu– sione degli alleati minori e prima .che arrivi il Prnsidente• \\'ilson in Europa. Sono due circostanze che gli organi con. w-va– tori e nazionalisti hanno fatto 1·isaltare con soddi– sfazione: « il sig. \Vilson che veni\·a in Europa per delta.re a tutti - vincitori e vinti - i termini della $Ila pare, si troverà di frontP, al fatto com– piuto, cioè all'accordo preliminare anglo-italo– france~e. I nemici sono all,1 rnercè riel nostro odio; i nuovi popoli o Stati o Nazi0ni che sorge– ranno clnlle rovine clell'lmpero Danubiano aspet,.. tano cli sapere la loro sorte dalla gra,iosa voloutà nella nuova Triplice ,,. Siffatto linguap:gio non ~arel>bc stato possibile p,·ima della vittoria; ma lo spiu·ito ronsrrvato1·e /· p,1rtato appunto a modificnre il programm,1 dcl1a pace - che ronsiste sopratutto cli conq,,iste òi !erre e cli posizioni ecouo:miche di !)l'Cdnminio - srirncndo gli alti e bassi delle vicende militari. Ciò non 1rnò non turbare In cosrienza cli noi ,le– mocratici, che a'bbiamo lìssato un programmu di pace giusta e durevole, che la guerra, a t, aversd Yicencle di sconfitte e cli ,•ittorie, an-ehb• dovuto A si:-icurarci. Or quando si pensi che in America il pal'lito rrpubbl:cano-consePvatore si è dichiarato contrae rio alla Lega delle Nn.aòeni, perchè questa si con.. c-r11isre come 1111aforma cÌi u Snpe1·¼over11rl n, C'hr trascinerel>he l'America nelle contese degli Stati Europei e vu!nprcrebbe la politica del « prot.e, zioni5mo d<l,(anale u: - quando si pensi che il Presidenlr \Vilson ha dPciso di venire in Europa pr,- ·imprilire ehe sieno nell'atfuazi0ne svisati i punti della $Un pnce; - quando si pPnsi che no– mini cli Stato inglf-si hanno e!'plicitamente dichia.– mto n priori di non vo\Pr resfitui•eìe colonie aÌla (!ermnnia, e di non voler rinun1.iare al <lominio militare dei mari senzn parlare ilclle occupazioni asiatiche: - qunnclo si ppnsi alle aspirazioni tcr– ritoi'iali <lelln Frnnciu sul Reno e in Asin ,, alle rerrnti rre~renti tende111.r (li voler s:ila~•atc .a hinnro ·1a Germania e òi volerne favorire e forse imporre lo/ smembramento nazionale ; - q,10.ndo 12 Dicembre 1918 s; pensi alle aspirazioni territoriali ila.liane, s;hc crccdono le ragio11i del principio cli nazion~Jilà e le esigenze della sua difesa e alla propagnr.cla in– cr11dinri:1, oggi anti-jugoslava ,1 d0mani forc;c nnti~ greca, the si la&cia fare in Italia senza altro scopo ·pratico,. c-he quello di aizzare i qissid! e rcndet·II insanabili; - si è nutorizzali--a ritenere che la non ,prc1·isl:1 schiacciante villoria .minaccia di· far di– mcnlicare i prnposili cli pace giusta e ,lurevole, fondali s111disa,mo internazion_ale e la· Leo-a delle Xa1ioni, che hanno formalo, non so più •J il con– tenuto o il frasario dei discorsi clj Lloyd George, cli Briancl, cli Clemenceau, di Orlando ed anche ... di Scnnino-! La vittoria ha scate11ato lo " !\jlirito di sopraf. fnzionr » e ind()holito lo « spidto di giustizia 11. Lo spirito di giustizia non escl11dP,la severa pu– nizionr dei popoli responsabili della guerra, che sono stati vinti. l.o spirito di sopraffazione tende a seminare i ge}mi della riscossa nei vinti. Questi per ora - di fronte alle durezze del vincit.ore - hanno griclato il « si salvi eh, può »; e ciò forse spiega la tendenza al separatismo teclesco; alcuni Stati, nlcune provincie dell'Impero, staccandosi dn Berlino, spernno forse di ottenere una pace. separata a più miti.condizioni. Ma ciò sarà tran– sitorio. Pa!=-sato il momentol Ia riunHìca .. done na– zionale tornerà ad essere q,iella formidabile forza pnlilir-a rhe In in -passato, e genererà nuove guerre, che saranno vittoriose, comr lo furono In passnto. TI nissidio tra ronservnfori e democratici è insa. 11nhile. Quelli non credono alla po'>Sibilità della parr d11re\'ole e vogliono ns_sicurarsi O<:l?i, nel tmtlnto di pare, condizioni e posizioni. che assi– rurino la vtttorin nelln prossima guerra. I demo• crntiri r1·edono alla possibilit.à t1i nssicnrare In pare nurrvole e vqgliono eliminare oggi, nel trat– tato <li pace, le cause di prossime guerre. Qurstn I- la sihrnzione di oggi. r.n ,1emonazin dell'Tntesa de.ve stringerni in hlorro, per lnre :i rgi ne nille t~n,lenze imperi alisto rhe , innsrono o per assicurare ai figli elci com– ba.ttrnli e ni lìgli dei figli queltn pace durevole, ron I~ rui. promessa il popolo è stato spinto a fa.r'-i macellare in (Jrte~ta guerr.a. A. De Viti De Màrco. La questione deWAdriatico Nri JH'O~~imi g:iorni ~ n.rà mcs~n in vendita dalla « Lilweria <IPlla Voce II di Firenrn la seconda edi– sione della QtlP-'linnr dell'Adriatico di CARLO MART· N>:1.1.1 r GAETANO S1LVEM1N1.Essa. presenta l'\Ote– voli innovazioni in c-0nfronto della edizione precè– clentr. avendo gli autori tenuto conto degli o.vve- 1,imenti <li quest'ultimo anno e di quanto è stato scritto rontro !_aprima edizione dai nazionalisti. li prrzzo cli vendita del volum() sarà di sei lire; ma gli nhhonati drll'Unità per il 1919 l'otterranno s~ aggiungeranno due lire nl prCZ'lo dell'abbono– mento cli dieci lire. ..

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