L'Unità - anno VII - n.40 - 5 ottobre 1918

PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA Direttori, ANTONIO Dl! vm DE MARCO• GAETANO SALVEMINI ~,iooc I Roma, Tia Adda, 4. - A lilionamento <>tdinario annuo U... 5 per il Remo. per rcnao ~to ~tote annuo Lire 20; aem~tralc Lire IOJ un aumcro Centaimi JO U... h} Si PQblica è! ubato a ROMA - Coato eottcntc coa la poeta Anno VII - N. 40 SOMMARIO SULLA BUONA VIA - L'Unità. - A GETTO CONTINUO - Agricola. - IL DECRETO VILLA SULLA MARINA MERCANTILE - E. Corbino. Cominciamo ad intenderci? - Carmvat Natt"on - I.a mano Nera. SULLA La dichiarazione dell' 8 settembre Dunque, 11Go,·crno italiano ha fbtto J'8 betlem– hre 1~18, quel che 1111 ministro di genio avrei>!>() fatto fino dal 21 maggio IG!f>, quel eh~ u11ministro d, buon >-ens,oavrebbe fatto per lo m,•no neH'a– f>r ile IU17,dopo la rivoluzione russu e dopo l'inler– , ~nto uell,t guer,·a degli Stati Uniti. Il Governo it,1liano ha riconosciuto, 1'8 settemù1·e 1918, il di– ritto dei ,erbi, crnall e sloveni a cost;rutre uno Stato libero e inclip~ndonte. Siamo arrivati con un ritardo nlmeno di diciotto me-si, mentre l'.\u– ~tria ha l'abitudine di arrivare con un soto anno ,:i ritardo, secondo ~apoleone. ~la contentiamoci: i! ritardo poteva ,,sser8 anche più lungo: al pei;gio 1,on c'è mai fine. Pensiamo, per es., che sarebbero bastate Ire mie scttimanP di rit.ardc, per farci ar– rn·arr dopo la disfatta della Bulgaria, cioè per togliere all'atto del nostro Governo l'ultimo merito d; libertà e di generosità! La deliberazione del Governo italiano contiene un elemento positivo e un elemento negativo. TI diritto aUa costituzione dello Stato jugo$lavo è riconosciutn in forma positiM sotto la condizione negativa che esso non faccia parte di un'Austria• Ungheria ingrandita o trasformata. O il nunvo Stato si forma nllraver~ lo smembram 0 nto del– L\u,-tria, costituendo~i libero e 111(}.ipendent•; o l'! t:ùia si 1'iser\'a di oppOr81 alla sua costituzione, cloe nll'as;;orbimento della Serbia e del :Montene– !'ro in una più grande .\ustria. lnterpretato in questo modo - e non re n'è altro legittimo l'atto del nostro Governo è nello $tes..o tempo, genero~ e prud~nte: apre le vie al– l':tV\ enir<', ma non l'abbandona a qualunque sor presa: nflprrna un indirizzo e ,lnl:ilisce nei limiti: riconosce il diritto nazionale jugoslavo, a condi.– zione che questo diritto non sia confiscato dalla CaM d'Austria, cioè ,·he non sia falsificato dai ne– mici <l'It.~lio dopo essere ~lato affermato dall'I– talia. Questo vuol dire che l'atto del Governo italiano limarrcbbe ~enza effetto, qualor-i r,egli Slavi del sud soggetti a Casa d'Austria il movimento anti– austrinco e separatista non si intensificasse fino al punto da determina.re lo sfasciamento dell'Au– stria, in concorso col movimento C7A'CO e col movi– mento polacco. Cioè diviene più netto il dovere, che hanno gli jug0$laVj dell'Anstria., di conqui– slarsi il loro diritto all'uniflcaxlone e all'Indipen– denza nazionale mediante un'azione anUaustriaca intransigente, rettilinea, preoocupata non più di coni,ervarsl sgombre le retrovie, ma solamente di rolpire a fondo la organizzazione Btatale austriaca. Non ,·orremmo essere fraintesi. Noi non ~!amo ili quelli. rhe prelendono che tutti i croati, e tutti VIA gli ~10,eni e lllttt j serbi d'Austria, fino a!1'11ltimo, .,i p1cripitino a cal)O fitto nella lotta amiau.,,1riaca ,,,·ima cli convincersi di un movjmcnto anLlaustria– l'•) jugoslavo: percio abbiamo sempre combattuto i. prc•te;.e degli ,lavofobi no,Cram, )Iayer, Pi– tacco e C.i, che ignornnù cli proposito tlllt.P le ma– r,ifc,tazioni antiaustriAchc jugosla, e, comunic.i.no 1,er mezzo della ,tetani ai nostri giornali le sole manifestazioni austriacanti o possibiliste o equl– vorh,·, e fanno credere all'Italia eh~ miti glj jugc– sla\'i d'Ausiria sono austriacanti. Noi sappiamo l'he eon lo ste.%0 metodo si pO"-"Onofar pas:sarc lutti gl'it.aliani jri•eclenti come ,111striacanli, igno- 1·ando il manilio cli Battisti, di Fil,i, di Sauro, di l\ismo11do, e I icordando ,olo gli orna.l(gi del dottor Zilioito, !)Odcstà di Zara, a Francesco -.}iu– serpe, i discorsi di don Fairlulti e clj don Bugatltl »Ila C11111era d1 \'1ennn, e gli ordini ciel giomo che ~otano a Roma rertj ilnliani~sirn1, invocando la i,;uerrn agli slavi P dimenticando di chiedere lo smembramento <lell.\ust.rla. C'loi sappiamo che una na1ione non è una compagnia di soldati, che manoni in pi11z1a <l'armi: l'urianimilù. non è pos.sibile in nessuna nnzionr, prr qunnto compatta sin. Lo spirito delle molt1t.udini non è un mec,:a. 111s111O di precisione, rigido e rapido, costruito a posta per il lnhoratorio o per l'officina: è una ,·erchin m,w..hin,1 rn<,rgino,a e mal congegnata., cost.ruila dai si,coli, che ha bisogno di perdere 111oltotempo e di far molto baccano prima di met- 1,•rsi in cammino, e spesso perde t.empo e fa bac– t·ano e non ntmmi11a affatto. La lentezza, con cui ~ arriv,1ta J'ltalia a capire la necessità di 11011 più •li"<'ono,rere il djritto degli jugo~lavi all'unii/\. e all'indipendenza nazionale, deve renderci indul– genti sulle lentezze degli altri ... _\la ,•i ~ono lentezze, che n un rrrto punto diven– tano documento di incapacità motoria. E gli Ju– goslavi antiaustria.ci devono preoccupar~i di com– t<nt.tere da orn in poi con m~giore energia queste lentenc in vasti gruppi cli loro eonnazionali. Il raso tipico è quello delt,i coalizione serbo– crata, padrona dell'amministrazione della C~azia ~ maggioranza assoluta nella diet~ di Zao:abria. fp questa organizzazione politica si sono finora rimescolati: a) i ~ostenitori di una soluzione del problema nazionale jugoslavo col metodo trialista: cioè e,ntro i confini di 11n Impe10 absburghllSC, magari lnpandito con re, conquista della Serbia e del Montene,zro, e sotto lo scettro di Casa d'An· stria; b) i sostenilorl della corrente irredentista e anUabsburghese, rhe vogliono nna Jugo.•lavia del tutto indipendente; cl I possibilisti, che si •ono messi in vedetta a spiare J'nnd:unento della. guer– n,, pronti ad abbraufnre la p'rlma o la seconda 5 Ottobre I 9 I 8 soluzione -.econdo t'h~ , i11cerà la (ìe1 mania r· vin– cerà J'J ntesa. Urbenl:', e net·c.:-sario elle nella. i..'OaJizio11e ::,erbo– t.:ioata la tori e111.,e~1,H:.1rau~ta anu&.uslriaca si a.f .. 1~r1111 co1t magg1O1,e ene"gia contro la corrente 1rialista, e d1rno;,t1•i d,L sapere attirare a ,è gliele- 111enti 1,0.... ,ihilh,ti in mo<.lo da formare Ja maggio– , anza della opi11io11epubblica noata. La coali– zione serbo-c1·oa1a e giunta al mornento cri,lco. O la 111nggioranza di essa taglia i ponii con Casa d'Austria; o l'Intesa antigl'rrnanira acqui,te-rà. il diritto di non tenere ne,sun conto, nella gue,·ra ,, nella J)ace, cli aspirazioni nazionali, che non rie– sci rebhero a manifestarsi attraverso i rapprrsen, l:111ti autorizzati rii una part~ cosi raggLHtrdevvle della stirpe mtcre,satn. Una inerzia di questo ge- 11c1·e tlimost,ere.bbe che <1nellè aspirazioni non so, no il pensiero della :-:-1ir1w, ma .,ouc c:olrunente le escogitazioni inauua.Ji cti minor<rnze sogna1,ici, e– scluse dal cammino della realtà e ,lella storta Senza dubbio, ta11/inu• i ponti, ~ p,esto eletto. da noi, dw siarno qui al siruro a scrivere articoli 11 gionude. Pc,· In colazione sCl'bo croata, taoLiare i po,1ti vuol dirr ~fìdn.re a viso aperto Ja ferocia ,lei magiari, che acqui,tercl>bero jl diritto di accu– sare eia ora in poi la coalizione serbo-croata d1 t, adire la dinastia e di volere lo sfasciamento del- 1,, Stu to, scioglierebbero la Dieta di Zagabria e le an11niubtrazioni locali di Croazia e Slavonia, sot– lomcttcrobbern il paese allo stesso regime di spie· tal.a oppressione militare, che ha reso esanimi la Bosnia e la Dalmazia, s'impadronirebbero dei rac– colti della regione, introdurrebbero anche qui quel regime di sterminio, che è stato provato in Ser– Lia. Tutto questo è atroce. E no• proviamo un s~11so <li !errore a 1,crivere questi; cose, mentre non corriamo nessuno dei pericoli, eh,, indtchiamo ne– <TSs(u•ipor gli altri. )1!, tiella 11azio113jugoslava avverrà ,·omp, di tutte le ,,azioni, .-Jie ~ono state uavolie in questa grande cnH dell'umanità: tanto otterrà, quanto avrà me1itato; tanto più incont.e– stablle Nlrà il suo diritto a vivere indiendente e libera, quanto più ,tvrà ~n.puto affe"!llare, durante la battaglia, il suo diritto, senza possihilismi, .sen– za N[Uivoci, 5enza scn1>patoie, afirontando le sof– frrenze necessarie per costruir~ colle sue mani il ,uo destino. f.li JUf(oslavi devono ~entire che l'Intesa anti– ,:ermanira, quando ha riconosciuto iJ loro diritto nazionale, ha esaurito con (Jliesto il suo còmpit.o rii front.E' ad essi: lottando per motivi propri erm– i ro l'.\uslria, e!'sa offre Rd essi la occasione e i mezzi per ,ealizzare il loro diritto: torca ad essi ora realizzarlo col loro sangue; se no, no. Il mondo rion fa la guerra, nè neve continuarla, ~I perchè In Jugoslavia ha diritto di sorir{"l'e. Deve essa con– qui.st.an :i questo diritlo col merito dei suoi figli, e non rol sangue altrui. Il secondo passo. \la anrhe questo dovere, rhe izli Jugoslavi del- 1'.\u•tria-Unaheria hanno nel costruire la loro pa– llia. noi non ci sentiremmo autorizzati acl affer– rnarl0, se n0n aflenna.o;.simo nello stesso tempo il <lovere. t·he ha il Govemo Italiano di non impe– nire (Juel dO\·ere: ti che Parebbe se s1 fermasse

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