L'Unità - anno VII - n.36 - 7 settembre 1918

174 La -gue~ra Anche nell"altro sistema politico le idee sono te– nute strettamente èollegalc. insieme eia ferrei le– gami logici e sentimentali. Per gl'intcrvc)1tisti, antiaustriaci, il pangerma– nismo non può essere battuto a fondo che in Austria. L'Impero absburghese, è, jnratLl, per la sùa posi– zione geografica, il ponte di passaggio e la lonua manus dell'imperialismo tedesce> verso l'Oriente; ed è, nello stesso tempo, per jc lolle dt razza, da cui è sconnesso al cli dentro, il locus minoris resi– stentiae cli tutto i I sistema pangcrmaniço. Coordinando l'aziolle cli queste fo1·ze clisgrega– lrici interne oon quella delle forze, che assalgono dal cli fuoi·i l'Ausli·ia, si ottcngo110 in questa guer– ra tre resultati complementari: a) per la guerra, si facililaolo sfacelo politico e militare dell'Austria-Ungheria, @iporla un, contri– buto efficacissimo alla rovina totale ciel sislem,i medieuropeo, si accelera la vittoria, sr affretta la pace; lr) per la pace, ricostituendo una Polonia uni– la e indipendente, creando una Boemia inclipen– clente, integrando nazionalmente .l'Italia; la Ser– bia, la Romania, si eliminano molte cause delle lotte nazionali, che hanno avvel/mata la vita europea da un secolo; e) Si strap,pano 28 milioni cli abitanti al siste– ma austrogermanico, cioè si riduèe la Germania a non [Poter più contare che sulla solidarietà dei 12 milioni cli tedeschi dell'Austria e dei 10 milioni di magiari; si circondano la Germania e le reli– .,Q,uic della vecchia Austria-U1,gheria con una cale' na cli Stati, i quali essendosi o formati o ingranditi a spese deil'Austria e con danno diretto dellll-Ger– mania, saranno costretti dalle ragioni stesse delle loro -origini e della toro conservazione a tenersi per mollo tempo associati" fra loro e con gli S!rti occi– dentali contro il pericolo di una nuova a~ressio– nc germanica. « Al barbarico qiilitaris,no prussiano - ha af– fermato Leonida Bissolati n~I discorso di Cremona dell'ottobre 1916, in commemornzione di Cesare Battisti - bisogna s.pezzare l'arma in pugn~. « Quest'arma è l'impero austro-ungarico. Sinchè « esiste quella compagine mostruosa, quello Stato « che è la negazione e la compressione cli tutte le, cc nazionalità, che non ·sieno la tedesca ~ la ma- • cc giara, la Germania imperlale potrà sempre al- lungare su di esso la mano per farsene un'arma, ,, e vale,•si della s~a enorme potenza per tornare o· L'UNITA Ciò posto, una guerra continua d'inchiostro e cli parole rontro gJi Sia,·i del sud, è precisamente quel rho ci vuole per risolvere contemporaneamente tre problemi: a) conquistare nell'Adriatico, oltre alla Venezia Giulia, quasi tutta la Dalmazia, cto·~ « pn– rncchio di più u di quanto gli irredentisti ila.lioni a,·cssero mai domandalo p1·ima dell'estate del 19H; b) man~e1fere· una certa frigidità frn l'opinione pubblica sliwaiila dei paesi alleati e l'opinione µubl>lica italiana tenuta costantemente sotto la pressione slafoba; e) combattere - poichè è ne– <"essario per colpa loro - la Germania e l'Austria., ma evitaro l'annientamento dell'Austria, . , . ·, .. ~-rz,-~c;f....:_.::.m:2 e:::::;.:_ · s 7~ :~-~::... -r::-.::.:::;Ji.am cz:::-.:::::-:~-~-r .... =~~ Jn questo sistema politico· tutte le idee si len– ge110 strettamente.le une con le altre; nessuna. può essere compresa, se viene disciolta dai legami logici e sentimentali, chr la incatenano a tutte le altre. Guardali alla luce cli quçsto sistema, tut.ti t-:li alti, anche min,imi, dell'on. ,JJ11Ùno,risultano diretti da una impcc_caJ,ile, magni.fica, per quanto odiosa, coerenza cli pensiero ed energia. di volon– tà, Senza l'anima cli quel sistema, l'opera· son– niniana diventerebbe un i11dovinello insolubile, un labirinto inestricabile, un caos confuso di c011ati contrnclit101·t, di punti~li infantili, di iniziative Ir– rngionevo]i. tut.te queste nuÒve Ione contro ogni nuovo tenti'.· ttvo germanico. Sp!cialmente la Jugoslavia sarebbe costr~tla ad essere no!tra alleata: perchè si troverebbe lt1cu– neata con lo Slovenia J!ra 111, Vene-ila. Giulia-, pas– sata all'Italia, e l'Austria. teclcsea.: e i tedeschi non potrebbero riprendere Ja loro marci_! ve.reo Trieste e vel\SO Po.la eenz1Y strappare anche la Slovenia alla Jugoslavia. Sulle. lnea della Drava, qui11cli, i tedeschi incontrerebbero una prima. ltar-; riera. fra essi e l'Adriatico , barriera: difesa da un popolo cli circa dodici milioni di uomini, nel– l'interesse anche dell'Italia : la frontiere. lta.liar1a fra la Vene1.ia Gtulia e le. Slovenia funzionerebbe come seconda linea di riservi!-, nell'lnlereese an– ch~ della Jugoslavia.. Ma è ncc~sarlo che fra. J'ltt1-lift.e le. Jugoele.via non esista un contrasto d'interessi più violento eh quello. che dlviderabbe suJ111. linea dell11.Drava i tedeschi dagli sie.vi . Ora, questo contra.sto sorgerebbe, ee noi preten– dessimo di mettere sotto il nostro dominio tutte le coste orientali detl'AclriatJco. ln questo caso, noi possiamo essere sicuri che la Jugoslavia, Intercet– tala da ogni parte del mar,e, e trovando l'Italia Insediata su terrilorii, che dai Que.rnaro in giù sono abitati da una popolazione, che è sla,•a, nel– la sue. enorme maggioranza, dovrà per ragiont di solidarietà nazionale, e por aprirsi la vie. llber11. al mare, lare ogni sforzo allo scopo di rompere la barriera italiana; e fn que.st ,- sforzo sarà portata a mettere in seconda. linea il contrasto, che le. cli• vide dai tedeschi, sulla linea della Ore.va. Un'al- Iean:r;~ slavo-tedesc.11,_ sorgerebbe necessariamente a spese deU'Jtalia. Il l>locco austriaco si _ricostituì– a.Il' Austria , . rebhe sotto nuova forma, 11 assai più formidabile, " alla riscossa. Bisogna che il mostro delle molle u tC'stcsia ucciso n. , Uno degli elementi, più importanti del nuovo sistema antigermanico deve essere dato dalla uni– ficazione dei Sel'bi, Croati. e Sloveni in una Jugo– slavia inelipendente. E' questo, a ·somiglianza del Belgio, ,uno cli quegli cc Stati chiavi », la cui esi– stenza. è vitale pel mantenimento dell'equilibrio cleile forze in Europa: esso, infatti, costituirà coi suoi 11 o 12. milioni di abitanti, sulla iinea della Oruva, che lo dividerà dal territori te_descht, la prima harriera polilica contro ogni nuovo tenta– tivo cli conquista tedesca verso l'Adriatiço e verso l'Oriente. Se si {orma questo $lato, diventa posslbi– le, grazie alla. sua alleanza, una Boemia ,ndipen– ctenle, interessata. anch'essa a intercettare le vie po,Jiliche e militari dell'Oriente alla Germania; se invece la .Slovenia e la Croazia continuano a fare blocco politico insieme coi paesi tedeschi e magia– ri dell'Austria, anche la Boemia sarà costretta. a rimanere in questo blocco: cioè lo sfasciamento dell'Austria diviene una , im])Ossibilità. Se l'ar– ma del sislerna pangermanista" ver-,o il sud e verso l'Oriente è l'Austria-Ungheri~, il nodo vitale rle/ sistema austro-ungarico si trova in Sloveni,a– Croazia. L'Italia, non solamente come Stato che fa pane del sistema antigermanico, ma sopratutto per i. suoi interessi speciali, deve volere la dissoLuzione dell'Austria nei suoi elementi )1a.ziona!J. Nella nuova sistema,.ione del!' Europa, infatti, l' Itali'l. h'a da risolvere 11,nch'essa un problema di integrazione e di sicurezza. nazionale sulle Alpi e nell'Adriatico. Ora nel -risolvere il problema del· l'Adriatico ,anèhe data la i.Polesi che l' Italia limi-• ti le sue a_spirazioni a Trieste e all'Istria, noi do]). biamo prevedere che un'Austria-Ungheria, soptav. vissuta a siffatta amputazione. non avrà pei· l'av– venire che UR solo programma di polltca estera: [lreparare una guerra di rivincita per riprendere la posizione commerciale di Trieste e la posizione mili lare di Pola;· e nella· nuova spinta verso il m1trc avrà indub.biamenle l'a.ppoggio della Ger– mania. Questa guerra non sarebbe che la prepa– racione dì 1,na ntw-va guerra, in cui non avremmo nessuna certezza di tro,·arci alleati ·come oggi oon tutte le ma,ggiori potenze del mondo, contro la • Germania e l'Anstria. Se invee~. a spese clell'Jmpero absburghese, sor– irono ,una Boemia, una Poionia, una più grande "Rrmania e ·una Jugoslavia, noi 11,vremp alleate , perchè entrerebbe a fame parte la Serbia, che finora !Unzionava· a sud dell'Austria come forza autonoma, le. oui azionè poteva coincidere, in mol– te circostanze, con l'azione dell'Italia. E' necessario, dunfJue, che Je coste orientali 'del– l'Adriatico sleno dlvls~,..fre. noi e la nuove. Jugo– slavia indipendente, modie.nte un compromesso, che soddisfi le esigenze e.ssenzlall e legittime-{!eg11 slavi, in maniera che questi aie.no interessati a conservare, In alleanza con noi, il nuovo assetto adriaUco. E' questa la condizione fondamt:11,tale perchè l' I– talia acquisti la libertd di azione, che le t neces– saria nella politica. mea.iterranea. Questa_ libertà dobbiamo volerla tutti In ltalit.: ti,.,,.; ~ __w; "'""' __ ùi?:i,_-_-...,...., ,. lt,_ • .J ·-.... t, ,., :ierchè anche nella eolla.borazio– ne amichevole tanto et vale quan~ et può, e tanto più si 'è rispettati qu1tnto maggiore libertà di azione si gode, anche p~r menar le mani, dato il caso che l'amicizia s'lntol'bidi per ragioni indipen– àenti dalla nostra volontà. Ora l'Italia, finchè sarà in contra.sto con' lo Stato, che vivrà al suo confine orient-ale, qualun– que esso sia, dovrà sempre tenere impegna.te le sue forze terrestri in questa dlredone;: e tanto maggiore sforzo dovrà fare, quanto più esteso e11.– rà i 1 confine, lungo il quale ai troverà a contatto col .suo avversario; le stesse fon;~ nave.Jr, anche se tutte le coste adriatiche fossero in nostro !PO· !ere,. rirnarrel>bero necessaria.mente Impegnate, in notevole parte, a. sorvegliare l' imbocca.tura del– l'Adriatjco ~t impe-dire che una ftotta alleata. del– lo Stato orientale, a noi nemico, penetri nei ba~ino e interrompa le comun)ce.zioni fra le coste occi– dentali e le orientali. L'Italia non a-vrd mai libe1·tà mediterrane.a, quando· non abbia pace adriatica: e la pace adriatica non può nascere che da un equo compromeuo italo-slavo. Le linee fondamentali di siffatto compromesso sono tr~ciate dall!!, geogrnfla, dalla stor!J3-e dal– l'insegnamento dei pili grandi educatori del nostro sentimento nazio.n-ale. Nella Venezia Giulie. vtvono mescolati indisso– lubilmente, 390 mila italiani .'e altr~ttanti slavi;-., specialmente sloveni; - nelle. Llburnia, 24 mila i· laliani, conceptrati Mlla città dr"Fium•, 110110 co- ...., I

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