L'Unità - anno VII - n.34 - 24 agosto 1918

I ~ PROBLEMI DELLA VITA IT.ALIANA Direttoti t ANTONlo" DR VITI DE MARCO • GAETANO SA.l.\'EMINI ~tiene• Roma, Ti& Adda., i. - ., ~namcnto ordinario annuo U.. 5 per il Remo, .1-~to sostenitore annuo Lire 20; scmutralc Luc l()J un aumero G:otuimi IO Si si-ltblica il rabato a ROMA - -::0..to COttCntc COA la posti1, Anno Vll - N. 34 SOMMARIO IL " GIORNALE D'ITALIA ,, - g. s. UNA SOLA POLITICA - g. s. NEL PORTO DI GEXOVA · Epicarmo Corbioo. Un nuovo bosro • Per gli avvi"cendati - Granelli di buon seuso - Da/li al croato I - I dalmati" a Wladivostok - Un trasporto d~·crusca. · Il " ·Giornale d'Italia,, ~copre che il « movimento degli slavi del sud della monarchia danubiana cerca :i.ncora il suo definitivo equilibrio, td è tuttora polatizzato ver– so varie tendenze, sicchè non potrebbe essere pa– ragonato al movimento czeco-slovacco, veramente stupendo per coraggio e sopratutto per l'animtts risolutamente antiaustriaco e antiabsburghese ». E certamente gli c,.eco-slovacchi hanno dimo– strato in questi quattro anni un.a maggiore ma– tw·ità di sentimento nazionale, e una più fenea eom1,attezza, e un più squisito spirito politico, cbe non gli jugo-slavi: e mietono oggi il frutto di que– ste loro superiori qualità. 'Ma se gli czeco-slovac– cb i avessero sapu fo sino dal 1915 che fra i Go– Yerni dell'Intessa c'erano accordi contrari alla lo– ro unificazione nazionale, e che una parte del loro territorio nazionale e·ra statfl concessa a uno degli Slati dell'Intesa, e questo Stato avesse or– ganizzata ~)er opera del suo ministro degli Esteri una gislemalica campagna czect>foba in tutti i paesi alleati e neutrali, gli czechi avrebbero po– tuto dare il magnifico spettacolo di compattezza e di risolutezza inlesofila di cui tanto si com– muorn oggi, finalmente, l'on. Sonnino? Molti di essi non sarebbero rimasti disorirnta– ti? Molti non sarebbero stati spinti per reazione a cercaTe accordi col Governo di Vienna per una soluzione del loro <problema nazionale, contro J"Jntesa, nei confini dell'Impero? La politica dell'on. Sonnino ha avuto precisar mente il resuJtato di disorientare e mettere cbnlro l'Intesa moltissimi jugoslavi. E di questo diso– rientamento e di qulsta ostilità approfittano i se– guaci ad ogni costo dell'on. Sonnino per insistete nella 1010 politica forsennata. I.a tattica di rle!'<'rivPre tutli gli jugo~Javi come au~triacanli, col resultato, se non addirittura con lo •ropo, di costringerli ad essere tali e a bat– tersi sempre tenacemente contro i nostri soldati, ""mcntando le dif(ìc<llt<I della no.<tra guerra, è. •tata condotta al mas•imo della sltontate-,;ui. dal– l'Agen;ia na;ionale (?) della stant71a, la quale in nna nota comunicala ai giorna.Ji del 20 settembre che vorreb!)(' appari re ufficiosa della Consulta, "('rive: « I croati e gli ~loveni che, a'f)pnnto, formano • la j11g0<.lavia austriaca, idolatrnrono sempre « nel passato la Ca~1. d'Absburµ:o come il funda " rn,R11t1mi regni, e, fino a ieri. !a servirono nelle " lotte contro gli italiani nel territorio delle no– ,, st:re ri1·endicazioni nazionali. La massa del po– • polo croato o sloveno. ~ndo le sintomatiche " put,.t,lirazioni recentis$ime austriache, si muo– " verebbC' ancora nell'ambi lo del\ 'Impero e ree la- 1an o • « mere'.b'be soltanto una forma di indipendenza « limitata all'autonomia ». ~~J\9'....,,,.W,,,-MA,.,.,....,,. ~~~E•'!it-:e,,ìi'iO!Vliì<'i' l!Pa lll'i'lfCWwiiil11CEa~,w.i\IiiYlllli~~ Il guaio è che per inventare e per ripetere q'u&– 'sta corbelleria, è necessalio dimenticare che 80.000 volontari jugoslavi, <provenienti dalle pto– vin.ciè jugoslave di Austria-Ungheria, si sono bat– tuti e si battono con fro l'Austria. · Di questi, 23.000 si trovano nella divisione jugoslava, che tiene attualmente una parte ·della fronte in Mace– donia;,una divisione si tro.va a Samara (Russia); forti a-eparti si trovano nel Caucaso;. 4-000 j11go– slavi tengono occupata la ferl-ovia ,murmana. Quando gli alleati sbarcarono le loro truJ)pe a Mw-man, il comandante di questi jugoslavi, il colono.elio Ma1inkovic, si presentò al comandan– te delle truppe sbarcate dicendo: " Consegno la fenovia murmana agli alleati. -Metto me stesso UNA SOLA Benito .\1 ussoh11i domanda che sul nostro fronte si ri wl..isca il maggior numero ,possibile di re– pani boemi, jugoslavi, rumenl, di tutti i po– poli oppressi dall'Austria: il nostro fronte, in– fatti, è il più indicato per'il rendimento morale e militare di queste forte, che allrove riescono·assai meno utili. Ma c'è un ma: occorre superare una pregiudiziale di indole diplomatica e politica: oc– con·e che sia chiariJìcu.ta una volla per sempre la politica deil' Italia nel problema austriaco. " Noi desidereremmo - scrive il :Mussolini - " e siamo oramai molti in Italia a sentire lo stesso « desiderio, desiderel'emmo che l'on. Sonnino u– " s.cisse dal suo 1,rofondo silenzio, per fare una " clichia,•azione esauriente i;u quella che è e deve " essere la politica italiana nei riguardi dell'A,u– " stria-Ungheria. Sino a prova contraria noi sia– " mo alieni dal ritenere che esistano nel Governo « italiano due politiche estere. L'on. Orlando ha « avuto il merito di comprendere certe necessità e u di agire in con~eguenza, con una serie di mani– " festazioni sintomatiche, che vanno dal colloquio " con Trumbich al ricevimento dei delegali dei « popoli oppressi dopo il convegno di Roma. L'on. « Sonnino non ha iniziato - almeno da quanto ci « consta - quest'opera ma non deve averla nero– " meno disapprovata. Se un dissidio Orlando-Son. • nino esistesse, a quest'ora avrebbe già avuto la « soluzione. Noi crediamo piuttosto che certi epi- sodi ingrati, certe manifestazioni di frigidismo « nei riguardi della, nostra politica anli-austriaca « nella sua es1,ressione totale del «delencla Austria» « non partano propriamente dall'on. Sonnino ma « dai suoi collaboratori, fra i quali non sono' rari « i lriplicis!i nostalgici o malconverliti. Cosi la « Consult aappa:re ritardatrice o invecchiata in « atteggiamenti che non sono più del nostro tem– " po. All'on. Sonnino non ma11ca modo e occasio– " ne per solidarizzare apertamente con una poli– " tica che l'opinione pnbblica italiana nella « quasi totalità - aecetta e sostiene eome la i!Ola 24 Agosto I 918 e le mie truJppe alla disposi:1.1òne degli alleali », Il J'esto di quella cifra di 80.000 uomini sono rnol·ti o invalidi. Astrazion fatta da questi 80.000 jugoslavi, die– cine di migliaia di jugoslavi cc,mbaltono nelle file americane. Una divisione jugoslava, presen– tata dal membro del Comitato ugoslavo, l'ono-- •revole Bianchini, sfilò davanti aJ presidente Wilson due mesi fà. Numerosissimi jugoslavi combattono nelle file czeco-slovacche in Russia, ma è impossibile di fissare il loro numero. I prigionieri jugoslavi in Italia presentarono fi.n adesso 3900 domande in iscritto per potere arruolarsi nell'esercito serbo. 200 ufficiali jugoslavi, concentrati a Nocera Um- · bra, fecero un.a suJl'J)lica per lo stesso scopo. Quoste notiz.i.e la Consulta, che le conosce, si guarda ,bene di comunicarle ai giornali: 'se fos– sero conosciute, farebbero cadere la leggenda dell'austriaeantismo degli jugoslavi. g. s POLii'ICA « utile e necessaria - e saranno finite le chiacchie– " re. Queste chiacchiere ci nuocciono. Comunque « l'ltalia è oramai troJ}po impegnata per poter tor– " nare ·indietro o aocettare. il compromesso. Sa- rebbe di un grottesco assurdo e crudele che l'I– " talia accettasse il sacTi.fìcio di sangue dei popoli ,, oppressi e poi li a!bbandonasse alle vecchie e « nuove catene de.gli Absbu rgo. " Non può essere e non ~arà. » N?n [)UÒ essere, El non sarà: d'accordo. Ma crede davvero J>Ossibile il Mussolini che l'on. Sonnino, col suo temperamento, Ìascerebbe fare a.i suoi col– laboratori una. politica diversa da queila, che egli ritiene la buona? L'on. Sonnino non è un fiacco,' no davvero. E' questa tenacia di volontà uno dei meriti, che lo rendono più altamente rispettabile in questo paese di tentennoni e cli oppo1iunisti, anche in chi, come noi. amerebbe vedere queJla volontà messa a !lervizio di una intelligenza !più aperta, più dutt,ile, meno arida. Al convegno di Versailles, da cui uscì quella in– felicissima dichiarazione, che distingueva fra ' la indii,enden;a dei polacchi e la i-U,ertd degli czeco– slovacchi e degli jugoslavi, fu precisamente !'on. onnino, in persona, a volere questa distinzione, contro il parere cli Balfour e di Pichon; e non essen, do stato possibile venire ad un accordo completo, si com·enne che la dichiarazione collettiva anglo– franco-ilaliana sarebbe stata quale !'on. Sonnino con la sua solita tenacia esigeva, ma i singoli go– verni alleali si riservavano piena libertà di ulterio– ri dichiarazioni esplicative: e fu così che, subito dopo il trionfo dell'on. Sonnino nel convegno di Versailles, si sono avute le dichiarazioni francesi inp;lesi e americane, più radicali di quella formu'. lata in comune nel convegno di Versailles mentre !'on. Sonnino continuava a tacere: e in q:,eslo ca– ~o non è vero che chi tace acconsente, è vero solo che chi tace ... non dice niente. Questi .essendo i fatti, come può il Mussolini attribuire la politica I

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