L'Unità - anno VII - n.14 - 6 aprile 1918

PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA I>inttod, ANTONIO DI!: vm DE MARCO e GAETANO SALVEMINI Dirc:iw • 4auniniltr-nooe I Roma, 't'ia Adda, •• - Alilonamento ordinario annuo U. 5 per il Reeno, per P'eaao U. • AM!ooemm~o --.»itorc annao· Utt 20; scmauale Lire t()J 1111 wo Centesimi lO Sé ,,.Wilica il uuto a ROMA - Colato concDtc COG la poata Anno VII - N. 14 SOMMARIO. PER L 0 INTESA ITALO JUGOSLAVA. LA CONFERENZA I>I ROMA DELLE NAZIONA- r TTA ._",.N rIAUSTRIACHE - Francesco Arca. ITALIA E JUGOSLAVIA - Civis italicus. UN MALE NECESSARIO - L'Unità.. PROTEZIONISMO E MARINA MERCANTILE - Ja- ck: la.Bolina. C'era ima volta - Gli aratri di· Stato - Jt canale Villcrosi - 1Von è stato considerato - Un -ringraziamento - La propagauda contro l'ItaHa. Per l' inlesa italo jugoslava Il Comil.at0 per l'intesa italo-jugoslava con– sid rancio che-nella conferenza deil'otto e nove aprile fra i rappresentanti di tulle Jr naziona– lità oppresse dalla Casa d'Austria si prende– ranno accordi per una salda unione politica delle dette nazionalità contro l'imperialismo au tro-germanico per la guerra e per il dopo guerra: ritenendo che que;,li accordi politici di massima re11deranno più facile nella opinione pubblica e di fronte al Governo la equa solu– zione di tutti i particolari problemi territoriali, portuali, ferroviarii, doganali, amministrati– vi, ecc. che interessano le singole ;nazionalità confinanti; afferman1lo la necc;.sità ch;i quPi::tiprnt:Je– mi siano nel più breve tempo sistemati dai singoli Comitati binazionali, affinchè venga garantita la perfetta solidità degli accordi Il" nerali: ) accetta l'invito di partecipare alla conff'– renza; e affida la propria rappresentanza nel 1 a delegazione italiana ai seguenti oci del Comi– tato: on. Giuseppe Canepa, sen. Vito Volterra, prof. Goetano Salvemini. on. Ettore Ciccolti. · on. Giambattista Pirolini. La Collezione co:npleta dell' UNITÀ del 19'17 viene spdita raccomandata al prezzo di lire I O Jodlrl:.:are cartolina vaglia alt'Ammlnbtra:loo, &I· i'UNiTA': via Adda 4 - Roma. 1no Bianco _..f 6 Aprile 1918 La conferenza di Roma " delié ~ nazionalità antiaustria.che .'ii111110 li:,ti di pubblicare per i nostri lettori que– .,to arti•·olo, che !"on. Arccì ha scritto per la Nation Tchèque. E' un documento caratteristico e impor– tante, che chiarisce assa; bene le caiise del nuovo crientamento detenninfltosi in {ant,i parte dcll"o– pInione pubblica italiana e straniera di fronte al prul·I, ma au,triaco; e spiega anche perfettamente i motivi, per mi gI•uppi politici italiani, di origi- 11i e di mentalità diversis.<ime - 1mr conservando la 11iti assoluta lit,ertà di pensiero e di a:ione su og11i altra que.Hione - possono oramai partecipa– r, coi mvr-resentanti di tutte le na:ionalità latine r· .,!rive dell'Austria a una conferen:.a destinata ad elaborare tm programma di azione antiaustriaca ed ,111/iyennanica comtìne. ' /.'Unità, che t•ede iiellc, conferen;a cli Jl~ma' ini– ;iar<i lo rea!i;;a;ione di un programma politico, di c11i /111 umpre tenacemente af{erm{lto 1,, neces– sitrì, sa/ttfa con ferrida simpatill i r11ppresentanti di tulle le na;ionfllità oppresse finora dni tedeschi e ,lai magiari: e trae, da questo loro coni-cono nel centro della t•ecchia Ltalw dalle moli,• !"ile, auspi– cio t!i concordia duratura e di flnale t•ittoria. Quando queste mie brevi osservazioni O.J)Jlari– rnnno nella l\'ation Tchèque l'organo vigoroso di pensiero, di lede e di lotta, che ha già vinto, pri mo anro1·a delle leei,.ni czeco--slo,acchr, tante I attaglie per la libertà e l'indipendenza della Boemia, sarà stato spezzato - è più <li un aug11- l"ic - il fonnidrul,ile. urto delle mas~e tedrsco– u.u triache contro l'esercito anglo-francese, il GhP C<>Stit11irò. il crnJJo della prevalenza militt1re teu– l "li- ... ., ,, ~,.r_. !<'~ i wnna a Roma la Conferen– za delle na.zionalità in tntto o 111 '])arte oppresse dull" \us1ria-Unghe1·ia.: italiani. rumeni, polacch;, rwco-~Jovacchi, Jugo-slavi. Vi ~ lor:-e <1ualcui10il quale crede che questa i-;rande riunione antiaustriaca di Roma arrivi i•; ritardo. lo non credo; ed è inutile, d'3.ltrn pari,(', andare esrumnando se sarebbe stato meglio che l'arco, do leale e sincero, che In essa &arà consa– crato, los..-.estato fatto prima. Gli an enimenti politici sono si determinati dalla volontà degli cle• menti preva.lenti, ma tale volontà non può pre– scindere da una serie molteplice di fattori este– riori, ai quali l'ellicienza della volontn stessa è subordinala. Se l'accordo di tutte le nazionalità a,,tiaust.ria.che s, fa soltanto nella primavera ùt'l 1!118, :,ullo scorcio del quarto anno cli guerra, ciò s•~ifica rhe solo oggi raggiunse \)ienezza ed ef– fìdenza politica la volontà cli agire in comune contro il comune nemico, per raggiungere lo sco– r,o comune, impo~to dalla comune ntcessilà di imp tir,· il trionfo <lelinili\'o rlell".\ustro-{;ennania, dell,1 \litteleuropa. della Germania, !'e si vuole, ,le!Ja quale l'Austria, più che " il hrillante ~econ- do u non è che lo strumento, il p1·olungarne11to, il tentacolo. Oh! certo sarebbe stata possiliile agli Stati di– rettamente o indirettamente aggrediti dalla vo– lontà conquistatrice austro-tedesca, una imposta· zione politico-militare della guerra, diversa da quella che risultò dalla settimana dr crisi storica, eh.e corse dall'ultimatmn alla Se::-bia allo scoppio delle ostilitoà; e l'Italia, che, se entn) in guerra no– ve mesi doJJO, uscì 1ier sempre dall'orbita germa– nica, fin dal JJruno giorno, con la prc•clamazione immediata della sua neutralità, av,·ebbc potuto avere della guerra visione d)vers:i, 'J)iù lJl•'ga e più conforme .alle sue tradizioni stol'iche e pòlitiche erl alla sua missione di domru1i; e nei nove mesi di neutralità, oltre che preparare uomini e for– giare armi, avrebbe anche potuto predisporre in– tese ed accordi di popoli, o almeno cont.ribulre a maturare nelle nazionalità sui;gette all'Austria la coscienza antiastriaca che aveva incominciato a svegliarsi fin dalle guen-e balcaniche. ~la, anzi· tutto, anehe gli errori ranno parte di quella serie di fattori che determinano la storia eosl come d1- ,·iene, ed in secondo luogo 1' certo che una co– scienza amiaustriaca, sia allo sco1ipio della guerra europea, sia al momento della partecipazione del– l'Italia alla guerra, non era matura. L'llalia, di– chiarando la guerra all'Austria, aveva di contro lo Stato austriaco, organismo aulico, militare, bu· roeratico, ecclesiastico, appena incrinato da movi– menti di autonomia nell'ambito dello Sto.lo si.es · so, ma non aveva accanto, di flanco popoli co– scìenti della loro indipe11dem,o. nozionalr; chè lo. cMcienza d1!1l'indi1>E:11ùenza1JOlacca era sopra– tutto tradizione, mentre il sorgere della coscien– zri. nazionale indipendente czeco-slovacca e sopra– tutto jugoslava più che una real là politica, era an– wra sopratutto un atto di 1>"n~ioro,di 16de, di spe– ranza di precursori e di o.posloli. E' per questa stessa ragione che anche in Italia i precursori de- 1\li accordi antiaustriaci delle nazionalità appari– rono come fuori della realtà politica rontingente e come i zelatori unDaterali di un movimento, che ap1iunto per la sua unilateralità, ed in tempo di .guen·a, a'Ppar,·e anche come pn.triott.icamenle dannoso e J)ericoloso. Ed è altrcsl vero che la lesi naziona.liste, specie in tempo di g-11en·a,'e come quelle che sono le più -;emplici, tendono da tutte le parti all'Psasperazione ecl all'intc,lleranza, ren– dendo cosi più complicata la com'J)rcnsione degli interessi comuni e piò difficile l'atmosfera nella quale una azione comune si rende possibile. Tant.o più quef-to fenomeno cli P"a~pcrazione si verificò lra italiani e sla\'i, in quanto i rappresentanti dei due nazionalismi SCl\lenali l'uno contro l'altro, anche dall"Austria, allo scoppi.i della guen-a si spar:-ero pe, l"It.alia gli uni, per le capitali d'Eu– ropa gli altri, porfando con "-", e di"<aeminanrl,li

RkJQdWJsaXNoZXIy