L'Unità - anno IV - n.2 - 8 gennaio 1915

p robl em i del la v ita italiana. 5i pubblica il Venerdl in Fi renze - Dirett ore GAETANO SALVEMINI - Dir ezione • Ammi nistra zione, Lunga rno Vespucci 12• - Abbona mento annuo ordinari o Li re 5 per il Regno e per i paesi italiani dell'A ustria e della Svi zzera ; per l' estero Lire 7,50 - Abbonament o sostenito re Lire 20 annue - Un numero Centesimi tO - Cont o corrente con la posta. Anno IV - N. 2 - 8 Gennaio 1915. SOMMARIO: L' llalia e gli slavi, G. MAZZINI. _ Jt ptricolo slavo?, E. CiccoTTI. - Necessità dolorosa, U. G. Mo~ooLFO . - L'amnlstt.1. - Dov'è il pericolo maggiore?, G. SANNA, G. SALV►:MINI, - Il Partito radicale e la guerra, A. DE Vn1 DE MARC O, L ' Italia e gli slavi. L'Italia ( rm fatto nuovo, tm. popolo nuovo, una vita cht itri non tra : non ha legami /uorchè i voluti dalla Ltggt .lloral.e, sovrana s" tutu 11a'l.io11i 1 giovani o antiche: non fa parte nei trattati dinastici nnttriori al suo nascere, 11( è quindi vi ncolata da essi, quando non co11s11oni110 colle norme del Giusto e del– l' eterno dfrfr10. Dovrebbe dirlo altamente e operare libua111t11/t'a uconda . L' I talia/ se i11tr11dtad rssere gra11de,pro– spera e pote111t•davvero, deve incarnare in sè questo co11ut10 t!rl ripart o d'Europa a seconda delle U11drnu 11at11rali e drlla missio- 1ie dei popoli. Essa droe pianta re risoluta– mu,tc sulle sue frontiere ima bandiera che dica ai popoli: LrnERTA, NAZIONALITÀ, ed informar e Il quel fine ogni atto della sua vita inur11azionalt. La politica i,11,n1azio11ale d' 1 talia dovrebbe 011-:.i tutto, e per acquistarsi pounza agli ul– teriorr" .ffJifoppr·, tendere a costitufrsi anima t centro d' ,ma l tga degli Stati minori euro– pei, stretta a rm patto co1mme di dif esa con– tro le possibili usu rpazioni d' mw o ti! altra grande Potf'nza. La Spagna, il Portogallo, la Scandimwia, il Brlgio, l'Olmzda, la Sviz– ura, la CrNia, i Principati romano-dmw.– bia11i,costituircbb,·ro così coll' lt alia 11.na forza mattrù1/e di pi ,ì chr 64 milioni d' uomini, strelti ad un patto di i11dipr11de11za e di lì– bert,ì : al quale 110n sarebbt difficile d' acqui·– stare I' ad,;ione dt:ll' ln ghiltcr ra, e che po– trebbe efficacemente resistere a ogni tentat-ivo d' u.surpa:io,it meditato, com'è generalmente, da una sola Potenza e guardato con. dijfidew:,a dalle altre. ,l/ a il t•rro obiettivo della vita inttrn azionale d' Italia, la via più diretta alla su.1 futura grar,dr.:ui, sta più in alto, là dovt s'agita i11oggi il pi,i vitale probkma E uropto, ntlla frattllan:.a col vasto potent.c elemento cfliamato a itlfo,idcre nuov i spiri ti 1,r//a comrmio,u drllr Nazioni, o a pcrtur– barlt, .se lasciato dn tmn improt1tJidadiifidrnw n svi arsi, di lunghr gurr rr t di gravi pericoli: 11e/l' alleanza rolla fami glia SLAVA. I con.fini oritntali d' ltalit1 erano stgnati fini d" quando Dante scriveva : .,. A Pola presso del Quornaro Ch' lt :tlia chi ud e e i suoi termini bagna. fo/., IX, 113- L' I stria è nostra. ,l/ ,z da Fiume lungo la sponda orie,ita/e dtlfAdriatico, fi,io al fiume B oia110 sui confi,ii delf Albania, sce11de una zona, sulltz quale, tra le reliquie delle nostre colo11it, predomina r tlememo slavo. E que– sta uma cht sulh, rit·a Adriatica abbraccio. oltrepassando Cattaro, la Dalmqzia e la Regione :ll o11Jr,11gri,ia, si ste,idr, sui due lati dr/In catena dtl Ba/ka11, verso oriente fin o al illar Nero : risalendo 11rlla direzione settellfrio,iale at1rar1rrso il Danubio e la Draoa, alla Unghtria th ' tssa i,ivade aumen– tand o d' (111110 in tt-11110 in p roporzione più rapida di' qrulln dtll' rl1mt11to ili agyaro. 'I r,z quts/11 zona, popolt1/ll d' tm 12 milioni di Slavi, t' lt, :sna supaiore t continua, s/mia muh' rss,z~ cht dalfo Cali:ia si espande da u,i lato allt1 .l! oradia e alla Boemia, dal– r altro allt1 Polonia. ptr raggiunga, a.ttra– rerso il Duct1to di Posrn e la Lituania, il Jlar Balti ·o, .,· intrrpo,,gono. impedimen to pr0t·ddo1~i,1le ali,, rt,1li:uz:ion,· ddl.:z sognata unità r.msl.1,·istic:1 1 I,, .l{oM,u•ia, la J•"alar– chi,1. l.z 'Tr,uu il:•a11i,1 ,- ma son Urre Daco– Rommu, legatr ,, noi, d,1 Traitmo in. poi, per trtzdi:io,,; storiche, affinit,ì di lingua, ed affetti che non hanno bisogno ad assumere importaw:.11, fuorchì- di tssrre d11 noi colti– uau; e me,ure scnna,io il pericolo minac– ciato dtllo 'l sarismo, possono giovare a noi come a11ello di congi,mgiment-0 tra U due zone ,ullt 11ostrr re"1:ioni co,i la fami'glia Slava. E qutsta sua suo ,u/n uma popolata di 18 o 20 milioni di Slavi, sembra disegnata, a,teh' essa provvidmzialmenu, come barriera futura tra la Russia r In Crrma,ria del Nord. L,ì, 11rll'allranZll collr popolaz ioni di que– ste zcnr, .rta1110, lo ripetiamo, la nostra mis– sfone, la nostra iniziativa in Europa, la no– stra futu ra pote11Z11 politica rd economica. DelI'agitazione Slava, del moto, crescente negli ultimi cinquant' a,mi, che affatica le popolazioni dtllt due zone e le sospù,ge a costituirsi nazioni, dwremo parlare pizi volte e additare le immtti.st co11segue11udel fatto di 1ma vasta famiglia uma,ia, muta finora e senza oita propria costituita ed ordinata, chie– dente oggi, romt la famiglia teutonica sul pe– rire del Poliuism o, dirillo di parola l' di comzmio,u colle altre fmm"glie europee. illa possiamo intanto ajfamarr cht ptr quanti hanno studiato co11oahio allento e pro.fondo qul'l moto, il suo 110,i lontano s1tccesso è ccru zw . Non si trai/ti pi ,t di impedi rlo o dissimularlo, mn diriga/o al mrglio e trarne, allontanamlo1u i pericoli, Il' co,iseguenze pill rapidamente favort"tloli al progresso e1tropco. li moto dtllr razu Slat1e, clu salutato e aiu– tato come fallo prOtJtJidmziall', deve rù1giova- 1tire di ttuovi impulsi e d' elnnt nti d'attiuità la vita europea ,. preparar,·, ampliandolo, il campo alla tr11sfor11111:iont r ligiosa e sociale, fatta oggimai Ùut·itabile, può, st avveraUJ, abba11donatoo st'iato, rostart' alf Europa ve11t1 a,mi di crisi tremo,da e di sangu.e. E i pericoli sommatto ù1 rmo: che il 1,wt.o asce11dtnte S/m•o dr[ mr..::ngiorno e d~l nord cerchi il proprio trionfo ntgli aiuti R ussi e concrda allo 'l sar /11dirrzior,e delle proprie foru. Avremo ;,, quel caso 1111 gigantesco tentativo ptr /nr cosacca I' Eur opa, 1111a ltmga e /croce bauaglia a pro d'ogni autorità dispo– tica contro ogni libertà co11quistata; ,ma 11uova a a di milit11rùmo ; il pri,icipio di 11azi"onn– littÌ mina cciato ,lt,l co1ut1to ti' ,ma monar– chia europtt1, Cos1t1111i11opoli, chiave del 1ll e– diterra,u o, t gli sbocchi vaso lt vaste regioni A siatiche in mano allo 'lsar; invece di ima conftdtra-:.ione Slava fra i Jre gruppi, Slavo– illcri dionale , Boemo-,l/ora vo e Polacco, amici a 11oi e al/,1 libertà, r unità Russa-Pansla– vistica ostile; ù1t•ta di 40 milioni di 11omini libtri ordùuui dal Balti co alf Adriati co a barriera co11tro il diJpotismo russo, 100 mi– lioni di schiavi, dipendr111i da un' unica e tiranni ca t'Olontà. 11 pericolo, rhruhf altri abbia scritto, 110n rsisteva allo iniziar si dtlI' agi1t1zio11tSlava . l\la il rifiuto di ogni appoggio, la di.fferew:,il di tutli i governi r popoli, l'o stinazione dei gabi,utti inglrsi r franasi a 11011 vedere i}l, 1mn santa aspiraziont· dei popoli se 1t01t rm maneggio stgrelo russo ~ a volerne impedire lo svilup po col sorrtg,,rrt I' impuo ffurco e l'A,..striaco, riftu citzrono in parte gli Slat 1 i, ar!t.'trs11ti, ,itgletti, /rt1i,ittsi t disprrati di aiuto, vtrso chi i11siJtr.·1111 sussu rrare pro– mtsJe d'estr rito r di 1.urrrr tmancipatrici . L a politiw JO.YUntlri(t dr/r 1 mprro .4tt– striaco t dr/ Turco ;, 111'1/t,u, conuguen:e, po/Jtu,1 rus;,1 r fomo1tt1tricr dr/ p,ms/a:•ism.o. G. . \hzzl\1, 1Si1. Gino Bianco IL PERICOLO SLAVO? _.!)7 le preoccupazioni, le l?aure, le previsioni che suscita l'imman e guerra presente, vi è an– che il cosiddetto pericolo slavo. È una preoccupazione da alcuni sinceramente sentita, da altri ar tificialmente fomentata e in– grandita come contrapposto e schermo alla più imminente ansia del pui colo tedtsco. E certamente la gigantesca guerra presente ha messo e mette sul tappeto tanti probltmi , suscita e compromette tanti interessi e rinfo • cola tante passioni, che ogni argomen tazione rimane spiegata., se non giustifica.la, in tanta incertezza. dell'avv enire, ed anche del prese nte. l\fa, per ciò stesso, se non è possibile elimi– nare tulle le ragi oni di turbam ento e provve– dere alla tutela di tutti gl' interessi in una vol– ta, conviene graduare, - anche nel calcolo o nell'impulso sen timental e che per tanta parte regolano e debbono regolare l'azion e pratica di popoli e Sta ti, - i 1>ericoli piu vicini e i più lontani, quelli di cara ttere più positivo, e que lli che si presentano come più ipotetici. Il pericolo Slavo è appunt o di quelli che in ogni caso, per la loro intensità e per la loro distanza nel temp o, debbono presentarsi come meno preoccupanti. Vopp osizione del blocco nus tro-tedesco a tanta JJnrte della restan te Europa hn fatto e fa ~O"cepire la guerra presen te come una guerra di razze. A ciò contribuisce il fotto che, con i due imperi centra li, è entrat o in lott a il com• plesso della popolazione tedesca; e vi contri– buisce ancor più l'indiri zzo e l'atteggiamen to che la Gernrnnia- prima dissimulataniente., ed ora sempre pil'I confessa tam ente, - va dando alla guer ra come ad una lotta per l'egemonia germ anica sull'E uropa e sul mondo. Nello stesso modo, quella gue rra del Pelo • ponneso, che pure a distanza di tem1>0 e in cosi diverse condizioni somigiia all'odierna, per tanto tempo, si è fatta passare, non solo nelle compilazioni, ma anche in libri di ben maggiore importan ze, come una guerra dell'elemento do– rico contr o l'elemento jonico, Ma, come la guer– ra del Peloponne so, che tante anal ogie, malgrado le inevitabi li differe nze, ha con In gue rra pre– sen te, aveva cagioni di cara ttere econo mico so– ciale e politicc, ben diverse dalle ragioni di carattere etnico; cos,, malgrado le apparenze esteriori, non è guerra di razza questa, in cui contr o la Germania sta precipuamente uno dei più vigorosi germogli del tronco ger manico: la stirpe anglo-sasso ne. E se, malgrado la verosimiglianza che dà esteriorm ente ad una lotta di raz: e la compa t– tezza del blocco aus tro- tedesco, non è neppur questo un conflitto di razz e; ne resta assai scossa l'opini one di una futura e non lontana azione della razz.'l slav 3 pel dominio univer– sale . Benchè si parl i se mpre di una razza slav a, che si abbraccia nel suo C1Jmplesso attraverso la comunione o le nnìnità del linguaggio, non si può nè si deve dissimu larsi che, il lingu ag: gio, anche assun to come il comune denomina– tore, non cancella nè sove rchia perciò I' infinite altre differenze origina te e svolte da diverse condizioni di vita 1 da particolari aggruppamenti politici e anche da quella infiltrazione continua di altri elementi, che ha poi condotto alcuni autoti , con conseguenze del pari esa.gera te, a sovrapporre distinzioni improntat e a tipi an– tropologic i alle più comuni distinzioni nazio – nali. La stessa vastit.\ dell'ambientC', in cui vivono i popoli Slavi e la molteplicità degl' interessi, anche cozzanti, che v1si sviluppano, impedisce a tutt o il complesso di muoversi e di gravitare io un'uni::a direzione. La sornmessio ne degli elementi slavi dell'Austria alla presente azione russofila dell'Austri a; le difficoltà che sono sorte tra gli stati balcanici anche di comune fondo slavo e che non hann o potuto ancora trovare una sicura e durevole composizione, mostrano con I:, forza di dati di fatto questi dissensi inevitabili nelln stessa massa slava. Il tempo, l'evo luzione economic a, prog rediente con la maggior e sfera d'attività e con gli sboc – chi più liberi dei vari Stati slavi, non faranno che rendere più seg nalate e più persistenti queste possibili divergenze. Ma vi è anche una ragione di ordine più ge– nerale e più sostanziale che rende il pericolo slavo, non solo più lontan o, eziandio meno consistente. Il popolo germanico, attraverso vicende ste– riche e letterari e, è riuscito, intenzionalmente ed in fatto, a temp rare un carattere ed una fisonomia nazionale, le quali non solo hanno un' impronta propria ma tend ono a dificren– ziarsi da tutti gli altri. Con l'elevarsi del suo grado di civiltà e del lh•ello di cult ura. che è riuscito a raggiungere mediante un'organizza– zione sempre più compiut; 1 e perfetta, il po• polo germanico ha messo a servizio di questo tipo nazionale, che era divenuto il fine prinii– pale , se non unir:0 1 della propria attivi tà, tutt o quanto era riu scito a realizzare nel camp o del– l'az ione .materiale e spirituale-, civile cd econo– mica. Sotto diverso aspetto si presen ta il popolo slavo. Se il suo governo autocratico presenta una forma tipi ca di accentrament o, lo spirito del popolo, al contrario, pur avendo una impr onta propria, tende vers o fini e tendenz e universa li. I suoi scrittori maggiori da Gogol a Turgh e– niew, da Dostojewsky a Tolst oi, se hanno nell e loro opere immortali messo il senso indefinibile dell'anima slava, hanno nello stesso tempo avuto un contenuto non nnzionale, 11011 etnico, ma pre– valent emente e per eccellenza umano. La ste6sa facilità con cui lo Slavo riesce a parlare le altre lingue, sino alla più completa. assimilazi one, mostr a un altro aspe tto di que– sto caratt ere slavo che tende meno ad imporrt: la propri a impronta e piuttosto - non tant o a ricev erla - quanto a fonderla in caratteris tiche di carattere universa le. Esiste innegabilme~c una corrente che s' j. spira al } Ruslnvi"smo. Senonchè ques ta corrente è quasi un monopolio dell'elemento più arr e – trat o, meno adattab ile e meno penetrat o dello spiri to della civ1 lt~ mode rna . L'aut ocrazia, in cui questi elementi vedono realizzato il loro ideale di perfetto gover no, è portata ad esten• dere il suo domi nio, cosi come gli imp eri de l mondo antico tendev:tno al dominio universa le. Ma queste tendenze di dominio , eh~ nel pan– slavismo trovano la forma anzichè la ragione della loro esitenza , sono destinate ad aflìcvolirsi, se non a sparire, con lo inevitabile perire del– l'autoc razia. Quali contrasti abbia trovnto e trovi l'auto– crazia in Russia, lo mostrano i tent~ti ,•i rivo– luzionari che hanno seRnato gli ultimi periodi délla sua storia e che hann o già por tato come risultamento immediato a <1uel compromesso costituzionale, eh<",per quanto ibrido, ~ la Du– ma russa. t f.. c:1"' intendere come queste ten•

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