L'Unità - anno III - n.34 - 21 agosto 1914

1059_ s· •g. Aldo Aadreoli Delle Arti, 8 problemi della vita i taliana. S i pubblica il Venerdl in Firen : e - Direttore GAETANO SALVE MINI - Dire zione e Amm inistra:ione' Lunga rno Vespucci 12• - Abbonamento annuo ord' . . e per i paesi italiani dell'Austria e della Svizze ra ; per l'e stero Lire 7,50 - Abbonamen to sostenitor e Lire 20 annue - Un numero Cen,·es,·-,· IO C mat r10 Lire 5 pcrld R c2no Anno III - N, 34 - 21 Agosto 1914. ..... - on o corrente con a posta. SO MMARI O: P 1 er gli emigranti, ARATOR. - I palti della Triplice Alleanza e la Questione Balcanica, Oll SE.RVliR, _ L' 00 , Luzuttl, ,.. s. L UNITÀ. - Le tuiH e ferroviarie e J' agricoltura, lt. LETTO RE. - L' AuSfrla e la guerra, G. L. - le benemeunze degli :uccberi u l, Per gli emigr~nti. I patt i della Triplice Aileanza S11 qualche giornale di Ro111a è apparsa 1m' oppo r/1111a propos ta a fa vore degli c111i– granti. e la Questione Balcanica. riconoscere di non potere affe rm are che que– sta gare nzia sia staia intr odotta nè nel tr a t– tat o ciel 1882, nè in quell o de l 1887. (1) Intorno alla • dkhlaruto ot: • del J887 . • Si sopprùnano quest' auno le con· Jcre11zc magistrali e di enn"grazione e se ne devolva la spesa, c-irca L. 500,000, a beneficio tlegli emigranti ». Uc miste ro diplomati co. 11 pri mo nucleo de lla T riplice Alleanza fu il t1attat o de l 18i9 fra Ge rm ania e Austria. li quale, da l modo come h:'.l{un?iona to in que – sti ultim i dicci anni , a più riprese - negl' in– cide nti ciel ~tar occo 1905 e 19 11, nelr affare della Bosn ia 1908, nC'lla c1isi pres ente - , ci si rivela come un patto permanente offensivo e difen sivo : pili che di un 'a lleanza. pot rebbe p..1.rlarsi di una vera e propria confederazione. Jn qu esto sistcm:l, l:l inizi at iva dip loma tica e militar e spetta all'Au stria nelle questio ni bal– caniche. ger mani ca avvenn e ( 1), o la riluttanza che il nostro Robilant d im<k>trò cinqu e ann i do po " rinn ovar e l' all eanza. Qual' è la po rt ata dell a , dichiarazione • au– shia ca del 1887 ? H Hclmolt tende a toglierle o~'lli va lore: perc iò, conw vorr ebbe far la risa.lire al lesto primitivo del 1882 , sfavor evolr ali' /talill, e non a qu ello del 1887 , migliorato 11ei risptlli del 'Italia, cos i afferma che qu esta dichia ra. zionc non era anco ra acco mpagnata da ness un accordo per compen si terroto riali nel caso di nuove espan sioni balcani che dcli' Austria, c<I esc lude in modo spec iale che si sia parlato del Trentin o come di mat er ia pe r ev entu ali La prop osta vale una breve ,:/lustra– zione: Queste conferenze magislruli che da 3 anni si tengono ùi molte città secondarie t ·talia.ne con gran gfoi·a degli albergatori locai, e soddisfazione del deputato procac– ciante, dovrebbero servire ad erud ire -i maestri elementari intorno ad elementari problemi d.: pedagogia, didatti ca, •igiene e, cr.:diam o, legislazione scolastica. I mae– stri sono pagati a 7 o 8 lfrc al giom o per assistervi; e siccome 110n e' è 11è voglia 11è bisogno di solloporli ad una attiva fa– tica i11telle/lt!ale per farti partecipare con discussioni , lezioni, saggi, ai lavori con– fer enziali , cosi tutto si riduce ad un di– scorso reb1Ja11te delt' Ispellore scolastico, ad altrellanti vot i delle autorità locali di ogni genere, alla ù1trapremleule retorica tU qual– che maestro, fresco di scuola pedagogica, che vuol mc/tersi in vista, a un affaruccio finanziario per i professori insegnanti , a molta noia dei maestri e delle maestre congressiste durante le co11ferc11ze, a molta gioia dei me,iesim,:, fuor,: del locale delle conferenze, ùi visita del paese nuovo, in ricevimenti 1t{!iciati, in discussioni nei reslauranls e nei ca_ffèc.... in qualche idil– lio. Il lulto poi scontato con qualche de– bito pe rché le 7 o 8 lire al giorno 11011 ba– sta110 per Pa11nrsi il vi aggio, l'allo ggio, il villo e... ,; minut i pi aceri. Tali le confe– renze magistrali. Le conferenze di emi'grazione più 110- 'lose per la mancanza ife/!' elemento fem– mù,i le. sono anche 1w poco più sciocche net contenuto, ma allrettanto d1·spc11diose. Pi ti, sciocche perchè si p ropongono di formare in 8 o 10 giorni il maestro che deve poi insegnare agli emigranti del suo paese U quali nella maggior parie sono analfabeti !) : Legislazione emigratoria. ila.– liana ùt confronto di quella de/l'Am erica No rd e S11d e dei prin cipali Stati d' Eu – ropa; un poco di storia, anche delt' emi– grazione, moltissim a geografia relativa ai sudd clti St ati, un poco di legislazio11c so– ciale (traila delle bianche; lavoro delle tlo1111ce/e.). Ad ogni modo sciocche o no, utili o no, queste conferenze costano mcz::o milione. Vada per quest'anno il mezzo mili one ai nostri emigranti. I maestri si erudira nno o si divcrlirmrno l'anno 1 1 c11/11ro. Tanto. per I' emigra.zio11e, visto che la carta di Europa si sta cambiando e che non si sa come e quando si cmigrenì in atit'cuire dal/' 1talia, i zibaldoni dei confcrcuzieri saranno più inutili che mai. ili cz:o 111ilio11c di pane! Questo è utile sul momento. A lla dupli co austro -germanica aclerl 11cl magg io 1882 l' ltali-1, mediantt> d ue clivc-rsi tra ttati : un o con la Germania, l' altro con l'Au stria. li trattato ita lo-germani co si é rivelato in que ste ultim e set timane corno un patto rigi– dam ente di fensivo. E' assai probabile che que– sto carMterc sia stato ass1111to dal docum ento iu occasione del n11uovm11e11to del 1902, o che ne l 1912 la Ge rmania ab bia ten ta to inv an o cli dar gli un co ntenut o anc he offensivo. E se m– bra indubitabile che sia stat o acco mp agna to sempr e cln. accordi, scri tti o verbal i, i;g 11 ar dan ti i dove ri e i clirii ti delle du e pa1i"i in caso di contra sti di plomat ici o di guerra guerreg– giata . Di qu esti accord i nulla ~ mai trape lato a l pubbli co, e sarebbe im prrsa di::1>cra ta cer– care cli penet rarli . Jrnpre sa non del tutto di<,pcrala, inv ece, è il tenta tivo di riccs trnir e que lla part e degli accor di it alo-austria ci, che riguarda la que– stione ba.lcan ica. 11 trattato ita lo-a ustria co, infatt i, ha fun zionato pili volte in q11csti ul– timi vent 'a nni : ciOO le dipl oma,d c dei due pa esi hanno più vo lte avut o occas ione di mu overs i rn 11,isenso pl11ttosto e/te /11 1111 altro sotto l'i mpero di qu el tratta.l o: qu ei mov i– ment·i. quin di, 1x,sso no esse re considerati come effetti de l trattato; e risa lendo cl:l qu est i ef– fett i alla cau sa. poss iamo intuir e qualcuna delle condi zioni fonda menta li de l trattat o me– desimo. Inoltre, non è mancata in tan1i anni q ualche dichirira1ionc di perso nag(.:i comp e– ten ti e riut ori1.1.ati su l cont en ut o di a lcune specia li clau sole ciel t ra.tt.ato. lfa ccog licnclo questi indiz i e testim onia nze, e int cgm ndoli con qualche ragion evole ipotesi, non è im pos– sibi le pen etrar e in parte l'annoso mistero. Appunto ciò ha tentato il dott. ll ehn olt in un o stu dio La Triplice cu Orltn t, pubblicato ne la llcvuc poll ttque illtcnrntiom ,le dcli' .q>rill• SCOT"iO. E i rcsult-at.i della indagine dcli' Helmolt , per quant o non indiscu tibili in tuiti i partico – lari, presen tano un gra nde int eresse, specia l• ment e per noi, <' spccialmc-nt<· in <1ucsto mo– mento, in cui il nostro attegg iame nto 11011 pu ò non c-ssere condizionato drigli impegni, che esistono fra noi c l'Au stria nel prob lema balcani co, e dalle inicrpetrazioni che di quegli impegni si j>OS:;Ono e,cogitare. Ecco perchè ci sembra oppo rtun o t.'Saminare l' argomento con l'aiut o delle notizie e dell o osse rvazioni raccolte da l I lelmolt, e di qualche altro clemcr.to di giudizio di cui il Ilclmolt non ha tenuto conto. I patl t del 1882 e" del J887 . Il .lli 11istro Dan eo sospenda snbito /e coufercuzc magistrali e d'em igrazione e avrà fallo in questo momen lo opera be– nefica e onesta. Arat or. I patti de l 1882 do\·cttero essere sfavorevo li ali° Ita lia. );e sono pnJ\·a lt circostanze, in cui l' ach.-sione dcli' Jtalia alla d uplice au~Lro- o ca Gino Bianco li nuovo trattato austro- ita liano del fob– brni o 1887 fu certamente per noi miglior e di qu ello de l 1882 . Secon do il Hchnolt , ne l 1887 l'Au str ia s' im – pegnò a socco rrere I' Italia qual ora fosse as– sa lita da lla fòra.ncia ; I' lt alia era tenuta a int erve nire nel caso di un assa lto frances e in Ger mania , e a rimaner e neutral e nel cas o di offensiva ru ssa senza attac co fran cese in Ger– mania ; " l'Austria rin 11ouò la dic hiara zione ,;ettissi ma, già fatta da Ha ymer lé al prin cipio del 188 1, cli non pensa re in nessp n modo alla co nqu ista della Bosnia e cieli ' Erzcs ovina, e di non volere avanzars i nella dir ezione di Sa– lonicco e dcli' Albania •· 11 rnigliorn m~nto intr odo tt o dal Rob ilant nei patt i de l 1882 dovè cons islc re app un to in ~1uesta esplicita dic hiarnz ione aust ria ca ri– spetto a llo slatu quo ba lc..1nico. t: ass.1i pro– babile che nel tra.tt: a to del 1882 la u dichia – razi one nctti s<tima • dcli' 1-faym<'rll! non fosse consacra ta co n 1111 artico lo speciale o con .Jlll altro doc um ento scr itto : era una semp lice comuni caz ione verba le destituita di pcmni– ncnl'c ca r;\f"tc re imp es nati vo. E questo ci sp iega il rifiuto oppos to da l Robilant a rin– novare se nz'a ltro i patti del 1882: qu esti patti assic urn.vano, bensl, ;-ilJ' Italia r aiuto milita.re de lla German ia e dc ll'Au~tria nel caso cli un atta cco francese, ma qu est' at – tacco era est remamente impr obabil e, sa lvo il caso cli un vero e propr io accesso cli follia. collettiv:t in Fran cia; viceversa, e in com– penso cli questa prob lematica ga renzia. r Ita– lia era obbli gat a :td as~alire la Fran cia nel caso che una s uerra frn. Auslria o Russia de– terminasse 1· intcn ent o te dl'Sco o un con– trattacco francese ad occ idente: ora un urt o fra Austria e Hussia era tut t'a ltr o che impro – babi le per la q1testio11e balca11ica; e in qu esto caso I' l1alia era tenuta a SO!,tencre l'Au str ia benz· a ltra garl' nzia che una dichia razione ver– bale in favore dello sta/11 q110. 1 pa tt i dc li' S7. introclucenclo ne l trattat o, ~ia come nuov o arti colo. sia con uno scambio di note conco rdanli. sia in allra. forma imp~– gnalit'a. la dichiaraz ione • di Ha\m erl~ da • vano ali' Ita lia una sic ure zza, eh~ prin:a le mancava. Se i palti cicli' 87 non a.v"SSèro cont enu to questa innovct✓ionc di fronte a qut•lli cicli' 5 2 non si riesce a vedere in che cosa il Robila n~ avre bbe potut o co nsiderarli co me un mi glio– ramento, arriva nd o fino a dire : Lasc io I' Ita – lia in un cerc hio di ferro , e nessuno pot rà attent a re alla sua clign it;\ •· •Il 1lelmo lt su ppon e che il miglioramento non debba riferirsi a • stip11la1io11i imma gi– na rie, .'.:OllC"rnenti i prob lemi orient ali •, ma. ali' integrità dcli' unità itali ana con H:orna ca– pitale (pag .. H 1). i\la clue pagine dopo deve (1) Maggio 1.1).'\1: I• Francia a Tuniii. - Giugno 1M1, ,·io– leru:c con110 sii operai italiani a !olattiglia. - Ouobrt 1SS1: 1'i• tiL■ di Umbcno • Vicnn• - 6-8 novembre 1tl81 : dich'atHion i di Mila} t di ,\nJ,.,.,,,- alla Delti::uionc u"ghcrnt pii,1110110 r,cdJc e •dcgnuse per l' Italia. - 29 no,·c,ulirc 1~ 1 : Ditmi,ck dich11ra che in Julia le i11i:11tio11i monuchichc non hanno toli• diti •ufficic111c. - ll flà di m1ggio4/oS2: ., 1nnun1.ia che la vi– sit.1di Francnco G:111.scrpc • Roma ~ rimia1a. - 20 maggio ib,'12: ad uiont Jcll' llalia alla duphce au,uo -gcrm1nic1. compen si. E stretta ment e pa rland o, dev e avere ra– gio11t:. Ma la I dichiara zione• cleJrAu .Hr ia di non volere mut are lo Slatu quo, dichiarazi one di cui l' Jtalia pr end eva att o in un tratt.t t-o, co nt eneva impli citam e11le un a neccs."-ità di trat– tative preve ntive e un a poss ibilità cli com– pensi nel caso che l' Austria cambia s~e idea. ln so mm a il trattato de l 1887, contcnC'va non dei migliorament i , ver i e prop ri , ma _ come d iceva cli l~udinl il 10 luglio 1 8<)6 - • la possi bilità di migli oram enti • ; non la stipu lazione . cli co mpen~i prer-isi (il Tr, n– ti no). nel caso di rottura dello statu quo ba lcan ico, come :1ffcrmava I' on. Barzilai nel dicembre 1908, e com e smentiva. for malmente I' on. Ti tloni (4 dic emb re 1908) , ma impe– gnav a !°Austr ia a. trat t are con l' Ita lia. por il caso cho la • in tenzio ne • di non mu tare Jo stalu qtw balca nico ven isse a sfum are. Se non si ricono sco <111cs to sisni fìca l'o all.:L 1 dich iara zione• bal canica dell'Au stria , non i.i comprende come mai ne l novemb re del l')i ! l(iclerl en Wtichtc r a vrcbbe parlato col conto di Aerentha l della necessità di ncco rdar si con I' Jt.a lia per ass umere una posiziono pos iti wL nella qu est ione balca nica, ,;ioè in lingua po– vera per cllvi<lersi la focaccia a base di co m• pen si. Jl fatto può far dispiacere al Helrnolt , che per ciò ati.Tibuiscc r uscita di J(ider l<:n W;ichter a I un momento di deb ol<'zzri• (pa • gina 34-1). Ma è inn egabi le che l( idcr lcn \\ 1ich• tc r non a vre bbe po tut o ave re quel ,, momento di debo lezza •. se il trattato a ustro-italiano non gliene avesse creata l'oppo rtunit à, an;,i la necess ità: e que5ta oppo rtuni!;\ e neces– sità deve nasce re appunto dalla , di chiara – zione • de l 1 887. La quale • dic hiara.zionc •. a que l che par C', ebbe un dive rso significato per la dipl oma zia a ustria.ca e per la dip loma 1.ia italia na. Per la diplomazia italiana , la • dichiar azione I aveva una gran de im portanz a positiva: l'Awstr iit non doveva ass umere nessun a nuova inizia – ti va balcanica se nza essers i acco rdata co n l'I ta lia : cd ecco pcrc hè il Rob ilrint diceva : (1) Quu11 g1r1n1.i1 r. pu1c del 111110 italo-tcJetco, ma non 1embra abbia rauo m.ii p.artc ~ti 1111110 i1a!o-1uttriaco, rcrch~ 1· ln1per11orcd'Auuii, .wcondo il conco1d11o col Vaiicano dd 18) 1. e ltnulo por 1iu1amcn10 a non conscnllrc ncuun• di· 1ninuiionc dei diriui dd l• Chiu1 c111olic1 PiU che in un ani• colo dtl HIIIIIO o in 11110 documc1110firm110 dall' lmpc111ore ,l',\u11ri1. 1• uni1l d' h1li1 Cli ri:onottiu11 implid111mcntcpcr il ra110 ,1c11JO dtl 1,1r110. in qu1110 l' Au11ri1. c,-cndo ■llcaia, non potcn u ocrc.. . ncmiu e auc11•nre ,rr in•cgriià 1crri1Qriale dello •t.11011calo. Il tignific110 implicito. poi, t p1ohbilf, anzi t ctrr o, che dcv' usc,c J11to ,p:caoto in qu.kh c dfrhiuuionc Cttpruw. • dd t,:0l'trno a11sui1co.ciMd1 q111lchcmin.i,no o.■m. lio1tiotorc. il qu lc pur imptgn,ndo il i:o,•crno, n<n compro• mcuna la rupc,mabili1i pcnon1lc r~ligiou dcli' impcrato1c. I.a ni1tc n1.1di quu11 dichiaroiionc • u prc.. • ru 1Fft111u 111 d■lron Tiuoni alla C.mc11 italt,na nclla 1orn11, del •~ maggio 1907; t f tOb.1/.ìl,nwlt ,ron i .,11tt1ion al , im1or.1mtn lo Jd 190:i

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