L'Unità - anno III - n.18 - 1 maggio 1914

.., , problemi della vita italiana. Si pubblica il Ve a erdl io Firenz e - Dirett ore GAETA N O SAL VE MIN I - Direzione e Amm inistr azion e , Lung arn o Vespucci 12' - Abbon ament o annuo ordina rio Lire 5 per il Re eao e per i paesi italia ni dcli'Austr ia e della STin e:ra ; per l' estero Lire 7,50 - Abbonament o sostenitore Lire 20 ann ue - Un num ero Ceni esimi JO - Conto c:oncntc con la posta. Anno III - N. 18 - I Maggio 1914. SO MMARIO in.uc: ita socialista, L'UNITÀ. - lntorao a.I partito radicale, G. ZAGARl- g. s. - La Ubertà della scuola media, G. SASNA - li conlradillorlo di Venu la - La legge ,u lla Bullkat.1 , E. AZUI ONTI ~ Rina~it: ~·:;:;::. l ci sono che i rivoluzi onari sul scrio, che ab– biano la possibilità di far paura sul serio. L ' e"ore dei socialisti riformisti è stato • ì'n quest' ultimo decennio tutto qui :' nel VO- INTORNOAL PARTITORADICALE I t I - Se la {unzion e storica dtl Partito Socialista dei/ nsert quella di suscilare nei diureda ti della uita il untinunto della ingiustizia della loro soru, educnrt in us i ima pug,iau co– scienza di clas.u, e organizzarli per l' tsu-ci– zio effettivo dei diritti anti chi e per la conqui– sta di dirilti nuovi, - è assai probabile che l' at1eggiamento rivoluzio ,w rio si adatti me– glio di qualunque altro a questa impo rtantis– sima funz ione. Il povero, che passa a un tratto dalla inerzia alla resistet1ui, dall' accet– tazione cieca della sua sorte allo sfo~-0 per la conquista di un awetiire miglio re, difficil– mente compirà questo trapasso con tutte le regole della educazione .... ri'formista. Il suo p rimo movimento di reazione non può essere che di ribellione, e questa ribel/iot1e non può essere p resieduta che da poche idee rudimen– tali e magari errale, ma capaci di scuotere fino alle radici e met1ere in azione tutte le foru dello spirito intorpidito dalle sofferenze e rifottanu alla fati ca del pensa re. In sesui to, a poco a poCo, attraverso le esperienze gior– nt1liere della organizzazione di cui si è parie, grazie ai contai/i cogli amici· e gli attriti cogli avversari, sotto la pressione dell(l propaganda e della polemica scri1tt1 e orale, lo sp irit o si 11llargherà, si mature·rà, si sveltirà : vwltj, Ostacoli, che dapprima non si i11trawedevano - e forse I' intrawederli sarebbe stato allora motivo per riman ere ntll' i,ir.rzia / -, si ri– vtleranno formidabili; parecchie illusio ni ca– dratmo su uomi ni, che sembravano perfetti, e su teorie, che sembMva110 sirn re; il senti– mento dei limiti e delle respons(lbilità andrà rajforumdos ·i, specialmente in chi sia dive- 1wto (l sua vol1a organizzatore e condottiero di movime11ti collettivi. Allora il rivolu-zio- 11ariodivenurà riformista : e sorrtdertl fbrie dr.t sogni r delle fune 3,i primi tempi della iniziazione politica, e der·idcrà forse i sogni e le furie di chi muove appc11a i primi passi. A'/11il rivolu:i o11ario sarti diventato riformista, appunt o perchè fu rivol ,n.io, iario. Se non avesse comin ciato co11 la ribellione i11t.ransi– ge111e e violellfa, 11011 .avrebbt.· neanche comi11- ciato : sarebbe r·imasto miserabile mauri a brut a, i,u o,,.st1pcvole e sfru1tabile ad arbitrio delle cl11ssi domi,umti. I\. ' . 1 110 dei ragio– ,iamulli r1,ffi11ati e compl icati, 110.,n rirscetroppo adatto alla prima propaga11d,1elementar e, ,,; può rssrrr il co11do11irro migliore delle prime 11uessa riame11te i11orga11iche ,vi. impul sive bal– taglir. AII' opera del Pt1rtito Socialista: - < suscitare cioè for..e semp re 1wovc di 11111/co11- lt.'11to e di sOVtJcrsio11e comro la brata i1tse11si– bilità delle classi domi11a,ai - bastano uomini 1 di anim o sempl ice ma pottnu, 1miltitcra/i e V ronvinti, che sappi11110odiare rd ,1mare b11T– b(lramr111e,che abbiano molto sojft:rto e non - f e111rnodi far soffrirr , che abbian o una vi- r sio11eapocalittica del/li vit11r non si rendano 11'"\,; I co11toesalto di lui/a la i,,finità di egoismi e di 1.,igliacrhrrie che costitu isco,io il tessuto profondo e percmu delh1 storia uman a. ' l;'d ; f,m: 10,u be11efiu1, questa che il Parltto Soctalzslfl adempie purc hf sia Iran• rt1mr11te e su,amolle rtvoluzionar,a Per– rh; le classt domrna11tr non s, adat– tano che per paura alle 11uot1c forme d, vlla sorialr me110 squtlrbrate l' mrno ,mqu e E 110 ,i ier lare del Partilo Son'a/ista una orga11izza,– zione di riformatori ragionevoli, imbevuti di urnicismo e dr· prud enUJ, i qtlali dovevano occupars·i di Wllo meno che di far paura ai borghesi. Jll/entre staccandosi coraggiosamente e lealmente dai rivoluzionari dopo il Con– gresso di B ologna (1903), avrebbero provve– duto magnifi camente a ima 11ecessaria divi- • sione del lavoro fra chi doveva far paura alla borghesia e chi doveva approfitta re di questa paurn per far inghiottire alla borghe- sia le riform e, che altrimenti sarebbero rima- ste sulla carta, - i riformi sti p·re(eriro110ri– mmu re nel Partito Socialista a soffocarvi lo spirito rivoluzio,111rio,utiliz zarono la mas– soneria in quest'opera di addomesticamento e tli perversione, susciJnrono gli appetiti e gli egoismi localisti e cooperativisti anrhe dove non c' e-rano, lavornro110a fare inghiot- tire il giol i11ismo al p roletariato italim,o. E il ,esultato fu che il Partit o Sociali sta ·non seppe rssere nè riformatore 11è ,ivoluziona rio; e i borghesi e piccoli-borghrsi e pseudo-borghesi, che rosicchia no e macrrnno I' lt alia, non ave11do pi1i le pau re dr.I periodo 1898- 1902 . so110 ritor11nti alle follìe del nazionali smo e agli sperpe ri militari. La g1urra libica, liquidando nel Pt.rti!osocia. lista i riformisti e restituend o al Partit o la sua fun zione naturale ,ha l'reato le condi:io ni alla rinasrita del socialismo italiano. H Benito 1l/11ssolini è stato r uomo, che era~ e71ic1io u poieva nuincnre, -ptr esprm1e:,::,,,.,:_ rr,pprtst ,iTnre in questo moml'uto stori",-o il • Ì1t~ u11 •1MV1mr11tO -;i11ccra,;;;, te ·rivo– luzio11an o ne a nostra patria. p~,(l In borghesia e pstudo-bor ghesia, che romiucia ad aver paura, è il Partito Sociali– sta rivolu:ionn rio, a cui t1uguriamo che rie– sca a f,1rrpi ti pauro che sia possibile, sarrbbe 1ttctssario in Italia un partito intermediario, wpact di assumere le respo,isabilità del Go– vt rno per imporrr ai pllrtiti COllSl'rvatori, con la min(lccia di abba11donarli sr11:a aiuto in balia delle ondate rivoluzionarfr. quelle ri– forme ehe so110nea ssarie a riequilibrare la vita italiana sco,1quassllta dalle ultime crisi. Ala qui comincia il guaio. L'Uni tà. Agli assidui non abbonati. Il nostro giornale ha un largo 111,merodj lei/ori affezio,111tie fedeli , che prr ò tm srurano di abbonarsi. Eppure tulli sanno che la / orta di ,m pe– riodico sellimauale risiede solo nrgli abbona– mrttti. La r:endita al minut o rappre senta per le 11mmi,1istrazio11igiorrralistiche una causa di fo rti pllssivùtì e di noie i,~.iniu, anche quando i rivenditori sono pu 11l11ali nti pagamellti e 11011 trovano opport.,rno intascare essi t.utto il p rovtnto della vendita, il che accade troppo spesso. Il nostro gior11ale, per vivrrt , ha bisog-,zo di 2000 abbonati. S.e molti dei nostri lettori 110 11 abbonati fa cessero il piccolo sfor..o di abbo11arsi, In conti11uazio11edel Jiorna/e Sll– rebbe assicurata . I vecchi abbonati che ancora non hann o paga to l' abbon amento per il 1914 sono prega ti di farl o al più presto per evita re le noie e le spese della tratta posta le. 1blioteca Gino Bianco Caro Salvenrini, È be n vero che un oscuro f~to perseguiti il partito rad ·ca le ! Proprio quando crede va mo per il nostro prog ramma di aver diritto ad un'attesa def erent e e fiduciosa, dobbia mo sen– tir par lare di equ ivoco radi cale, di sinistri as– servit i o asserv ibili ai destr i, di ideali infra nti ! Non é tuttav ia inutile sta bilire che l' un ico partito che si occupi seriamente della q uc• stio ne doganale é il partit o radi ca le : é cli ieri la magn ifica vitto ria del co ngresso, é di ogg i il programma e I' opera del Consiglio Di• rctt ivo della radica le Romagna. il qua le si è presenta to ali' assemb lea co n q uesto proposi to: diffondere la co nosce nza de lla que stio ne do– gana le: q uindi disc ussioni interne fra i soci, discussioni in pubb lico in una serie di comizi , di confer enze, di contrad itt ori, pr opag ~rnda in prov incia, dove si recherann o nostri orat ori.... I cosi dett i destri - e di questo va data loro lode incond iziona ta - hann o riconosci uto la gra vi tà e la immed iatezza elci problema e la necess ità di discuterlo a fondo. Dov 'è dunqu e l' equivoco ? Forse nella con– tinu ità d~lla nostra opera, nella fermezza dei propo siti , nelle recise d ichiarazi oni de l nostro Consiglio Direttivo ! Si dubita forse di chi Io compone ? ma Sci– pione &rghese è stato fra i pochissimi ca ndi – dati esplicitamente antjprot c1.ionisti. ma A. De Viti Dc Ma rco lav ora eia un tre ntennio per ques ti idee. ma molti di noi. infine, hanno co ncorso a diffondere la conosce nza de l pro– blema cd a creare le orga nizzazioni libe riste di Homa e dc li" Ita lia l\'lcridiona lc. Perc hè dunq ue par land o di t.al uomin i si par la di equivoco? Si dice: uscite a ba ndi ere spiegate da l par – tito; rimarre te in pochi ma avre te la forza mora le che dà il be l gesto compi ut o. Prima di tutto non abbiamo alcuna nostal – gia di bei gesti : riteniamo anzi più util e e pii.i prati co lottare per le nos tr e idee in un par tito orga nizzat o che è il nos tro, e poi per– ché in qu esto periodo in cui è di moda sf ug– gire le respon sab ilità ritirand osi su ll' Aventino o sul Mont<' Sa.ero o sul ~font.e Sina i, in questa rinnovata Tebaide della nostra vita pubbli ca, cr edia mo essenz iale dovere, restare al nostro posto cli comba tti mento . J risultat i otte nuti son,.:> davvero confor – tanti : molti elci nostri uomin i m igliori che prima - diment ichi o dime nticat i - stava no lonta ni da l parti to ora sono co n noi portando prezioso contrib uto cli attiv ità e di consiglio, i giovani che fino ad ieri rifuggivano da l par– til o radicale - e l'ami co prof. Tar ozz i notava nell'ultimo cong resso che la gioventù era na– zionali sta o socialista - ora s· inscrivon o in gran num ero fra cli noi. L' osservaz ione dir etta c' insegna che molti non conosc01\0 i veri termini dei probl emi pii, grav i dcli' ora present e: e noi spieghere mo i punt i osc uri , chiarir emo i dubbi, faremo ci~ la vera ed util e pr opaganda ; siam o anzi lieti delle obbie zioni che si so n mosse da co loro che an cora non sono convinti , non solo perché è un buon seg no vede r dalla ge nt e che s' ap– pass iona e discute , ma sopra tutt o perché ci dim os tra quant o falsa cd affrettata sia la conclusi one che chi non è nel nostro ordine cl" idee è un nostro avver sari o o addirittura un o stipe 11clia to eia Casa Giolitti o da i siderur – gici I E no i siamo convinti che chi non é co ntr o di noi, pu ò diventare, diverrà an zi un ami co di domani se sa prem o fare ope ra assidua di pro– paganda e di persuasione. Cordialmente tu o GUGL IELMO ZÀGA RI . Roma, 20 aprite. Caro z,,gari. Non vedo da quali paro le dc li' arti colo pub– blica to su l' Unitd elci n. 16 su L'equivoc o m– dicale. tu possa attribui rci la opinione che i rad ica li di sinistra sicno • asserv iti • a qu elli di de stra. Questo noi non r abbiam o ma i né detto. nè pensa to. Noi abbia mo sem – pre guarda to co n simpat ia al mov iment o elci radi cali cli sinist ra . Ma abbiamo ne llo stesso tempo se mpr e affermato che un accordo sin– ce ro fra essi e i radica li cli destra non è pos– sibile, e che la loro conv ivcnz3. coi radi cali di destra nello .. stesso partit o è causa cli co ntinui equiv oci, e mina ccia di annu llar e e discredi– ta re ogni tentat ivo, per quant o sincero, elci ra– di ca li di sinistra . Di Scip ione Bor ght'SC non dub itiam o: cor diam o anzi il suo pr ogra mma elett ora le anti pr ote7.ionist'a dura nte le ultime elezioni gene – ra li ; e ricord iamo che appunto dopo la pub – blicazione di quel pr ogramma, dalla sera all::t mattin a, la affaris ta Tribiorn gli si voltò con – tro . E meno che mai dub itia mo - di::tvolo ! - ·cli Antonio De Viti Dc ~'larco. Dubi tiamo solu che ques ti uomini riescano a conchiud ere a l– cunchè d i cflk acc, finchò dovran no mar ciare in comp ag nia cli uomini come Ettore Sa cchi cd Edoardo Pantan o. Ecco tutto. Tu sci cli diverso parere . Auguria mo viva – mente a te e ai tu oi e nostri am ici di 11011 er – rare . E il giorno, in cui avrete ottenut o vit– toria contr o gli ost aco 'i che nel Partito radi – ca le impedi scono ogni rinn ova men to, sta pur sicuro che noi sa remo i pri mi ad app lnudirvi e a ra llegra rci co n voi del bene che av rcle fallo al pa ese. Ma in attesa, ci dcvi consen tir e di esse re scetti ci e di esporre di tanto in tanto i motivi del nos tr o scettic ismo che non toc– ca no voi ma coloro in compag nia elci <1uali voi vi illude te di poter marciare. Chi non è nel nostro ordin e d i idee - tu scri vi - non dobb iamo senz' alt-ro proclamarlo se rvitor e di casa Giolitti o dei siderurgici . E con qu esto non dici nu lla di stra ordi nari o. Quello che importa sa pere é se si~1possibile un 'azi one comune fra Arturo Luzzatt o e Sci– pion e Borgh ese, fra Edoar do Panta no e An – tonio Dc Viti Dc Mar co; o se sia possibi le che Scipione Borghese alla fine convinca Ar– t uro Luzzatto, e Dc \"iti De ~lar co convcrtrL Edoa rdo Pantan o. 1\ qu este po ssibilità. noi non credi amo. 1;: perciò pa rliam o di equivoco radi cale. E per – ciò vorr emm o che i nostri ami ci radi cali d i sinistra romp esse ro que st'equiv oco . Sar ebbe un bel ges to ! - tu dici - : e non vogl iam o sap erne di bei ges ti . Già . Ogg i in It alia tutti hann o l'o rrore dei bei gesti , e il furore dei ges ti brulli . Vogliono esser e tu tti abi li, prude nt i, furbi. E a furia cli ab ilità vann o in mal ora essi e nrnnda no in malora il pa ese. g. s.

RkJQdWJsaXNoZXIy