L'Unità - anno III - n.15 - 10 aprile 1914

• I ., ., problemi della vita italiana. I059. Sig. Aldo Andreol i · Belltt Arli, 8 llOL9GNA Si pubblica il Vcntrd ì in Firen ze - Direttore GAETANO SALVEMINI - Direzione e Ammini strazio ne: t Lung arno Vespucci J2b -Abbona ment o ann uo ordina rio Lire: 5 per il Rc 2no e: ~cr i paesi italian i dell'Au stria e della Sviiz cra ; per l' ester o Lire 7,50 - Ab bon amento sostenit ore: Lire 20 annu e - Un numero Centesim i tO - Con to corrcnt( con la po: i.ta. Anno III - N. 15 - IO Aprile 1914. SO MMARIO: Il divor: io..• In soffill.t, 1-.'UNrr,\. - Il Congresso dt lle Unlvers.ilà popolari, Mu G. - Il diritto dl alampa e le biblioteche, A. SRAFFA.- Il banchetto In onore di E, Giretti. - A chi servono le «drud – noughts • · - Come slamo andati in Libia, G. SAl ~\'EMIN t. - La dbcussione degli zuccheri. - Gli affari che fa il Governo. - Aoalfabttl!mo td emlgrai lone. - Il Vatic:anoe I c:ontadlnl drl Lu lo. - Frammenti. Il divorzio... in soffitta. Dura11Je la d,scu5sion e sul pr ogramma del Mi-,iislero Sa!ttm/rr,, i radicali di wsa Giolitti, stretti fra l' i11lransig:m.u1 dei socialisti ufficiali e la diffi dc11za dr/ paese. 11011 lu111110 osato met– tere af'lmli con q11e/l'impcg,io c;/1e avrebbc:ro desiderato. le, g,bigitimw del dit..•orzio. Hmrn o senlito che ,I tliversiv:, no11f,m zioua, ed Juowo girato largo. Noi ne sùw w lieti, 11011 so/ame>llc perchè cominciamo cosi a sperare che ci sia risp ar– miata 1<1. misllficazio11e d1 1111a lolla s11/ di– vorzio, me11tre laute altre q11rs tio11i più urge,ill pi cchimto alle porte, uu, a,rcl,e perchè i ratlictili , evitaml o di 11111m!ereali' a,~SlllJO sul terreno dcli' a11ticlericalis1110 di11orzis1<1, lumno dim o– strato di co11siderare il divorzio. 110 11 come una impresciNdib1le neccssitd dellt1 nostra vita 11a– ziom 1/e, ma come 1111 semplice espedi et1te di po– lit ica par/<1111-! 1/arc. cl,e si mette i11 moto q11a11do p uò servi re fL remlere ttll srroi zio ali' 0 ,1. Gio– lilli. e si ,mrnda i11 soffi/la qiumdo i temp i non SOII0 mMur i. Se credes,;;cro alla 11eu ssitcJ imm ediata del tli- vorzio con quella co11vhrzim1e te,u,ce r atti va. che rende risprttalnli gli uomrni e i parti ti a11che qumul o so,ro in errore, 11011 starebbero a ,t;uar– dare ai resultati porlamcnfr,ri della loro operr, : darebbero la batlagtia. si lt,scercbbero sco11fig– gcre. ricommcerebber o da capo, e co11ti,111ereb– bero fluo alla vitt(lrill. La ver,tii è de i rmliu,li 11011 credo110a u11lla, salvo cht ali ' 011. Giolitti. Nou l1mt voglill di batlllgliare: luw vogfit, di r1incere al pi,ì presto. Il div or,io sembrrwa ad t5Si, poche sctti ma11e or so110, ,m b11011 po 11te levatoio per in vadere il c11- ste/lo del G01•er110. e perciò se 11t mostravano sv iscerati . .\l a 110,i appe,u, h,111110 se,itito che questo tasto 11011 rispomleva, tcro Ili campagm , ri11vi ata a temp i miglio ri. Non è la primtL volta cl,~ ass istia1110 a questo genere di agilazin ni rie11trflte. Chi. 110,i ricortlfl la campt1g11 f1 del 1906 contro I' it1seg11ame11to religioso 11el/c .~cuole e co11tro il rcgolame11to Rava ? - Pfir eva che i deslim del genere umano di pe11tiessero dal 11umlc11ime11to o dal 'abolizione del regolam ento lla vtl. Si Ja– <.evano comizi di protesta; si scri vevauo sui giornali t1rticoh di fuoco; nella Camera/' Estrema Sù1istra sembra u11 tl .\/ont e BiaHco 11e//' ora delle maggiori tempes!e: nu bi. lllmpi, t11011i, contro.... /' on. Titloni. Gitì : contro l' OH. Tit , toni. cl,e era M inistro degli Esteri, e no,i con– tro /' 011. Rava che era mi,Hstro del/' istruzi one. e lauto metro co,ilro l' OH. Grohlli che era .. tutto. Allt1 frne si ven ne ai voli; la maggio ranza tiella Cam era appr ovò il regolt1me11to lla vtl ; e da quel momen to gli a11ticlerict1li 11011 se ne occupar ouo pi ,ì. Se quel regolam ento era ,m disllslro, perchè abbm1do,u1re la /oltt1 alla pru11a sco,ijilla J E se 11011 merila t·t1 """ lolla uccamla r co11li11m1ta ji110 alla Slll l abolizio 11e, perchè ta,rto frll CllSSO di i11dig1w:io ni? Gli è che t1i nove decimi di cc/oro, ci,e 11rla– va110. del/ ' 1,isrg 11ame11to cal~chisltco nelle scuole 11011 imporlllt·t1 e 11011 imporlt1 1111bel cor110. Il regolam e11to R'1t·a era srmphu me,rle ,m pr e– teslo per MSt1l1re ì clerico-moderat,, rappreseu– tati da/f o,i. T1llo11i nel Gabmetto Giolilli , e per f llre uHo spug ame11Jo di f orze che co11vi11cesse /' 011. Gioltl/ 1 della 11/ilrtii d1 f ar dwor:io co11 T1tt<Jfli e passare a num:e ,ioz:e co11la • demo– cra.ztll •· Frn ,ta la bollt1gllll con "" i,rs11cces5o, IILSSIOIO pt nsò p11ì al p,-tteslo della battaglrn. 1~· 1/ rtgolameulo ll<rt·a ness1110 lo assale pii',, ora mai. I Lo stesso è del divorzio. Ben po<;hilo vogliono .sul scrio. per com,i, u io11e prof omlt1, co11passio 11e fervida e pugnac e. Per i pi1i rsso 11011 è che un espedient e parlm11e11ltire, e 11ie11te altro. E ·pu - ciò Jo vediamo e lo vetlremo per molto tempo , l lt. 1111 111ome11Jo trii' altro, appflr i,e e spar irr. essere 11rgente etl essere clime-,,ticato. L ' UN ITÀ. II congresso delle Università popolari. Nei giorni 13, 14, 15 corr. si terrà a Firenze il Congres30 dello Unuver sità popo lari , il qu ale dovrà, fra gli altri. d iscut ere un prob lema so– stan ziale, fondamentale : l'indiri zzo e la hm – zione specifi ca che debbo no avere quelle isti– tuzioni di colt ura . Le Universith popo lari son o sorte o si sono diffuse in Italia per effetto del risveg lio di vi– talità economica e politica comp iut osi dopo' il 1900. Dovevano serv ire, nelle intenzioni dei promotori. a fornire una eleme nt are co noscenza dei fatt i natu ra li e socia li alle clas si lavo ra– trici che asce nd evano verso la loro eman cipa – zione, perc hè ent ra..'-Seromeglio temprate nella lotta e sapessero int end ern e meglio le diffi– coltà e misurare gli os ta co li e frena.re le impa – zienze. La istituzione delle univer sità popo – lar i divenne così un num ero di que l progra mm a riformistico cui aderirono molti socia listi e radi ca li e, con grand e va rietà di intenti e di speranz e, alt ri uom ini raccolt i dai vari par – titi e dall e varie classi sociali. "t. 11oto che qu cll' atmosfera di reia tive li– bertà. che si ebbe in Ital ia dopo il famoso sciopero ge novese d el gen naio 190 1 e I' av– vento de l mini stero Zanard elli-Giolitt i, elette vita anche a 111\ rapid o e diffuso mov iment o d i cla ssi med ie, principa lment e cli impi egat i de lle pubb liche aziende; i quali , spinti dal disag io per il rincaro dei viveri e profittand o di qu ella elast icità che la relativa floridezza econo mica dette in quegli an ni al bilanci o dello Stat o e della naz ione,si organizzarono pe r chieder e aumenti di st ipendi e riuscirono q1:1asi tutti ad ott enerli. i\la oltr e a qu esto inig liora ment o cl.i condi – zioni materiali altr i vant agg i an cora tra ssero que lle classi medie da llo sforzo vittorio so de l proletariato . Con esempi o non nuovo nella sto – ria della pubbl ica isl'ruzione in It alia, anche le ist itu z.ioni di coltura , creat e per le classi la– vorat rici e di cui <p1C3tc non eran o an c ora in cond izioni di po tersi servir e, finir ono per servi re invece alle classi medie. Non vog lio dir e che le Univ ersità e le bi– bliotec he popo lari sia no sta te addirittura inu – tili, per il fatt o che la loro clie nt ela, invece che nella classe op eraia , !u ra cco lta nella media e minuta bo rghesia, nel ceto degli impiegat i, dei minori profe ssionisti , degli stud enti : ma ~ ce rto che esse mancarono, quasi dappc rtuU-o allo scopo per cui erano ~tate istituite . Conosco una Univer sità popo lar e, nell' Emi– lia. che vide allontana rsi pe r q ualche setti– mana una parte della sua abitual e cli~ntela di frequentat ori (con grave preoccupazi one dei dir igen ti ). solo per chè tre o qua ttr o operai, vestiti nei loro abiti q uotidian i, nn da rono per 'l o J sere a sede rsi accant o all e signore e si– gnorine in ca ppello, e ai tra ve tti con tant o di guanti e cli b.."w eri di pelo. Questa co ni.ra1Tazione de 1 cara tt ere popo– lar e di qu es te Univ ersità è stata anch e acce n– tuata da lle tenden ze di cer ti insegnanti , ai qual i non riusciva dilett evole, nè dava socld i– sfazionc alla loro van ità , lo sforzo di smmu z– zare in forma sempli ce e spog lia d ' ogni in– gombr o di rett orica e d · erudi zione le co~ni – zioni più util i alla prati ca del la vit.1 indivi– duale e soda le. Cosi, invece che la leL.1one, si ebbe (dove pr ~va lent ement e, dove esclu~iva – mente ) la conferenza: inv ece di tra tt are i problemi di com un e int eresse che rigua rdano l' igiene della vita e elci lavoro. l' amministra – zione dello St:at:o. i fatti della vita sociale, si par lò del senti ment o della natura nella dot – tr ina di Confu cio, e dei giuoch i di Società nel Rinascimento, e delle fonti nove llistiche del Tartufo di !\rolièrc ; e cosi via: roba an ch' essa dilettevo le e non de l tutt o ozios..1. nè inutile; ma che divie ne, peggio che inu ti le, da nnosa , qu and o usurpi il posto di altri insegnamenti ve rament e necc-ssari e proficui ad eleva re il tenore de lla nostra vi ta sociale. Da qualch e temp o è comi nciata a ma nifc– sta1si una rea zione cont ro quest · anda zzo acca– demico; e Milan o dà un esem pio che ci aug u– riamo di vede re pres to seg uito da tutt e quelle citt à che si tro \'a no sin d'ora in cond izione cii poter lo fare. Qui c'è una Un iversità Popo lar~. florida sott o ogni rispe tt o, la quale ha nna sede u ~tr ,,1~ t! p."lr1.., --cchie sa li rionali. La ~ed e C('ll – tralc i! freq uent nta da un pubbli co mislo e animato da una gra nd e varie tà di impu lsi e di bisogni int ellettu ali : vi sono profe ssionisti , impi ega ti , pensionali, sfaccendati, donn e della media borg hesia, de lle quali alcune compi ono nella giornata un fati coso lavoro domestico o professionale, altre va nno in cerca cli ogni mezz.o che faccia pa ssare il tempo e le sa lvi dalla noia; vi sono an che alcuni ope ra i pii1 intcllig•:mti o già forni ti di qu alche coltura. 1n questa sede cen tra le si tengono con ferenze di va ria nat ura e brevi corsi di lc;doni su \'a ni argomenti , nella scelta de i quali l'oz ioso di – letta nti smo viene sem pr e pii1 cedendo il pos to al desiderio di una colt ura seria e non troppo frammcntnria. Ma a noi interessa segnalare sop ra t utt u i corsi rionali . ai qu ali da circa due anni sono dedi cate cur e as~a: piil sollecite. per l' opera benemeri ta dc li' inge gner<' Eugenio lli gnan o, che ha vo lut o farne un mezz.o di org anica di f– fu,;;ionc della coltura nelle class i operaie . Alle con ferenze S.."\ltnarie. che non lasciavano qu asi :tlcu na tra ccia nelle menti de gli asco ltato ri, sono ~la ti sos titu iti corsi tli lezioni sopra ar– goment i che possono interessare le class i ope – raie , elevarne la capa cità prof essiona le, e so– pr,l {utl o add estrare la loro mente all a cono– scenza degli org:'Hlismi. dei fenomeni, dei pro– blemi della vita pu bblica per crear~ in esse una cosc icnz.a polit ic.1 e abi litarle ad cscrci– fa rt con avvedu ta co nsapevolezza que l di– rilt o .,li cittadinan za che l' a llar gam ent o <lei suffragi o ha loro concesso . Ma perch~ l' ulilit:\ fosse anche ma ggiore e pii, dur evo le, si ò volut o asso ciare all' c5posi– ✓.ione oral e, che illumina e viv ifica e accrcsce l' interesse degli ar gomenl i studiati , l'cr pos i– z,one scritta che si conserva lun gam ent e e fc, ma il ricordo dell e cose udit e e per mette di rievocare le ima gini che ba lenar ono lucide di na nzi alla ment e cli chi a..-.colt ò le parole dcli' inseg nam ent o. Infatti ognun o dei cors i ten ut i nelle sed i rionali è s,·olto sulla •raccia d 1 un volum ett o, stamp a lo per cura dcli' Uni– \'Crsit !'i.popo lare milan ese e della Federaz ione italia na. de lle Biblioteche popolar i. Sono già ino Bianco uscit i 25 volumetti : di fisica. di tecnol ogia, di igiene , di econ omia politi ca e sociologia . <li dir itto, di storia, cli geogr afia ; e al tri sono in corso cli stam pa e usciranno fra breve. So no volumetli che trattnn o h1tt i argome nt i int C'– ressanti, scritti in forma semp lice e chiara , !'>tampa ti bene . rilega ti (perchò si conscn ino) in tela rossa : costa no 1.50 o 90 cc11t. secondo che sian o o no adorni <li figure, ma agli ope ra i. alle associazio ni di cull ura , alle biblioteche fo– derate, ai so ci dcli' Univf'rsi tà Popolari i,;i dànn o a metà prez zo. Coloro che assistono ad almeno sci lezioni sulle otto di cu: co nsta ci:,– scun corso, hanno di ritt o aHa restituzione del prezzo pagat o per il rela livo volumett o t' a!l .1 dist1-ibu zionc gratuita di questo . se non I' h:'lnn o an cora acquistato. .I .o scorso anno ne lle pii, che -zo sed i riona li in cui I' Uni\'ersità popo – lare tenn e le sue lezioni furono distribuiti gra• tuitamente 34-z3 copie di questi vo lumetti ; qu cs t' anno ne sa rann o dis tr ib uiti oltr e 5000. Vuol dire che il popo lo co min cia a senti r desiderio di colt ura e ad a pprezzarn e il va lon:. Tra le relazioni r he sara nno pr~sc1Hate u discusse al Cong resso cli Firenze cc n' è ap– pun to un a dcli' ing. Higna no che sostien e l:t nec essi t!l...di instaurar e anche nelle altr e Uni vcrsitll. popo lari questo medesimo indiriuo . No i ci associamo rii tutt-o cuore n\la sua proposta e ci auguria mo che il Congresso l'app rov i. Hilt>niam o lx:nsl che quf'stc istitu zioni di co !– tnra popolare non riescano a da re tut:l o 1I loro frutto se non qu ando sia il popo lo stesso che ne senta il bisogno <' le recla mi e :,;appia fog– giarle scconc\o i suoi bisogni e la sua volonl:'1 )fa per la vecchia ragione cicli' ig11ol1 111,//,1 cup ido occorre che noi forniamo alla claso,<' operaia un sagg io dì q ues ta coltm;i, perclh' ssa possa sentirne il deside rio. C' ò da spa vent :n si qual che volta nel pen sa rc che quand o noi par liamo a una folla e ci sforziam o cli tene re 1111 linguaggio Sempli ce. essa tutta via o non int enda o fraint end a una buona par te di ciò che noi diciamo : cosa :,.,.1 essa di Par lam ento, di let;gi, cli finanza, di tributi diretti. di giunt a co muna le, di refezione scolas tica ccc. ? E finchè sia cosl. non è pos– sibile sperar e un popolo che, pur anna to ciel diritto <li sufTragio, porti nella vitn poli tica 1111 pen siero e una volontà propria : che sohl7ioni vole te che esso proponga o impo nga cli prob lr-– mi dei qua li ignora i ter mini e il signifi cato '? Da.te in mano un giorn ale a qu esto popolo; e pii1 che una metà sar à per lui incompren si– bile o gli susciterà ne lla ment e 11na gini false della realtà, che falsc:-anno poi il HIO giudi– zio e gli tòrranno og ni poss ibilità d ' orientn• ment o. Ponetelo cli fron te a un cia nciat orc che abbia parola facile e: voce gro ssa ; e questo popo lo si lascerà. tra scinare alle più clispa ra1e deliberazioni, per chè non ~apr à fare un a v~– lutazione propria dei fatti e ,lclle opportuni t;t. Sta qu i il nocciolo di tutt o il prohlc-ma della coltur a popolare : fa re elci J>OJX)IO una volontà alltiva e illumin ata de lla vita poli tica pcrclu.' non sin più strum ento cicli' alt ru i volonth. ma sappia d irigere con pen sic10 proprio, ncll' in– trr cssc proprio, i fatti <lclla vita M>Cial e. Per <1uesto noi au g:uriam o che si accrcscan'l e fio- 1 isea no i:-itituzi oni serie di co ltura. popo lare, 'iulla dir ettiva segnata da lla rclaz ionl' Hi. gnano . :'ll uc. I vecchi abbonati che ancora non hanno pagato l'abboname nto per il 1914 sono pregati di farlo al più presto per evitare le noie e le spese della tratt a çostalt .

RkJQdWJsaXNoZXIy