L'Unità - anno III - n.13 - 27 marzo 1914

., problemi della · vita italiana. Si pubblica il Venerdl in Firenze - Dirett ore GAETANO SALVEMINI - Dire zione e Amministraz ione : Lungarno Vespucci 12' -Abboname nto annuo ordinario Lire 5 per il Reano e per i paesi italian i delt'Au stria e della STiziera ; per l' estero Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire 20 annu e - Un numero Ccn ia imi J0 - Cont o concntc con la posta. Anno Ili - N. 13 - 27 Marzo 1914, SOMMARIO : D mini.atero « conservatore ., \ L'UNJ,TÀ. - La conqufat.t dei Comunf; . SAL\'EltlN I. - I dolori dela Sardegna,~ . FANCELLO. - Mezzadria e lotte economichelj ... ,rORE LOLINl,- lndtviduo, Qùeu •St••ir · L ANZILLO, g. s. -,P .. ta dell' Unità. T ;brJ ricevuu. 1 Il ministero "conservatore,, Non ;, a. dire il vero: cosi «conservatore • co,ne I' on. Giolitti e gli austeri imbroglioni del pantan ismo giolittiano lo avrebbero desi– derato. Nla non importa : anche se r on. Sa– landra imp r()Vf)isasse la rivoluzione sociale per decreto reale, e faceHe arrostire allo spi'edo tutti i cardina li in piazza Colonna, il mini ste- ~ o Salandra sarebbe sempre ,m mi11i'.stero con– ervatore, anzi reazionario, pcrt·hè di un mi– nistero reazionario l' o,i, Giolitti ha oggi bi– ogno per preparar si il ritorno al potere col andierone demosociale. In fondo, il 1\1/inistcro Salandra, come non p uò non ereditare dall' o~i. Giolitti la ma,1{gio- rm1za, così deve ereditarne i: programma e, i,i assai larga misura, i metodi che sono ne– uss ari per l' attua:zione di quel programma. l'imp resa libica, per quanto la esperienza dell' on. Jl1artini e la lucidità calmo e sicura deil' on. ll1osca possano riparare qualcuna delle conseguenu dei delittuosi p ropositi com- 1nessi r,.ell'autunno del 191 I, non potrà ri– chiedere per molto tempo meno di 100 mi– lioni annui di spese continua tive, a cui oc– corre aggiungere . i 50 milioni necessari a pagare gI' inttressi dei debiti fotti n,nora. cui la politi ca dell' 011. Salandr11 f In conti– nu azione e la constguenz.11obbligata de/la po– litica dell' on. Giolitti . .iis Q rurebbe Cl)ntbat– tere tenacemeJlfe la politica es/era dell'on . Di S a,,giuliauo; e rifiutar( tutt i gli aum,,nti di spese mi({(;;;l che sono richiesti da q'lfesta ; politica estera. Bi sognerebbe esigere la mas– sima chiarezza dei bilanci 1! i.:.na inchiesta imm ediata su le spese della l ibia. Bis ogne– rebbr combauere intran sige,itrmente qual,m– que nuova tassa, il cui provento vada ad nu– ment.arr le entrate fiscali, anzi che a procu– rare una pil i equa redistribuzione del carico attuale fra le diverse classi e le diverse regioni, e una piri larga distribuzione delle entrate fra gli enti locali e lo Stato . E bisognerebbe ' spingere avanti a tulto vapore la campagna contro il protezionismo . \.,, Il gruppo politico , il quale assumesse quest' at1eggiamento veramente democratico, cioè a'Vf/erso non solo ali' on. Salandra, ma anche alI' on. Giolitti, e in generale a tutta l' attuale politica estera ed interna italia.na, si condannerebbe per alcuni anni alf isola– menM nell' ambiente parlamentare. 1 1.a ..,!!:!:.,. derebbe impo ssibile il ritorno dell'on. Giolitti; costringerebbe a -;; mmu-re un -po' in sordina le tendenze imperiali ste ; e prepa rarebbe ne! paese tma nuova situazione politica, i cui e_[frtti si vedrrbbr-ro alle fut.ure elezioni ge– nerali. ""f {. guaio è chr una tattica di questo genuc -richiede, in chi deve att.uarla, uno stato d' a– nimo intransigentemente antigioli ttinno, e de~ mocratico ml serio. /Ida uori dei socialisti ufficiali - e anche · are 1;,;a· l~ e o qua'rtro r, ormisti e tu zpn i enll, ove tro– vare fra i Jeputnt,.- della éstrèma sinistra .... storica gli antigiolittùmi e i democratici sul serio? € pp ure pochi uomini, nella fiacch ezza e inccrità universale, potrebbero oggi fare raro/i, solo che volessero e. s11pessero. '/ olessero, cioè, spinger si avanti in una lotta senza quartiere contro gl' interessi cen- trali del giolitti smo; e sapessero resistere olla manovra accerchiante della 1< democrazia 11 gio– littiana, che tende a distra"e la lotta dal ter– reno, su mi l' 011. Giolitti 1ion può essere di– scorde dnll' on. Salandta , per concentrarla su quei soli punti, su cui l' on. Giolitti possa, quando ne abbia voglia, dichiararsi dissen– ziente dall' on. Salandra e riafferrare il go– verno come condottiero della 11 democrazia.> pi ,i vera e maggiore. ' Il trucco del divorzio base di questa manovra. precisamente la V UN ITÀ. E la politica estera « alla siciliana 11, che I' on. D i $angiuli.mw continua a rappresen– tare nel 1'/inistero Salandra, e per cu.i, del resto, l' on. Salandra ha avuto semprt pro– fonde prop,m s"ioni, non esigerà aument.i di spese militari in feriori 11 100 milioni ann ui nel bilatteio della marùia, e 50 nel bilancio della guerra. La conquista dei Comuni. ( Sono, dunque , 300 milioni di maggiori en– trate, di cui la 1< democr11tica •1 politica giolit– tiana del triennio tassa to ha creata la neces– sità; in 1m paese tassato C()me nessun paese del mo,ido. ( Per spremere i quali, bisognerà f11re politiCII <e conservatrice ,1 per forza : non. si può tassare con frrocia, lascùmdo tht: i tassati urlino e si (lgitino a loro bt!l' agio. e( Bisogna ristabilire in Italia la discipli na n - dirà. assai pro– b,1bilme11tcnrl discorso program ma l' 011. Sa– landra: cioè, bisogna che ili gente Jia costretttl (l pag~re le nuove tasse, senza tante storie, come sarebbero a dire comizi, ordini del gior• 110, prottste e generi simili. E allora tutta la <( democrazia )I - e noi con essa - n protestare che voglia·mo conser– vare almen o il diritto di far baccan o : il che si dict (( di(cndere le librrlà elementari ,,. .Ha. di questa 1, democrazia H, che prote– sterà contro il 1\l ini stero (< reazionario n, i nove decimi sarmm o formati gi ust' appunto da responsabili diretti o indi retti della così detta (< reazione n. Perchf la « reazione 11 è /11 compa,1?,11a 11eussa ria delle m armi difficolt,ì finanzia rie, in cui si dibatte lo Stato; e que– ste difficoltà sono l'effett o della politi ca ge– nerale, che l' on. Giolitti, il più vero e mag– giore H democratico >1, l' idolo dei rt1dicali pa11- tm1osi e di quasi tutt i i roformis1.i di destra e di sinistra, ha inaugurata. E se I< reaziona– rio,, deve appel!tzrsi l'effetto (mini stero Sa– lmzdra) di quella causa (mini stero Giolitti), puc hè dNJe essere chia.mata II democratica n la causa? E se <1 democratica 11 è la causa, per – chè dcv' essere t< rea:ionar·io 1> l'effetto? Così ragioniamo noi, perchè non siamo gio– littia ni. E app unto perchè ,ion siamo giolit– tiani, ,;ai vorremmo che la lotta dei partit i democratici contro il Al ini stero Salandra, fosse ingaggiata precisame nte su quei p unti, in 1 socialisti fiorent ini, esaminando il pro 4 blem:1 della conquis.ta dei Comuni, hanno votat o un ord ine del giorno, nt'l quale t< considerat o che, in conseguenza dcli' av– cc venuto as~orbimc nto per parte dello Stat o t< d!!i rispar mi n:1zionali, si (; reso difficile (e contr:l rre munii , per altro non convenient i cc in questo memento di elevato prezzo del (I denaro; rirenmo ch e sia giunta Fora di t( imporre al.lo Staro (che ha dilap idato mi– et Ji;";'ài~ ra a gett arne altri nelle « ingorde fauci de'{li spccubtori dell' im– t< pres;i libica) l' obb ligo di sistemare la •< fin,1nza locale ; c~ erato che quest ob– i( btigoè. Jeltò"'S'ta ro, se preso a base della t< prossima loua ammin istrat iva, produrrebb e << il dup lice beneficio di risanare çioè le fi– ((nan ze locali e di lasciar minore disponi– << bilit à allo Sta to per getta rle nel bara t ro <t libico e militarista; considerato che per ((raggiungere questo intento è nccessririo 1< fare di tale obbligo del Gove~ atta – « forma:- ; oit •so'Jo I~ Ìe m~~ I<"per te tent:u e Ji'<: oìl{)Uir,ta dei'Coin•Jni con l' in– (c te~ di pr0vocare anche lo scioglimento ((dei- COn'sigli;cén sidern'to d ie solo il par- e< tit o""'socia ista per il suo ca ralt t!re rivolu– (c ziona rio e per la lotta ingagg iata contro _((lo sperpero del Governo può sos,:enere 11 energ icame nt e un tal program ma; b Com:., « missione è di avv iso che il partit o nelle t< prossime elezioni amm iniHrat ive lott i da << solo per l~ ... maggio'! n~a >1. A parte la terminologia rivoluzionar ia, sembra a noi che in tutto quanto è st:110 finora propo sto e delib erato e discu sso fra i socialisti per preparare il Congresso na– zionale socialista di Ancona, la deliberaz ione dei fiorent ini rappre senti quanto di più prnti co e di più logico possan o pensa re oggi non solo dei rivoluzion ari catas trofici, ma anc he dei sempli ci democrat ici.. sul St"rio, qual i vor remmo ce ne fossero molti in lt::ilia. l1otecaGino Bianco Le nost re amministrazion i com;rnali son.2_ ridotte Òramai a non essere altro che uffici sussidiarii dei minis•eri e specialmen1e delle prefetture. Il Governo centrale, bisognoso continu amen te di albr gare le sue entra te pc:r la sua politica spen dereccia - non solo a ca 1 Jsa delle spese militari, ma per tutt e le infinite mang<"rie borghesi e burocrati – che e pseudo-prole tarie, in cui sembra vo– glia consistere la ((demo craz ia 1 in Iralia - si è sempre cavato d' imbarazzo 1° assotti– gliando o sottra endo ::iddiritt ura ai Comuni molte delle loro entrate nat urali (impo sta di ;icchezza mobile, imposta sui terre ni e fabbricati ccc.) per ut ilizzarle· a propr io vantagg io, 2° scaricando sui Comuni molte spese, che sarebbero di spet tanz a natura le del Governo centrnl e (leva, giustizi:i, istru - 1.ione popokue, ccc.). Nello stesso tempo i ministri e deput ati, specialmente se 1< de– mocrat ici )), non potev:1110 lasciare che i Comuni si sottr :tessero alla cosi detta cor– rente dei tempi, che esigeva sgravi di tri– buti indiretti ed aumento dei pubb lici ser– vizi ecc., 3° leggi finanziar ie, che obbliga– vano i Comuni a rinunziare ad alt re en– trate (abolizione del d ,11.io sulle farine e paste, aholizione delle cinte daziar ie, ecc.), e nello stesso tempo una gragnuola di leggi igieniche e di leggi edilizie, e di leggi umanitarie, e di leggi di tutti i generi, che rc:ndevano obbligator io questo e quel ser– vizio, que sto e quell' aumento d' impiega ti. li resultalo di questa polit ica assoluta – meme forsennata è che il bilancio finanzi a– rio dello Stato si trova - o meglio, si tro – vava prima delle grand igie libiche e medi– terranee - in cond izioni di floridezza ; ma i bilanci dei Comuni si tro vano tutt i o quasi tutti ridott i in condiz ioni dispernte. E nella discussione dei bilan ci locali - salvo casi ecct"zionali di grandi Comuni ric– chi di entrate - i Consigli comunali non han no ora mai alt rn funzione, se non quella di sentir leggere dal Segretari o il progetto , prepa rato con tutti que i capitoli di entrate e d1 uscite, cl1e a priori e tassativamente sono imposti, in que i prec isi limiti, da que – sta e da quel1a legge, ed alzare la mano per I' approvaz ione. Le sole funzioni, in cui le am ministra – zioni abb iano conservato ancora una rela– tiva libertà d'iniziativa e di... maleficio, sono l' inasp rimento delle ta sse o la escogi– tazi one cli rnsse nuove, e la nom ina degl' ini– piegati locali. Le tasse devo no essere cont inuament e ina sprite o moltip licate per riempir e i vuoti prod ott i dalle usurpazioni dello Stato o dalle leggi di sgravi o, e per far front e ali!!' :;pese scari c:tte sui Comun i dallo Stato, o imposte per legge, o richieste dall' inevita– bile svilupp o dei servizi, o rese necessarie dalla opportun ità di sfamare i client i dei partiti amministrati vi. E in que sto campo il Governo lascia ai Comun i la più larga autonom ia: non par vero ai mini stri e ai deputati di la.sciar fare ai sindaci e ai con– sigli comunali ciò che essi non hantto il co– raggio di fare. Quanto alle nomine degl' impiegat i lo– cali, è indubitabil e che esse sono soggett e a una cate rva di leggi e di regolame nti mi– nuziosissimi, che rendon o obbligatori i con– corsi, e sta biliscono le norme per le com– missioni, per le grad uatorie, per le nomine, per i ricorsi, ecc. ecc. Ma tutti sanno che in pratica tutt e que ste garenz ie si riducono a una burletta, e le prefettur e lasciano fare alle amm inistrn1.ioni comun ali quello che vogliono, perchè la distribuzione degli im– pieghi agli amici è l' unica sodd isfazione, che ÌI Go'verno -lasci alle amministrazioni locali, per allettar le a rimanere ~ 1I po1ere e èomp~ sar le delTè odiosità ~ si assu– mono, aumen tand o 11" tas se. f;_ gm ir-.a._ que sta miserabil e esca, i partiti, tutti i par– titi , sono sospÌ nt ~ :tll~ a d ei Co– m~ni aa i lor~ elem~nti ~J l~ 2.ti, e conqui– sta til i sono maott l a 1:fin:-inervi usque ad t..ffusionem sanguini s. Le conseguenze morali di questo tor men– toso stat o di cose si cap iscono senza troppe difficoltà. Oramai è diventat o quasi impos– sibile nella massima parte delle nosrre città trovare un num~ro sufficiente di persone competenti ed oneste, che sieno disposte di andare a suicida rsi in una ammin istra– zione comuna le. Le ammini straz ioni locali sono divenut e o tendono a diventare ovun – que la pred a degli incoscienti e dei maneg– gioni : incoscient i, che promettono mari e monti salvo ad avvede rsi ali' atto prat ico di non potere mante nere nulla; e manegg ioni, che aspettano gl' incoscienti al suddett o atto pratico, per eccitarne l' amor proprio, esasper:trne il punti glio di fronte agli avver– sari, e utilizz,1rli per i loro fini personali. 1< Camorr e tass.atri ci )> - ecco che cosa sono ridette ad essere da una legislazione fiscale assoluta mente funesta, i novan tanove centesimi delle nostre amministr azioni co– mun ali. Oggi, poi, queste ca morre sono arr ivate al punto che non possono più neanche tas– sare! Perchè tutt o quel che si pote va ta s– sare è stato già tassato . E per giunt a il Governo centra le, per fare le spese de1la novella politica sangiulianea, deve spremere ai contribuenti delle centinaia di milioni, che esauriranno sempr e pili le fonti delle

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