L'Unità - anno III - n.6 - 6 febbraio 1914

• , problemi della . vita italiana. Si pubblica il Venerdl in Firenze - Direttore GAETANO SAL VEM INI - Dir c:ione e Amministratione I Lungarno Ve spucci l2 ' - Abbon ame nto annuo ordinario Lire 5 per il Reeno e per i paesi italiani dcll'_Austria e della Sviz zera; per l'e stero Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire: 20 annue - Un nume ro Cente simi J'.0- Conto corrent e con la po~t~. Anno III - N . 6 - 6 Febbraio 1914. SO MMARI O: Il congre sso radicale, L'UN1T.\. - La. riforma tributaria, G. DONAT I. - La serrat.1 ckgli zuccherieri, - Una nuova scienza occulta. I problt.mi della Sicili1., N. FANCELLO. - Il Convitto e i Con- vitti na:lon,1,li, 8 , G1ULIANO , - Il sovraccarico, b. g. - L'ultima emissione dei boni de.I Tesoro . - I sussidi per la vlabilHà . - Frammenti. Il congresso radicale. La Tr ibuna 11e dice un gra n male. D 1111q11e è 1111 Cong resso che deue avere /a/In qualcosa di bene. E, in/alli, il Cougresso /,a fallo le se,g11e11/i cose b11011e: 1° hn respi11lo l'ordine del giorno dei poli li– cattli g-iolillia11i; 2° /1a approvalo l'ordille del g-iom o 1l/urri che deplorava « i'appiica: io11e del suffragio 1111i– « versal e /alla dal G'oven10 ro11lro gl' interessi « della democrazia per "leviole11::e e/et/orali /'a c– « co,·do coi clericali, e le dichia,·a$io11i prol e::.io– « 11isle del Pres-ideflk del Consiglio • ; .r> ha approvalo l'ord ine del giorno De Vili De 11/arco, fi li 911a/e , il Cong resso afferma che • og11i eve11luale col/abora::io11edel partilo radi- • cale co11 gl i allri partili democratici debba e dare al paese sicure gara nzie : .1. che si dia « principio ad ,1110 politi ca di energica difesa « della f1111::io11eaco11/essiona/e dello St aio ; 2. • rhe si dia ,'rùuip,o a<l 1111a politi ca di g ra– « duale reali::::a::io11e a11liprole::ionisla, sia nella « ,·evis-io11e della tariffa ge nerale, sia 11el/a pros– • sima ,.,·,111ova.cio11e dei Ira/lati di commercio; « J. che si coute11l{a entro i limit i dello sin/lo • necessario cosi l'aum ento delle spese mi/ilari « come l'am11enlo dei lritmfi,,; 4, che si arresti « il ,·e!fùue burorrali co mi11islen·aic, che si sia e o,·a cslemle11do anche in Libia in via ammù,i- e slrativa, passando sopra ai Par/ame11/o di cui e si è difirllo sopprtt~·so ogni co11h-o/lopoliti co e .i ji,:a11:iario • ; 4° e fimilme nle !ta 11omi11ala1111adire1:io11e del Partilo, in rui le rnl[ioni di 1111a valida lolla a11liprok:i o11isla saranno roppn se11tate pen11a- 11e,,/eme11te e le11aceme11te da 110111i11i come Sci– pione Borg/Jese ed E'doardo Cire lli. 1Voi 11011 dici,11110 che co11questo Cong-resso la c•,-isi del radicalinuo sia risoluta. Troppa ge nie ha interesse <Il pen•iauere della ro11/11sio11e e dell 'equivoco, j>erc/1è la leudem~a lm/111/a nel Om– gresso 110 11 debba cerrare di prendersi la ri11i11rila ,,ella nuova Direzio ne, co11 /11lli quegli espedienti cosi del/i politi ci, davanti a cui ![li uomini 110 11 politici si trovano spesso disorientali e incapaci di /ollare. Il Co11,gresso ha segnato 1111 poderoso passo avanti ,,ella ,-isotu~ioue della , ,-isi, e 11el se11so che a uoi sembra ii mi',gliore. 11/a la crisi per – maue. Tocchenl ora, nella ,movtt Direz ione, agli e/emeuli riso/11/ameule a11li',giolill ia11i,a11tip,·ote– ::io11isli,1mtiimperialisli, /ollare co11/ro chi cer– c.terà co11lù111ameule di rimes ;.olare da capo 11el– l'eq"ivoco aJ1licle,·ica/e, g iolillia 11i e antigiol il– liaui, prole-::icmisli e a11tiprote::io11isti,ebrei e samaritani. I l nostro gior11a/e seguinl con i11/eresse vivis – simo le /asi di questa crisi, che è lieto di ave,·e, w1 poco a11clt'esso, colta sua propa,gamia, provo- cala. L ' UNITÀ, LA RIFORMA TRIBUTARIA V on. Alessio, deputato radicale e profes– sore di scienz:,, delle fina nze, ha pubblic:no recentemente, e notate bene, sulla 'I ribtma, un arti colo dal titolo: • I mposte indir ette o imposte dire tt e ~ •· Questo articolo tr ac mot ivo dal1' impa– zienza, con cui il pubb lico attende i nuovi provvediment i finanziari del Gove rno, e d:11le discussioni susc itate dal recent e ina– sp rim ent o della tnssa sull' alcoo l e del prezzo del rnb ::icco, per riaffr1cciarc una te si d' ar.– tica dat:1. e molto cara ali' on , Alessio, noto fra gli st udi osi per un'opera ormai class ica s~:I SisJcm!I tributario itnlinno, ripa rtita ap– punto in du e sc1.ioni fondamentali, che srn– di ano rispe ttivam ente le im poste dirette e qu elle indirette. Secondo I' on . .\l essio tutto il male del nostro siste ma tribut ar io deriva dallo svi– lu ppo enorme e inceç;santc che in esso banno preso le imposte in dirette - comp resi in que sta denom ina zione tutt i i balzelli sul c-onsu mo e sull~ sca mbio deJla ricchezza, che rappresenta no orma i il i 4 % dei con– con tribui i to ta li ; e, per con seguen za, il toccasana dovrà cons istere in ur.a riforma che, in te nsifi.:anc!o le imposte dirct!e, ri- d uca via via quelle indirette. · E anche sulla 'T rib1mt1 I' on. Alessio scriv e : «L'in aspr iment o dei t ributi indi rett i, sia 11 che abbia per oggetto b par te di redd ito « dest inata ai cons umi , sia che vaàa a sor– • trarre, mercè le ta sse sugli affar i, quore « di capi mie, provoca nei riguardi della eco– « nomia nazionale altr ettan ta riduzione nella 'I' som ma del cap itale dispon ibile per le in– " dust rie private in paese, dev olvendone " )' im porto :11le fun ;:.iùni improduuive o « men o produttive della econom ia dello Sta- 11 to. Con un imp osta sul reddito, im·cce , " rifer ita a gli :-ihi redditi e proporziona i– "'ment e oiù elev ata qu amo più i redditi « aumen tano. non può aspettars i un a re– « stri zione nel capita le è.ispo11ibile de stin~to « alle industr ie in paese. Difo!ti è ben mag– « giore nei gro ss i redd iti la quo ta da desti– « nars i alla accumu lazione di quanto no n " possa essere nei piccoli e minimi "· A nos tro modi.!sto av\ iso, le distinzioni dcli' on. Alessio h;rnno una import :rnza piut– tosto toorica che pratica. O meglio, avre h– bero una importanza pratica per paesi di– ve rsi dall ' Ita lia, mentre per I' I ta lia non hanno nessun i111cresse nè teor ico nè pra– tiço. Se fossimo in un paese èi gr:1ndi fortune e di profonde differenze soci:ili economiche, come sono per es. la Germa nia e I' ln gl:.il– t erra, potrernmn beniss imo am rnettne c.!1c u·1 1. imp osta progress iva sul reddito non vi detcrrr.inerebbe un a restr izione del c:1pitale destin ato :illa nuov a produ1. ione , e perciò ricscirebhe meno grnvosa pt:r la economia n:i– ziona le che le imposte sui consum i e sug li :df:1ri. Ma in I trlli:1 r.on t-sistono d1e in nu– mero ass~i scarso i grandi contr ibuenti ; la sca b dclb ricchezza non presenta gradaz ioni troppo va riate; 1a piccola propr ietà ten de an– zi ad est<:ndcrs i, e si moh ip licano le econom ie agrar ie e industriali di tipo medi o, in cu i lavoro e capitale sono riuni ti nello stesso condutt ore. La famosa tass;i unica progres– siva sul reddito, dunque, se, per essere ve• ramen te una rnssa dem ocra tica, dovesse esenrnrc o inta ccare poco i reddit i min im i e medi, non fruu crebbt· che poco o nulla; e dovendo inve ce frutt:u m0lt0, do vrcb!Je c" lfirc con quote d' impos ta clevat(: anche le piccole ricchezze, inta ccando non sola– mente la parte di reddit o destinata al cofl– sumo ma anche quella destinata al rispa r– mio, ciOL verre bb e :i diminuire il cap ita le disponibi le per 1a pr od uzione; oppure si trasferirebbe sui consum i col rin caro gene– rale dei prodott i, il che significa sempre, secon do r on . ~\l es..;io, ridurre I' ,cc umu l,1- zio ne e il rispar mio . ca Gino Bianco Si ha un beli' architettare zirigogoli teo– rici per dist inguer e imposte sui consum i. -i.mpo:i:tc sugl i affar i, impo ste dirette, e chi pi,': ne h:1. più ne metta : in un pae se r,on ricco, come I' I tal i a, e tassa tis simo, come f, It alia; ogni nuova ta ssa diminu isce il ca– pit:ile dispo nib ile per la prodtnione, e raf– presenta una nuova causa di ralle nt:1mento econom ico e di disoc cupa :,.ionc . E parl:u Ji riforma tr ibut:1ria, mentr e in rea lt à non si vuole nitro che m1mcntarc le ent rate fiscali, può essere un gesto assa i aH le per un « uomo politi co », nrn non un a!.teggiamento <l<"gno di un prof esso re univer sitar io di scienza delle finanze . E a noi p:ire proprio che I' on. Alessio sia preoc cup ato ora soprattutto di far h 1011a figur:1 c')me "-uomo polit ico ». Infatti egli scrive : 11 .È rim arc hev ole' an– « che l' aspetto poli tico e soc-ialc della que– « st ione (della riforma tributaria), alr:e,:o « 11elmome11to a/Jualr. La rrevalcnza ~i tcn- 11 denzc intr:1nsigcn ti, sieno socialiste uff.– « eiali, catto liche o r.azionali ste, ind ica uno « stato di profonda crisi mora le, nelle mol– i( titudini, di cui udi manife stm.ioni sono un « sint of':"lo o una espres sione. Or,, tli tal crisi <( l'u omo pclitiro tLue rtmle rsi ragione. È << uno stato di incontentab ilit~ì, cl--c si con– <c nette ad l'll c!isagio economico, in alcune ((provincie non :,vvert-ito, in ;1ltrc pe rsi– <1 sten tt". r. 11na renclenz:1 di ribellione :igli 11 ord ini e agli indi ri1.1.iatt uali, prop ria agli ~ st rati inferio ri e più dep ressi del la popo b – « zione, che trova il suo lie\'ito ncll' inve te- 11 rata antipatia delle moltitudiri i in lt~!lia 11 per tutto ciò che vien«-da~ li enti pubblici li . Non si potrebbe òire in forma più .... in– voluta che è necessa rio oramn i fare qua l– cosa, che possa portare il nome di :-iforma tr ibutaria, dato l'atte ggiamento minacc ioso, se non proprio sovvers i,·o, del paese con tro le esigenze fiscali dello Stato. Constat:1re, però , qu esto fatto non ba– sta ; o meglio può bas tnrc solo a chi c5- sendo molto vicino al Gove rno, non vuole andare troppo avanti r.ell' an:1lisi della « pro – fonda crisi mora le li : formula :i:;sai comoda , che dice tutt o e r.on dice nient e. La 11 cr isi mor:1.le >i, se non e' inganni amo, consiste in que sta st rie di fatti : a) nec.essit:ì fin:rnz iarie r.ello Stat o, ordi– narie e stra ordinarie (def.r i1·, spese libiche, nuove spe~e militari , ccc.) ; b) ncce5sità finanziar ie delle ammi ni– st razioni locali ; r) into ller:i.nza genera le dei contribuent i e dei consumatori contro gli in ;1spriment i fisca li che non da nr.o tregua e p:1.ralizzano le iniziat ive private; :I) scars, accumu lazione cnpita listica e io su'Ec icnza del credito, e, per conseguenza, r31Jentamento del moto economico, ridu– zione dei salari e :,umento della di soccupa– zione . Si aggiungano a qu<."st' ultimo m:1bnn o le difficolt:ì a cui va incon t ro col c0rrent e 1914 la nostr a em igrazione, che si tro va arrc st;i ta d:illa cr isi ero nomirn int erna1.io – n-ile, a cu i l' Eu rorn si avv ia min;i ccinta dalle leggi amer icnne, e si avrà in ter mini mo lto materiali il quadro delb ,,crisi mo– rale 11 di cui vuol rendersi conto l'nn. l\.lessio. In que sto stato <li cose, la discussione sulla rifor:11a tributaria è - con cgni ri– spett o verso l'on. Alcss·o - un ,·ano ac– cr1den1ismo o una volgare mistificaz iore. La riforma t ributar ia non s'è latta, o per meglio dire non s'è voluta fare, qu ando il bila ncio dello Stato era prospero ed ela– st ico e le condiz ioni dcli' economia na1.io– n,1le erano prome u ent i. Come mai si vor- rebb e for credere eh~ sia possibile trattarne sul serio ora, fra tante difficolt:1 ed esigenze? l:.~ 11 .riforma tribu tMia " oggi - bisogna gridarlo sui tC'tti e tener si bene in gu:irdia contro l' ingarino - altro non è che un a p8rola, con cui, npprofitt:1.ndo della incnm– petcnz .: di molti uomini politic i e della in– genu id dei part ili democra tici, si cerc;i di far ra ssare senza grand i ostacoli un nuovo carrozzone di tas se dirette e sopratutto indirette, le quali non solo non corregge– ranno, ma esas pereranno tutte le spi.!requn– zioni del pas sato, olrr e a sonrarr c nuovi marg ini al progresso econom ico del p:iese. E contro qua lunqu e nuova t assa, anche se maschera ta col" comodo pseudonimo di « riforma tr ibut aria » e di " imp osta global e progre ssiva sul reddit o" , dovrebbe ro i par– ti ti demo crat ici - se fossero democr ;.1tici.... sul scrio - suscitar e e orga nizzare i senti– menti an tifiscali riel paese . « Non intendiamo pagare più di quant o abbiamo paga to finora e le spese dello Stato devono essere proporzi ona te alle possibilit à economiche del paese, non :all'appetito dei loro ap'palta tori i, dovreb b' essere il gri– do dei pa rtiti de mocratic i, se i dep u1:n i e i giorna listi della demo crazia non si fos– sero assun to da dieci ann i l' ufficio di ru – bare il mest iere anche in que sto campo ai part iti c0nserv:1tori. F. fratta nt o bisognerebbe esigere immedi~– tament e : 1°) ab olii ionc dei d:1zi doga nali, o per lo men o di que lli fra essi (zucchero, ferro, grano), che rappresi.!nta no lo scand alo m:i.g– giore : daz i, che sono un tri buto fcud.1lc in– diretto paga to :1 privat i : il più ingiu sto di tl1tti i tr ihnt i, il più nocivo all'economia dei produttori e dei con sum ator i, e il meno proficuo per lo Stato; 2°) freno alle spese milit :1ri, come con– seg uenza di una politica estera lon tana da og ni velle ità di nuove avve nt ure; 3°) contr ollo rigido sulle so~se dello Srato, con la lotta contro i p:1r;1;sitism i de– gli appalt i e ci<'lla buro craz ia, e co n I:,, ri– cbiest.1 costante e assidua di risparm iare nelle spes.e di necessit:\ non essc nzi:1le. Più c:he ch iedere detcrm in:1re riforme, in– som m::a, !..,isogncrcbbe esigere un nu ovo in– dirizzo nella poli1ic:l genera le del paese. Dopo che mediante questo nuovo indi rizzo si fossero riparate le falle del bilancio e I' economia del paese avesst: avuto il tempo di ristorarsi, solo allora i partiti della demo– craz ia potrebbero accingersi ~criame nt e alla prog ressiva riform ~1 dei tr ibut i. E anch~ per ques ta non c' è bisogno di grand i « paro le ». Bastereb be concentrar<' gli sforzi u qu el programma minimo, cioè: ve– rame m e possibile e veram ~nte .. . rivoluzio – ·na rio che il De Viii De ~farco riassume in due c;p is:lldi fonda menrn li : a) elevare il n:inimo redrlito esente d' im posta, e poi este ndere l' esenzione d:1i redditi <lei lavoro a qu elli rn pita listici e fondi:1ri ; b) estende re la esenzione dalle imp oste di cons um o alle merci che en1 ran o nel te– nor di vita se mpre cresce nt e delle d :1ssi po– polari. Questa è, a nostr o avvi'io , oggi l' un ica pol itica tribu tar ia seria e - se I' on. Ales– sio perm ett e - rndi{(l/t , che possa cs'icre assuma dalla democrazia. li resto è c:,lco lo rarh1nentare e polver e negli occhi . G, Donati.

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