L'Unità - anno III - n.4 - 23 gennaio 1914

l , problemi della vita italiana. ... 1059. Sig. Aldo Andreoli Belle Arti, 8 • Si pubblica il Ventr dl in Firenze - Dirett ore GAETANO SALVEMINI -- Direzione e Ammin istrazion e : Lungarno Vespucci 12' - Abbonamento annuo ordinar io Lire 5 per il Reeno e per i paai italiani dell'Austri a e della Sviz:z:cra ; per l' estero Lire 7,50 - Abbonamen to sostenitor e Lire 20 annue - Un numero Cente simi iO - Conto corrcnt,. con la R()Sta. Anno III - N. 4 - 23 Genna io 1914. SOMMAR IO ': Il bl0<:cod; 1.,1 e Il bl0<eo di domani, L'UN, ~ - - Il lrnc<o del!, lolla conl,o H latllondo, G. BRucco u• ~ - Come si l,nda n~ ;n lngbHlem le spese mHllari, G. SuRRA. - Nuove discussioni tri- . poline, , . ì\L\RASE Ll.l - Le riveluion i di due cataloghi, ,f '- l'AD R'°' 01 FA m GLIA . - L'Un ion:\ Cooperatlva di con sumo di Firenze e l'anti protezionismo. \ Frammenti di vita italiaoa. Il blocco di ieri parie ad, un ragiom,-voJe C serio a,1ticleriu,lismo ." (lisatle11zio11e del pubblico per fa re comJia meutc cld111que, al pi ù pr esto, cerchi di imba,·ccu·e an zi abbiamo cercato di dimostrar e cl,e sul ler- i loro (I/fa ri. 11el suo equ ipaggio ,m che noi, è nalllralc. lYl a noi e il blocco di domani. L' • Idea democratica • si rttlll'gra 11e/l" o.,;;,. servare che auche noi siamo bloccardi. Non abbiamo. iufalii, affermato a11che noi cl,e ·il • magnifico -isolame11fo • del Pllrlito So – cialista Ufficiale non può essere etern~? No n abbiamo noi spieg(l/o che il gio m o, in cui rn di ,rn p rogramm a concreto d' az1011e imm ediata altri Crrtppi politici si lrovfl.ssero d' accordo ri– solutamente col Pllrt ito Socia lis ta Ufficiale, 1m' al/umu, fra . i deUi Grup pi e il dello Par – tilo diventerebbe per tuUi ima logica e inelutta– bile 11ecessiM ? • Chi sia sosle11itore del pri ncipio della so/1- • tforiet,i demOC,ratica --- esclama !rionf,tle I'• l d8" « democratica 11 - non chiede di -pil ì ; il come « e il quando divengo110 m0tlalit,ì accessorie ~- E per spieg are meglio la propria iml•jfe renu , verso il come e il q uando. riproduce quelle. che noi ritc11itw 10 essere le linee fondam emali del programma del fut uro blocco ven,m ente 11/ile al paese; e s11bilo aggiun ge : • Sara 11110 vem - • mente queste le lin !!e prog rammat iche della • nuova tw spicu fa i11tesa democratica ? O sa- • rmrno pi,ì o 111c110 divers e? Ciò poco importa ; e e la realtà è migliore artefi ce di. programmi , concreti elle 11011 la pi 1ì sapie11te teoria •. Ora è prec isamente ili questa imlifferuua per il come e il quand o /' intesti s, poss a e si. debba fare, clie esiste fm le opi11io11i del/' • Idea democrat ic<i • e le 11ostre /' abisso. I.' « Idea democrat ica •. i11falli, è sorta, se 110,i c· i11gmwiamo, per pro muovere ad og11i cl"J– tlo ed al pi ,ì presto possibile ,m uu ovo blOC,:;o a11tic/ericale, i11 110111e di mm per,mm eute • so– lidarietà dcmOC,ratica 11, e iu visiti della, pcr111a- 11e11le 11ecessitti di 11 1trnliclerical,smo. 11ct quale polrebbero trovarsi a loro agio an che :wcc/Jcrirri e siderurgici e ap paltt1lori del pala zzo di gi 11- stizia r fabbric am i di corazzate e di. ca1111oui, 11,lli i,1 dolce am icizw coi pi, ì esaltati socialisti rivo/11zio11ari, senz'altra preoccupazione e senz'al– tro obiettivo che quello di co,iquistare il dfrorzio o per /Q 111!110 In prrrede11za del matr imonio cililc! Il el,e è q11a11l0 llire che pr ,· l' • Idea rlemo– cratic<, 11 li come e ,l quand o del b/OC,conon so110 111t 11tea/fallo • modali tà accessorie -. di wi debbt, essere artefice la • sapient e ,-ealttì •. Il co~1e è /' a11t1c/er,cal, smo : e il quando è sem– pre o nlme110 il p11ì presto possi bile. Il blouo detr • Id ea democratica,, 1nso11mu1, 11011 è cl,e la ripr esa del vuc luo blocco degli am u sccrs,, cl,e per forlll11a d' l tc11/a e per merito dei Soc/ 11- list, ufficwli è fi11ifo e bisogna clic su, fi111toper sempre. Il blocco, che ,ioi 11wochiamo, è ben dlVcrso. Dovrebb' essere u11 blocco - ripeltam o/o a11- cort1 1111a t·olta ! - 11et quale, esemPi&rasia. lii vista dr/la prossi ma rù1novazio11e del regime do– ga 11ale, 11011dot•rebb' esserci posto a ness,m patio per 11ess,m siderurgico o zucder1ero. dovesse essere a11che ,t p11ì sperticato a11ticlerica/e di questo mo11do. Dovrebbe. esse re "" b/OC,co, ,w z1, el1e dot•rebbe costrmgere molli. t111liclericali d1 11ostra t'Ctclua co11osce11zaa n ::elars1 comp ile, dei clericali 11ell'"Jfama111e11l0del popolo ,,,,_ /ia110, e d01.-rebbemellae ,J popolo «miro I s11ol reno della scuola /a lolla. conlro il clericalis mo è oggi assai p itì urge11!e, e sarebbe 011.ti. più sin– cera, che non sia il voler rendere atl11a/e per forza . la quesJione del divorzio o il go11fiar e la. bagattella. della precedenza del matr imonio civile . .i\'la /' azion e a11ticlerica/e dev ' essere mio solo f ra gli elementi del progranmu, della. 1movtt azio11e democratica, e nemmeno deve pretendere di esse,e J' elemento pr edomina 11te. E 1/ blocco dovrebbe costitui rsi non al pii ì p resto possibile. al primo angolo di strada , f ra. i primi venut i; ma dovreb'l)e na scere solamente fra quei gruppi politici, i qual i accettassero come pro– gram ma d·azione imm ediata i11pri ma linea la lol– la co11tro ,:J protezio,1ismo. E non può ·nascere su– bilo, pe,-chè la coscie,iza a11tip rotezio 11ist,, è app em, al suo pri mo crepuscolo iii Italia . E per acce/e• rarn e la forma zione bisog11aprecisa mente liqui– dare le ultim e reliq11ie e le uiti'.me nostal gie del veccliio blocco ,mlic/ ericale; bisogna che ciasc,1110 /llccia , i11/r,msige11za per le prop rie idee su /utla /ti li11ea : bisogna. determinare il maggio r ·1m - 111ero po.çsibile di crisi di ep 11razio11e e di chia– rificazio 11e in t11lfi i partili, i11 modo elle a suo tempo si 1111isca110 quei soli e/eme11tiche è bene che sie110 ·1111iti, e se ne vadano per altre (lie quelli che devono all(/t1re per altre vie. E q11w1to a q11ella rea ltà. cl,e deve essere la f sapie 11te artefice del programma bloccardo, è J beue 110n rlimu ,ticare che /a. realtà 11011 è I qualcosa che scell(/a dal cielo .m di 11oi, come lo Spirito di Dio scese sugli Apo stoli nella Pen– tecoste. La realtà sia mo noi, e so110 i 11ostri avversari, e sono coloro che ci si offro110 come ami ci: ciascrw o con /a, volonl(ì di fa r p,-evalere 1111delerminalo gruppo di idee ri detrim ento di a/Ire, o h,. combi11azio11e con altre. E lutti sappiamo ., e meglio di noi lo sa l' • Id ea df'mo– cratica •. i11 quant i diversi modi la realt à fun– ziona 11el s11ggerire 11i pa rtiti i programm i. M olte volle la realtà 11oii è cl,e /' accordo di a/– cim i giorua/i per far apparir e al paese urgenlr quel che '11011 è urge11te, e f argli dt111e11licare o 11011 vedere quel che è 11rgcnte dm •vero. .\l olle volle la realtà è 1orn comm edia. elle v1e11e rllp– pr ese11tata ucl/a Camera dai poh ticanll di foUi i partiti. i q11alt f aun o le viste di provocarsi a battaglia e di accap igliarsi d1spcrata111c11te per q11estio11i.di c11if ra loro drr1do110 Jt, i1w- 11it,i. 111e11tre sanno beni ssimo di awlare ,rac – cordo li 1 011toccare certe a/Ire q11estio11i, cl,e di– viderebbero t·er,m1cute i partiti, ma. che i poli – ticanti lum110 i11teresse a lasciare impr egiudicate, E iu questo momento il diversivo ant,clericale, che /' • Idea democrati ca • si sforza iii l11tti i m0tli di /a ii~iare in /ta i,a ccme base di 11111110!'0 blocco - e se la campagn a dell ' • Idea democra • tica • riesce a s11ggest,011(1re i partiti. sarà que– sta la realtà, che avrà elaborato 1/ progmmma I - il di versivo a11tic/erica/e, dicevamo . è app1111to la commedrn. di cui i pol1tica11ti di tutti i par – /1// lw11bisog110per confo ndere le ,dee t le lw gue. Prova 11t sUl /'att eggwm e11l0dei elenc ali nella q11csl1011c della precedenza del 11wlt'imo1110c1v1lt!. Ciò posto, che cosll. ci può essere mai di co– "'1,1r1cfra il blocco di ' domani a11gr,rato da ,1oi·. e il blocco di ieri. Yù11pia11todall' • I dea demo– cratica ~ ;> E qual e valore p uò avere per la lesi delr e Idea democratica ~ la idcti uostra, se 11011 quella di'. 1111tiassol uta e i11co11ciliabile co11tm– ditio 11c? Che /' e Idea democratiCli •. nel suo ardente desiderio di meller su mt blocco purchessia, coii Il trucco della lotta Come in questo giorna le è srn to, dimo– stra to (Unità, n. 2 e 3), il pro blema del bti– fondo è talmente complesso, per chi vog lia vera mente att endere alla sua soluzi one e richiede ta le do vizia di mezzi fin:mz iari i da giust ifica re la diffidenza co n cui da lle perso ne co mpe tent i ed int eressa te sono state acco lte le dichi arazion i del P resident e del Consiglio sulla promessa legislnzione per lo spezzn ment o. Quando I' on. Giolitt i :iccennò a 1:1le inaspett at:1 prome ssa , non mancò qualc he depu tato sicili:ino ad interromp erlo ncce n– nan do ali' imp oss ibilità quasi di questo spezw ment o materiale; mn I' on . Giolitt i - a cui ce n o il collega on. Nitt i non :wr:\ man ca w di d~re un ' infarina tur a dei pro• \:,lemi sicilian i - :1ll' int er ruzione rispose che :111:1 Solu7.ione del pro blema si sarebbe :1 r– riv:n i a mez.7.0 della colonizzaz.ione interna e delle :1Aìtta nze colletti ve . Erano parole. :1nco ra p:Hole su pa role, con cui I' on . Gio• Htt i giuocava la sua far sa demagogi ca di ( roJHe alb Sicilia : gi:1cchè tutto si ridu ce a forsa , fino a qu:1ndo non si dica co11crr.tt1- ne111t.' rou quali ·nie-..zi fi 11a11ziarii si vuole arriva re ::ilio scopo . Orm ai di leggi ce ne c:ono t roppe , tant e che non si possono per – ìno eseg uire. È dei 111ez7,i fìnanz.iarii pront i e non soltanto sulla carrn ) che I' on. Gio– litt i deve ora parbre alla Sicilia e al Mcz7.0· giorno, se vuol esser cred uto da que lle po– polaz ion i da tropp o te mpo tu rlupina te. Gli è perciò che è stata appre sa con do– lore la dichiaraz.ione con cui I' on. Pan ta– no ( 1) faci lmente si con tentava dell'.1cce nno somm ario alla colonizznz.ionc inte rn a (for se perchè solleticato nel suo orgoglio di propo – nente qu el disegno di legge che b sciò in– soluto al Ministero di Agr icoltura) j mentr e piacque, perchè rispondent e a rcald, la di– chiar az ione di voto falta imm cd ia rnmentc dopo dall'o n Colaj anni, con cui que sti gi u– stamente affe rma va di non poter credere alb sinceri d dei proposi ti dc li' on. Gioiirt i, giacc hè solo per esegu ire una minima par te de lla coloniz.1.azionc int ern a (le abitaz. ioni ru rali) occo rrerebbe qua ci mezzo miliard o : ed a que sti chiari di luna non si vede dove possa tro va rsi fac ilment e mezzo miliard0 per meu erlo a dispos izione del pr oblema del latifondo . speri amo che la nostra, co11sorrllti, alla sua vollu . trover,ì 1ut!urn/t, alt-e ,ioi ci rifi1cli,11110 -ffl· nct:e tare il sub ùivilo , e 11011si adou/erà tropp o del 11ostro rifiuto. La barca. su cui noi ameremmo salire, sti– reb'•e ,m· a/Ira . E 11011 è (l;1;,.,ra arr ivata. E fin ~M no ii sia arrivai(,, ·int 11diamo Yim1w cte sulla s/,ia!:,gùi. L. UN ITÀ. contro il latifondo. alcun modo dubit:ire, ecco il rad icale mi– nist ro Sacchi a tog liere qu:l lsias i dubbio, mediant e I' inte rvista di alcuni giorni fa pubb lica ta dal li'/ essnggero a propo sito dell:1 disocc upaz.ione e de i nu ovi m ilioni st.1nziat i per rep rime rla . Un Ministr o che si rispetta , parla ndo di lavo ri pu bblici, pur dove ndo provv ede re alla disoccup:iz.io ne del Nord di 1 tali:1, non può diment icare che i l:lvor i pubblici non devo no :lve re soltanto lo scopo d i ovvia re all:l disoc– cup:izionc ma an che di provv edere a quel - 1':ltlm ento di t:raRìci che ha per risultato un sicur o :iumen to di ricchez za, ed :i bi– sog ni di civilt:ì urgen 1i cd impr escindib ili. Ora !'o n. S;1cchi, mentre ha sciorinato una quanti tà di cifre e di lavor i di pr ossima esccuz.ione per molt e regioni d' I tali.i, per b Sicilin ha t aciut o com plct:t men te, come se quelb regione si trov:1sse in uno s1:1to di civilt :ì così :1va nza 1:1, da non :iver più bisogno d i l:ivor i pubb lici, ma di progc ui di ben più :1\t:1 cc ncczione . Per non esse r d:1 meno del suo P rc~idc nt c, egli h:1 volut o. invece, :iccc nnare :illa soluz.ione del pro– blema del latifondo, mediante un:1 sua ri– cett a speciale : la bonifica idrau lic:1. 11 l. t1 bonifii·a ùlrn11lict1 - egli h.1 t:csru :ilmen te detto - può l'S Str t' una dr/l e vir co n li• qun li si pot rtÌ cntran nel mo re del lntijo ndo 1' spr z– :.11rlo 1' rn ulr re po ssi bili larghi 1•sptrim,• 111i di nj/i.ttanu, colletti vr, nrl ltm.po sfrsso th" si potrà ,us icura rr t1gli rm ignwti chr ritor - 11110 in pn tria q11rll t1 :o /In di trrr a e/){' ; loro contesa da nvide sprrnla zioui n. Le fra si non m:111c:1110 di risonan zJ ; 111:1 d' nh rn pa rt e non si può negare che, med iante le bon ifiche id ra uliche, si possono risan are parecch i lat ifond i e rendere! possibile un a lor o maggiore e migliore pro duzione . Però, l' on . Sacch i, quando vuo l r:igio– narc de l problemi'\ del latifondo, ha :m– chc il dovere di sa pere che la sua rice tta non si può :-id:1uare alb gen eralit à dei lati– fondi, e quindi bu ona part e de lla su.1 pro– '-a - e specia lmente quella che rig uar d,1 la wlla dtgli emigrnnti - non è che dcll:1 re torica de magog ica . Il problema de l lat ifondo è poliedr ico, per – chè ogn i 1:n ifondo, si può dire, ha un a qui – stione speciale da risolvere; nè è fac ile, de l resto, che nel l:n ifondo stesso l' emi– gran te rimpatriat o possa trovare la znllt1, di cui cos ì facilmen t e sì ch i:tcchicra, per va rie ragion i che sono state mill e volt e sp ie– ga t e e che non è il momento di csamin:-irc. BOLOGNA affamal oY/, se,ua far e ,iess1ma d1Sli,i zione fra cler1calt r a,illc/ ericall. Co11 qi,esto 11011 dteiamo che 11 programma del blocco d1 domam dotrebbe ridur si al srm• ph u a11t1prole:;io,,1smo. P11ì t•olte uoi abbiamo lrattalo degt, altri e/emeuti d, quu lo progra mma. X è n sw mo r1fi11tatr ,h /l ire III esso lt1 drb1J,, Questi signori t·otaro110 le fid uca, nel ,\I mi• stero dopo cl,e l' 011. G1ohtt1 ebbe promessa la prese11ta.zio11ed, qutlla legge. ,\l a dopo at'er vo– tata la fiducia, si sono messi ad inscen are 1m'a. g1tt1z1011e « ,iaz,o,ia/e • co,1tro la ltgge. Alla quale ag1ta41ont • 11azwm ,le • clericale rl.spomler à ,m'a/. Ira ag1ta.z1011e ""zio11a/e • a,1/ic/eYlcale. E le due ag1taz1011i 11011lmped1 ra,w o fralta11to a, truslaiol, a11ticlericali e c/er,cah d, co11t111uare a far parlt, rns1eme dà consigli di ammrni stra– uo ue d, mollt d, quelle società zucchene re, si– demrgiche e ba,icar,e, che han bisogno tiri/a ~la, ripe to, tulto era un a farsa demago. gica per ce rcare di attra rre nelP orb ita gio – litti ana la Sicilia , che ogni giorno pilÌ si mostra ost ile a qu esta or mai insopport abile dittatur<!. E se mai di qu esta farsa si potesse in (1) ); ~ dolore n~ merav iglia, amico brucco – len I È un bel po' di tempo che Edoardo Pan• rnno (; diven uto l' Hassurna Pascià del )l ezzo• giorno d'Itali a in genere e della Sicilia in L' on . Sacchi ha il dovere di sapere chC' ) i lali d'indole pili gener:i le del pr ob lcn1t1 - per :1ccennar e solt ::uno a que lli di pen– denti dal l\•linistero dei T.avo ri Pubbl ici - so no qu elli relaLivi alb viab ilità, a\1:-i sistc-. m azione dei torre nti . cd a.ll: 1 politi c:1 por tu arrn. ispecie . (.V. cl. 0 .). bl1oteca Gino Bianco

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