L'Unità - anno II - n.42 - 17 ottobre 1913

/J r , problemi della v ita italiana. Si pubbli ca il Ventr dl in Firc~ e - Dirett ore GAETANO SAL VEMI NI - - Direzione e Amministraz ione I Lun g,arno Vespucci 12' - Abb oname nto annuo ordina rio Lire 5 per il Reg no , per i pae si itali ani dell'A ustria e della Svizzera ; per l' estero Lire 7,50 - Abbonamento sostenito re Lire 20 annu e Un numero Cente simi tO - Conto corre nte con la posta. Anno Il - N. 42 - 17 Ottobre 1913. SO~U.IAR IO : Il gran bivio, G. S,u.n:MJN I. - I clui call e I.i scuola media. G . SAt..\'E.~IISI, - Un.i difeu del prole: l~nJsmo, G. IXZZATTO . - D.1,Gh.tdanu:s al Gebtl , L' UNIT, \. - SuHragio allargal\l e procedur.i elettorale, /, d'" · - Frammenti dell,1 vita Italiana, G. SAl.\'F.M IN I. IL GRAN BIVIO I.a C<,zzettt1del Popolo cli Torino lrn inv i– talo molt i uomin i poli tici di tu tt i i par ti ti a rispondere alla seguente domanda : • Qua le dovrà essere la grande riforma poli- • tica o economica o amm ini,;trntiva o sociale. • che più urç crà di afTrontarc e di risolvere • nella XX I\ legislatura ? • str~ 1 ~;t~:~- o;e ~~r~~:r.,~~c 1~ 1 ;;{~':i:';~u;;5 1 s;~ 0 ; )lolktla, 11 0110~ 191J, On. Signore, /.(I pt-assiuw lr1:islt1114ra,pritn(I di affro11tarr q11r,l111u1ueriforma, dt1•e decidere quale ùu /1- riuo tli poli tica eslut 1, e quimli militar e, e qu nuli fi11m1z/ariC1,e q111ml1i,iler,ia, i,ilnulr se– J:lllrr. Sr ollrr " liq11idare co11la mllgglore pr11de11:w rd rconomia possibile i ris1,llati rie/I' imp resa libi cll r tutelar e g/' interess i italitrni iu A Jba– Jl i(I - politica la qua le può essere comlottft co11 oppo rltmi accordi e cont ro accordi 11e/la T ri– plir.r tlllumza e eo11 la Triplice I ntesa. e alla qulll e uou oceorrt ,,,, rccessillo sforzo di spese milit ari - se ollrr qurslCI politie t1, rip tto , di liqui dazione e di dif rsa, la f11114rt1C,m, em vorrà propo rsi 1111 programma imperialista d1 ,w ove conquis te nel/' Egeo e di espansioni i11 Asi<, e clii s<• su q1mle allrfl pari e del mo11do. 11enemlo " co11lra.slo co11q1wsi tutte lr altre potenze, maggiori e mi11ori del/' E 11ropt1 è evidente che /' l 1<1li11 dovrti raccogliur tulle le sue fo rze fim m ziarit: per sosle,ie re cou i 11ecesst1rii cuormi aumru ti di spese m1l1/arl, I<, s,w pol1lica eslem ti, rsptm.sio 11e e di provocazio ne. In questo ca.so /mrlar e ti• riforme serie dei no– stri ortli name uli i,1trrn i sarrbbr stolla il/11sio11e o grossoltm tl 111islificazio 11r. Concenlmle tulle le dlltrgir fimm ziarit· del/li 11m:io11l' ,ie//' attm 1:io11e dl'i prog mm ma impr – rialislt1, ,io11 rimllrrt ì rlu- q,wlclu milion cino tlm m o tla tlistribuir r II prz:i l' 11 bocconi a qual• dir coopr ralivtt o a quttldt grup po di impie– gt1li pii , t11rbo/e11II dr,':/, allri . Se, i,wrcr. lt, ,w oM Ct1111Ulls, re11dertì conio dr/la 11russ 1tti di /orla fim t11 ro,i le a111 1 e11t11re meg,,Jomm11 e d, assic u– rarci ,,,, lungo pui otlo di disc1plmalo rarcoglt- 111r 1l0 r di rrsta11rt1t"1011e i,1trr11aper uscirr s1•11u 1 la 1U)sfra rouim, rco11om ica dall r, impr esa libica , p,r fro11/eggitirr con ra11la ttm·rgù, ,I pericolo a1,s/rit1co " ' Albaiun - solo allora. pote11do 1/ progresso rrouomico ,lrl Jxusr /arr spera re rn ,m cosliwle migl1ora11lt'11l0tiri/e comh :io 1111del b1hrncio, solo allora s, potrtì parlarr d, J'/formt serie. Drllt quali le p, IÌ 11rge11t1 so"o: Ili rifo rma doga,wlr III srnso <rntipr olez10- 11ist11 : la rifo rma tiri tri buti locai, coordh1at11 .0 11 11 ,ia ,w ol'fl imposta d1 Staio sul rrdd,to. 11 eui frutto dorrebbe. sen •tre esclusivamen te a/h, ri– /ormll dei tr1b11ti locali; lt, riforma scol11-stict1 ; lr pe.11sioni al/ti nul11 n1a d1 tutti I ltwort1- lon col sist ema i11glrse. Purtroppo. però, ,o temo cht la n11ol'fl Ca– mrra 110" premltrtì risolut1m1r11tr 11r la t•ia dt'I– J' impe rial ism o ,iè q,ulla dt llr rifo rme wtcr11c drmot1'al1cht. Tem o '11r tssa 1,oglia tiare 1m colpo al ri'rcliio r ,mo alla bottr ; essere nrllo st,ss o tempo imptria hsla r drmoc-ratiet, ; agg,a– v11re ,I fX•tst con lr sprsc ti, 1m ,m~1'iali smo pa rolaio e ,·e.torico r co,i quelle ti, ,ma dcmocrll– zù, bastarda e rorruttrice. ·e così sarti. t11'f'emo 1r,11i I tfa11,ii dtll' ww t dell' ,,ltr 1 politi ca su1ltl a"crc ,uss 1111 t•anta ggio 11è del/' ,ow ,iè. del/' a/Ira. E s11ran110 compr omrss, eh, Sll prr quant o tr,,,po il re.1lc progresso ,,, . lt 1'IO , lt1 reale Jor:11rl ll'rn1 tiri ,ioslro p,u:sr. C . SAI \'E MISI I clericali e la Il programm a massimo dei clericali. No n :i.ppen:1 si cos titu ì il nuovo Stato na– zionale e liberalé ita li:mo, i cleric:ili - che fino al giorno pr ima :1vev:1no ncgn to nei vec– chi St:1ti da es'si do mina li il dirit10 di esi– stere :id ogni scuo b non sogge 1 t:1 :11la po– tcst:ì ccde si.;stic:1 - - innll>er~1rono ad u a t ratto I:, b:1ndier:1 de lla u libertà d' inse– gna mento • contro ogni in izi:ui v:i. scob st ica di quel Governo , in cui ora mai non pote• vano vede re che un nem ico. Lo St :i.to - affermavano essi - non ha nessu na compete nza in fatto di istm1.ione e cli educa zione . Ogn i legge sull' insegna– ment o è contr arin al diritt o n:u uralc delle famiglie di edu care i loro figli come meglio credo no. L' inseg nnme nto deve potere es– sere ese rci tato d:t chiun que goda de i diri t ti civ ili, senz a bisogno di :tbili tazioni o di :1u– torizz:1zioni preve ntive da pa rt e dello Stato . Le scuo le, indipenden ti da ogn i controllo di funzion:iri stata li, devono essere ammini– st r:uc e sorvegli:it c da un Ufficio tecnico centr :tle, clc1to dagl' inscg n:rnti delle scuole 1< esis ten ti " e indipen dente Jr1i pot eri po litici. Uni ca funzio ne b sciata :illo Stato, qu ella di ... pagare : cioè di sussidiare qua l– sias i scuola in proporzione dir et ta del nu– mero deg li alunn i, cioè delb fiducia che mo– stran o verso la scuola i genitor i inviandov i i figli, e in pr oporz ione dei result ati di edu– c:11.ione e d' istru zione, che se ne ricav :i.no , e che devo no essere accert :1ti d:i.11' Ufficio centrn lc ele tti vo di cui sopra (R1~ZZAIU , Il problema uo lastico 11t'II' or11 prtunll', p:t– gine 112, 123-4). li sistema è teori cament e perfetto clal punto di vista ... libcr:1le: e più volte è stato invoc:110 qualco sa d i simile, in qu esti ult imi ann i. :mche da uom ini milit an ti nei p:i.r– titi dc111ocr:1ti..:i e buon i i..·onosc itori dei bi– sogni del le nosirc scuole. M:1 istit uito in It alia fra il I S6o e il 1870, quel sistem;1 - e per qu esto i clerica li ne er:rno cos i ten eri ! - :i.vrebbc :1ssicurato per sempre :id essi il monopo lio dcli' istru zione <lcllc classi me– die. I.e scuole allora - esistenti n erano, in– fatti, qu:1si t utte eccles i:1stiche : rid ott e ben sì :111:i posizione giuridi c:1 d i se mplici scuo le priv:tte, ma sicure di non incon tr:ire nella inizi:1tiv:1 priv:i.t:1 libera le una concorrenz:i :1pprezzabile. Non che tutte le scuo le clericali, tr:1smcsse al nuovo regime politico da i vecch i St:1ti, fossero buone , e c:1tti ve dove ssero per in– tri nscc:1 nccessit:1. ricscirc tu tte le cvcn• tu :i.li scuole priv:1te libern li : le vecchi e scuole dei preti erano qua si tutte, in fott o di ist ruzione e di educ:1zione, qu:1nto di più miser:1bilc e d i sceller:ito si po tesse imm a– ginare; e il part ito libcr:1le avcv:1 scnz:1 dubbio nelle sue file un insieme di capa cità scientifi che e did :nti che :issai super iore a quell e del clero sccol.1rc e regolare. I.a forza dd le scuol e pri, ·ate cleri cali e la debolez za delle scuole priv:1te liberali era tutta economic:1 : le prime potevano fore asseg namento sulla organizz :l7.ionc della Chie– s:1 catto lic:i, su una parte delle rendite delle pr opriet à eccl esiastiche - per quant o de– cun :u c dalle leggi di secolari zzaz ione e di (1) \' cdi U,11,ì, n.i del 17 gennaio, 31 gen– naio, ~6 fobbra.io, 16 maggio, 13 giugno. 1oteca Gino Bianco . 1 d' (') scuo a me 1a. incameram ento -, sul minore costo del per ~na le insegn:1nte; le secon de :i.vreb– bcr o dovuto n:i.scerc dal nulla, senza prece– denti , senzn un a organiua 1.ione tr:tdi zio– ·n:i.h.- a cui appogg iarsi, senz a nessuna base finanz i:ni :1 rego la re e i::olid:t, con magg iori spese di impiant o e di cscrci1.io. ri: altr:1 pane I' Ufficio cen tr ale delle scuole priv ate , elett o d agr insegnan ti del le scuole 111/ora 1•sisu111i, sa rebbe riescito composto rntt o di clerica li, e avrebbe usata I:, sua in– fluenza illimi tata a intralc iare il sorgere di nuove scuole non cleric:1li e :1d :1ssicurare :1 le sole scuole n istmti i contri buti dello Stato ... :1nticleri cale. Ern, insom ma, di fatt o, il monop olio clc– ric:1le, sott o la forma giuridi ca della liber a concorrenza, salv:110 da l naufragio clclb ri– voh1zionc con l' aiuto dcli:, ideologia e de ll:i. ing~·nuit:\ libcrnle. li programma giacobino. Al progr:im ma clericale della II libert à d' in– segnamen to» si op pon~v:i. e si op pone tut · to ra il progr :i.mma :i.nticlerica le giaco bin o .~ •. :. ,.J:vietv di ogni scuob privat:i e del mo – nopo lio del lo St:i to in fotto di istruz ione - di uno St:1to, ben inteso , di cui gli :i.nti– clerica li si imm:1ginavano di essere sempr e i padro ni. Ma :1 p:trte il fotto che una proibi1.ione ;1~solu ta di ogni scuola pr ivat:i sarebbe :ts8ai diOìcile farla rispett are - che cos:i. è una scuo i:, pr iva t:i ? si può m:ii pro ibire alle fami glie di :1ver e prece tt ori priv:1ti ? si può proibire :t un priv:1to d i raccog liere dicci :ilunni :i. c:1s:1 propria per istruirli ? la stessa scuo la pubb lica può d:1re :1i suoi :1lunn i tu tt :1 I:, colt ura. di cui h:urn o biso – gno? molli alunni de lle scuole pubblic he non dovr:1nno contin uam ente ricorrere alle iniz i:Hive priv:11c per in1egr:1rc l'ope ra della ~cuoi:, pubb lic:1? - ; a parte l':ilt ro fntro che il divie to di ogn i inseg n:i.mento priv:i.to avrebbe obbliga to il Governo :t una spesa enor me per aprire :1un tratt o tutt e le scuole necessarie all' educ:11.ionc dell:1 gioventù - e i bisogni improrogabili del nuovo Stato cr:i no t :i.li e 1:1nti che cr:i um:m:1mcnte im– possibile dcdic:ire :1lb scuoi:, risorse fin:i.n– ziar ie abbast:1nz:1 brgh e ; - :1 p:inc, di– cevo, que s1c imp ossibilit:\ m:ite ri:ili, t'he si opponev:ino :11 monopo lio scob stico st:i t nlc invoc:1to d:1i giacob ini, c' cr:i. sopr :llutt o un:1 evidente impossibilità morah: contro que s1:1 solu1ione del problem:1. Fino alla vigilia i libera li ave vano prote– stato con tro il mon opolio scob stico, di cui godeva in tutti i vecc hi Stati I:, Chies:1 cat– tolica con l' ;ippogg io dei Govern i e aveva no rivend icato, insieme a tutte le :1lt re libertà, di i.tampa , di associaz ione , ccc. , la libcrt.\ d' insegnam ento. Potevano essi, or.1 1 :1 un trjltt0 rinnega re il loro p:t'-Sato e viobre nei clericali il diritt o che essi avev :1no sem– pre rivendi cat o per tutti ? Ceni subitan ei voltafa ccia, a cui in qu esti ultimi decenni ci ha avv euat i in It alia prima la inistra stori c:1 e poi la nostra dcmocrazi:1 di pr in– cisbecco, non eran o di mod a cinquant' ann i or sono. F. Fran cesco Dc Sanctis non cor– reva nessun pericolo di esse re compatito come ingen uo e malp ra tico. allorchè affer– m:1,·.1 fierament e, lui liberale, il diri1to che i cleric:1li :1vev:ino :i godere di tutti i van– t:i.ggi delb libcrt :\, :inchc se :ivcssc ro <.·omc progr:1111111:i il soffocare la libert:\ :1lt ru i colle :irmi di cui erano forni ti dal regime di li– bcrt :ì. « Ad essi - diceva fier:trnente il Dc– San ctis nel 18.p , sint etizzando tutt:1 l:1 dot– tr ina liberale - la compressione, sia pure ; à noi I:, libert à. Ad essi l' op pre ssione; :t noi I:, conciliazione. È il loro siste ma, che li ha perduti; è il nostro sisrem:1, che ci f:td vincere. Questa (: b nos tr:1 fede >1 (Cri– tica, 20 gc1111: io 19 13, pag. 59). Dinanzi a questo sistcm:i. cli idee, i sos te– nitori del monopo lio scolastico st:i.1alc an– ticleri c:ile erano dis:umati. Non avev:mo nessun prin cipio di giust izia d:1 sos tituir e :i.I pr incipio della libertà, che era in fondo In b:1sc delle loro ste sse idee . Essi si dibat– tevano in una con tradd izione insana bile fr:t la inv ocaz ione della libe rt ù per tu tt i, e il divieto dcli:, libertà pei cler ic:ili. Nè c1ucsto dissidio è :i.ncora vinto in gr :111p:1rtc d ei nostri p:,n iti democ r:,tici. Nè sad ,,into, finchè non ci s:,rem o convinti che si pu ò essere preti, cioè int olleranti, e per ciò :1111i– dcmoc ratici in diver si modi : alla Pio X e ali:, Na th:i.n, seco ndo il figurino dcli' A si110 e seco ndo il figurino del /l'I 11/0 ; e nella dc~ mocr azia, come non c' è posto per i pret i ner i, così non cc ne dovre bbe c..-ssere nean– che per i rossi. Il sistem:1 del monop olio scobstico s:i.– rebbe alt rettanto stupido e tira nnico, qu :111to il monopo lio governativo de lla stampa. Nè sull:1 srn mp:1 nè sull:1 scuola nessun uom o, che abb i:1 sensi di fierezza e di dignit:\ in– dividuale , potr:\ ma i consent ire allo St:110, qua lu nq ue esso si:1, un diritto di esclusi– vit:\1 che tendereb be a tr:1sfo rm:1rc tut1:1 la n:izione in un:i turb :1 di schi:1vi, int ellct– tu:ilmentc :1sscrvit i al pre potere dei par– titi e delle combri ccole di Gove rno. Tant o v:i.rrcbbc ri1ornare :11 sistema... clericale! Il sistema liberale. J\lcnt re, per alt ro, si rifiut:i.v:ino di sop– primere col monopo lio scob stko ogn i libcrt:\ <l' insegnn mento privato, i libcr:ili che cre:1- rono la nuov:i :unmini stra1.ione nazion ale, si resero conto delb nccessit:\ di imp edire nello stesso tempo che la formula giuriclic:i. della libera concorrenza scol:lstic:1, :1ppli– cat a in un :i.mbiente in cui i più fort i era no i d cric:ili, serv isse solo a mant enere ìl do– min io clcric:1le nella istru1.ione della gio– ventl Ì . Il liberismo :issoluto era in c1ues to cam po peri coloso, e nelle necess ità dell:1 com un e di(cs:1 contr o il pericolo cler ic:1le do veva venire a qualche compr omesso colla t eoria dcli' eserc izio di Stato degli :111ticle– ric:1li gi:1cobin i. K:1cque così il presente sistema scob– stico it:1li:ino : un siste ma ccde tt ico e com– posito, in cui lo Stat o h:i le sue scuo le in– dipenden ti d:i ogn i autor id ecclesi:istic:1, m:1 lascia liber i i pr iv:it i di tenere per con to loro tutt e le scuole , di cui sen tono via via la necessit à, e di da re ad esse I' indirizzo che credono più opportuno. Secondo l:1 legge Casat i, infa tti , che è ri– mast:i finora inta tta per qu esto rigu ardo, 1< è fatt a focolt:ì :1d ogn i citt :,dino, che abb ia l' ed di vent icinq ue :mn i comp iti cd in cui concorrano i requi sit i morali neces sar i, cli aprire al pubb lico uno stab ilimento d'istru– zione second:uia, con o senz a co nvitt o, pur chè sicno osservate le seguent i cond i– dizioni : 1. Che le per sone, cui sar:tnno aflì-

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