L'Unità - anno I - n.52 - 6 dicembre 1912

" . . . . ·._.,._ . . ' .. • . . .,. . . . Si pubblica il Ven•~dl in Firenze - Dirtttott GAETANO SALVE MINI - Direzione e Amministra:ione I Corso Regina Elena, 16- Abbonamento annuo ordinario Lire 5 per il Re11no • per i paesi italiaid . dell'Austria: e della Svi::era; per I' estero Lire 7,5Q .. - Abbonamento sostenitore Lire 20 annue - Un numero Centesimi 10 - Conto corrente con la posta. , ::: Anno } - N. 52 - 6 Dicembre 1912 • . ·soMMARio : A mo1ca ~teca. L'UNITÀ, - L'imperi1ll1mo ·della paura, A. V 1vANTE, g. s. - Be~emerenze zuccheriere, E. GIRETTI-- Stud iamo l'lslé.m, G. CABRIBLI . - I porti della Libia. x. y. ~ Ira~ · dlcall o Il problema doganale. · . . . A MOSCA CIECA La Camera ha volalo, con la solita f,tetorica "lfUIKgi<>t'aH•a~ il credilo ·di JO n1i/io11i per la L{ .. bia J'"i fi;,,,,;. pot,n ' nl Gov,rno perclù li s;enda com, 11ia via g# /orni opport,mo . - E c,r/o sartbb t 8/alo assurdo pr,/tndtr, di jis– ~tV- .fino da ora/tt,gli stanaiamtnli parlicolar1g• gitl~i di un viro i proprio bilancio preveniivo, il . ,ro~ran11t1a ·d; lavoro d; 1111aammi,iislraz,.one ~ a;pena t1asc,n/e, Ma t1on snrtbbe staio niente affollo assurdo ts;gwe dal Governo e/,, dic!,ia– rt1SS1t1n~ buona voi/a i c,-ifen' alm,110genera/i, a tu,' i11lt11th infon,,;_r, la !Hla o;"a: i'rilt1i., che do;o ttn nmui dnlf ini•io c/1/f impresa libic-ado- _ w,bbtro IS$lfl già d~nili nella ,n111/i dei nostri flamini politici. · · · I I Gt)Vtn,o dtt 1 1 cerca~t Ji provocar, ,sS:, la patse così vasto, per ,m tempo troppo lm1go. sotto ,m'am,zJiuistnr,eione miii/art? Og11u_no /ne• eia il suo 1111s/iert. I soldati dtvo110 /art Ili gu erra, t ,um pretendere di amministrare anche ; paesi occupali ai ,ti là dtl periodo in c11i si /,a il ver'? e propn'o sfato di guerra. Ricordiamoci i g11ai cht ci procurò nella Colonia Eritrea i'aH1- tnil~islra•io11emilitare. E indip111de11,'1,n111/e da quest<Jconsiderasio,u, "o" j necessario egiusto, flella #Olla 'l>acifirnla., togliere agr impi,gali d– vii,' e militari i soprassoldi di imrra e comi,,cia,,., ,ma buona voi/a a limilt1rt le spese? la Libitt deve, tlunqu,., rima,urc.•et11;11,,,,.,,,. ~ ) • fflessa dei/a piccola borglusia burocratica~ JI deserto dti co,,trib11111/i italiani? Non sarebbe ora di cominciare 1i o;gaiti11ar1 sislematican11nft w, coYpo di mili#ia colonialt, al qual, ì sptrabile si ascrivano tu/li i nn•io11a• m,_igrnMion, dn· ltq'oralori italiani in Libia., a listi t lui/i. i ficco/i borg/1tsi spostali, di cui so- /uri~ di crandiosi lnvon"jmbblici marori impro. vrnbbonda l'Italia , i" i,,odo clu la gutrra nor, d11ìllvi.,1 m1dia11/1 ,mn più o ttu110for•ala colo- sia co11/i1111<1 fa più a lungo con truppe di ltvn., lii6•a110n1 di Stafn - Uluoripubblici t colom·•- do, colla pelle dei nos/ri co11ladi11i ed optr.!Ji? Mtl~ion,,' c/11 fanbbero nasc,re iu Libi"auna aggio- No,; l necessario isliluire al più presto ,,,, Mi• ~,ra•ion, f!rlijiciosa di poPf>lnziont i1'tmigrata, · nist, ro dtlle .Colon;, - già eh~ c'i oramai .. - - o e,1;JO Sia/o dovrtbbt co11/ù111ar sempre a dar alfmfuori t al d, sopra della lmrocra•irr , ac- ltJNoroanc/11 funndo non e, . ,,,. Joss, più: 11na can/0 al Ministro, 1111 Consi"glio s11perior1. con• _ Sl~onda p,;0u;n-cindi Ravenna - ·; -,·11somma,infi.- sullivo jtr gli affari m11Ss11lmani, formalo ~~~lff,nt, ;,ggiorlJia, stn•n i magnifici van/aggi dei 11ostrimigliori ori,nlalisli, il quale illumini na!Rrdli dtll 4,( rovincia di"Rave11na ,· oppur, dtfJt_ il Governo caso p,r caso , . lo aiuti ad witat( _ ~asdar~clusiwiluppi110 nonnalnunt1,al<wo1Scl"· ert"O(idi ignoran•a ~ di fng,nuità . aPU1l0. 'lfi_-11 · •, ~ '!H,#JIN(l/6.11.~i#IPA- ;'oc,i,,~ :.- ·,:-=ft,, · • ,,,,., - · tJ1njlo. Il SH, /"naioni al 111an/111i1tu11/o dell'ordine di LoSaHna? ' pujblico, allamministra•io,lf ,f!rlla gillsti•ia., a/la . ;Jijft1sio11•d1l/listr11•ion1, , a qu1//1 sol, sP,se i>,r lnori 1t1bblici,cJ,, sir,,o riconosciut, davvero ll#Cusaril , ;rolulliÙt I p,r eui sia ftlidrn/1,nenle ~o fat'1 ass1gna'!'111losu/11 ;,.;•ialivt private, i ctrcando di limita·r, più cM sia f>ossibile il costo di gu,sù oprr, dian/, r impi,go d,lln mnno d'o;,,.,, i,cdig,),a, · o dii soldati o dei condan- ,u,/i? . . Qual, d,v'1s-J1r1 il regimi doganale <klla Libia? la ~Ionia d1u'1ss1r1 inclusa sen•'aJ. I~ ntl rig,,•m~ ~nna/e 1ro!t#ionisla d,lla_ ma~. t!r, pat,-ia? 01,11r, dtv 1 tss1r, cosliluiln in ltrri• Iorio dogtittal, au/onon,o ? E . ;,, questo · caso, .· dlw av1r1 fin sistema di dogaHt esclusitlament, jiscti/;, oppur, dnltsstrt sollopos/<1a ,m· r,gim, di prol1•io111a van/aggio dii proilolli dei/a ma– dri j>alria? E ai pro,lolli ,sporla6i/i dalla Co– l01nf1 guai, lrnlln,,.,,,10 d,ve far e la madr, j>atria ntl discl,i11dtrt ad essi il propn·o ftrrilon·o? . Non sareblH ttrc,ssnr io dividtrt del /11/10 lam ~ 111it1islra•ionemilita r, , civile dilla Tn"j>o/ilanìa · da qu~lla de/la Cirn,nica? - A çl,i conou, ancl,, 1111dioerimt11/1 lo sia/o real, di q11ti jJatsi, non può 110nopj>arir_, chiarissimo, cl,, itt ejf,lli 11oi abbian,o acfllis'llillo ·1a1giù d111 coloni,, assai dissimili p,r co11di•io11iualurali, 111/lam111t, se• ;arai, per disla11•t , j>lr tradieio11i., i11ciascuna d1ll1 qu,,Ji i ntctssaria un' oP,ra diversa dico• k,ni••aaion,, mal conetj>ibi/1co11i,na ,mica ~m– ,ninislra•io111 /oca/1. La costa sirlica t il suo r,-. lro/,rra separano, p;;, cht unire, ; due ;aesi, la cr,i via t1aluralt di com11nica•ione è il mare, e og,n,,,o dn' quali /1a 1111 hinterland f,roprio del lui/o indipmdtn/1 da quello dtll'nllro . E il fissar btne fino da ora questi pri11c,pi, elimi,ttrtbbe o almeno ridurrrhbt di mollo il prricolo di grn11- diost imprtse /1rroviari1 di allacci'nmen/o dtsli– na/1 ad essere tler11am111/tpassivt e che 11011 tar– d,rtbb'!"o ad ,sstf't propug,mte dai soliti specula– /ori di alto..ra11go. Non sarebbe 11ectssario disling,~rrt ;,, ciascuna dt/11 due colonie la ssoua civile.,già co11quislala , almtno r,lalivameu/e pacificala, dn(la zona mi . li/are, dts li11att1 od m·tm.eart gr adalamrnle per clu· sa qHcrnli mmi ? i: prudn, tt e utile tenere tii, Non i t11c,ssarioorga11i111ar, a) più presto., sia a Napoli, dove ci l già un lsli/11/0oritntal, quasi · d.1/ l#tllo improdullivo, sia ailrove, conc,11tra11do ~ ulili••ando I molli e o/limi i,,s1gna11ti,cl,", sono s}nrJ>aglia/i q1111 , là a 110n co11cl,i11d,r nul/a in /111/ I, univtr silà ilalia11,. una Scuola s_up1rior1 di ling111 , islitu•ioni or;tn/ali., sci,nlijica , pra– tica,·la q11aleswva di vivaio ;,r ; funaionari sup,riori civili , militar; dilla libia, dtlf En "lr1a, del B111adir, , p,r il corpo c0nsolare , diploma• fico d1slinalo ai ;a,si d'Oriente? Non l ,uc,ssario , _a11•i t1rg1ntissimo, affidare a· ,ma • Commissioni di codi/icas iont dell, ltl{gi libiche • "" ufficio analogo a qu«llo cl,, il Go– verno Jranc,se affidò, dopo molli t lm,gl,; errori, nel 1896 1 alla Commis_sio111 di corJificaSiouedtl/1 i1ggi l11nisi111? ~ Qu,s/a Commissioni., di cui /11 relatore il noslru Santi/lana , rncc<,Js1· I, con– su,ludù,i t lt dottrine giuridiche d1/lt varie scuole avtu/i credilo in T,o,isia ,· le ordiltò ,· ne deler• - 111i11ò i principi fon,datn,nlali comuni; pu,: n-,na• ,,,,,do /tdtl1 sempr, a/11 dotlr;,,, dei gi11recon– sulti tn11s11lmanipiù nccrtdilali, eliminò nella rnccoila /111/0 (J"a"lo non rispond111apiù alle nuove condi11io11i "polilic/11dtl /)atse., o ai bisogni della sltssa soci,là tnusulmana, oppure urlava troppo crudamente coi principi del diriito euro– peo,- illustrò og11iarticolo della raccolta con rinvii sisl,rnalici al diril/o roma110t ai codici europei: mise, cioi, le basi di qualu,,que ulteriore elabo– rasio,,, giun "dica. - Un lavoro analogo I, tvi– denltmen/1, ntcessan'o p,r la Libia : t più si ri– tarda ad i11i6iflrlo 1 t n,aggio r, è il ;trico/o di errori jor st irreparabili. Q"tsli ed allri probleH,i analoghi potevano e dovevano essere disc11s~ie dtci'si s11bilo, in qutslo momw/0 1 prima du si creassero laggiù, alla che• lichella, p,r via amminislraliva, delle si/11aEio11i 11110111 , dti din ·11; piri o n11110 illegillitnamenlt acquisiti, di fronte a cui il legislatore potrebbe ;,, ugui/o st11lirsi t,:milalo 111/Jasua libtrlti di dt · cisio11e. ~fa la maggior~nca g iolillia11a!,a trovato co– m odo iughiollire a occhi chiusi /111/0 c~òche ve11i'Va am mannito dal Govtrno e aiutare così il Govtrno a tenere ii patst aU'oscuro dii problemi della Libi;,., jtrcl,è 11111/a è p ·ù utile della oscun'tà per /art della Libia 11nabandita dtgli aifarisli -1degli speculatori. E cosi la barocca conti,mtrà ad andare avanti a lra/Jallo11i, s1m,'na11domilioni alla rin/11s.-1 lungo la via, fi11d1l ,~,, bel ,iorHo il patst ,,on si trovi di fronte a qttalche brulla sorpresa, contro i rt• sponsa6ili d,lla qua /, /11(/i si ,,.,11,,-a11,w • pro/,. stare t a slrepiÌareper ·qutl gi orno, salvo il giorno dopo a ricomin ciare da capo..., I...' UN ITÀ. _L'imperialismo della paura. L' imperialismo che _non c'è. Si · pu_ò parlàre di un imperialismo au• _ ·• · ~1c~: , ;rri~i : mi pare di { 1J i~lo •• imperialista . malura e scop• pia:·.m"· na 1onalismo, inteso nel suo signi– ficato · piò ampio ; ne è, per cosi dire, il ministro degli esteri ; presuppone, dunque, uno Stato omogeneo o almeno capa~e di compri• mere o ·addormentare le eterogeneità storiche od etniche cqn qualche narcotico diffuso e possente .: J>'C es. in Russia, l'ortodossia statale. In Austria, funzionò da ipnosi il stntimento dinastico, finché le nazioni dormivan~ o dor • miccbiavano ed anche finchè il' sociali~mo non c'era, Oggi ,' quel sentimento potrà in,, fiammare un pò di contadiname tirolese, o trentino, o . friulano; o carniolino (assai meno, o punto, boemo o magiaro o serbocroato); Qla ii_oo· fa più presa su quei eeti medi o minori, ~ IY - strale dall'alto, ~rchè le diffoòdaòo ·in basso, le grandi sbornio patriottiche, . nazionaliste e Imperialiste (Tripoli inform i). Jp Austria, e ormai anche in Ungheria, questi ceti sono uhriacabili soltanto con l'al• cool oazio~ale : gli slavi con la Slavia, i le– deschi con la grande Germania, ecc.: impe• rialismi opposli elle, combattendosi entro uo solo Stato, si nt utralizuno, e& vicenda . E~sen· zialinente per questa ragione~ ·l'Austria è, e deve essere, il più pacifico fra i grandi Stati europei, il meno soggeltc:, a cerle fren~,i bel- 1 iehe capaci di devaslare inopinatamenle gli organismi creduti più refrattari. lnfalti, dal 1815 in poi, cioè dagli inizi del movimento . nazion•, non vi è grande Stato europeo che, più dell'Austria, abbia avulo paura della I gue rra e l'abbia fatla di contraggenio o abbia rinunziato a farla an• che quando potenti interessi dinasti ci gliela suggerivano. I.e guerre del 1 848 e I 849 derivano dalla rivoluziono interna . Furono ·1a Franci a, il Piemonte, la Pru e.sia che cost1in– sero, abilme nte, l'Austri~ alle battaglie i11- felici del 1859 e del 1 866. Duranle la guerra di Crimea, l'assolutismo austriac o, per paura · di ,trovarsi a fianco <lei Piemonte, perdette un'occasione stupenda di umil iare la Russia e sostituirsi a lei in Oriente. Anche le pronte rinunzie alle réva11d,e di Solferino e poi di Sa3ow a, si riconnetto110 a questa peculiarità del centralismo absburghese . Non fu soltanto il jamaù di Rouher, · ma pure la ripugn anza dei liberali ledeschi - allora al polere in Austria - ad una politico antiledesca, che fece abortire quella triplice italo-franco -au– striaca, che avrebbe forse evitato o capov olto Sedan. E forse sempre alla sua struttura or– ganica cosl delicata (à q11tlq11, cl1ose malheur · es/ bon) l'Austria deve di non avere registrato - unica fra i grandi S1ati capitalistici - nel suo bilancio dell ' u11rmo quarantennio delle partite passive o quasi , come !'Abissi• nia 1 il Tonchino, l' Africa tedesca ecc. ecc. L' imperialismo balcanico. . Tuttavia, se è convenzionale e falso il pre– senlare (come si fa spesso in llalia ) l'Austria ( intendo sempre per Austria il centralism11 . absburghese) qu~le un uccellaccio mai sazio di preda, non è men vero che un imperi•• lismo auslriaco esisle. E proprio adesso, io quesli giorni burrascosi, abbiamo sciagurata – mente motivo di accorgercene. La politica dell'Austr ia nei Balcani è, di fa!lo, imperialislic:a : è politica d'inter vento, minacciante guerra; vorrebbe dun que, con la· violenza, influire sulla sistemazione delle fac.: cende ahrui. Queslo è imperialismo , se anchè per ironica sorle dissimulato sotto la for• mula nazionale, d'altronde rj~pettabilissima: « L'Albania agli. Albanesi•· Donde viene dunque questo imperialismq austriaco osteggialo e maledetto da _più del14 metà delle nazioni"dell'impero (tutli gli slavi · -:- meno forse i polacchi), non .. sentitQ collettivamente da alcuna nazione, ma solt,ntQ da quale ~ grup~ _tto dl-borgheaie lddesca ·_o è ìmperialislno capitalistico, ·pu~ e semplice, senia ,oprastrutlure idealistiche; sono i capitalisli, che vogliono ·conservare e consolidare i loro mercoti balcanici, la vi~ libera verso Oriente, lo . stereotipo Drang nach O,t;,,, . Senonch~, qui ci imbattiamo in una cu, riosa contrad<lizione. Propr(o del Òran} t1ad, Osltn (salvo risurrezioni ·poco probabil i) 0011 si parla più I L'Austria vi ha rinunziato, s:a~ pidamente ; da un giorno all'altro. Son ba; siate le prime viuorie serbe e bulgare, per• chè non si alfaccia,;e più la pretesa deÌ e corridoio libero » attraverso il San@,ìac– cato. I greci si sono insediati a Salonicco; che polrà restar greca o di~entare inter– balcanica o internazionale, senza che l'Austria se · ne inquieti. La via dell'Oriente ~ chiusa e a Vienna non ~ ne incaricano. Invece, minacciano ferro e fuoco per lo sbocco ser:– bo a occidente, per la 6nestra sull'Adriatico, . Che vuol dire tullo ciò? il forse l' indu– strialismo au,triaco che trascina alla guerra, per paura di perdere, con lo sbocco serbo sul mare, il mercato serbo? Ah, questo in• dustr ialismo austriaco, ancora pupillo, Cene– rentola sacri tjcata alt' avidità protezionistica _ dell' aristocraiia terr iera, non è capace di tanto sforzo I È riescito, a stento, dopo lotte i.,finile, e solto la pressione della fame pub– blica, a fare aprire i confini a poche migliai~ di porci serbi, e a ottenere cosi appena uno straccio di trattatod icommercio, meno sCavore• vole alle sue esporlazioni IImmaginate se il cen · tralismo absburghese, ancora per cosi gran parte dominato dai nobili agrari, rischierebbe ~ una guerra per gli int:ressi di pochi filatori o tessitori di cotone I È poi discutibilissimo se un porto serbo adriatico danneggierebb e oggi davvero le iodu strie austr iache . Vi è anzi chi dice che, data l'imm ensa superiorilà Jella marina mercantile austro•ungarica suIl'Adria– tico in confronto dell'italiana, il pòrlo serbo non sarebbe che una più comoda e più eco• nomica via d'accesso ai prod otti industriali au~tr iaci giungen!i per mare da Triesle o da Fiume o dai vicini porli dalmati.

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