L'Unità - anno I - n.7 - 27 gennaio 1912

problemi della vita italiana. Si pubblica il Sabato in Firenze - Direttore GAETANO SA!..VEMINI - Dir ezione e Amrn'.uistrazione: Borgo Ognissanti, 40 - Abbonamen to annuo ordinar io Lire 5 per il Regno e per i paesi italiani de(('Austria e deHa Sviuera; per (' estero Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire 20 annue - Un numero Centes imi IO - Conto corrente con la posta. Anno I - N. 7 - 27 Gennaio 1912. SOMMARIO: Il problenJa delle alle anze, UnALDO Fo n~rnN ·ri:-.:r. - · Un pericolo pe r l'emigrazione . - E necessaria uua democraz ia? , B. C11.ocf:.- Il primo parassita tripolino . A. DE \ '.-r 1 DK MARCO. - I berberi i:l' It alifl. - I e milites gloriosi •• G. S. - Impr ese agrico le africane e paesane. E. AzL\1ò.sT1. - L'e.ienipi o dei tedeschi, I.' Uxn,\ . - I disc orsi di G. Fortunat o. - Fr11mmeoti di vit a italia na, li 1111ovo g iocallolo d' /lalùr. Il problema . delle . .. alleanze .. Chi rnol rendersi conto del Yalore sto– rico della Triplice non può fermarsi alla cri– tica tradizionale, che ne fa la Democrazia ita– liana, condannandol:t scnz':tltro come un'al– leanza din;1stica e come l'unione arbitraria e violenta di popoli inassociabili 11cc radice, 1.tc vertirn. La Triplice non fu creata di getto fin dall'o rigine quale ha funzionato nella storia; 1na na..:que da un componimento successivo di fattori diversi, i quali, modificando il pri– miti,·o disegno di una semplice :dlc:mza di– fensiva fr:t I.i Germania e I' ltali:t, ..:ostitui– rono per oltre. un ventennio le basi della politic:1 i nternazion:1.lc. E bast:t rendersi conto, si:t pure a larghi tratti, della 11:1.tura di queste forze compo – nenti, per comprendere come la stabilit:\ della situazione europea raggiunta d:tll:t Tr i– plice si sia perduta dopo che queste forze hanno dc,·iato e si sono <li:-.poste in gioco differente. Le origini de!la Triplice. L'alleanza fra la Germania e l' ltali:t non pan ·e 1 nel periodo abbastanza lungo della preparazione, quell'accozzamento occasion;tlc di gente di,·ers:1, che molti dicono oggi. Sotto il rispetto della tradizione storica, se a favore dell'amidzia con l:t Fr:111ciapote– v:tno im·oc:1rsi i remoti r:tpporti di identità stabiliti dalla conquista delle Gallie, pote• vano ,·alcre in f:1,·orc della Germania la comun:111za di molti istituti giuridici e poli– tici, l' intreccio delle due storie nel i\ledio evo, b :11lor:1 pretesa consanguinei tà dei due p:tt.:si succeduta :tlle conquiste b:trbariche ; e la fratellanza neolatina delle due letterature poteva bene esser compcnsat:t dagli splcn– tlidi rapporti di dcri\'azione del pensiero e · dell:t cultura germanica d:11lc magnifiche origini della nostra civilt:\ <ld llinasci– mcnto. M :1 in \'Crit;\, la tradizione e l:1 cultura ebbero poca parte nei negozi dcll':1llc:mz:1 : quest:1 nacque <l:tll:t singol:trc coincidenza degli interessi attuali Jellc due Kazioni, le quali uscite di recente d:11:t gloriosa fatica dell:t loro unificazione, :1,·c,·:1110 identi..:icom – piti di consolidamento interno e di difesa esteriore. Come nel '66 Germa nia e lt:tli:t si cr:1110 tro\'ate insieme contro l'Au~tri.1, cosi dopo il 1870 riconosccy;mo un nemico comun e nd l:1 Fr:rnci:t. Se, per quanto riguard:1l:t Gcrm:mi:1, tale ostilit:\ L· :1bb:1st:rnz.1 spicg:tt:t d.111: recente gucr r:1 del 1870, ben pili ditli..:ile (: rintr:K– ciare le ori~ini del disaccordo fr:111.:0-it:ili:iT'lo. Biso~ncrebbc discendere all'es.:tme di minuti parti~ol.iri che l'occa sione dello scritto non ci consente. [n complesso si può dire che si era formato uno ~t:110di diflìdcnz:1, di gelo~ia, Ji irrit:1zionc rccipro..::1, eh,: :111d:1,·:t prernk·n,lo corpo e min:h.:..:i:iY:t 111.. ·i sistemi Jellc fortific:1zioni, clclk difese m:trittinH.',nel)' in– dirizzo gcner:tlc d1..•gli :trm:imenti. \"enne poi l'o..:..:up:tzionc francese dcli.i Tuni sia, che spinse definitiYamentc I' Itali:t nd gennaio 1S8 3 in br:1ccio :11lcpotenze ..:cntr:di. ~l:t fino dal 1877, quando corsero le prime tr:nt:nin · per l':1lk·:111z.1 it:1!0-gcrm:rnica, i due p:tcsi erano d':1ccordo nel ri.:0110~.:çrc un comune pericolo nella torbida :,,ituazione interna della Francia. E non fu gi:\ il timo re di un:t Fr:tncia rcpubblican:1,min:1..:cios.1 delle due corone , ma proprio· l'opposto: si te– mcv:1 cioè che il ritorno della Monar..:hia, o comunque il perpetuarsi al go,·crno della coalizione rc:1zionari:1, m:mtencsse un indi– rizzo di politic:t estera fr:11Kesc fat,ilmcnte ag:grcssi,·o e av,·enturicro. Per queste r:tgioni l';iccordo ddl' lt:1li:t e della Germania contro la Francia cr:t gi~\ un p:ttto conchiuso anche prim.t della formale stipubzione. Nello stesso tempo però l'Italia non ri– srntÌ\·a minori pericoli dalla vicinanza del– l'Austri:t : in primo luogo, perchè la con– quista del Veneto ave,·a peggiorato. lasci:m– doli senza rip:1ro, i suoi confini orientali ; e pri11dp:1lmentc, pcrchè il conflitto :11lor:1 aperto tra Russia e Turchia focc,·:1 prcs.1• girc che l'Austria si accingesse <l:1 un mo– mento all'altro a un colpo di mano sui Balcani. Pertanto, l'Ita lia chiedeva all'Impero Ger– manico che l':tlle:tnza funzionasse recipro– camente anche di fronte :tll'Au~tria. E Fr:111- ..:cs, o Cri~pi, 1..hi.: fu ii nu~lro negoziatore, faceva ap1>ello per ottener questo fatto alla ,·ecchi:t ri,·alit:\ del 66, agli interessi germa– nici nell' Oriente, e sopr:t tutto :ilb lusinga di un:t futura annessione dei territori tedeschi della monar,hi:1 austro-ungarica alla Confc– dera%ionc germanica. M:t il principe <li llismark aye,·a altro , disegno: non Yolle neanche supporre 1:t possibilit;\ di una rottur:1 fra i tluc imperi tedesdti; la soluzione, che egli consigliò, fa– ,·or\ cd effctth·:1111ente diresse, fu im·cce l':t– micizia austro-itali:tn:t. Anzi la prc,·enne per proprio conto col trattato germ:mico-:tu– striaco del 7 ottobre 1879. I motiYi fondamenta li del disegno di Bi– smark, quali i recenti document i crispini cc li illumin:1110, si riassum ono in queste due proposizion i, essenziali : La Germa11ia 11011bn i11tur.ssi iu Orimte; · La Gtrmnuia mm 1.·uofr iugrnudin:il terri– torio. \"edrcmo come b T riplice cominc i a perdere il suo ,·alon:, quando la politica Jdla Germania cessa di rispondcrc :i queste J ircttiYe. La funzione storka deHa Triplice. L'accordo :tustro-italiano fu ..:crtamentc l:t parte pi,, infelice della T riplice-, se nella ignora nz.t dei testi prc..:isi, noi l:t giudid1iamo dai risuh:tti. Esso, in n·r o, 11011 tentò di de– finire e rimuo,-cre o :tttcnu:trc i conflitti di n:1%Ìo11alit:im111:111cnti nelle tcrn: Ji ..:onfinc; non an ·i,·ò le simp.nic fra i due popoli ; non riusd :1 stabilire neppure le ne.:css:1rie esterne rdazioni di cortesi:1 fra i go,·erni, come dimostr.1 la m: mc.tt: t Yi– sita dcli' Impcr:uore a Ro ma. ~L111te11ne in– ,·ece \'igik e sospettosa l:t rc..:iproc:1ri,·alit:\ milit:m.:. E, infine, quello che J o,·e,·:1 essere il patto fond:11nentalc, espresso o sottint eso Jell':11le:111za, e che ne ,ostitui,·:i in ogni modo 1:1 ragione: il ri5pello alla iutegrilil dei Balrnui, fu potuto ,·iol:trc Jall':\ u~tria, sotto I' im– perio dcli.i Tri pli..:L',con l':tnnessione della Bo~ni:t-Erzc..·go,·ina,nel 1908. : Bisogn~t riconoscere però che la Triplic e r..:")n' fH Hlai troppo sald:t nc:tnchc ,·crso OnCnlc: ed ìn css:1appan·ero talvolta oscil– lanti anche le relazioni !.pc.:ifichc fr:1 la Germania e l'Austri:t, a c1gionc della Rus– sia, spCcic quando ncll' 84 Bism:irk stipulò un tratt:tto di neutralit:\ con questa. E que– ste oscillazioni durarono, fincht.! l:1 Russia non fu tr:ttt;1ddinit i,·amentc all'allcanz:t con la Francia. La Tripli ce, Ì11\"cce,gra\'it6 sempre fot:tl– men:c e si mantenne ben sald:t a. lungo ,·crso occi<lc·mc, di fronte al gioco delle due altre gr:111diforze, che erano in lotta per il dominio mondiale: la Francia e l' Inghi!terra. La Francia, che dalla déb11c/e del 1870 a,·e,·:t portato a s:1lv:1mcnto una forza ine– stimabile - l:t st1:1.M:1ri11:1, e :1,·cy:1 ri– costituito bcn presto b sua fort una capit:t· listica, era nella prima fase della Tripli ce l:t seconda p_otcn1.:1 navale dd mondo ; cd era perciò necessariamente rivale dcl– i' Inghilterra, che ha bisogno per mante– nere il suo impero coloniale Jd dm~1inio incontra stato dei mari. L:1Francia si contrap– ponc,·a aWlnghiltcrra dovunque questa .:1,·eva possedimenti: nelle Indie come nell'Africa. L:1ri,·alit:'t:111glo-fran..:ese cmbra,·a infine :tli– mentarsi d:1 uno sui.rito di inimlci7.i.1 Lradk zion.Ìi1..·, crcdit:llo d:1 sccol:tri guerre. · In questa lotta la Tripli ce non poteva esi– tare a prender p:trtito: tanto più che essa, for– temente ..:ostituit:1 sul contin ente, cr:i assai debole per mare, e più soffri,·a di tal debo– lezza l' Italia, che ne costituiva allora il principale presidio 11:1vale. Prendendo un:t data :tbbastanza recente, il 1893, Yedi:11110, in base alle cifre del 111: - teriale g:1lleggi:1111e, che le forze unite dcl- 1' halia e dcll'Au,tria nel Mediterraneo (tonn. 1.15.3co 1.15.7 10) erano assai inferiori a quelle della Francia (294.050). Sommando :tllc prime le forze navali gcr111:11 iche ( 132 . 920), !.i a,·c,·a un totale ddle forze complc s– si,·e della Tr iplice solo di poco superiore a quelle della Francia. i\la lo stesso anno 1893 segna l:t conclusione definiti,·a dcli' al– lc'lnz.1 fr:111.:0-rnssa : così che, aggiungendo all:1 m:1ri11: francese quella rus,;;a, l:t quale occup:tY:1. :1llor:1il terzo posto ncll:1 gradua– toria 111011lii:1c con tonn. 159.560, si ha un totale di -1-53·5 10, che supera in modo schiac– ci:1ntc l:t Tripli..:e, e si an 1 ici11:1:issai :t!l:1 su-. periore pot1..·n1.:1 britannica. Ebb,•11e /'111ghilterrn delle alla Triplice. ia gnra11:Ja mnrillima cbl' !t faava. di{ello. Dur.111tc la rinnm·:1zionc della T riplice ,lei 1891 corse infatti la vo... c che I' Inghil– terra ,·i :tYessc :idcrito. Ciò, nel senso di un:1 obblig.tzione formale, è d:t esclmlerc ; ma è certo chc un tratt:no l:i legò singo– larmente ali' ltali:t : il che, dato l'uOicio di qucst:1 rn:lla "l'riplicc, vale sostanzialmente lo stesso. Ecco dunque in quale senso, e come la Triplice fu \':1rhitr:1 ddl:t pace in Europ:1. L11 Triplicepn·pomlerJi11 f11ropaJi11chè stelle sollv la 5a/r-ag11ardia dell'armala britauuica, cioJJiuv a quando l' !11gbilterra, lfl pili grande potm:;_11 avale ddla tcrrn, deu,•il mo appog– giv al predominio ll'rr,iJlrtdella Triplice. L:t formula <linamic:1 llcll'L"quilibrioeuro– peo è stata rapprcscnt:1t:1. fino :t - dicci :1t111i or :-,Ono<l:1ll:1esistcn7.aJi un:i poderosa m:tg– gioranz:t (Triplice-Inghilterra), che :1ssi..:u– r:1,·;1 l:t pa..:econtro ogni tcnt:ttiYo isolato, e dalla contrapposizione <li una potente mi– nor :mz:t(alkan%a franco-russ:1),che i1npedi,·.1 la pre\'arkazione dei pili forti. Ora vedremo Jxtrtit:tmcnte come nessuno Ji questi clementi, che siamo :m<lati sceve– rando, più rcsist:t od agisca nella stcss:1 fun– zione. Lo spostamento dei fattori . Il sorgere della Germ:tni:1 a grande poten– za marittima è vcr.unentc un fatto storico, per pili rispetti, mira..:oloso: si:1 perchè il progrL'sso fu raggiunto con un:t rapidità senz:i p:1ri,sia perchè con e:>SO il popolo gl·r– manico ha saputo ..:omb:1111..·rc e vin..:ereuna tradizione e un:t psicologia secolare che pa– rev;mo negargli il dominio m:irittimo. Sc l:t cal1sa economic:1 di tal frnomeno va cer– cata nel gr:tnde sviluppo industriale e nella conquista del primato tecnico, onde le ne– cessit:\ csp:tnsionistichc, non si può negare d'altra parte ..:heesso si:1stato potentemente presidiato e diretto d:1 una tenace, siknzios~1 e prepotente volont;\ di dominazione. La Germania, che nel 1893, come abbia– mo ,·isto, occupava il 6° posto fra le potenze navali, restando immed iatamente dopo l'lt:1- lia, nel 1906 conquist:t definitivamente il sc.:omto; mentre la su:t m:1nn:t mcrc.mtilc, tra~po1t.111Jo~i J:el D:1ltico al ~ffl! Jd ~oni, imprcndcva a b;tttere le vie mondi:tli. « Se l:t Nazione che ha il più grande eser– cito dcli' uni\'Crso - h:t detto reccntcm ènte sir Edward Grcy - st;t per acquist:1re di sorpresa. una pili grande Aott:t, non dc,·e stu– pirsi se gli altri popoli la sorvcgli~1110 ,,. Ed ceco sorgere la ri,·:tlit;\ anglo-germa – nic:i, la quale Jin·nta poi sempre più :1..:ut:t e minacciosa quando la German i;,, i11 couse– gumz..11 dello ruiluppo ua-ualr, incomincia a S\'olgere i suoi vasti disegni coloni:tli con 1111:1 irrequieta politica dì int~rYcnti in tutti i c:tmpi, doYe sono in gioco i grandi intcre~si dellc nazioni : nell'E stremo Orie nte, ncll' Asia Minore, nel Marocco. Ma non è solo il timore e l:t ~elosia dclb potenza naYalcgerm:rnka, che s~sping,c l'impe ro brit.umico a uscire precipito:-..tmentc llal superbo isol:1mento, per ('ntr:m:, ..:onob– blighi pila precisi, nel sistem a delle .11lcanzc europee. Gli è che nel frattempo anche b lotta egemonica fra I' Inghilterra e la Francia si è scdat:t e conchius:1.. a) La Francia i sia/arealmwleviula dal– /' J,,gbi!Jtrra, 5mz..aco111ba11i111eulv, 1t'lla lolla. Essa non è più in gra<lodistr:1pp:1re, in niuna parte, :11l'lnghiltcrr:1, l'imper o 1l1arittimo eco– loniale. Dal sc.:ondo posto delle potenze n:i– ,·ali, che occupa,·a nel I 893, è disces:1 suc– ccssi\'amcnte al terzo e al quarto nel 1906, b sci:rndosi superare ,b ila Germania e d:1gli St:ni Uniti. D'altra parte essa è rimasta enor– memente :tddictro, ncll:i !l:1picnz:1 d,:gli or• <linanH.:nti coloniali, alla ri,·ale; lo docu– mcnta, ·a di recente nella Revue ,Ics /Jmx Jitfomlts uno scrittore fran..:e:,,c,René Pinon, par:1gon:111do il modo come ~0110 go,·ernati i possedimenti vi..:ini delle due nazioni nelle Indie. Infine, gli :1y,·e11imentiintern i, e specie la gr:tnde crisi drcyfusista, h:mno rc:tlmentc scosso nella sua intima s.ildczz:tla coscicn%:t della forza militare del pae,c. b) L' lughiltrrra, i11 pari tempo, C(II/ l'im– prcrn dd Sud-Africa, ha rnggitmtoil 111,1Hil111, coujiue ,lt'! suo impuo colouiale. Dice sem pre sir Edward Grcy, nel suo di-

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