La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

INFEZIONI. STORIA DI RICCARDO a cura di Pompeo Donofrio e Maria Teresa La Forza Il testo che pubblich;;;_mo è tratto da Il lupo sotto il mantello, Denmo Edizioni, Napoli 1995 a cura di Pompeo Dono/rio e Maria Teresa La Forza, specialisti in Dermatologia e Venerologia dell'Università Federico Il di Napoli.. · ♦ ... oggi per me la cosa meno importante è l'essere ammalato ... , se dovessi pensare a vivere altri 30 o 40 anni senza di lei non so se reggerei. .. Riccardo, 21 luglio 1994 Storia di Riccardo La cosa per me più important~ epiù tragic~ è che quattro mesi fa mia moglie e morta d, Aids. Tra poco avrò 36 anni e sono un medico. Mia moglie si chiamava Viviana e non riesco a parlare di quèsta malattia senza raccontare la nostra storia. Conoscevo Viviana da quasi venti anni, frequentava il quarto o il quinto ginnasio guai:ido io ero al liceo. A quei tempi eravamo semphc~- mente amici, facevamo parte di un gruppo politicamente impegnato e molto unito. La nostra storia d'amore è iniziata in maniera un po' stra- .na circa 11 anni fa. Eravamo entrambi fidanzati con altre persone; diventammo amanti e poi il nostro legame divenne importante al di là delle nostre aspettative. A questo punto, Viviana vinse un concorso all'Università di Milano e si trasferì lì. Questo sembrava .voler dire che il nostro rapporto era destinato a terminare e invece ciò non avvenne. Continuammo a sentirci, a restare legati e a vederci ogni volta che era possibile e non abbandonammo mai l'idea di poter stare assieme. Dopo un po' di tempo Viviana riuscì ad avere il trasferimento da Milano a Napoli ed io nel frattempo avevo lasciato la persona con cui stavo .. Ci fidanzammo e alla fine del 1987 decidemmo di andare a vivere insieme. Pittammo una casa e iniziammo la convivenza, eravamo molto contenti e dopo due o tre anni si cominciò a parlare di matrimonio. Non avevamo alcuna necessità di sposarci, stavamo bene, eravamo contenti, vivevamo insieme e non avevamo bisogno di altro, ma si cominciò a parlare di matrimonio per il gusto di sposarci. Essere conviventi e sposarsi sono cose molto differenti tra loro, quando si vive insieme il rapeorto si mantiene giorno per giorno, si sta insieme perché si sta bene giorno per giorno, invece, sposarsi significa scegliere una persona eer tutta la_vi~a. Questa id~a cominci~ a piacere, sempre d, più e torse, a differenza d1 molte altre coppie, decidemmo di sposarci proprio per legarci di più. Ci spo~~mmo il ?4 Luglio del 1991 e fummo ancora p1u content1. Abbiamo saputo di essere sieropositivi per una diabolica coincidenza, esattamente il giorno del nostro primo anniversario di matrimonio, cioè il 24 Luglio del 1992. Viviana ogni tanto andava a fare dei controlli al seno perché aveva una mastopatia fibrocistica, e il medico visitandola le trovò un linfonodo ascellare; cominciò a farle un sacco di domande e quando seppi cosa le aveva chiesto le dissi ridendo che forse il collega sospettava che lei avesse l'Aids. Comunque andammo da un amico ematologo, che dopo averla visitata le fece fare ?elle analisi. Nella scelta di queste ultime, quasi per gioco, venne fuori anche il t~~t? dell'~iv, _anche perché eravamo sempre pm mtenz10nat1 ad avere un bambino e il test voleva rappresentare una sorta di controllo pre-gravidanza. Non pensammo proprio che potesse essere positivo, avevamo avuto un vita non proprio tranquilla, ma sicuramente non eravamo stati né tossicodipendenti, né affetti da f~enesia sessua!e. · Quel venerdì 24 Luglio 1992 tornai a casa e trovai Viviana che andava avanti e indietro fumando; lei non fumava quasi mai e prendeva una sigaretta quando era particolarmente nervosa. Capii che qualcosa non andava e le chiesi: "Ma che c'è?" lei disse: "Non hai capito?". Dire che fu una doccia fredda è dire. poco. In quel momento la prima cosa che si pensa è che ci sia un errore, telefonai al mio amico ematologo e lui mi disse che prima di comunicarlo a Viviana aveva controllato più volte al laboratorio; le possibilità di errore erano praticamente inesistenti. Come si fa a raccontare il momento in cui la vita si trasforma, si sconvolge, si modifica in un attimo? Ovviamente capimmo subito entrambi che non avremmo potuto avere figli, che probabilmente la nostra vita sarebbe potuta durare poco ed è facile immaginare quanto tempo passammo insieme abbracciati sul letto a piangere e a cercare di consolarci a vicenda. Poi cominciammo a fare le cose che in queste situazioni è necessario fare e andammo al reparto di Malattie Infettive. Sul fatto che io avessi lo stesso tipo di infezioni non avevo dubbi, dato che erano tanti anni che io e Viviana facevamo l'amore e mi sembrava impossibile il contrario. ~i fecero i prelievi per vedere in che stato fosse 11 sistema immunitario. Qualche giorno dopo sapemmo che era 1;1otevol1:1entecomprof!less,? e in base a questo I dotton facevano risalire 1mfezione a 5/10 anni prima. A quel punto ci siamo posti il problema di come fosse potuto accadere, ma era una domanda che non aveva senso perché non avremmo mai potuto saperlo davvero. L'unica cosa importante rimaneva continuare a vivere, continuare a vivere bene insieme. Avevamo bisogno che qualcuno lo sapesse per cui decidemmo di dirlo agli amici più stretti e Viviana lo disse anche a sua sorella. Non fo dicemmo ai nostri genitori perché avrebbe significato solo farli soffrire. Lo dicemmo anche alle persone con cui eravamo stati in precedenza e al nost~o dentista che s~ preoccupò molto. ~o~ lo d1cem1;10 _ad altri perché il nostro ob1emvo, f?rse l_u111caco~a che si può fare, era cercare d1 contmuare a vivere normalmente, sperando di dimenticare, anche se non si dimentica mai. SALUTEEMALATTIA

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