La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 8 - ottobre 1995

sare e per vivere meglio. Ne è venuto fuori un libro sintomatico. Una testimonianza - involontaria - dello stato di salute non esattamente brillante di un ceto intellettuale senza fantasia; una radiografia - spietata, precisa, preoccupante - di una sinistra afasica, tediosamente borghese e rispettosa. Forse bisognerebbe provare a ragionarci su. Al termine del suo apprendistato, del suo piccolo viaggio in mezzo ai libri, il "buon democratico" si ritrova in una specie di mondo spopolato, in un universo mentale desertificato. Nella "democrazia" politica versione Che leggere? ( o anche versione "Liberal" o "Reset") non accade - e (soprattutto) non si vede - niente. Non si vedono il tempo e la storia, il tedio del rresente e l'ombra obliqua de futuro. Non si vede la complessità - la ricchezza ambigua, le potenzialità, le articolaziom, le infinite scemenze - del sociale. Non si vedono gli "altri". Non si vede, non s1 percepisce veramente mai, che quando parliamo di progresso, di cambiamento, o semplicemente di più democrazia, le precarie afchime della "politica-politica" diventano ogni giorno che passa sempre meno importanti. Nella sua ritrovata ma ancora "irreale universalità", mezzo citoyen, mezzo bourgeois, il "buon democratico" ha perso di vista la cosa essenziale: la capacità di criticare con intelligenza le modalità illusoriamente obbligate della vita ("borghese") quotidiana, di scalfire liberamente con il pensiero il macroscopico conformismo di scelte, consumi, valori e poteri dominanti; la voglia di rinnovare con l'immaginazione la monotona, autoritaria, tetraggine di quello che Pasolini chiamava il "linguaggio delle cose". È vero .d'altronde, siamo diventati troppo uguali. Replicando - e subendo - una maledizione tipica della "società di massa", anche il "buon democratico" è sistematicamente "preso da problemi personali" che non sa, che non riesce a "trasformare in problemi sociali" (e viceversa)4 • Ma il suo mediocre esorcismo "pan-politico" è paralizzante. Borghese, rispettoso, perbenista, il "buon democratico" forse non ha il coraggio o la fantasia per capire che mentre in politica non succede niente, ci sarebbe bisogno di una (irrispettosa) rivolta morale e esistenziale contro le abitudini, le ripetizioni, le fandonie pacchiane, gli automatismi della nostra asfissiante vita quotidiana. Che leggere? è un libro troppo poco "curioso", troppo sensato, troppo per bene per traghettarci nel nuovo millennio. Aspettiamo che qualcuno scriva prima o poi un altro "breviario di sinistra". Resta il dubbio che di breviari, di messali, di "guide", potremmo anche cominciare a fare a meno. Note 1 Non prof rio "tutti", per essere onesti. Ne saggio di Giorello - Coraggio Giacobini - la musica cambia, molto notevolmente. Ma nel coretto "liberal-democraticamente ortodosso"dei suoi colleghi, le eccentriche indicazioni di Giorello - da Ezra Pound a Milton, passando per Eschilo e Isaia - finiscono per diventare un corpo estraneo. Se vi capita, leggetelo Giorello. È' intelligente (e pure divertente). 2 cfr. G. Gaeta, Considerazioni inattuali sulla realtà del paese, in "La terra vista dalla luna", n. 3, maggio 1995, p. 5.; Marino Sinibald1, Italiani strana gente?, in "Linea d'ombra", n. 104, maggio 1995, p. 5. 3 Le eccezioni, per lo più, sono casuali: qualche romanzo, ma per documentarsi "storicamente"; qualche saggio su "diritti e tecnolgie" (per tenersi aggiornati), qualche - immancabile - testo sulla "resistenza" (per non perdere la "memoria"). 4W.C. Mills, l'immaginazione sociologica, Il Saggiatore, Milano 1995, p. 197. ♦ ti vuoi abbonare? Se vuoi ricevere la rivista a casa tua ogni mese puoi versare f 70.000 (per undici nun1eri annui) sul e.e. n. 88114004 intestato a Donzelli editore s.r.l., via Mentana 2 - 00185Roma, specificando la causale: "Abbonamento a La Terravista dallaLuna", oppure utilizzare la cedola di abbonamento che troverai all'interno della rivista. Per informazioni: Ufficio abbonamenti Riviste Donzelli, tel. 06/4440600, fax 06/4440607.

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