La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 1 - febbraio 1995

ti, è quasi sempre dolorosa,"' carica di ansie. Un bambino può accetta-f re cambiamenti perché gli siano garantite le gradualità ,.,,,· e la sicurezza di non perdere, i suoi punti fermi. Questo· però richiede tempi lunghi, attenzione raffinata da parte dei genitori e delle educatrici ("Non si preoccupi: un piantarello e poi si calma"), senso di accoglienza, luogo e oggetti attraenti che fungano da piacevole tramite tra il vecchio e il nuovo. Il cambiamento è tanto più difficile e delicato quanto più il bambino è piccolo. Malti genitori (e molte educatrici)pensano invece il contrario. Altri affidano per mesi il bambino alla ·nonna o a una baby-sitter e loportano in collettività più tardi. Carlo ha 14 mesi. ,Da quando viene al Nido non dorme più. "E capriccioso" dice il padre. "Ci fa impazzire" soggiunge la madre. "Stanotte l'ho lasciato piangere due ore. Mi sono messa la cera nelle orecchie. Alla fine si è addormentato, io devo andare a lavorare al . I" mattino . . Carlo è il persecutore o la vittima? Ecco alcuni particolari. L'ambientamento iniziale è stato ridotto al minimo: giovedì e venerdì;. sabato e domenica con i genitori; lunedì è stato lasciato al Nido dalle 8 alle 16; il martedì, orario pieno fino alle 16. Al mattino la madre se ne va di nascosto, senza salutarlo, perché non vuole vederlo piangere. Ma lui si accorge subito che è sparita e singhiozza anche per tre quarti d'ora o un'ora. Le prime volte anche di più. La sera, quando uno dei genitori arriva, neanche li guarda. Quasi non andrebbe a casa. Che cosa gli resta da (are se non chiedere attenzione e coccole nelle ore notturne? La logica autoritaria e punitiva impedisce alle persone da cui Carlo dipende di interpretare in modo corretto le sue esigenze. Michela è una bambina che procede adagio. I genitori non sopportano questo e l'han-: BibliotecaGinoBianco l • no fatta esaminare da molti 't medici. A 18 mesi ancora \ ...... non cammina speditamente; gioca portando molto spesso le cose alla bocca; succhia piuttosto che masticare. Di fronte al suo netto rifiuto di mangiare pezzi di pollo, l'educatrice le propone la carne triturata. Non si può: è . arrivata - tassativa e brutale - l'assistente sanitaria che l'ha diffidata (letteralmente) di tritarle alcunché. "Ha 18 mesi e deve mangiare come gli altri della sua età". Ecco come la mancanza di ascolto verso i ritmi individuali di un bambino viene avallata d'autorità da qualcuno esterno che stabilisce, in base all'età anagrafica, il comportamento del bambino e quello degli adulti, il tipo di cibo, forse di gioco, in una parola la norma. "Guai se lasciamo che si adagi". Michela viene di continuo sottoposta a stimolazioni perché sia alla pari con altri. Ma conta solo la data di nascita? Parlavamo in principio di modello scolastico. Il bambino come astrazione non esiste, ci hanno insegnato Montessori e Korczak, Freinet e Bolto, per citarne solo ificuni. Esistono un bambino, una bambina - Carlo e Michela, Giulia e Dario, Susy e Kevin (vanno di moda i nomi dei film dei serials), l'uno molto diverso dall'altra per età, per sesso,per storia genetica e familiare, per epoca di nascita e per modo di nascere, per salute più o meno salda, per accoglienza ricevuta o no fin dai primi istanti. Hanno tratti simili, ma sono preponderanti le differenze. Tutti hanno una grande capacità: sanno scegliere - persone, azioni, oggetti - che a loro convengono (come ogni altro essere vivente). Li distingue il forte istinto ad agire in prima persona, insieme alla capacità di autocorreggere i propri sbagli (camminare e urtare qualcosa; far cadere un oggetto che si rompe; bagnarsi e sporcarsi e così via). Ma chi tiene conto di queste abilità ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==