Lo Stato Moderno - anno VI - n.4-5 - 20 febbraio 1949

.t1,i,.,...,,nrnto per ura urano L. 1509 Soc. Ed. l,o Stato Moderno - Ant– tr>lnlalrJuLone e I>lrrzlont: Alllano, Via ,. T,1,1. 200.409 Cont · Esce il 5 e il 20 di ogni mese 'STATO MODER RITICA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE ====-r~ Anno VL..f •~ 20 FEBBRAIO 5 MARZO 1949 Una copia L. 140 -----------------------------~--------'---- SOMMARIO • ,. ., MARJ(j 't>' étc.1: Il vento della ,era (contro il P.S,-L.I.) • . pag, 7~ ¼Do DE TOMA: La valutazione internazionale della lira . • 94 I yrOblemJ, oggi, del aoeiallsmo: LIBEitO LENTI: A Napoli, un economi&ta-croniata > 97 , iRO GALLARDO: Politica estera • potliica interna . . • 75 \t"MILIO ,ìrACCANI :. Quuto titolo quinto . • . . • • 99 !BERTO SEGRE: Fortuna contro vlrtil . . • • > 76 INO PI,:TALUGA: L'O.E.C.E. e l'aiJotizione del cambi mul- , NO RUSSO PEREZ: E' il sociali,mo democratico un'utopia? • 77 , / tipi i . • • • • • • . . . • • • 100 GIORGIO CABIBBE: Funzione &lorica della ,oclaldemocrazla • 81, ~RGIO DE B,).l,DO: Con<•lderazioni politiche sulle nazlo- 1ARRIGO CAJUMI: La cloaca • 85 nalinazionl tB•perlenze d'Inghilterra e di Francia) . . > 101 > =ù. S.: Giu,to a meta . • . • . • 86 Ì NRI~? SERRA: L'equivoco del co1iddetto « Patto d'Ac- ROMANUS: Lettere romane - I fascisti a Roma • > 87 c1a10 > . • . • • • • • • > 103 ,s, M.: Inchiesta: perchè? . . • , . • • . > 88 RA FRATONI COLLINGWOOD: Lettere londlne5i - Pa- ERNESTO ROSSI: Liberalilmo giacobino nelle cri.ti rivola- nem el circen,'fU • > 104 zlonarle (Pagine <fl UD1l polemica fra confinati) - lii: Ar,11 amici, dagli amici • • • > 105 SI o no la dittatura del capi? . > 89 RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA > 106 GUIDO MORTAGLIA: I Machlavellan, . . • . > 92 RASSEGNA 'DEL.LA STAMPA ITALIANA > 107 ENZO SANTARELLI: Crltlca politica e claue operala . > 93 NOTE QUINDICINALI • > 108 La. sospensione dell'ene-rgia elettrica per tr~ giorni della settima.ne . ci ha oostrett.o non solo a ritarda.re la pubblicazione di quest.o fascicolo, fondendo il nu:nero del 20 febbraio con quello del 5 marzo, ma a ridurre a.Itresì il numero delle pagl..ne. Ne chiediamo venia ai nostri lettori. IL. V E N T O (e o n t r o· DELLA ·SERA i l P. S. 1. 1.) Crollano ad una ad una le speranzose iJ:lusioni con cui tutti coloro che si lasciano ancora abbaglia– re ed incantare dalla magica parola « Socialismo > avevano salutato a suo tempo la formazione del Partito Socialista Lavoratori Italiani. La sconfitta del Partito d'Azione su'IJa formula del liberal-soc'a– lismo· non aveva insegnato nulla, se qualcuno cre– deva nel successo di una formula di democrazia socialista. La verità è che il « socialismo > nei suoi termini tradizionali di pacifismo, umanitarismo e democrazia operaia, serve soltanto come servì a Kerenski: al suicidio dei partiti socialisti, e dei pae– si che hanno la sciagura di averli a-llladirezione dei propri destini. A meno che il socialismo sia inte!lo soltanto nel seµso di una nobile esperienza, più in– div' duale che collettiva, vissuta coevamente con gli ultimi cento anni di storia europea, e che non con– v'ene rifiutare anche per la seduzione che esso e– sercita sui larghi strali della popolazione cittadina e rurale, i quali al. movimento socialista sono in gran parte debitori <lella loro moderna dignità ci– vile politica ed economica, e non hanno mai cono– sciuto di quanto per tal fatto sono debitori al libe– ra 'ismo classico, o comunque a questo non serbano gratitudine alcuna. Ma perchè questo nuovo inten– dimento <lel socialismo possa trasformarsi in effet– tiva forza politica, e dare stabW frutti al consoli– damento della democraz'a, occorrerebbero uomini di allo prestigio, di lucida chiarezza intellettuale, e del coraggio mora1e neéessar10 per costringere i « veri socialisti > - cioè coloro cqe al momento op– ROrtuno saranno capaci soltanto -;.liascoltare il «ri– chiamo della foresta > comunista, o, peggio anco– ra, di trascinare il paese nel marasma del!e loro am'etiche e nebbiose incertezze-, o a tacere, o a tornarsene in quel limbo della intelligenza politico, e in quel parad:so della anchilosi rivoluzionaria, che è sempre stato il Partito Socialista Italiano, di– ciam così, ufficiale. Il primo metodo, e cioè quello di imporre il bavaqlio dentro il partilo ai seminatori di zizzania e agli interpreti deJl'ultime sciocchezze del « marxi– smo > senza nè il senso tragico nè .quello umoristico di Karl Marx, pare abbia ottenuto successo in Fran– cia, dov'era servito da uom'ni di rara probità, e <li notevole esperienza politica, acquisita specialmen• te in forza del tragico esperimento dal blocco popo– lare 1936. Il secondo metodo sarebbe forse da proporsi m Italia, il che darebbe almeno un senso a quello scia– gurato· assurdo problema che va sotto il nome <li « unificazione socialista > e che minaccia di rodere sinc in fondo le debolissime radici del'a democra– zia italiana. Finalmente avrebbe un senso poter di– re: « i Kerenskiani coi Kerenskiani, gli affossa lori della democrazia italiana (male se èoscirnti, peggio se incoscienti) con gli alTossntori della democrazia italiana, la ~inistra e il centro del P.S.L.I. con il cen-

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