Lo Stato Moderno - anno IV - n.14 - 20 luglio 1947

Atibonamento per un Onno L. eoc, soc. Cd. Lo Stato Moderno • Am• mlnistrazion.e e Dtreztone: Milano, Via senato :u, tetet. n.uo, 71.918 conio Correnle Poslak N. 3/32384 .J!:sce il S e il 20 di ogni mett~ LOSTATO MODER CRITICA POLlTIOA .ECONOMICA E-SOCIALE .. ·. .-\11110 tr - N. 14 20 LUGLIO 1947 Una copia L. 30 SOMM.A.RIO- \IARIO PAGGI: Nasce o muore l'Europa? tUMBERTO SEGR,~: L'Italia a Parigi pag. 309 , RENATO MIELI: L'oppio dell'anticomuni.,mo . » 320 • 311 1J GIACOMO NOVENTA: /I partito di Saragat • » 322 Eì'iZO SANT ARELLI: Migliorare la propor• :ionale • 312 1 MAGISTER: Gane/la ha fretta . » . 313 •ARRIGO CAJUMl: Pulcinella e il predicatore » 314 •LUIGI SALVATORELLI: Lettera al· direttore sul tripartito , NINO PlTT ALUGA: Il mercato libero delle va• Iute • 323 » . 324 • ROMANUS: Lettere romane: Gli ultimi. sus- 1 FRANCO CINGANO: Lo sforzo industriale del- sulti » 315 l'U.R.S.S. . » 325 GUANDE PARTITO DEMOCRATICO?_: lnchie• sta di « Stato Moderno»: MARIO NIGRO: La piccola intesa non esiste • » 316 ,ALDO CAPITINI: E poi non. servirebbe ._ • 317 •ARTURO BARONE: Una politica e un. partito di centro: I » 318 • ANTONIO BASSO: Significato del 2 luglio ~ ENRICO SERRA: Uno ssuardo all'Ungheria RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA ;_ RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA NOTE QUINDICINALI • 327 » 328 • · 330 • 331 • 332: NASCE.O MUORE_ L'EUROPA?. li piano Marshall è una finzione diplomatica o è lo strumento di una formidabile rivo:luzionè politica? E' una tappa del contrasto russo-angloamericano, o è una tappa <li quel processo di lacerazione ~uropea che, iniziatosi nel 1944, brancola ancorai alla ricerca di un principio di unità? - Gli uomini sono spesso vitti.me inconscie delle lo- ro illusioni e dei loro disinganni. · . ~ . Nell'immediato dopoguerra molta parte· della vincitori; rancore nei vin~i: una guerra sposta sem– pre l'equilibrio politico precedente e induce quindi in tutti (anche nei vinti quando sono sagacemente diret– ti) la speranza di aumentare la propria potenza· e la I • . propria importanza nel nuovo ordine che si verrà di- segnando: una guerra rompe sempr'e antichi rapporti economici, e offre quindi sempre ad ogni Stato la pos- sibilità, e la cupidigia, di raggiunere nuove ricchezze, di an_nodare nuovi rapporti, di conquistare nuovi mer– cati. Il pacifismo è sempr:e un effetto tardivo delle guerre, un effetto cronologicamente secondario, al– meno nelle sue manifestazioni ufficiali. Fu quindi grav·e colpa della politiça italiana aver puntato, su- classedirigente italiana fu colta dall'illusione dialetti– ca che vedeva la unità europèa nascere dalle visibili rovine della sua follia d~ lacerazione; e su questa vi-· sionesi innestò una politica estera sciocca ed assurda, comese lo Stato italiano fosse già morto, naufragato nell'idillico marè della solidarietà europea. Fu colpa bito dopo la guerra,· su una inesìstente - e per dimiopia, i~ solito eterno errore delle generazioni po- tale facilmente pronosticabile - concordia europea 'e litiche « ingenue·» di scambiare deduzioni vere nel mondiale. Si giunse al punto che in qualche esecuti– campo dell'a~tratta matematica del pensiero umano, vo di qualche grande .partito si doveva lottare con conla realtà effettuale delle cose. Una guerra alimen- somma energia per strappare una fioca parola di so– la sempre il sentimento nazionalistico: orgoglio nei . lidarietà nazionale agli italiani sui quali si stendeva

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