Lo Stato Moderno - anno II - n.21 - 5 dicembre 1945

Abbonamento per un anno: L. 360 Milano .. Foro Bonaparte, N. 46 Conto corrente postate. Esce il 5 e il 20 di ogni mese 10 STATO MODER ORlTlCA POLlTlOA EOONOM.JOA E SOCJ.ALE Anno Il • N. 21 5 DICEMBRE 1945 Una copia L. 15 SOMMARIO MARIO PAGGI: La crisi liberale . pag. 321 ANTONIO BASSO: Russia e Anglosassoni . » 323 ARRIGO CAJUMI: Il partito della democrazia ::i25 ENRICO SERRA: Il problema internazionale della navigazione aerea civile . CESARE SPELL,ANZON: Scelta impossibile e . ' mqpportunu PIERO ZICCARDI: Interpretazione giuridica &ella crisi di governo FEDERICO FEDERICI: Dal processo di Riom al Processo Pétain: 8 - Voci d'Olcreoceano • 326 » 32i 329 331 GIUSEPPE LANZARONE: Democratizzare il credito. Le dichiarazioni del banchiere Giannini pag. 332 ALBERTO CAMPOLONGO: P,.oblemi della ricostruzione. l limiti del legislatore L. L.: Roma, ovvero delle spese generali . A. B.: Polemica sulle scale GIULIANO PISCHEL: l CoMigli di gestione GIULIO BERGMANN: Lul'i ed ombre della Russia sovietica {quarta puntata) OPINIONI: Sul P~rtito d'Azione . LETTERE ALLO STATO MODERNO RASSEGNA DELLA STAMPA DIARIO DELLA QUINDICINA » 333 334 » 334 335 » 337 » 339 • 340 • 342 • 343 LA CRISI LIBERALE Decisosi Paolo IV Papa a rompere in guerra contro Filippo II di Spagna, ebbe cura di offrire una cena al Duca di Guisa, comandante delle forze fran– cesi, durante la quale così tentò galvanizzarlo: « Va, figliuolo mio, che tu sia benedetto, va pure, che altro cavalier mai non tentò la più santa nè la più hono– rata impresa», « et - aggiunge il cronista - dopo molte invective contra heretici gli donò un diamante di tremila scudi ». Forse facciamo gran dispetto a Benedetto Croce - Principe dei Laici - ·a paragon;irlo a Paolo IV, ma l'idea della cenetta al cui favore egli avrebbe imbaldanzito il cavalier Cattani - cavalier contra hàe1:eticos, contro comunisti e socialisti, ma so– prattutto contro il partito d'azione peggio che ere– tico, apostata, chè nacque nella fede e 'la fede avrebbe tradita - ci pare suggestivamente riassun– tiva della crisi ministeriale; e quanto al diamante, diciam pure che lo smacco a ~arri, e magari il mi– nistero degli interni, potevano ben fare impallidire anche tremila ducati. Ma il Guisa non bastò alla bi– sogna, e il cavalier Cattani non ha distrutto gli ere– tici, chè an~i ha probabilmente. portato alla ribalta il più antico e strenuo avversario del laicismo libe– rale, cioè un rappresentante convinto del confessio- nalisroo statale. Hanno riflettuto abbastanza i libC!– rali - e in specie i liberali di sinistra, chè gli altri. a dir la verità, è probabile che a certe cose poco ci tengano - al significato preciso dell'ascesa al potere di De Gasperi? Io per mio conto a~ezzo assai De:! Gasperi e il suo partito al quale non posso negare - come pre:-tendono taluni - una schietta esigenza 'democratica, sotto pena di non capire più come sia possibile una vita modem~ in Italia. · Tuttavia questo non mi impedisce di sottoli– neare come sia questa la prima volta nella storia della Italia unita che la funzione di Presidente del Consiglio dei Ministri è assunta da un uomo il quale direttamente ricollega la propria azione politica ad una inspirazione di fonte .religiosa; è una specie di piccola vendetta su Porta Pia in tutto agevolata dai discendenti di coloro che ordinarono la breccia. Salvatorelli ha parlato acutamente nella " Nuo– va Europa » di un nuovo patto Gentiloni tra libe1·ali e cattolici. La verità è forse peggiore per i liberali, e cioè si sono avuti gli svolgimenti di un Patto Genti– Ioni senza che il patto stesso esistesse; non esi'ltendo il patto, non è e;,istita contropartita a fav-0re dei li– berali, i quali hanno chiuso così in perfetto passivo la loro manovra. Il iuaio è che tutto ciò era facil-

RkJQdWJsaXNoZXIy