Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 3-4 - feb.-mar. 1943

Marco e Giorgio sce•dono dalla scaletta sul mol-0). GIORGIO - Il piroscafo sia allraccando. (Si intrauueda,w delle ombre). )·[ARCO - Ecco i primi passeggieri che sbarca:10. Chissà se saranno venuti a prendermi. CtoRGIO - Tu li conosci? MARCO - Essi sanno che li allendo qui sulla banchina, presso la taverna, per ripartire subito, insieme. G10RG10 - Già molta gente è sbarcata. I\1ARCO- Tutti verso l'uscita. (Pausa - segue intento . A un trotto sttringe a brnccio 11ervu•;ame11te a Giorgio) Guarda. Non ti !>embra che quelle due figure si dirigano da questa parte? CtORGIO - lnfatti. Pare che guardino verso cli noi .... \!ARCO - Sono loro certamente. (I du.e si fermano al limite della luce - Marco muove emozionato incontro a loro) Sono io, ringegnere ... quello che voi cercate.... (J:.ssi tacciono - Si guardano tra loro - Marco fa un altro passo verso ,u loro Alla fine questi e1.trano nel cerchio di luce del fanale - Uuo di essi ride sonimessamente - Sono i due signori 11i Marco ha affidato il messaggio). n SIGNORE- Eravamo qui, intorno. È facile incontrarci. pare. 'iucsta citt·\ è t1'l•ppo piccola. MARCO - Ma voi siete quelli ~ui ho d.110 i I messaggio! (Giorgio si allontana in silenzio). II SIGNORE - Esattamente. La vostra commissione è stata eseguita. State tranquillo. \{ARCO - Davvero? E che cosa han:10 risposto? I SIC.NORE- Oh, voi d chiedete 11oppo. La risposta è in voi. (Si accosta rapida Elisabetta). MARa> - Elisabella? Tu .... EusAnE·nA - Tu parti. Marco. Perchè mi hai mentito? Mi avevi promesso ... (Tossetta smorzata dei due - Si fanno in di.<J,arte). l\lARCO - Perchè sci ve:nna, Elisabetta? Sarà soltanto più doloroso l'inevitabile. EusABETTA - Ti ha parlato mio padre? li l.llO avvenire è qui. · MARCO - Tutto questo non ha importanza ormai: io devo and::ire laggil't. Essi mi at· auendono. Sarebbe inutile cercare di sottrarsi. EusAnETTA - Che cosa h:mno risposto al ruo messaggio!' :\fARCO - Nulla. Essi giocano con me come gau i col topo. EusAnt:·nA . Forse 11011si ha più bisogno di te, laggiù. tvlARCO. Perchè vuoi illuderti? Essi mi atte:1dono. È tutto così già avanti, deciso. t. come se fossi già lontano, ormai. ELISABETTA- Tu pensavi che la tua vita fos· se mancata, quando hai promesso. Essi co111prenderanno. ì\fARCO . È tardi per tornare indietro. Forse .a quest'ora qualcuno è in viaggio per venire a prendermi. ELISABETTA . Ma se essi più non ti volessero? MARCO - T~ci. Elisabetta. Ho rouo ormai i po:Hi con questi mia vita. Guai se ora EusAisE·ITA - È questa la tua volontà, dunriue? MARCO - Mia cara, perchè non ti ho incontrata prima? Quando ancora vivevo .... ELISABETTA- Non è mai tardi, Marco. MARCO - l\1a essl mi cercheranno. ormai. Fondazione Ruffilli - Forlì Non potrai più sottrarmi, anche se lo volessi. EusABETTA - Se tu ti attaccherai alla vita riprenderai. Non c'è nulla al di fuori della tua volo:1tà, Marco. li resto non esiste. Solo se tu li attendi essi verranno. Ma tu puoi diment~care. ,\IARco - Ogni nave al suo giungere rinno· vercl>Uc il ricordo. Io non saprei vivere con questa condanna sospesa. EusABEi1'A . Tu sei libero, se non temi la condanna. MARCO- C'è tanta forza in quel che tu dici, Elisabeua. lo la sento scendere in me a og111 tua parola. EI..ISABE'ITA- lo ti aiuterò a dimenticare, se tu vorrai, a ricominciare una vita. MARCO- Tu sei la mia buona stella. EusAIIETTA - Nessuno potrà separarci. (Si abbracciauo). Vie:1i: chiediamo ancora una volta a quei signori se possono essere corlesi con noi. MARCO - Vuoi che mandi un altro messaggio? ELSABE'rfA - Di' loro che hai deciso di rimandare la partenza per ora; che forse più Lardi, se laggiù ancora ti vorranno. MARCO (incerto) . lo non vorrei. arrecare loro troppo disturbo .... SIGNORI~ (accostandosi) - Prego, signore. '.\'on fate complime:Hi. Forse vi occorre qualcosa? Il srcr-:ORE - Un altro messaggio? MARCO - Mi avete compreso. Vedete.. lo sono stato costretto a rimandare ancora la partenza .... IS,cNoRE (sorridendo) - Soltanto questo? JI SIGNORE + Contate su di noi, signore. MARCO - Gr3zie infinite. signori. Voi siete troppo buoni .... I SIGNORE- Siamo soltanto pazienti, signore. 11 SIGNORE- Noi non abbiamo premura. ! src 'ORE - Pcrchè averne qua11clo si è certi? MARCO (senta comprendere) È giusto .. EusAnt:·nA - Vedi com'è facile? Basta voler dimenticare. l\lARO) . Parla\·a così anche quell'uomo. il professore. Anche lui voleva dimenticare. Forse ques10 è possibile. Lui sa come bisogna fare. (Gli si accosta son·idendo) Professore .... Professore .... EuSAllE'IT>\ • Lascialo: forse dorme già. MARCO- Deve avere preso una bella sbornia, piuuosro. I SIGNORE. Oh. guarda: il suicida pe:Hito .. Il SIGNORE. Non ti sembra che abbia una espressione strana? SIGNORE (accostandoglisi) . Forse egli sogna. Per questo la sua è un·esprcssione enigmatica. Come di chi ormai sa molte cose. Forse egli sogna cli trovarsi l:lggiù. in quei luoghi incantati dove stava per gi11:1gere la scorsa notte. '.\fARCO (im/Jrouuisamente, dofJO essersi chiuato su di lui) - Ma quest'uomo è 1norto!.. (Si ritrae atterrito). SIGNORE.- Voi di1e? Può darsi. (l SIGNORE- Ricordate? "Anche se !"uccello s· impiglia colla sola unghia sarà perduto,.. MARCO Non lasciarmi, Elisabetta. Ho paura. Eus,nE1TA - lo verrò da te presto. mio caro. E resteremo insieme per sempre, se tu vorrai .... ATTO ITI ~CENA - Piccola stanza squallida. ì:, la medesima del I atto, rimpicciolita mediante una tenda grossolana tirala sulla sinislm della scena, che lascia intravedere, dov'era il divano, le nude gambe di 11n letto di ferro - La poltrona non è visibile - Le pareti appaiono nude 11eli'incerta f,enombra del crepitscolo - La fi11,. stra, senza tende, lascia entrare la luce grigia di un pomeriggio piovoso, che con• trilJuisce a dare contorni indecisi e squallidi agli oggetti - Dietro i vetri si vede la linea scura di un fanale sulla strada • Una sedia è posta quasi al centro della stanza, nello stesso punto del tJrimo atto. (1\1.arco è in scena solo, e guarda con intensa ansia dai chiusi vetri della finestra - Si vedono solo risjJlendere, febbrili, i su.oi occhi, mentre il viso appare, nella luce indecisa, stanco, invecchiato . Entra FilipJJO, in impermeabile, col cap- /Jrllo i1i m.a110 e pm·ta un mazzetto di fiori di cam.po - Dà l'impressione di sentirsi a disagio nella stanza tro/1/10 misera). ;\IARCO (riscuotendosi e andandogli incontro vivame11te) - Ah, sei tu FiJippo? Bravo .... dammi (Prende i fiori e comincia a dis/Jorli ce1·cando di attenuare la povertà della stanza). F11. . - Pensate voi a disporli? MARCO - Sì. faccio io. Ma non sono belli questi fiori. Eppure dovresti intenderlcne. Un tempo ne compravi spesso .... FIL .. CreClc\·o che ora ... anche tenuto conto della stanza .... '.\fARCO- Oh, non resterò sempre qui, non temere. È solo una sistemazioae provvisoria ... F1L. - Il sig:1ore non parte più? .\fARCO - Presto, forse, ti riprenderò ancora con mc. Sono sempre rimaslo sodJisfatto del tuo servizio. F1L. - Vi ringrazio, signore. Ma, vedete ... non sono più libero ormai. :\IARCO . Contavo su di te, e invece .... f1L. - Credevo che fosse già decisa la voslra partenza. Dovete perdonarmi; ma anch'io devo pensare alla mia 5is1r.mazione. .\[ARCO - Ora ricordo ... ti ho vi~to alla ta· ,·erna. una sera .... F1L.. Infatti. Ma voi troverete fadlmt:ne un <1llro servi1ore .. Il signore è un )!11011 padro11c. se mi consentile l'espressione. lo stesso. se voi volete. posso incaricarmi di trovarvi qualcuno. .\[ARCO - :'\o, lascia. non importa. Mi sono ri~treuo 1111 poco. Posso fare anche da solo. per adesso. Fu ... lo. debbo andare. ora. se il signore pennette. Se avete bisogno ancora di qualcosa .... .\IARCO - Grazie, Filippo. Buona fortuna. (Filippo esce - Marw riprende a disfJorre i fiori - Entra bruscamente dalla porta di sinistra !a padrona di casa - !vfarco è cont.rariato - Vorrebbe nascondere i fiori - La padrona è la stessa, diventata sciatta, sjJellinata, come tmifornwndosi alla stm,::a - Sembrfl quasi un'altra · Parla in tono acre). PAOROXA- Filippo mi ha detto che voi non. partite pil1. .. MARCO (quasi scusandosi) - Non so ancora.. Può darsi che .. PAl)R0/1.A. Vi ho concesso que.'\ca s1an1~ per due o tre giorni. Mi avevate detto ... del rc..,to io ho già affi1ta10 l'appartamento. ,oi sapete. ;\fARCO. Ma iQ vi pago per questa stanza .... PAORO'."\I.ANon vorreste tenerla per sempre. ~!ARCO - Che disturbo vi dà? I:. separata dal resto della casa. Ha. l'ingresso sulle scale .... PADROXA- lo ho dato in affitto anche que-. 37

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