Il Socialismo - Anno III - n. 16 - 10 ottobre 1904

242 IL SOCIALISMO vate al presagito stadio di maturità in cui esse faranno in modo diretto la politica socialista di classe; e accanto all'uso del suffragio elettorale, e dell'esercizio del mandato politico porranno in moto le proprie forze dirette per influire sulla politica dello Stato b~rghesc, per attaccarlo e roderlo alle basi nell' istcssa misura e nell1istesso senso in cui andrà svolgendosi la forza di solidarietà e la ca– pacità rivoluzionaria della Camera di lavoro. Claudio Trcves ingiunge il silenzio ai fatti (che la rivoluzione operaia dovesse essere silenziosa lo aveva già detto Guglielmo De Niolinari ...) e per ca– stigarne le troppo rumorose manifestazioni, come i sacerdoti fanno per gl' iniziati catecumeni, ha riletlo i versetti della dottrinella socialista (art. I dello statuto del partito: prezzo ceni. 5 !) Se invece di contrapporre il dogma scritto alla eresia dei fatti nuovi, ignoti e imprevedibili ap– pena dicci anni addietro, cercassimo di camminare con loro, e di trarne nuovo succo e nuovo sa– pere? ... Nei giorni pili immediati ali' ultimo sciopero, quando non ancora ci veniva fatto di intendere quale effetto avrebbe mai potuto esercitare sull'in– dirizzo politico, insistetti nell'Avanti! per la neces– sità che l'attività sindacale s' indirizzasse per le vie dcli' azione diretta, rendendoci conto che lo sciopero generale ultimo non dovesse essere esplo– sione sporadica, ma dovesse contrassegnare l'inizio d'una nuova Cra della politica sindacale, nella quale l'arma dello sciopero generale, pur conservando il suo carattere di eccezioue, fosse dichiarata riprodu– cibile e rimaneggiabile. La Giustizia e il 7èmpo non hanno mancato di attaccare di eresiarca e d'impraticabile (oh! e lo sciopero ultimo non ne prova invece la praticabi– lità?) la mia proposta; e per mortificare la mia intemperanza mi hanno opposto il giudizio della rivoluzionaria Arbeiter Zc-itung di Vienna, la quale occupandosi appunto dei miei articoli diceva che essi potevano spiegarsi soltanto sotto l'impressione soggettiva degli avvenimenti ( 1). !o capovolgo il ragionamento dei miei contra– dittori e dico invece che sarebbe cresiarco cd im– pratkabile il volere inibire alle organizzazioni pro– letarie l'uso ripetibile della diserzione in massa dal lavoro; perchè come il sindacato nella sua esistenza particolare ha per funzione lo sciopero speciale cd isolato, così inevitabilmente e per una legge di vi– talità, l'organismo sempre pili solidale e fedt:rato dei sindacati operai adduce allo sciopero federale, ossia generale. L'organo non si comprende senza la funzione. N[a il Tempo e la Giustizia inclinano a credere gravido di pericoli e di ripetute e frequenti com~ mozioni sociali il riconoscimento dello sciopero generale come. arma appropriata di lotta nelle organizzazioni operaie. Niente di pili falso! Lo no- (1) Anche a costo di dovere mal ripagare le lodi dcli°. lrhàt~r Leitung, dico subito che il suo articolo ripete formule troppo stereo– tipate e che si mostra completamente inatlo a sottoporre ad esame critico i lfuovi fatti e le nuove esperienze. :,,.;e11a Neut 7..eiJ di questa settimana veggo i1wccc un lucido arti– colc. di Oda Olbcrg che accoglie pienamente i! mio awìso, notando che gli scioperi generali sarebbero un lusso inutile pc! proletnriato, e non spiegher~bbero ne<;suna efftcacìa politica 0\'C non indicassero un atto riproducibile. tava di recente l'istesso Jaurès in risposta al 7èmps: I sindacati non valgono tanto in quanto attuano gli scioperi, ma in quanto li miuacciano. La per– suasione borghese della loro attitudine allo sciopero agisce così come freno inibitivo degli scioperi, di– minuendone le cause! ... L'istesso è conseguentemente della Federazione dei sindacati operai. Riconoscere l'arma dello scio• pero federale come acconcia cd esercitabile sua funzione di classe ( 1) significa agire preventiva– mente sulla rappresentanza esecutiva della classe capitalistica, personificata nd governo; significa di– minuire, invece che a..:crcscere, i casi necessari dello sciopero generale, concentrando i suoi sforzi nelle occasioni pili generali e piu storicamente urgcnli. Per.::hè allora il riconoscimento dello sciopero generale, come arma legittima di lotta da parte delle organizzazioni operaie italiane, ha incontr. :1.to tanto sfavore nella stamoa del socialismo riformi– sta, dal momento ch'ess~ è ben lungi dal nascon~ dere tutti i pericoli da essa rilevati? . •• La ragione vi è: cd è d' inJole molto pili vasta e profonda. Lo sciopero generale cornc arma, dirci officiale dei sindacati, presuppone l'azione diretta politica dell'organizzazione sindacale; presuppone, cornc io avevo scritto, ,e una nuova fase della politica sin– dacale » in Italia. L'ordine del giorno della Federazione milanese sullo sciopero generale, ha messo in luce agii occhi ;nchc dei pili ignari da quale vero e profondo dissenso socialista nascesse la diversità di apprezza– mento che si portava sull'ultimo sciopero gene– rale (z) Il socialismo, legalizzato e infrollito dal « parlamentarisrno », reso guercio da un occhio, aveva finito con l'esclusiviz1.arsi nella contempla– zione d'una sola parte dell'attività socialista. Ferri (1) l,"ar.ionc complessiva di classe, ~nchc se diretta a fini eco– nomici, non può essere che politica, come del pari carattere politico assume ogni forma di lotta di classe. Si respinge universalmente lo sciopero generale come arma di conql.ista economica (rialzo di sa– lario o riduzione di lnvoro). I.' esperienza in realtà non è tanlo larga da autorizzarci a concludere in modo probativo. Ma ciò che preme notare t: che \' ammissione dello sciopero generale economico non i:! una ammissione rivo/11zio11aria, come si è voluto credere comentando l'ordine del giorno contrario \"Olato ad Amsterdam. · Infatti lo sciopero economico locale, corporativo o f<.'<ler:de,111ira a premere sul go\•erno pcrchè esso ingiunga agl'imprcnditori di ac– cogliere le richieste operaie, supponendo eosl ne! governo non già un organo di cla,;se. ma quasi un organo di tutela che per r inte– resse pubblico sia disposto a sacrificare volta a volta gl' interessi elci padroni. A <1ucslCillusioni hanno risposto le fucilate dì Spagna e di Go• rizia, gl'inganni del governo di Pennsyh•ania, la cosi detta ncntrnlità ostinata della Repubblica francese, mista a qualche salasso in bianco degli scioperanti. (2) L:i.mozione della federazione soci:i.lista niilanesc senza dubbio segna un primo atto della nuova e piu decisiva orientazione prole– taria del partito socialista - troppo fin qui esposto ai pericoli degli injlaaidimmti piccolo borghesi e bottegai. Era naturale che l"asscm. bica milanese, SJ)(..'CChian1e un proletariato evoluto ed a\'an;:ato, fosse già in gr :i.do di approvare coscientemente una direttiva, che dC\'C ancora sembrare nudace nei centri a scarso ambienk industriale. Quella mozione ha - ben congegnata nelle sue varie parti - il me– rito non soltanto cli avere riconosciuto lo sciopero generale come mezzo strnordinario ma ripetibile di lotta, ma di avere risposto ali<.: preoccupnzioni di coloro che temono la fatalitil. dell'nrrcsto della produzione, indicando 1. la cwpcrati;:a di la, 1 oro come esercitabile <lai proletariato in isciopcro a suo ,·antaggio; 2. la sostituzione del Comitato esecutivo sindac:'lle ai poteri locali, nel disiÌopcgno dei pubblici servizi. Essa è una mn:donc di te11d.e11::a che si renderà sempre pii.1:q>· plicabilc col tempo.

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