Il Socialismo - Anno III - n. 16 - 10 ottobre 1904

IL SOCIALISMO 249 che diede anima e luce a tutti i suoi scrilli e seminò di frasi gem– mate per l'immortalità tutto il terreno storico e politico del secolo XIX- che è il s1.-colodi Carlo Marx. Quando, a soli ventiquattro anni, il giovine dalla tinta oliva, dalle mani sottili di aristocratico, dnlln fronte alta, ampia, dominata dn una selva di c:-t1M"lli, dal mento e <bile guance nascoste in Un:\ barba rigogliosa, In cui bi:mcheua pura tutto il mondo conosc('; qu:rnclo egli dn,•a, nel r842, i suoi primi scritti :,Ila Rluinùdu Zei– llmg, egli era gi:\ un sapiente e la sua dottrina, se non definitiva– mente formul:ua, crn gi:\ apparsa sull:t soglia dell:t sua coscien1.n geniale. * * * il gr:m dr:unnrn dell:l dottrina scientifica, che doveva rivolu1.io - 11:irc la c1itica e l:t ,•ila, cc lo n:ura egli stesso. Riappariva nel mondo In fase del dubbio, simile n quelb in cui gignnteggfarono Dcsc:trtes, 13neone, Galileo. Sotto fa fon:a delle cose il pensiero ri– comincia,·a, crom1>endo, distruttore tcrribil<' e magnifico, contro la v:1cua menzogna delln trndizione. Egli stesso ci nnrra nella Prefazione all'opera: Pn la criti'<a dd/' «011omia politica, che è del gennaio 1859, il dramma che fa <"poca nella storia della civiltà. • Il primo lavoro che intrapresi - cito dalla ,·ersione di Arturo l~1brioln, nella grnnde pubblicazione che il Ciccotti, coodiuvnto dnl– ropera solerte del ).longini, h:t già condotta p.1recchio innanzi - per isciogliere i dubbi che.mi agitavano, fu unn revisione critica della Fi/01ojia dd Diritto di Hegel, un lavoro, la cui introduzione ru pub– blic:tt:'l nei Deu/Jdu Pra11~ii'sisdu-Jallr6iidur, edili :t Parigi. La mia riccrc:t ebbe 1>errisultato 1:t seguente conclusione, che tanto i rap– porti giuridici, qu:tnto le riforme dello Stnto, nè si spiegano dn sè stessi, nè ricorrendo :'li cosi detto S\'iluppo generale dello spirito um:rno, mn h:'lnno la loro radice, invece, nei rapporti materiali della vita, il complesso dei quali rapporti materiali della vita llcgcl , seguendo Il procedimento degli inglesi e det francesi del X\'111 secolo, comprende sotto il nome di • società civile •; e che quindi l'nnntomin della società civile debba ricercarsi nell'eco– n01nia politicn. lmprcsl a Parigi lo studio di quest'ultima scienza e lo continuai poi a Bruxelles, do,•c io ero emigrato in seguito ad un dt'<!rcto di espulsione d<-1signor Guizot •. !:.Clecco il 1>asso epigrn.fico che è capitale e rondamentalc nella clottrin:'l sociologica, politica e filosofica che dn Carlo ?.larx prende nome: • Il risultato generale, cui io pervenni. e che una volla conse– guito servi di filo conduttore ai miei studi, può in breve cosi for– mularsi: • ~ella produtione sociale della loro vita gli uomini accedono n rapporti detcrminnti, necessari, indipendenti dalla loro volontà; r:tpporti <1ucsti di produzione, i quali corrispondono ad un grado determinato della cvolu.tione delle rorze produttivC materiali. l-1 struttura economica della società è istituita dall'insieme di questi rapporti di produzione, i quali formano la base reale su cui si eleva l:'1supcrstruttura giuridica e politica, cui corrispondono determinate forme della coscienza sociale. 11modo di produzione della vita ma– teriale condiziona il processo della vita sociale, politica e spirituale, in generale, Non è la coscienza degli uomini che determina il !oro essere, ma per converso, è In esistenza sociale che dctcnninn l:t coscien1.a. • Ad un certo punto del loro sviluppo le forze produttive ma– teri:tli della socic1:\ entrano in conflitto con i rapporti di produzione csislcnti, cioè a dire, - la qual cosa non è se non una espressione giuridica dello stesso fatto, - con i rapporti di proprict:\, nel cui :\mbito sin qui s'erano mossi. Tali rapporti sociali che, sin qui, ru– rono forme evolutive delln forza di produzione, si trasforma.no in loro catene. Allora subentm un'epoca di rivoluzione sociale. Tra– sfom1:1.ndosi le basi economiche della società, presto o t.1rdi, si rivo• (uzlona tutta la mostruos.1 superstruttur.l della societ:\, • Es:'lminando tali rivoluzioni, bisogna sempre distinguere fra la rivoluzione materiale nelle condizioni della produzione economica., constatabile con precisione scientifica, e le forme giuridiche, politi– <'he, religiose, artistiche o filosofiche, in breve ideologiche, in cui gli uomini divengono consapevoli del conflitto e lo l.'Ombattono. Cosl rom(' non si giudic.1 un individuo secondo ciò che egli pcn5:t. di co;snc-, non si po~o;ono giudic:tre tali epoche di SO\'vf"rsionc so– ciale della cosciciu:a ctìp t'SS<'si formnno di sè stesse, anzi si deve dichiarare questa coscienza delle contraddizioni della ,·ita materiale e del conflitto esistente fra le forze produttive sociali e i ra1>porti di produziom.:. • Una fonnazionc sociale non tramonta prima che ~iano wilup– p.1te tutte le forze produttive, che essa è cap:'ICC di dare, e nuo,•i rapporti sociali non si sostituiscono ni ,·cechi, prim:'l che- l<" loro condizioni materiali di esistenza non si si:tno schiu<;<>prc:-cisam('nl"" in seno :'111':'lntic:'l società. • Perciò l'umanità si pone solamente dei fini che essa può rag– giungere, poichè, ad una considerazione pii.1 attenta app:'lrri\ vera questa considerazione che il eòmpito cd il fine stesso spuntino sola– mente dove esistono le condizioni materiali dl"'l loro raggiungimcn10 o per lo meno si trovino nel processo del divenire. • • A grondi tratti possono indicarsi come epoche progrcssivf' della formazione della società economica il modo di produzion(' asiatico, quello antico, il rcudalc ed il moderno o borghese. I rri.p- 1>0rti borghesi della produzione sono l'ultima forma antagonistic:1 del processo di produzione !oOCiale;antagonistici, non nel senso del. l'antagonismo personale e subbicttivo, ma di un antagonismo risul· t:'lnte dalle condizioni della vita sociale degli individui, D'altra p.1rt<" le forze produttive che si svilupp.lno in seno alla società borgh<'se producono le condizioni materi.lii per risolvere l'antagonismo. Con questa formazione sociale si conclude, quindi, la preistoria della so– cietà umana•· . .. Tutta l'opera di filosofo, di economista e di agitntorc si vicnt· nella esistenza di M;Jrx fortemente basando su questi omni famosi concetti. Sono per l'appunto essi che costituiscono la dottrina va– riamente denominata, molto maltmttat:t e supremamente difficile :1d essere bene intesa, che piu specialmente si suol dire matC'rinlismo storico, interpretazione economic:t o materialistica della storia o :'111• che, secondo Enrico Ferri, determinismo economico, Le opinioni di Marx procurarono, s'intende, all'autore, il primo risultato delle innovazioni filosofiche cd economiche, la persecuzione da parte delle polizie. · Marx fu prima a Parigi, ove con Arnold Ruge iniziò i Dullsrk• frtzm:lisisrke Jakr6ìieher • Ammti frn11a>-tetle.schi - nel 1843. In questi e nei numeri del Vc,rwaerls - Ava,rli - che incominciò il t. gc•n• naio 1844, la dottrina e la critica viva di Marx presero larghe ed imponenti pro1>0M:ioni. L'azione che queste pubblicazioni esercita– vano divenne talmente profond:1, che nel gennaio 1845 Carlo M:ux fu espulso da Parigi e dovè rifogiarsi a Dru...:elles. Quivi la fusione delle sue idee con quelle di Federico Engcls divenne intima s1 da afftliar!oi ambedue :td una Società segreta. comunista ed ali' AJs(J(in• 1:io11e democratica iuterntuionale. Il discorso sul Lioero scamòio e il saggio Miseria della jila1ofin contro Proudhon - 1847 - furono le opere che Marx, pur collaborando con Engels, dette alla luce in quell'esilio. :\la dalla collaborazione con Federico Engds doveva uscire però uno scritto ben significativo nella storia dell'epoca nostra, quel • :\lanifcsto dei Comunisti • elw è il punto di partenza della immane lotta economico-sociale in cui viviamo cd 01>eriamo. I commenti ~uastercbbcro, Il • !\lanifcsto dei Comunisti • si commenta da sè e nulla di più utile e di pii1 opportuno i.i puù compiere scrivendo del pensiero di :\lar ..:, che riassumere nell" s1w lince e vedute generali il manifesto medesimo, cinto a I .ondra, d:ti due agitatori e filosofi, nel febbraio 1848. La storia di tutta la società • scrivono i due agitatori - svol– tasi sin qui, è sloria delle lotte di classe. Liberi e schiavi, p.1trizi e plebei, baroni e servi dcli:\ gleba, maestri e capi delle arti cd artigiani :tddetti alla Comp.1gnia, in una parola oppressi cd oppressori, stettero continuamente in contrasto tra loro e sostennero una lotta non mai interrotta, a volte J>.1lcsc, a volte dissimulata; una lott:1 che è sempre finita, o con la trasfor– mazione rivoluzionaria di tulta la società, o con la tot:'lle rovina delle classi in contesa. Ma la borghesia, che è sorta dalle rovine della società fC'nd:ll(', non ha eliminato le opposizioni di classe; ha in,,cce introdotto nuove classi, nuove condizioni di oppressione, nuove forme di loU::i, sostituendole :tll<' :1ntichc. l~'l borghesia, tuttavi:1, non resta la stessa; in essa le opposizioni di classe si sono semplificale. Ormai

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