Il Socialismo - Anno II - n. 17 - 25 ottobre 1903

IL SOCIALISMO 259 nella· massa della Nazione servire come riabilitazione tiella tradizione quietistica di quei partiti. Il supremo potere esecutivo, mai come ora non è sollecitato da nessuna necessità obbiettiva e cli finanza a spostare le vecchie basi parlamentari di Governo verso il demos di Estrema, perchè può dare riforme dilatorie e apparentemente coraggiose. E se i radicali accettando ora :di entrare nel Go– verno si appagassero delle riforme rese possibili da.1- 1 'ani,·ità del bilancio, tradirebbero il loro programma di vaste riforme - poggiato sulla riduzione fiscale - e renderebbero un buon servigio alle istituzioni, le quali si mostrerebbero atte e pieghevoli nel dare delle riforme cJie viceversa deriverebbero dalle natie virtù del bi– lancio: di r forme cioè formali ed automatiche di bi– lancio, che potrebbero essere sfrutt.. 1.te per elevare il prestigio delle istituzioni, le quali apparirebbero falsa– mente conciliabilì con il contenuto del programma ra– dicale. . .. Notata la mancanza di precisa autocoscienza gene– ratrice inevitabile cli eterni dissensi dottrinali, nei par– titi radicale e repubblicano, della propria rispondenza storica ed economica - prodotta essa stessa dallo scarso s\'iluppo economico della 1 azione, e dall'intricato vi– luppo degl'interessi sporadici politicamente prevalenti e degl'imperiosi rapporti cli classe nel paese - possiamo ora agevolmente intendere tutto il gran vantaggio che esercita il Partito socialista nel sollecitare e sospingere l'evoluzione del paese verso un ordinamento economico più sano a più moderno e verso lo esatto orientamento specifico dei partiti popolari. L'atteggiamento deciso di lotta di classe proletaria assunto dal Partito socialista rischiara, infatti, la posi– zione storica e i rapporti reciproci dei tre partiti popolari tra toro e toglie i motivi del loro interno dissenso. li Partito socialista esplica la lotta del salario contro il profitto capitalistico. In questa lotta egli si vede ostacolato il corso dal basso profitto, taglieggiato a sua volta eia uno sfrutta– mento politico senza pari in nessuno Stato cl' Europa. Così per ragioni organiche di produzione, il proleta– riato socialista si trova sollecitato ad agire da un doppio ordine d'interessi immediati ; e cioè dall'interesse di accrescere col prodotto la quota di partecipazione di– stributiva del lavoro e dall'altro interesse immediato di defalcare il profitto del capitale a vantaggio del s..1.– lario. Questi due fondamentali motori materiali della lotta del proletariato socialista coincidono e contrastano nel- 11 istesso tempo con il principio motore del movimento politico borghese, cioè del partito repubblicano che rappresenta gl' interessi produttivi della piccola e media proprietà, e del partito radicale che rappresenta le energie moderne e nuove della sana produzione c.1.pitalistica del 1>acse. Coincidono .tutti, sul terreno politico, nella lott..1. contro tutte le for.te che riducono, col profitto, la pro– duttività e le conscguemi quote-lavoro. I nvecc contra– stano sul terreno economico, ove il partito radicale e il partito repubblicano scendono contro il Partito socia– li~ta, a contestargli perfino l'esistenza di una lotta di classe, economicamente fondata, tra borghesia capitalista e proletariato. Questa parziale coincidenza cl' interessi politici tra borghesia e proletariato in Italia, viene alimentata dalla lotta economica del proletariato. Niente di più ovvio di questo paradosso politico. La lotta contro il profitto capitalistico ~ il più grande servigio reso a pro ciel profitto italiano! Perchè la pressione proletaria per l'elevamento del salario, spinge e solleva gl' interessi della classe borghese contro la compressione politica del profitto, determinando cosi sempre più vivace e più alacre il bisogno nel paese di quelle riforme di libertà costituzionale ed economica che preparino economica– mente un ambiente borghese normale, e politicamente l'avvento della grande massa produttriçe ali' esercizio del potere. Onde si vede che l'opinione di coloro che, come Guglielmo Ferrero. inclinano a credere che la lotta sindacale economica abbia fatto bancarotta 1 e che al Partito socialista convenga dedicarsi esclusivamente alla lotta contro la plutocrazia improduttiva annidata al potere; perde cli vista la simultaneità delle due azioni, le quali lungi dall'escludersi si compenetrano a vicenda. Kon solo: ma è proprio il movimento della lotta di classe sindacale, per quanto scarse ne possano essere per ora le conquiste economiche, che potrà sotto la pressione del proletariato, de~are le classi produttrici non proletarie a questa reinstaurata lotta contro il pa– rassitismo politico italiano. Onde un 'altra caratteristica consegue1w.a scaturisce da queste osservazioni. Osserva il Bonomi che la lotta in cui l'Avanti ha impegnato il Partito socialista contro le classi parassitarie, può essere utile e rispondere pu– ranche ai bisogni più immediati della vita pubblica ita– liana; ma allora occorre ripiegare la bandiera cieli' in– transigenza, e confessare che per ora e' è da fare un lungo cammino a braccetto della borghesia, prima cli arrivare alla lotta di classe. L'obbiezione è logicamente fallace. È prqprio invece con le specificate posizioni di classe del proletariato socialista e del mantenimento rigidamente autonomo dei partiti che si può addivenire ad una specificata sele• zione dei c6mpiti particolari a ciascuna frazione popolare, e all'introduzione cl' una maggiore autocoscienza del particolare movimento di ciascun gruppo. · Finchè il Partito socialista lavora di conserva col partito repubblkano e radicale in modo sistematico e continuativo - in guisa da formare un blocco popo– lare - questi partiti non saranno abbastanza sollecitati ad a\·ere la piena intelligenza dei proprii moti e delle specificate differenze che li dividono dal partito della classe proletaria. ' Quando la lotta di classe è più viva e più distinta nel paese tanto meglio. Il partito repubblicano, conser– vatore della proprietà individuale, sentirà il bisogno di armare e proteggere il proprio profitto dai taglieggi improduttivi per ricompensarsi delle rivenclica,doni pro– letarie. E così, con la tattica cieli' intransigenza di mas– sima, viene accelerata l'attuazione della parte più ur– gente del programma t:;, i partiti, cosi detti affini 1 veggono meglio orientate le loro specificate azioni di classe, e guariscono di tutte le formulette ideologiche e delle frasi fatte che determinano la crisi da cui son trava– gliati. Breve: la lolla di classe proletaria e la lotta bor– ghese e proletaria contro il « succhionismo » possono meglio integrare la pienezza della vita dei partiti.

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