Il Socialismo - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1902

IL SOCIALISMO 147 degli operai sindacati, i cui interessi essi debbono rappresentare a prefe~enza di ~utti gl_ialtr_i. Co1~siderata sotto quest'angolo visuale, I orga111zzaz1on_e sincla~ale non agisce nell'interesse dell~ classe operaia, con_s1de– rata come un tutto, ma del singolo gruppo degh as– sociati. La storia del tradunionismo prova in che modo le lotte fra le singole organizzazioni operaie sono l'ine– vitabile risultato del sistema sindacale. Sotto questo aspetto non può negarsi il carattere conservatore del movimento socialista. C'è di piì.1. Mentre gli interessi generali della classe lavoratrice conducono a favorire le trasformazioni tecniche della produzione (il cui esponente è la riduzione relativa del numero delle braccia occupate)i gli interessi particolari degli operai sindacati sono contro queste sost~tuzioni tecniche. Il \Vebb ci mostra la tendenza dei sindacati operai a formare ~e~ karte~L c~i loro i~pre_nditori, a~lo séopo di tener altt I prezzi dei prodotti, cioè a coaliz– zarsi contro il consumatore, che, nella generalità dei casi, è costituito appunto dagli operai degli altri m_e– stieri ! Potrei citare qualche fatterello più istruttivo an– cora, che si riferisce al nostro paese, ma è meglio cessare, per.chè l'esperienza del movimento attuale dei contadini non è forse del tutto espediente che si in– vochi ... Cosi ricostruendo a pezzo a pezzo, e per assaggi successivi, la teorica del Socialismo riformista e mode– rato, come qua e là 1 nel calore della disputa ministe– rialistica, è stata enunciata, noi dobbiamo necessaria– mente concludere Che il tentativo di abbandonare il vecchio e"sicuro terreno del Partito socialista conduce a favorire direttamente non pure le forme sociali esi– stenti, ma anche la costituzione politica dominante nello Stato italiano. Ciò che rende più pericolosa questa tendenza è che essa non sa farsi una nitida coscienza delle finalità proprie e delle inevitabili conseguenze del metodo eletto. Onde, mentre la critica di questa tendenza riesce necessariamente slegata e non sempre tonclusiva, la maggioranza del Partito non è messa in grado di formulare nettamente il proprio avviso su di essa. Pure questa tendenza ha avuto campo due volte di manifestarsi come fatto pratico: in Francia ed in Italia. In Francia il miL/erandismo ha rotto e scompaginato per sempre l'organismo poco resistente di quel Partito socialista, e, sotto pretesto di difesa repubblica11a. ha dato nuovamente vita al partito radicale, cioè al par• lito di tutte le menzogne opportunistiche. In Italia, l'esperienza oramai è completa, e culmina in un disa– stro, il cui storiografo sta per diventare lo stesso Tu– rati. Ma il fallimento dell'esperienza concreta non ha disfatta la teoria. Essa vive e rigoglieggia e minaccia di nuovi.disastri la nostra parte politica. Il Congresso di Imola non deve più lungamente esitare. Esso ha l'obbligo di pigliare atto di queste differenze di indirizzo e indicare nettamente quale è la via che la maggioranza del Partito intende seguire. Non è ripetere una frase retorica, invitare ciascuno ad assumere le responsabilità che gli spettano, troncando una buona volt.a certi facili equivoci. ARTURO LABRIOLA. oteca Giro Bianco PROBLEMI SOCIALI U11aforma 111oder11adi briga11taggio " Il gior11alis1110. ,, ·• Il. Le varie categorie dei delinquenti giornalisti. La trasformazione del delitto. - IL giornalismo come forma di criminalità moderna. - Le varie categorie .di delinquenti net giornalismo. - IL delinquente nato. - Il deb:nqu.ented' occasione. - Il deLiniJuented'abi– tudine. - li delinquente passionale e paizo. - Il bene nei giornalismo. Dopo ciò che abbiamo detto fino ad ora, mi· sembra che non si possa esitare nel concludere che la struttura del giornalismo d'oggi - in linea generale - sia per le persone che in gran parte lo compongono, sia per i mezzi che esso adopera, è un fenomeno largamente imbevuto di criminalità. Vi sono - senza dubbio - eccezioni; ma poichè esse non sono che sporadiche e rare, non hanno forza per far mutare la colorazione generale e l'indole cri– minosa al giornalismo attuale. E queste eccezioni di ttomini che combattono per l'idea immacolata, adorata dai loro cervelli e dai loro cuori, per l'idea che fiam– meggia in cima a tutti i loro pensieri come la fiamma sulla fiaccola, sono tanto più ammirevoli, inquantochè molti tra essi hanno dovuto pagare - e il caso non è vecchio - col sacrificio stesso della propria persona. del proprio benessere economico e della propria libertà l'apo• stolato per le loro idee. E non si sono piegati. Ma, - ad eccezione di queste lucidissime minoranze, - il giornalismo odierno apre troppo largamente e troppo generalmente le sue porte al delitto, per non risentirne una specie di colorazione generalfa! di criminalità. · li giornalismo moderno non è dunque che uno di quei fenomeni che si chiamano, in sociologia criminale, trasfonnazione modenza dei delitto 2 vale a dire che gli individui che oggi si dedicano a/La criminalità giornali– stica sono, quegli stessi tipi, che ieri, qt1,_a1tdo ii giorna– lismo non esisteva, rubavano od 11,ccidevanocon ape,rta violenza. L'uomo, il quale oggi vende la sua penna è - psi– cologicamente - quello stesso che ieri vendeva, come sicario, il suo pugnale; l'uomo che oggi vende il suo pensiero è quello che ieri vendeva la sua coscitnza. L'uomo che oggi ricatta per mezzo del giornale, è quello che ieri ricattava con altri mezzi, - meno evoluti nelle scale del delitto, ma non meno immorali - e che ru– bava e aggrediva ad un angolo di strada. La civiltà porta seco, oltre ad innumerevoli vantaggi, anche nuove armi all'esercito dei delinquenti, e il cri– minale cambia così continuamente i mezzi della propria lotta delittuosa, servendosi delle istituzioni e dei ferri sempre nuovi che la civiltà, evolvendosi, gli porge. Ieri il ladro aspettava sulla via maestra l'uomo che portava il denaro - oggi, che si sono inventate le ban– che. l'elettricità, e il giornalismo. lo deruba con una abile truffa bancaria 1 con un falso telegramma di borsa o con un abile maneggio giornalistico. Il delitto non scompare e non scomparirà mai dalla civiltà borghese - qualunque sia la fase che tale civiltà 1 V. Socialismo, nn. VJJT e IX, 10 e 25 giugno 1902. 2 V. oer le leggi di tale trnsfonnazione: ENRICO FERRI, Socio– logia cri,,;ù,alt, ,v edizione, 1901. - S. S1GHELE, La t:rimi11aiité dts stdts, Parigi, 1900. - NICEFORO, La tra11sformatio11 dr, crimt nella Scuola Positiva, dicembre, 1901, e il volume di imminente pub– blie!l.zione, A. NICEFORO, La lransformacion dtl dtlito t11 la socitdad modtrna. Madrid, Serr.1 editor.

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