Il Socialismo - Anno I - n. 9 - 25 giugno 1902

Anno I. Roma, 25 Giugno 1902. N. 9 IL SOCIALISMO ./2Jv Rivista qui_oòicinale òiretta da ENRICO FERRI ./2Jv ATTUALITÀ POLITICA Il " fabianismo ,, italiano ' li. Il Socialismo democratico moderno, a chi guardi bene, è l'intersezionedi due rnovimentistorici,_ genera– tisi spootaneamentc, nella prima metà del secolo or:t scorso, in seno alla cbsse lavoratrice; o, se meglio piace, il frutto della esperienza fallitadi due movimenti esclusivisti. Il primo di questi movimenti aveva scopi preci– puamente economici; ~ra riformistico nel rneto do e nella tendenza; non disdegnava, anzi sollec.it:ivail concorso delle altre classi sociali. Maturò sovrattutto · in Inghilterra, ove si svolse in una teoria che da God,xin, a Hall, a Thompson e a Gray, formulò quasi tutti i principii teorici della economia :mci-ca– pitalistica, che fu detta pi(1 tardi marxista; ed in Francia, col Fourier e col Saint-Simon, creò una larghissima corrente d'opinione pubblica a sè favo– revole. 1 Il secondo di essi era eminentemente rivoluzio– nario. Aveva il suo atto di origine nella cospira– zione di Babeuf e culminava nell'affermare l'onnipo– tenza dei mezzi politici per attuarela tr:1sfonn:1zione sociale. Il Socialismo democratico fu una conciliazione di questi due opposti indirizzi, che la storia del So– cialismo ci mostra Yiolencemente ostili fra di loro. Riconobbe che l'azione economica e riformistica non dove\·:taff..1tto trascurarsi;cercò :tnzinell'economia, benchè in un senso ass:1idiverso da quello espresso dai socialisti cosiddetti utopisti, il fondamento e i pre- 1 V. . Wtia/is11w, n. Vili, 10 giugno. 2 11 .1/nniftslo dd Comrmisli, rilevato che quei-ta specie di --ociali:.1i ,i oppongono ad· o:;ni mol'imen10 politico della cl:tsse l:wor:itricc, osscr"a che essi • n~n m:inc!lno mai dal cos1huirc delle piccole SCllc reazion:tric•. Così ]Xli gimliC!l il tentativo di :illon– lanare gli operni dal mo"imcnto poli1ico: • Un'altrn fonna di... '-'Ocialismoborghese tentò stornare gli operai da ogni movimento ri~oluzionario, mflslrnndo loro che un mutamento politico ern cosa d; 11tss1111a 11/ililà; che solo un mu1anien10 delle condizioni materiali dell:t ,•i1a serviva a qualcosa. '.\la ciò che questo socia– li-,ino chiama un nrnt:nnento nelle condizioni materh\li della vita non significa punto l'abolizione delle fonne borghesi del produrre. Esso intende parhre di certe riforme :unministr:itive... Qutsle ri– jorme 1101111111/trebberoi11 11ù11le ; rapporli del capitale col ltro1/Jro •. 8 liminarid'ogni tr:tsformazion~.Ma volle attribuireal momento politico l'efficacia maggiore, tanto che dal– l'azione politica vera e propria - diretta a trasformare gl'istituti politici domin:1nti,mercè sostituzione delle ..:lassiche ne hanno il monopolio - trasse il segno specifico della sua pratica attivit:I. Per azione econo– mica intese l'organizzazionedella classe lavoratrice, per la. difesa dei suoi interessi alluali, come sono co11dizio11ati dall'esistente forma di produzione. Come più tardi l'azione politica del proletariato diventasse azioneparlamentare, sarebbe difficilee lungo spiegare. Che la teorica del Marx intende,·a per azione politica del proletariato l'azione parlamentare, mi pare derivi da quel facile equivoco per cui ceree opinioni e pareri dell' Engels si definiscono se1Ìz'altro per 1uarxistici.Certo, se dobbiamotener conto di ciò che Marx ha scritto delle lotte parlamentari di Francia e. di Germania nelle sue monografie di storia francese e nella sua difesa innanzi ai giurati di Colonia, e della forma dileggiativaadoperataa riguardodei Par– lamenti,de\·e sembrareunastranaes:1gerazione storica far passare il marxismo come la dottri11.1 che intende per azione politica del proletariato la sua azione par– lamentare. Lasciando per ora da parte questo punto della storia del Socialismo, ricordiamo che fu effetto del– l'azione parlamentare del Partito socialista se la sua azione economica venne a pigliare l':tspetroimpen– sato di legislnziouesociale. In realtà i poteri pubblici er:1no :1doper:1tiperchè inten·enissero nei rapporti della produzione e per questa via eliminassero taluni degli inconvenienti del presente modo di corwivenza sociale. L'istesso fotto che i socialisti er:1110 presenti nelle aule legislative, mostrava il desiderio loro d' in– fluire, mercè la legge,sui rapporti sociali. Ma qui stava anche il pericolo. Kella dottrina del marxismo, la società presente è considerata come sottoposta al dominio degli in– teressi della borghesia. Per una dimostrata legge di correlazione fra i vari aspetti della vita sociale, se la borghesia è padrona della produzione e, quindi, degli scambi, essa è padrona altresì dello Stato. È difficile stabilire se la borghesia domìni la societ:I pi(1col fatto che essa è padrona della produzione o pi(1 perchè possiede il monopolio dello Stato. li fatto vero è

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