RE NUDO - Anno X - n. 82 - dicembre 1979

dharta davanti a Gotama. Le iden– tificazioni con i personaggi della letteratura mi sono sempre piaciu– te; forse anche questo è un gioco della mente. Siddharta vede Go– tama, l'illuminato, lo ama, lo rico– nosce e se ne va. Anch'io. Siddhata cambia dopo l'incontro con Gota– ma. Io mi sento cambiata. Il viaggio attraverso l'India mi a– veva già cambiata. Ho avuto tante paure, tutte le paure che ho nega– to, represso e poi analizzato a tavo– lino, capito e poi ancora negato, sono venute alla luce, sono esplo– se, si sono mostrate nude. Le ho viste, le ho mangiate. Ho comin– ciato a combatterle, le ho accettate, un poco spero scon:ìtte. Sono arri– vata a Poona e un piccolo pezzo cli strada era già stata fatta. Sono entrata nell'ashram da curio– sa. Curiosità intellettuale. « Capire cosa sta succedendo in questo posto del mondo, come e perché ». Sono entrata pensando che la mia strada me la stavo tro– vando da sola, viaggiando. Sicura, presuntuosamente sicura che la mia consapevolezza era tanta. Co– me ora del resto. Ora che mi sento il corpo vuoto, così vuoto che a tratti mi prende la paura di stare morendo. Infatti sta morendo qualcosa di me, una parte, tutta. Quell'aspetto così totale per me che mi faceva essere in ogni mo– mento « quella che mi piaceva che fossi », a prezzo di fatica e infinita dispersione di energia. Ora il mio corpo è. Lo guardo. Ho portato 20 kg. di zaino senza fati– ca, guardandomi portarlo. Ho pau– ra di quello che mi sta succedendo. Ho paura che sia pazzia. Gli psico– logi hanno spesso paura di diven– tare pazzi, perché conoscono la fol– lia degli altri e la etichettano come pazzia. Sto bene; la paura sono ormai solo attimi. Tanta strada ho da fare. È solo l'inizio questo. Un amico sa– nyasin, Swuami Vit Bruco (colui che va al di là del bruco per diven– tare farfalla) mi ha chiesto prima che partissi di telefonare in Italia a sua madre: « Dille che sono a scuola, sto imparando e forse dure– rà tanto tempo ». È bellissimo. Bhagwan come Socrate. Non so cosa stia più avanti e anco– ra più avanti. È impossibile im– maginarlo. Ho immaginato tante volte la mia strada, come doveva essere, quale mi sarebbe piaciuta che fosse, quali vette di perfezione, di armonia tra materiale e spiritua-. le, di conoscenza avrebbe raggiun– to. Arrivare. Non ho mai immagi– nato quello che sto vivendo ora. Ed è solo l'inizio della consapevo– lezza di me stessa; non quella della psicologia e della psicanalisi, che io ho amato ed odiato, attraverso cui si può raggiungere la coscienza di ciò che sta nei tuoi meandri più profondi, infanzia, traumi, padre e madre, invidia e gelosia e odio e voglia di potere. Ringraziamento alla psicanalisi. La consapevolezza di essere nel presente insieme uno e molti, e poi ancora avanti, più avanti, uno e tutto. Ritorna la paura, ma quasi senza convinzione, di aver « perso » la testa. Perso la mia testa che ragio– nava perfettamente. Logica strin– gata, capacità critica, padronanza dialettica. Piove. Le colline verdi sono ancora più verdi, pulite. Sandra Vergani

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