RE NUDO - Anno IX - n. 71 - dicembre 1978

• ~-o,\ C 0 ~ A.A. organizzazione per·una nuovapratica'di vita a curadi MassimoMolteni,GiuseppeDeSario,Maurizio Terenzoni Per quanto criticabile appaia l'espe– rienza A.A., va tuttavia accettata come dato di fatto la sua importanza, che vie– ne anche dalle sue dimensioni, e che la colloca nell'ambito comunitario in una posizione di primo piano. L'esperienza A.A. iniziò nel 1970 .a Vienna dalla fusione di piccoli nuclei comunitari, o meglio di convivenza.Nel '72 il gruppo si trasferisce a Friedrich– shof, e qui ~l sorgere dei primi problemi interpersonali, Otto introduce le sedute di autoespressione con le varie persone. Queste sedute, chiamate in austriaco selbstdarstellung e in sigla SO, sono il fi– lo conduttore di tutta l'esperienza; pro- · venienti da quella che è la pratica rèi– chiana, si svilupperanno poi con la cre– scita del gruppo pur mantenendo sem– pre intatta la loro caratteristica fonda– mentale che è quella di garantire una scambio emozionale e azionale dei sen– timenti individuali. Riportiamo, per spiegarci meglio, alcu– ni stralci da un articolo intitolato "rap– porto di un gruppo SD". "L'SD.inizia con l'espressione delle difese fisiche, io incoraggio i partecipanti a tendersi, con i loro interi corpi, braccia, gambe, sto– maco, faccia, fare delle facce, non fare uscire le loro aggressioni, m,~ t~nerle dentro e spremerle fuori, farle uscire appo,sta,rotolare sul pavimento. Alcuni arrivano al disgusto dell'aggres– sione già durante questo esercizio, ten– dono le loro dita, distruggono le loro facce, il primo inizia a vomitare. Inco– raggio tutti a far venire fuori la loro ag– gressività, molti ne sono incapaci, han– no paura di essere senza difese quando espongono il loro corpo. Le urla diven– tano sempre più alte, posso solo mimare le mie direttive, la mia voce non può es– sere udita in questo inferno. Tutti i 15 partecipanti al gruppo SO stanno espri– mendo le difese emotive e il disgusto aggressivo. Alcuni entrano ancor più profonda- mente .nelle loro emozioni, iniziano a piangere, giacciono sul pavimento, in alcuni l'odio infantile inizia già a venire fuori. Sono passati 30 minuti ed io vado da ognuno e lo incoraggio a continuare ad esprimere i suoi sentimenti di disap– punto, rabbia, disperazione. In molte lingue sento; mutti komm, marna come, maman viens, mamma vieni. Il lamento diventa un pianto, si chiede amore, in modo aggressivo. Orl\,tutti giacciono sul pavimento. La peggior tensione è stata rilassata, soltanto Jetta rimane in piedi, gelata. Non è capace di mostrare le pro– prie emozioni, ha troppa paura. Le spiego che ha paura di esprimere le sue accuse ai suoi genitori è contro tutti. Jetta dice si, si è vero, odio tutta l'uma– nità, odio tutti profondamente perché non mi hanno lasciato vivere. Comincia a piangere; L'uno dopo l'altro si alzano ed esprimono la loro ostilità contro la gente. Oavid grida: voglio sterminare l'intera razza umana, tutti devono P!l– gare per il fatto che io non sono stato amato·da bambino ... Ognuno è profondamente emozionato nella SO. Parliamo di odio, ognuno lo prova,' è proibito mostrarlo; l'odio re– presso rende le persone remissive, ne– :vrotiche e soprattutto ammalate fisica– mente. Ogni persona che cresce nella, famiglia nucleare porta questo profon– do odio che ha dentro di sé in giro con sé, e deve uscire, farlo uscire, se vuole di– ventare sano, guarire. Ci mettiamo in cerchio e ci guardiamo, ci ammiriamo, ci stringiamo le mani pieni di rispetto, annuiamo l'uno all'al– tro seriamente, la ragazza ingles&<;onti– nua a ridere, fo ritorno al piano e suono un tango, tutti ballano, si guardano, si abbracciano; il gruppo di SO finisce, dopo essere durato due ore. L'esperienza A.A., come si è detto, è prettamente reichiana, e come tale de– dica molta attenzioni all'allevamento dei bambini. Soprattutto nell'intenzio– ne di "garantire una sana crescita, senza danni" dove per danni si intende qual– siasi coercizione della personalità. "Il bambino dorme sempre con la sua ~amma. Abbiamo notato che al bam– bino piace addormentarsi attaccato an– cora al suo seno. Alcune volte si sveglia– no di notte e vogliono bere o soltanto sentire che la loro mamma è vicino. Il bambino dell' A.A. può avere il latte dal seno materno 6gni volta che lo desi– dera, non c'è nèssun orario. Il bambino dell',A.A. decide da solo quando vuole dormire, non è forzato ad andare a letto .. Non c'è un'ora per andare a letto stabi– lita. Abbiamo notato che i bambini svi– luppano presto un ritmo simile a quello del gruppo. Abbiamo notato che i bam– bini socializzano molto presto, che que– sto è l'effetto del gruppo e degli altri bambini. I bambini dell'A.A. sono aperti e non hanno paure. Non sono timidi e non hanno paura degli adulti perché riel gruppo non ci sono punizioni, è loro concesso di fare qualsiasi cosa purché non danneggi nessuno ... I bambini han– no molto intuito e se spiegate loro perché non devono fare una cosa, capi-

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