RE NUDO - Anno IX - n. 67 - luglio 1978

A $'CléN%A oN E( PI V AL 1/() SERVI :Z.I O.. C ~I\ T"E-'f na che si è appropriata di certi strumenti. Del resto anche Freud, ha azzeccato quando ha parlato della "sua" problema– tica di maschio dell'epoca, ma quando si è scontrato con la sessualità femminile, ha ·avuto delle intuizioni, ma anche dei grossi abbagli. Quello che mi dispiace è che due anni fa, quando ho iniziato questo lavoro non ho ·trovato altre donne che collaborassero insieme a me, nell'uso di questa metodo– logia, prese tutte dalla sacralità, o dal rigetto della,scienza. - Comunque sono affezionata a questo li– bro e lo giudico importante, soprattutto perchè contiene un'esortazione agli emar– ginati, che non accettino più passivamen– te le conclusioni di qualsiasi scienza, ma ne usino gli strumenti, finchè essj diventi– no chiaramente patrimonio di ogni grup– po, e meccanismi di lotta. E' chiaro che nel mio libro rni rifaccio ad un'ottica di parte, ma non lo considero negativo, anzi in futuro auspicabile. Solo così ogni gruppo potrà formarsi la propria scienza e non far decidere più ad altri, ugualmente soggettivi, ma probabilmente ostili, della sanità o della malattia, della capacità o dell'incapacità, delle disposizioni e delle tendenze, di tutte le questioni insomma che toccano il proprio esistere e non possono delegarsi ad alcuno. Anche il concetto di maturità, cosa è se non creare ruoli e incrostazioni che por– tando ad un ùnmobilismo costruiscono RE NUD0/29 individui che' cozzano contro ogni reale dùnensione psicologica, e tende a forma– re, anzichè dei "sani" che si mettono in discussione e si confrontano con le loro radici e le loro esigenze, dei "malati" che nel momento stesso che si identificano con la Norma, si sottopongono ad ogni genere di castrazioni. Servono questi uo– mini insoddisfatti e repressi, è chiaro, possono essere anche i più aggressivi. Non per altro finora ci hanno fatto crede– re che questi morti viventi siano i "sani" della situazione. La tua è un'ottica femminista tradiziona– le? La mia è senz'altro un'ottica femminista, ma siccome. non credo al femminismo come ad un immobile ·dogma, mi capita anche di fare delle critiche ad alcune conclusioni del movùnento. Tutto ciò mi sembra logico proprio rapportàto a quest'ottica, perchè se il femminismo è quello che ha portato avanti il problema delle ruolizzazioni, è giusto che si ponga in una dùnensione di continua discussio– ne e di rifiuto dei modelli precostituiti, perchè possa attuarsi una ricerca conti– nua su noi stesse. (Intervista a cura di Antonio Veneziani)

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