RE NUDO - Anno IX - n. 67 - luglio 1978

• • ....... "lt ~,... : ..... .. ... . )\: ... , :• ·, ... . .. .. .. . ... l•,.... =< ••• • ':: •••• . . ...... •.. ...:: \,ii ..... .. . ..... •i------- .-------- _11•- _ ..... al i- TRASH di Paul Morissey Siamo parlati dalle parole, non siamo noi· che decidiamo di dirle. Questo è molto evidente nei dialoghi dei films di Moris– sey, dove la gente Si lascia trasportare dalle parole come foglie al vento, per ritrovarsi alla fine a credere come loro quel che gli viene propinato dall'esterno. Anche questa volta Morissey punta l' obiettivo sull'emarginazione, e tra l'au– toemarginazione dell'artista 'e l'emargina– zione obiettiva dell'emarginato getta un ponte che ha continuato a ripercorrere portando a casa films. Il titolo in inglese significa: rifiuto, spaz– zatura, ed è tutto un programma. Un eroinomane (Joe Dallesandro) trova ospi– talità da una svitata, che vive in una casa con mobili riciclati dall'immondezza, e, tra un problema di coppia e l'altro, ha dei contatti con l'esterno, che si risolvono sempre nel modo peggiore: viene rifiuta– to e gettato via, quasi fosse un rifiuto umano. Ma non perchè lui sia peggiore degli altri, tutt'altro, ma perchè l'uso dell'eroina permette di etichettarlo come ' 'rifiuto della società' e di trattarlo come tale. Paul Morissey per lanciarlo in Italia lo ha presentato di persona come un film-de– nuncia del pericolo della droga. In realtà, nel film l'eroina non è che un mezzo per la messa in situazione dell'emarginato, per mostrare come i non em·arginati a contatto con lui cerchino sempre di ap– profittarne in maniera schifosa. E le po– che cose vere sono i rapporti tra emargi– nati, rapporti quindi che esistono e han– no quel 'sapore' proprio all'interno· dell' esperienzadi drogapesante. I bagni del sabato notte ~ David Bukley Tra le migliaia di films prodotti ne) mondo dall'inizio della cinematografia pochi sono quelli dedicati agli omosessua– li e ai loro problemi, intendo dire che trattano degli omooessuali di oggi e non di Ludovico di Baviera o delle Morte a -1 Venezia. E' evidente che il tema non è dei più graditi, ma adesso sull'onda lunga (e or– mai quasi esaurita) dei "movimenti di liberazione" è stato facile confezionare un filmetto decente, perfino con qualche nudo (maschile), pieno di buone inten– zioni e superficiale quanto basta. Una coppia di giovani normali, lui un provinciale all'antica, lei una nuovaior– chese aggiornata, s'imbattono in un lavo– ro all'interno di un locale gay: è lui, pianista di mestiere, che viene scritturato per tirar fuori lattemiele da unapianola. Quel tipo di clienti lui li trova anormali, ma lei gli spiega che no, che sono esseri umani come tutti gli altri. Lui non ci crede, ma va al fondo del problema. E come spesso succede nei films americani, si fa spompinare da un finocchio proprio la sera del debutto. Lei è un po' allarma– ta, gli chiede: credi che sia cambiato __ qualcosa? Lui risponde: spero di no. E il pubblico pensa: scema, hai fatto di tutto per fargli superare la diffidenza ... e ades– so beccati questa: il tuo quasi marito che ti diventa frocio tra le mani! Aveva già quel faccino così poco virile... Questo film ci arriva dal!'America dove è ·in corso un referendum per allontanare dalle scuole tutti gli insegnanti omooes– suali. Si prevede un grande successo. Tut– te le nazioni sono fatte di mamme, maga– ri evolute, che in pubblico fanno i discor– si che in questo film fa lei, ma che poi nel segreto dell'urna sanno riversare tutte le ansie, tutte le fantasie di avere magari dei figli "diversi" per colpa di un supplente ... RE NUD0/27 ECCEBOMBO di Nanni Moretti Quando non si crede più a nulla, c'è sempre una cosa in cui credere: il fatto, appunto, di non credere a nulla. ,Ecco La Frase, lascia che me la scriva - direbbero nel film di Moretti. Dopo aver visto questo film, se uno vive nell'ambiente del "movimento", ha l'im– pressione di continuare quel discorso nel– la realtà, di rifare nella· vita tutti quei ·gesti, quelle azioni, e proprio col taglio un po' crudele, un _po' triste, un po' menefreghista che gli ha dato Moretti. Oppure di "fingere". Se uno è allegro: ammazza quanto finge! Cosa c'è da esse– re allegri? che noia essere allegri! e via di questo passo..... Durante il film ho notato che gli spetta– tori giovani, movimentisti, i diretti inte– ressati insomma, ridono molto. E' un meccanismo risaputo. Nello schizzo di Ecce bombo o di Io sono un autarchico mi ci sono dunque trovato? Certamente. E che effetto mi ha fatto? Ma, non lo so.... mi ha fatto pensare, ne ho parlato ... molti lo discutono ... ne stiamo scriven- .. do ...: Insomma è una realtà particolarmente vischiosa: perchè vera. Ma i due tuoi films, Nanni, sono lo stesso film.... e il terzo? sarà ancora la stessa cosa? Certamente lo andrò a vedere. E' masochismo? masturbazione menta– le? superomismo di massa? Per me è semplicemente il cambio di un'antropocultura: di quella vecchia non se ne può più, quella nuova è sovrastrut– turale, quindi alla lunga inutile, vana, illusoria. Infelicità? Non diciamo fregnaccie. C'è un sacco di gente che trova questo film divertente e nient'altro. • Li disprezzo perchè li sospet_to essere degli struzzi. Ma non è il caso di drammatizzare. w.p.

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