RE NUDO - Anno IX - n. 67 - luglio 1978

respiro e le grida della gente. C'era anche la Kundali.Ìli, che era pure silenziosa, a quel tempo. La prima musica che ho fatto è stata proprio. per la Kundalini ... è la musica che avevate a Guello l'anno scorso, ora come avrai sentito, l'ho com– pletamente cambiata. Quel giorno al dar– shan Bhagwan mi ha parlato delle nuove medjtazioni che avrebbe introdotto nell' ashram, che tipo di effetto avrebbero dovuto avere sulla gente; e questo ovvia– mente mi ha dato un grosso feeling per cominciare a lavorare. Quando le prime musiche mi sono accadute e c'era ormai una cassetta pronta sono andato di nuovo a vedere Bhagwan e gliele ho fatte senti– re, lui disse semplicemente "bene" ... e •per quello che posso ricordare solo un'al– tra volta ha voluto ascoltare queste mu- • siche a cui lavoravo, poi mi ha detto "Fai quello.che ti senti". E questo tuo orgoglio di autore, di ego, era ancora lì "come quello che fa le musiche per l'ashram... "o cosa? No, era cambiato attraverso la semplice osservazione del fenomeno, se tu cominci a guardare una cosa profondamente, questa tende a scomparire, ed io avevo RE NUD0/16 cominciato a vedere che quando io ci sono, questo crea una barriera al che la musica accada, una specie di ostacolo che impediva la pura creatività di esprimersi. Ora mi siedo semplicemente qui, nella mia stanza, ed aspetto che la cosa accada, oppure se non accade va bene lo stesso, non sono legato a nessun tipo di «produ– zione". In occidente, ed in qualche modo la tua creatività è sempre ritmata dal problema del guadagno, del cibo, dei tempi di lavoro, che possono essere mol– to più elastici per un "artista", ma ci sono sempre e questo, anche se in manie– ra invisibile ti obbliga ad esserci, ad essere lì col tuo ego, a produrre ... e invece qui nell'ashram non è che devo fare qualcosa, ma esprimo solo q·uelloche mi accade. Parliamo un po' della nuova musica della meditazione dinamica. La prima volta che l'ho sentita mi ha fatto un effetto terrificante, sì è la parola, tanto che non ho avuto il coraggiodi fare la meditazio– ne, l'ho trovata irzsinuante,stravolgente e inquietante al tempo stesso, ho avuto veramente la sensazione che sarei potuto esplodere, mi sono detto "troppo per i miei gusti" ed ho tagliato la cordà. Ora raccontami come è nata. E' molto difficile da raccontare, pérchè non sono io che la faccio, lo so che sembra stupido, ma semplicemente posso dirti solo ·che l'estate scorsa la musica della Kundalini e della Dinamica è cam– biata. C'era questa nuova cassetta un giorno, la musica era lì, così una mattina l'abbiamo suonata, dicendo alla gente di non preoccuparsi troppo del fatto che la musica era cambiata e di seguire il loro feeling. Ho guardato la gente durante la meditazione, ho realizzato come la musi– ca lavorava_sul loro corpo, ho portato qualche cambiamento, ritoccato qualche colore. Ti ricordi quale parte hai cambiato, se hai aggiunto delle percussioni, se hai tolto qualcosa? Non saprei dirlo, so solo che ho cambiato qualcosa, e non saprei nemmeno in che modo, la musica ha trovato piano piano la sua coesione col ritmo della meditazio– ne, ha trovato la sua strada per entrare nei corpi in meditazione, io non ci ho pensato affatto·, è puramente accaduto. Ora per esempio dell'altra musica sta venendo per cambiare l'ultima parte della dinamica, la danza, è una creazione che non ha fine, che si modifica con la crescita dell'energia che c'è nell'ashram. La mia meditazione preferita J la Nata– raj, ne vuoi parlare un po'? Ma prima ti racconto la mia esperienza con questa musica: "L'anno scorso Prabudhas mi ( segue a pag. 43)

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