RE NUDO - Anno VII - n. 49-50 - gennaio-febbrario 1977

cir_colio sono compagni dei circoli stessi che escono di casa? Elvio. L'uno e l'altro. C'è qu·esto scontro di fatto con la famiglia, un grosso problema che bisogna af– frontare in modo profondo, non basta organizzare un movimento delle fughe da casa, perchè di fatto la fuga da casa non accresce il nostro potere di fronte alla fami– glia; sarebbe un pò come dire: contro il lavoro salariato usciamo dalla fabbrica ( anche perchè di · fatto non tu_tti possono andarsene di casa). · Andrea. In che modo si pensa di aumentare il potere di chi resta in famiolia? Elvio. Ci sono ak:ur.e idee; una cosa è per esempio quella che è stata fatta dal circolo di Limbiate dove soprattutto le ragazze del circolo subivano molto la situazio– ne familiare: non potevano uscire alla sera ... allora nanna fatto delle delegazioni che andavano a casa di queste ragazze a discutere coi genitori. Occorre generalizzare il fatto di n·on scontrarsi _individual– mente con la famiglia, ma colletti– vatnente. Parallelamente a questo pensiamo di sviluppare un grosso movimento di occupazione di ca– se,' anche per cercare di fare un discorso alternativo alla famiglia; si può chiamare un movime.nto delle comuni, anche se non nel sen~o solito, mistico, ma nel senso di-vivere collettivamen_te, di porsi collett1vamentl9 di fronte alla vita a_ivari problemi anche pratici eh~ s1presentano a chi esce dalla famiglia. ~iorgio. lo penso che sia una cosa molto importante da rilevare– a-questo punto rispetto ali' anda– mento dei circoli, alle prospettive per il futuro. Si prevedono nel'77 seicentomil.:: disoccupati in più, un numero enorme e quindi l'aumento della· sottoccupazione, dei giovani che , fanno lavoro nero, condizioni che si riperquotono inevitabilmente sul· mercato dell'eroina, sulla situazio– ne dei giovani nella famiglia per cui il giovane che sta in famiglia, che non lavora e non studia, è costretto ad andarsene o è buttato fuori. Il circolo non è un organismo di intervento sul proletariato giovani– le, ma un momento di accumula– zione di forza, di organizzazione, dal quale poi passi ad indirizzare direttamente questa forza verso l'obbiettivo che senti come più immediato. Ci troveremo di fronte ad una condizione sociale dei giovani an– cora peggiore, e un numero sem– pre maggiore di giovani andrà a RE NUD0/17 scontrarsi con questa realtà emar– ginante, senza prospettive di nes– sun tipo per il loro futuro, e con questa realtà dovranno fare i conti oppure c'è lo scoppiamento. Per esempio gli studenti: masse sempre più grandi di studenti ab– bandonario la scuola prima dì con– cludere gli studi, anche quelle non politicizzate si rendono conto di essere in una situazione di par– cheggio senza nessun sbocco; per quanto riguarda i giovani proletari o sottoproletari invece e·è un au– mento dei furti ..... - Elvio. Non è che sia aumentato .molto il numero dei furti; leggevo oggi sul Corriere della Sera che le rapine sono aumentate di poco; semmai è diminuita l'età di questa cosiddetta criminalità, cioé perso– ne sempre più giovani commetto– no reati. Questo è ovvio perchè .in una situazione come quella attuale non vedi sbocco alla tua vita, non vedi come uscire da questa situa– zione di emarginazione, e di pover– tà ·in tutti i sensi. sia materiale che di valori. Se andassimo a fare le rapine L'unica alternativa che vedi è quindi quella di andare subito a prenderti le cose che vuoi: magari ti trovi da solo a praticare i tuoi bisogni per cui ti succede che vai a fare la rapina. Questa ipotesi è certamente per– dente, è un'ipotesi individuale che tendono certamente a sbatterti in faccia, anche perchè è l'ipotesi che fa più comodo alla bol'ghesia; se noi andassimo a fare le rapine ci sparerebbero addosso subito e sa– rebbero ben contenti: un pò di noi nella tomba; un pò in galera e avrebbero evitato il pericolo. Allora il problema è invece quello di organizzare collettivamente i tuoi bisogni è di prenderti colletti– vamente quello che ti spetta, cioè il diritto ad una vita diversa e il diritto a tutta una serie di beni e di valori che siano tuoi e alternativi a questa società. Andrea. Qua.li valori per esempio? Elvio. Per esempio tempo fa c'è stata una battaglia nella sinistra rivoluzionarià quando si parlavà del fumo e i marxisti-leninisti la menavqno con la morale proletaria dicendo appunto che in nome di questa morale non si doveva fu– mare ecc. Ecco, io non credo che esista una morale proletaria, perchè in una

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