RE NUDO - Anno I - n. 1 - dicembre 1970

RE NUDO /6 Continuano ad aumentare, per ora sono cinquantamila: cln• quantamila valige di cartone; qui a Milano Il vediamo scendere alla Centrale, a Torino alla sta:tione di Porta Nuova. Chi li ha chiamati? La Fiat, la Siemens, l'Alfa Romeo, i padroni delle grandi fabbriche che sui loro giornali invitano queste masse di meridionali a lasciare la loro terra per un lavoro che poi è dlffi• cilisslmo ottenere; infatti solo il trenta pe~ cento riesce ad entrare in fabbrica, E gli altri? Intanto dormono dove possono, perchè di appartamenti per loro non ce n'è: o sono cari o sono impegnati. « Ripassi, siamo in parola " ~Icono i padroni di casa, certo un im• migrato con una carretta di figli, non dà mai garanzie. Allora ci si_ deve arrangiare nei dormitoi; a Torino ce ne sono due, natura1m·ente , di Agnelli e gestiti da un prete: don Pollarolo. Quello io via Foligno è una vecchia fabbrica in demolizione, l'altro in via Langrange è un palazzo pericolante del centro cittadino: senza se~iii, senza riscaldamento, un letto in una stanza dove dormono cinque per– sone, costa cinque mila lire al mese. A _Milano è quasi, peggio, nei dormitoi si paga anche ottomila lire e molti giovani immigrati senza lavoro sono costretti a dormire in stazione, sulle panchine, nei va– goni merce; ma i padroni non li.dimenticano, li vengono a cercare, mandano i loro intermediari per promuovere un turpe traffico: le cosiddette « carovane "· Il loro compito è 'Infatti di organizzare questi sventurati' in gruppi che mandano-a lavorare presso le pie• cole e medie aziende milanesi. I carovanieri naturalmente sono tutti privi di assistenza mutualistica e previdenziale, fanno i lavori pii! massacranti per dieci-dodici ore al giorno prendendo tre-quattro mila lire, mentre al loro intermediari-macrò rendono in media dieci mila lire a testa. Questi negrieri organ~zzano spesso çarovane dì trenta-quaranta schiavi, per cui il loro guadagnò può raggiungere lè centoventlmila lire a carovana. In questa pagina pubblichiamq, l'eccezionale documento dì un giovane immigrato che arrivato a Milano pie.no di speranze, ha poi finito ·per fare il carovaniere. i~:portante preferisco non · man-:' se vÒlevo soldi, quasi fossi un g_iare. per scrivere, ,ho ancora le mendicante, !! n9n soldi miei gua– lettere indirizzate ,alla « Magen- <lagnati, lavorati e sudati, e quan– ta ». Fui cos&ettò in quel motnen- dq dico sudore, dico sud_ore di tò..a cedere all'infame e vile ricat- _sangue. Prima di Milano ho frequentato vorare circa due' settimane all'I- 1-:, elementari e la prim11 media: drotecnka Amianto, una via dei sono stato rimandato, ma ho ab-· fiorL Mischiavo calce _ed amianto bandonato la scuola. Quindi ho la- per antirombo. Non facevo lavo– vorato alla fabbrica BIRRA... ( con ro di. facchinaggio, ma di produ- 1 ibretto); poi ho gestito un rifor-'' zio ne e trasporto. Il capo (pure nimento di benzina (lavoravo dal- dellaMage11ta), che non faceva un le 6 alle 22)... .. cazzo, prendeVa i soldi che. mi gua- ARR, u· OLAMENTO IN CARO- dagnavo io, sfruttatqi;e, pure lui, mi faceva salire le scale i;inò alla VANA: La prima volta mi ha por- macchina miscugliatrice còn i sac– tato alla \' Magenta » un ragazzo chi di cemento da 50 Kg. ed amian– giovane sui 20 anni, che lavorava lo da 60 · Kg. e pure di piu sulle da tempo in Carovana. L'Uffièio è spalle, con la scala che traballava. in cantina, mi ha fatto vedere an- Mi ha detto che c'era la maschera che letti gratis per far dormire gli anti-polvere ( lui-a -~•dite ci lavo– operai, con lenzuoli neui, ma neri... rava con quella), se Ja volevo met– Perciò ho rifiutato. I letti sono tere, ma di non forci caso alla poi– pure in cantina. Ho sentito dire vere. C'era moltissima polvere che ci vanno tutti i relitti umani quando si miscugliava e quando (con lo scolo· con la sifilide). si vuotava a terra il mi~c1,1glio e to d( un aguzzino par si.o, e ritor- Mi ha fatto conoscere quei « si, ·nai a lavorare da lui per breve gnori » mai visti prima d'ora, ed tempo, ,ma lo guardavo in CJlgt:ie- ho visto il loro mercant-aggio di 1 se.o p~r ciò che mi aveva fauo, è carne umana: ragazzi che chied~ · non lavoravo più volentieri da lai;~- vano almeno 1000 lire per man– la gente cçime lui la trovavo anche giare, dei soldi già sudati e, nei torrenti, nelle séiumare, nel non venivano mai pagati, un. c fango, nei porcili <love sono degni spicuo guadagno già lavorato re– di stare i-pari 'suoi, dal momento stava nelle t~sche di loro che ~i ch_esfruttano _rag;azzig;iovani_.one- giuggiolavano nelle poltrone. La «Magenta» pagava a fine poi si riempivano i sacchi con la settimana. Si teneva 1000 o 2000 pala. l_ire per avere l'appiglio- di farti lavorare. ' La « Doria • •prima era •con la « Magenta », poi probabilmente si sono bisticciati e divisi. La « Do– ria » è più forte e sfruttatrice. La « Magenta» a me personalmente mi ha pagato sempre, con le trat– tenute sop, acitate, anche se altri si lamentavano. Dieci ore per 500 lire all'ora. Non mi hanno mai da– to busta paga o un qualsiasi rezzo di carta per ricevuta. La « Magen– ta » è un po' più umana della « Do– ria », di poco però. • La «Magenta» mi ha fatto la- 1 RICATTO: h giorno che non ho voluto andare più còn il macrò li\ lavorare per la« Magenta», il ma– crò mi ha fatto il ricatto cticendo che la mia posta (essendo indiriz,– zata nella loro casellA) non l'a– vrebbero presa più. Per me fu un attimo di sgomento, non essendo ambientato ancora a Milano e non avendo una fissa dimora, · e poi perchè aspettavo posta importan– te dai miei, dagli amici, 'dalla ra– gazza. Perchè per i:ne tutta la po– sta, in questo grande isolamento e lontananza di emigrato, è tutta st1 e b1sognoS1, pieni d1 fiducia nel , Se uno avevà bisogno di lavora• prossimo.... re, gli· _dicevano di tornarsene-- ··· E ,pi siamo proposti che qualurt- dormire che non c'era lavoro per" que Carovana e qualunque sçhia- oggi, e lò facevano venire l'ind8-< vis~a non_ debba più- sfruttare dei mani a farsi i1 culo con doppio la poveri ragazzi emigrati e non emi- voro. Doveva abbassarsi al rica gqiti, ingenui ed alle prime armi·, to, perc'hè 1o stipendio era nel.I! e che questo morbo dello sfrutta- loro tasche e non )o mollavano. inerito carovaniero sia una volta per tutte stroocatol'senza guarda– re né mezzi né ritegni, per la no– stra libertà e per il nostro avve– nire, perchè non vogliamo più ri– t01:nare schiav1 come una. volta. L'ARRUOLAMENTO CONTINUA: DALLA « MAGENTA • ALLA «DORIA»: - - Alla «- Doria mi h'a portato Aqui– la, ed anche lui c'è irvmezzo: a lui davano i soldi per l'acc;:onto, e lui si faceva bello alle nostre spalle, ed in mezzo alla gente mi gridava PUNIZIONI: C'è ·stato un no in cui per il lavoro llli tito male, mi girava la tes fatica troppo pesante. n cevo più, mi sono scorag ho chiesto di .staccate, via che mi séntivo male e– fessando- ché il la'lloro e pesante. Mi SORO ri giorno dopo, • i trasportava · c!Je mi jt gio e u

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