Rivista Critica del Socialismo - fasc 9 - set. 1899

809 pr?dnzione. d'altra parte od a.vYisano ai modi di prolungarne la c::w~tenza.Yencndo 111 aiuto ai piccoli propriebffìi. od ahneno am– mettono che la clemoeratic1ì azion.e dello Stnto ,n·,·;rntaggerebbc la popolazio11c compagnnoln e qnmdi "il ceto dei contadini. 11 Kaut;.;ky sostieue che le l'iforme principnli . onde il ct·to agral'ìo può sperare un ;.;ollic,·o ai suoi mali, consistono nella <lemocrati:r.ziìzioncdcli.oF :tato:l''.1bolizionedell'esercito permanente. la riduzione democ ratica delle 1mpo:ste,bì diffo:sione della cn!tur,1 tecnica e generale. l'autonomia amministrativa, ecc. .Xo11 è la nostra opinione . ma sia. • E non yj nn-edcte - rib11tte acutamente il Labriola - della contraddizione in c·11i eudctc "? .Po:,;toche le riforme enunci,1te possono ::.ollernrc il ceto piccolo-proprietario dallo stato di depres– sione in cui Yegct;1. segue che que:sto stato di depressione per lo meno non è intieramente all'intima naturn, per cosi dire, della J}l'Oprietiì coltirn tricc. D'alt ronde - ribadisce lo stesso Labriola - il Kautsky giu– :<tamcnte opina che la piccola propl'ietà coltin.1tr ice non ha in :-è nulla di conlrni-io ui principii del Rocialismo. nou ha nmì fun– zione CflJ>i!r1listiN1. cioè mouopolizzntrice e sfruttntrice. essendo :scrnpliccrnc11tc 1rn mezzo di 1;1,·oroper chi lo possiede. Es:sa quindi potnì benissimo esistere acennto alla proprietà di f-;tato. cosi come 11 l!ll'Sficrc indipe;1dente e non meccanico continuci-à ad e:-;istere acciinlo alla produzione unihnia di f-:.tato. riceYer11lo anzi 1111 mag-g-iorincremento dalla trasformazione soCin– listiC/1, la_quale. aftònmndo le tendenze indiYidualbt ichc del gusto. permette rà un massimo fiorire dei mestieri artistici indipendenti. l~ne:-;to è quanto hnnno sostenuto l'Hobson. il Graham \\"nlla:-– c i! sottoscritto - come rieorda oppo11tllHlmc11tcil Labrio\; 1. di– fendendomi dalla taccia di eresia . E il l\11utsky S<'rh·c a png-. 440 del suo libro: « Non soltanto i piccoli proprietari di terre. ma in gpne rale t1lr7ir;~fi~~- (:;ot1~~~~;zl~~:~~; ~~~t~~ttd~c\~~;;i:. 1 i a:ì1 e!, 1 ~a 1 :~?~t~\~1 del prolet:ni'ato . Al contrario!» Fni:sc :stll})l'llda.che :-,·eia tutta l'erroneità del punto dì Yista lllill"Xi:Sta. Pcrchè insomurn se i piccoli propri eta di e i piccoli indnstl' iali 11011ham10 da temere, mu ben piuttosto hanuo da itnproniettersi bene . d;i\\'at.t.nazionc del :-;ocialismo. perchè non potrebbero e non don-ebbero essi conconcre alla sua attua zione, e alla lotta che deve p1·cccdùila 1 Pcrchè il Kantsky parla d' ima 4 ,·ittoria del solo prolet:11·ia10 »"? Perchè i :::ocia\isti si osti nano a dire che il loro par– tito rnpprc:senta eslusin 1mente ln classe operaia·! « Con la società sociali:-U1- scrh·e ;tn~orn il Kautsky . a pag-. 44-l - possono pe1-fcttamcnte nccordarsi aziende economiche in– dipendenti tanto ncll' aµ-ricolturn 1 quanto nella 1mìnifottma: pt'r l'una e per l'altra nìlg-0110 le stc-:,;sco:::sernizioni. Che il terreno ed il suolo. sul quale !asorano, sia prùpl'ietà prinlHt o di St.,110. potrehh1,.•e;.;serc affatto indifferente . Ciò che importa è In cosa . 11011 i_! nome, gli effetti economici e non le cntego rieeconomiche». -

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