Ugo Ojetti - L'Italia e la civiltà tedesca

21 - cercare il centro verso il quale un bisogno irresistibilè mi spingeva. In questi ultimi anni questo bisogno era divenuto una specie di malattia dalla quale solo la vista e la presenza reale di Roma potevano guarirmi. E solo adesso qui a Roma, i miei amici e il mio paese mi ridiventano cari e il ritorno desiderabile : tanto più desiderabile perchè so che tutti questi tesori non li riporterò in patria per me solo ma che essi saranno per me e per gli altri, attraverso a tutta la vita, una direzione e uno stimolo.» E poco dopo scrive: « Ora son qui tranquillo e pacificato, spero, per tutta la vita.» E ancora più esattamente : « Lo spirito qui a Roma giunge a una serietà senza aridità, a una specie di calma mista di gioia.» Ma bisognerebbe rileggeré tutto il suo Viaggio in Italia per vedere il miracolo che Goethe osò sperare e in parte seppe ottenere con quel suo viaggio; che poi, anche quando il suo corpo fu tornato in Germania, continuò pel suo spirito, si può dire, tutta la vita. Il miracolo fu di compiere su sè stesso p~r forza di desiderio e di volontà quella prova e quel rinnovamento che, in ritardo di più che trecento anni, lo spirito tedesco non aveva ancora saputo o potuto compiere : il Rinascimènto, - far cioè risorgere non solo fuori di noi ma dentro di noi per forza di dottrina e d'amore l'antichità classica greca e romana e il suo ordine sereno ed eterno, - spingere in un esilio volontario dalla propria angusta patria, Weimar per Goethe o magari Firenze per Dante, la propria anima a quella concezione libera e umana che fece esclamare a Dante la sua patria essere il mondo, e che fece ripetere a Goethe cinque secoli dopo la stessa parola, - trovar la bellezza nell'armonia, nella proporzione, nella misura, - raggiungere insomma quell'universalità olimpica e quel- !'ordine sereno e durevole e quasi divino che è proprio, non certo della vita quotidiana di noi latini, ma della opere tipiche e somme del genio latino, e che prima e dopo Volfango Goethe è stato ed è ignoto alla letteratura, ali 'arte, alla politica tedesca. Bibl101eca L:i1no b1d11l.u

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