Alessandro Lustig - La preparazione e la difesa sanitaria dell'esercito

- 17 - plicazione della legge, è ora ridotta a meno del 0,15°/ (1900-1909). Poichè l'immunità conferita dalla vaccin;~ zione dura circa 6-10 anni, dovrebbe rendersi obbligatoria non solo alle reclute ma anche a tutti i richiamati la rivaccinazione e anche la terza vaccinazione, se la seconda ebbe esito negativo. Solo con questa semplice misura si avrebbe la sicurezza che tutto il contingente sotto le armi sia sempre in stato di buona immunizzazione contro il vaiuolo. E' noto che da noi si rivaccinano le reclute e quindi la misura proposta sarebbe il logico completamento di quelle sinora adottate. 2° - Vaccinazione antitifìca. - L'efficacia della vaccinazione antitifica è stata ormai riconosciuta dalla scienza ufficiale. L~ esperienze. di molti osservatori, eseguite su larghissima scala, e l'esempio pratico de~li ottimi risultati ottenuti negli eserciti di alcuni Stati esteri (Stati Uniti d'America, Germania, Francia, Giappone, Rumenia, Austro-Ungheria, ecc., ecc.). hanno convinto il mondo medico della utilità indiscutibile di questa pratica profilattica. Essa però non è stata ancora adottata sul nostro esercito metropolitano e solo parzialmentt nella nostra marina prima e più tardi nel nostro esercito coloniale. E' vero però che soltanto nel dicembre ultimo scorso il Consiglio Superiort della Sanità del Regno ha invitato, con voto unanime, il Governo a mettersi in grado di attuare urgentemente la vaccinazione obbligatoria nell'esercito e nella marina. Vale perciò la pena di accennare a questo metodo d'immunizzazione allo scopo di farci un esatto concetto del suo valore e di poterne giudicare l'utilità pratica. I primi tentativi d'immunizzazione sull'uomo (negli animali il tifo, da bacillo tifogeno, è sconosciuto) risalgono al 1896 e le prime statistiche importanti al riguardo son quelle dell'esercito inglese nelle Indie. Attualmente sono in uso un certo numero di vaccini che si differenziano per il loro modo di preparazione, ma che tutti quanti consistono in sospensioni di corpi bacillari (del bacillo del tifo) uccisi o attenuati con metodi vari o in loro estratti, da inocularsi per lo più sotto la cute dei soggetti da preservare contro l'infezione naturale. Benchè questa pubblicazione sia principalmente deB blioteca Gino B1c1nco

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