Ezio M. Gray - Germania in Italia

- 34vano da noi le prove specialmente in Toscana dove un candidato politico ed un deputato pescavano alla stessa borsa tedesca tenuta da una ignobile avv~nturiera italiana amante di uno di loro. Se il R~ nostro, oggi mirabile in campo come Re Alberto per valore, p.er disdegno di teatralità e per commossa fraternità coi soldati, non fosse stato del buon ceppo dei Savoia ,che ascoltò sempre la voce del popolo e dell'onore contro ogni macchinazione interna o straniera, se il popolo tutto a sua volta - auspice il Poeta• della Notte di Caprera - non av~sse a una volta levato il tèrribile grido : « Fuori i traditori! » il Cancelliere tedesco e l'uomo di Dronero avrebbero vinta la partita! In materia di intromissioni politiche tedesche in casa nostra - a prescinder~ dalla propaganda d'oro, di armi e di parole in Libia - l'episodio Btilow-Giolitti ha raggiunto il limite del possibile. Tutto questo è già noto oggi ; altri immondi particolari saranno meglio noti domani. E li denunzieremo s~nza pietà. La lezione di oggi e il dovere di domani, Ma ciò che agli italiani, travolti nel fragore della grande guerra scatenata dalla Germania, può essere sfuggito è il rapporto tra le ignobili macchinazioni recenti' della Germania in mezzo a noi, tra la quotidiana violazione della nostra diritta neutralità morale e lo scopo della attività tedesca apparentemente mercantile ed innocua fino all'alba insanguinata della guerra europea. I ricatti, le minaccie, i tradimenti, le dolorose sorprese, la guerra infin'e che noi oggi accettiamo anche per non dovere subire domani la sorte di un dominio politico tedesco che ci sarebbe toccata ove non avessimo subito scelta la nostra via di salute morale e di completamento nazionale, vitto ciò che fu compiuto e che volevasi compiere ai nostri danni era stato preparato silenB blioteca Gino Bianco

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